Lei è confusa.
Buongiorno,
dopo una relazione di tre mesi, lei mi ha detto di volersi fermare e di non voler andare avanti.
Motivi: si sente mancare l'aria, il fiato sul collo, vorrebbe una relazione più libera.
Dice anche di avere sentimenti contrastanti riguardo alla nostra relazione perché, se da una parte sta bene quando si fanno cose insieme, dall'altra sente troppa pressione da parte mia; non le piace, mi ha detto anche in altre occasioni, un rapporto fatto di incontri ogni giorno, di telefonate e messaggi ricorrenti.
Vorrei farle capire che sono anche io consapevole della necessità di spazi e di una relazione matura, ma non so bene come comportarmi per evitare di perdere le speranze residue, se ce ne sono.
dopo una relazione di tre mesi, lei mi ha detto di volersi fermare e di non voler andare avanti.
Motivi: si sente mancare l'aria, il fiato sul collo, vorrebbe una relazione più libera.
Dice anche di avere sentimenti contrastanti riguardo alla nostra relazione perché, se da una parte sta bene quando si fanno cose insieme, dall'altra sente troppa pressione da parte mia; non le piace, mi ha detto anche in altre occasioni, un rapporto fatto di incontri ogni giorno, di telefonate e messaggi ricorrenti.
Vorrei farle capire che sono anche io consapevole della necessità di spazi e di una relazione matura, ma non so bene come comportarmi per evitare di perdere le speranze residue, se ce ne sono.
[#1]
Gentile Utente,
dovrebbe chiedersi come mai lei sente la necessità di essere così pressante con la sua partner le cui motivazioni sembrano davvero chiare.
Assillare l'altro sommergendole di messaggi ricorrenti, telefonate, richieste rischia di allontanare l'altro.
E' probabile che lei senta il bisogno di essere rassicurato o e di controllare la sua compagna, cosa che andrebbe meglio approfondita da parte sua, soprattutto se è la sua modalità consueta di porsi nelle relazioni.
Dunque dovrebbe spostare il focus su se stesso per comprendere di più sul suo modo di stare in questo rapporto, non basta pensare a una relazione più matura con più spazi per l'altro, occorre capire come riuscire a farlo senza provare disagio.
Come va la sua vita in altri ambiti, lavorativo, amicale, familiare?
dovrebbe chiedersi come mai lei sente la necessità di essere così pressante con la sua partner le cui motivazioni sembrano davvero chiare.
Assillare l'altro sommergendole di messaggi ricorrenti, telefonate, richieste rischia di allontanare l'altro.
E' probabile che lei senta il bisogno di essere rassicurato o e di controllare la sua compagna, cosa che andrebbe meglio approfondita da parte sua, soprattutto se è la sua modalità consueta di porsi nelle relazioni.
Dunque dovrebbe spostare il focus su se stesso per comprendere di più sul suo modo di stare in questo rapporto, non basta pensare a una relazione più matura con più spazi per l'altro, occorre capire come riuscire a farlo senza provare disagio.
Come va la sua vita in altri ambiti, lavorativo, amicale, familiare?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
la ringrazio per la cortese e celere risposta.
Il mio obiettivo, come Lei ben dice non è soltanto dare più spazi all'altra, ma capire come posso farlo stando bene da solo o non per forza in compagnia del partner. Stare da solo senza andare in "affanno".
Lavorativamente non sono molto soddisfatto: se è vero che ho un contratto che sarà sicuramente rinnovato, dandomi una certa tranquillità economica, diciamo che non è il lavoro che più mi piace. E' vero, in tempi come questi è giusto accontentarsi, ma questo spesso influisce sulla mia autostima.
Tornando all'argomento principale, Le chiedo se ci sono delle strategie da adottare, oltre al silenzio che è l'unica arma, forse, per evitare il definitivo allontanamento dell'altra.
la ringrazio per la cortese e celere risposta.
Il mio obiettivo, come Lei ben dice non è soltanto dare più spazi all'altra, ma capire come posso farlo stando bene da solo o non per forza in compagnia del partner. Stare da solo senza andare in "affanno".
Lavorativamente non sono molto soddisfatto: se è vero che ho un contratto che sarà sicuramente rinnovato, dandomi una certa tranquillità economica, diciamo che non è il lavoro che più mi piace. E' vero, in tempi come questi è giusto accontentarsi, ma questo spesso influisce sulla mia autostima.
Tornando all'argomento principale, Le chiedo se ci sono delle strategie da adottare, oltre al silenzio che è l'unica arma, forse, per evitare il definitivo allontanamento dell'altra.
[#3]
Gentile Signore,
La qualita' della Sua relazione non e' una questione di strategie, ma di rapporto.
Quando esiste un rapporto reale e c'e davvero piacere reciproco di essere insieme qualunque modalita' funziona.
Al contrario se tale rapporto non c'e' cio' viene veicolato e percepito a tutti i livelli, coscienti e non.
Premesso questo Le vorrei chiedere che tipo di rapporto reale avete, il livello di confidenza, di condivisione delle emozioni, pensieri.
Ci rifletta con calma, e se vuole ci scriva di nuovo.
Auguri!
La qualita' della Sua relazione non e' una questione di strategie, ma di rapporto.
Quando esiste un rapporto reale e c'e davvero piacere reciproco di essere insieme qualunque modalita' funziona.
Al contrario se tale rapporto non c'e' cio' viene veicolato e percepito a tutti i livelli, coscienti e non.
Premesso questo Le vorrei chiedere che tipo di rapporto reale avete, il livello di confidenza, di condivisione delle emozioni, pensieri.
Ci rifletta con calma, e se vuole ci scriva di nuovo.
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Utente
Dottoressa Esposito,
ringrazio anche Lei per la risposta.
Il nostro è un rapporto di massima confidenza e complicità, che va dal raccontarsi la giornata lavorativa alla condivisione di interessi (cinema, amore in comune per il teatro appena scoperto). Quello che non va è il mio essere eccessivamente pressante, e di questo ne ho piena contezza.
Grazie.
ringrazio anche Lei per la risposta.
Il nostro è un rapporto di massima confidenza e complicità, che va dal raccontarsi la giornata lavorativa alla condivisione di interessi (cinema, amore in comune per il teatro appena scoperto). Quello che non va è il mio essere eccessivamente pressante, e di questo ne ho piena contezza.
Grazie.
[#5]
In tale caso il tema su cui lavorare e' il Suo bisogno di possedere.
Ci sarebbe da analizzare i rapporti infantili con Sua madre, la Sua posizione nella famiglia. Capire perche' Lei abbia una esigenza assoluta di possedere.
C'e un momento nello sviluppo del bambino, molto importante, in cui egli comprende che la madre c'e, anche in sua assenza. Che lo nutrira' se/quando ne avra' bisogno, anche se lui non la vede/sente/percepisce accanto a se'.
Se qualcosa si blocca in questo stadii evolutivo il passaggio successivo non sara' possibile.
E' una fase delicata che andrebbe rielaborata con l'aiuto di uno specialista competente.
Ci pensi su.....
Auguri!
Ci sarebbe da analizzare i rapporti infantili con Sua madre, la Sua posizione nella famiglia. Capire perche' Lei abbia una esigenza assoluta di possedere.
C'e un momento nello sviluppo del bambino, molto importante, in cui egli comprende che la madre c'e, anche in sua assenza. Che lo nutrira' se/quando ne avra' bisogno, anche se lui non la vede/sente/percepisce accanto a se'.
Se qualcosa si blocca in questo stadii evolutivo il passaggio successivo non sara' possibile.
E' una fase delicata che andrebbe rielaborata con l'aiuto di uno specialista competente.
Ci pensi su.....
Auguri!
[#7]
La relazione, o meglio "le relazioni" che Lei potra' avere saranno a valle delle Sue sicurezze.
A livello comportamentale, una volta assodata la Sua esigenza di "possedere" dovra' controllarla per evitare che l'altro si senta 'usato'!!
Auguri!
A livello comportamentale, una volta assodata la Sua esigenza di "possedere" dovra' controllarla per evitare che l'altro si senta 'usato'!!
Auguri!
[#8]
Anch'io le suggerisco un aiuto specialistico, dovrebbe rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta.
La sua bassa autostima, la paura di restare solo e altro che da qui non possiamo conoscere, la porta probabilmente a cercare conferme su sé e sicurezza nell'altro.
Da qui non possiamo fare interventi diretti, solo orientarla e fornirle spunti di riflessione, né sarebbero semplici consigli che la aiuterebbero a risolvere. La questione va affrontata di persona lavorando su sé e su quanto di frappone al porsi in modo più equilibrato nel rapporto.
L'altro non dovrebbe essere una stampella su cui reggersi, ma un valore aggiunto al proprio benessere.
Ci rifletta e non scarti l'opportunità di rivolgersi direttamente a un nostro collega.
Cordiali saluti
La sua bassa autostima, la paura di restare solo e altro che da qui non possiamo conoscere, la porta probabilmente a cercare conferme su sé e sicurezza nell'altro.
Da qui non possiamo fare interventi diretti, solo orientarla e fornirle spunti di riflessione, né sarebbero semplici consigli che la aiuterebbero a risolvere. La questione va affrontata di persona lavorando su sé e su quanto di frappone al porsi in modo più equilibrato nel rapporto.
L'altro non dovrebbe essere una stampella su cui reggersi, ma un valore aggiunto al proprio benessere.
Ci rifletta e non scarti l'opportunità di rivolgersi direttamente a un nostro collega.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.8k visite dal 24/07/2015.
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