spettri di una vecchia relazione

Buonasera,
ho intrapreso da 7 mesi una relazione con un coetaneo. La sua ultima relazione risale a 10 anni fa - un primo amore durato 8 anni - poi il nulla. Nel conoscerci mi racconta, con ritrosia, di loro: innamoratissimi, entrambi all'epoca attori, il fratello di lei è (anche attualmente) il suo migliore amico, "una relazione perfetta". Poi, dopo averla incontrata casualmente qualche giorno fa, mi dice infine anche il perché della fine della loro relazione: lei non è riuscita/non ha mai voluto avere un rapporto completo con lui - soltanto sesso orale. Questo ha logorato lui e la loro relazione. Lui ha vissuto tutti questi anni nel ricordo di lei, elevandola sempre più su di un piedistallo e colpevolizzandosi e distruggendo la sua autostima. Ha abbandonato il teatro e anche molti amici, ha ridotto ai minimi termini la vita sociale. E' ricorrente la frase "sarà dieci anni che non faccio/dico/vedo più xxx". Ha avuto un paio di avventure, ma a sua detta esperienze che non ripeterebbe. Poi noi. Sono rimasta a dormire da lui una sera, dopo una cena, e da allora praticamente conviviamo. Ci conoscevamo da prima, per via di una passione condivisa, ma non aveva mai fatto trapelare un interesse per me che andasse al di là della sua usuale gentilezza. Io avevo alle spalle una convivenza, ma nulla di così repentino. La cosa mi e lo confonde ma si sta bene ed allora si smette di farsi troppe domande. Solo che c'è qualcosa che non va: lui non riesce praticamente a penetrarmi. Mette comunque sempre davanti il mio piacere al suo ma perde l'erezione ad ogni tentativo. Ne parliamo più volte e dice che è per via dell'inesperienza, che per lui comunque il sesso non conta molto, che ha paura di non soddisfarmi. Io lo rassicuro, cerco di essere paziente, sdrammatizzo. Ma soffro perché , anche non sapendo ancora niente della sua storia, credo sia un rifiuto istintivo - non vado bene io o per qualcosa gli impedisce di lasciarsi andare. Frugo- ahimè- tra le sue cose e trovo vecchie foto di loro, paccate di lettere romanticissime. Non si sono visti per 10 anni, fino a l'altro ieri. Erano emozionatissimi. Ho provato gelosia ma anche tenerezza. Lui la stessa notte si è svegliato sudato ed inquieto dopo aver sognato una donna con un grosso cappello che gli impediva di raggiungermi mentre io, per un imprecisato torto, lo lasciavo. Si forse lui si sta pian piano affezionando, ma se ciò non potesse accadere per i conti in sospeso col passato? Cosa devo fare? Grazie per lo sfogo
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Il tipo di impotenza che riferisce e' presumibilmente molto antica.
Le cause potrebbero risiedere nella primissima infanzia ed essersi solo espresse nei rapporti "adulti" .
Se il Suo ragazzo ne manifestasse spontaneamente il desiderio potrebbe effettuare qualche colloquio con uno psicoterapeuta, anche perfezionato in sessuologia, anche se il problema non e' prettamente sessuale ma relazionale.
Si tratta comunque di una scelta che deve fare da solo che Lei puo' sostenere in caso, ma non sollecitare.
I miei auguri.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
sembrerebbe non ben elaborata da parte del suo partner la fine del rapporto precedente, dato quanto ci riporta.
Per non portare il fantasma dell'ex nel nuovo rapporto credo sarebbe opportuno che riuscisse a far pace con la sua vecchia storia e ciò che ne è conseguito, consultare un nostro collega sarebbe un'opzione opportuna.

Inoltre le difficoltà erettive andrebbero meglio indagate:
fattori fisici, funzionali e psicologici, relazionali sarebbero da valutare in caso di deficit erettivo per cui è consigliabile una visita andrologica oltre che il parere di un nostro collega.

Chiarirei con il suo compagno, cercherei un confronto per trovare una soluzione, proprio perché la vostra convivenza possa partire con il piede giusto.
Meglio dunque affrontare subito anche attraverso i suggeriti consulti specialistici., dal mio punto di vista.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Aggiungo qualche riflessione a quelle delle Colleghe.


Il coito, il rapporto penetrativo, è la concretizzazione di una dimensione adulta e profonda della sessualità.
Può capitare che spaventi, che diventi impossibile, che l'intimita extra coito copra delle paure o delle disfunzioni sessuali e così via,.,.

La diagnosi andrologica è sempre il primo step da dover effettuare,dopo si darà un "nome" , cioè sarà fatta una diagnosi del deficit erettivo del suo compagnome si capirà l'etiologia, solo allora si stabilità come potevi aiutare.

Le allego del materiale da poter consultare


https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html-

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Utente
Utente
Buongiorno,
vi ringrazio molto per le risposte solerti. Ho letto attentamente sia le risposte che il materiale da consultare. Non credo che il problema sia fisico, perché dietro stimolazione manuale o orale lui ha un'erezione "vera" ed arriva all'orgasmo.
Il problema non è nemmeno la soddisfazione sessuale, perché per entrambi c'è. Si fa l'amore - in modo tenero, passionale ed appagante - anche senza penetrazione. Potrebbe probabilmente diventare un problema in futuro, nel caso si decidesse di volere dei figli. Di certo, per me alla luce di quanto so di lui e del suo vissuto, è un problema in quanto spia di qualcosa mai superato. Come se non potesse e non volesse entrare in comunione con me totalmente. Penso che se lui riuscisse a chiudere con lei, per davvero, il problema sparirebbe. Voi suggerite un percorso di analisi. Lui non ha mai manifestato intenzione di intraprenderne uno, ne credo lo farà. Forse l'unica persona che lo potrebbe aiutare è paradossalmente lei: parlandole, grazie anche alle riflessioni che lei avrà fatto a freddo e con la giusta distanza sulla loro storia, potrebbe capire quale è la reale natura dei suoi sentimenti, se l'ha davvero dimenticata, il perché di quel "vuoto" nella loro relazione. So che questo potrebbe portare ad un loro riavvicinamento. E benché la cosa mi faccia soffrire preferisco saperlo felice che in un rapporto in cui si potrà mai donare completamente.
Grazie ancora, saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
La problematica fisica la diagnostica l'andrologo.

Comprendo che per lei si più semplice immaginate questo, ma non esistono problematiche organiche on/off : preliminari si, penetrazione no

Se c'è un danno organico c'è sempre...

Se lei ha un piede rotto , che passeggi da sola o in coppia, a valle o in salita, la rottura c'è sempre

Segua le nostre indicazioni e risolvete , questa non è intimità, ma un giro largo rispetto alle paure

Il passato potrebbe non essere responsabile .
[#6]
Utente
Utente
Gent. ma Dr.ssa Randone,
lungi da me l'intenzione di sostituirmi ad un andrologo, stavo semplicemente riflettendo sul fatto che una problematica fisica, qualora fosse esistente, si manifesterebbe sempre. Per cui stavo di fatto escludendo una problematica fisica.
Comprendo che un percorso con uno psicoterapeuta sia la strada più efficace, ma mi trovo nella posizione in cui non sono io a dover scegliere e l'altra persona non intende fare questa scelta. Stavo ragionando su una soluzione alternativa che non fosse il mero "stare ad aspettare e vediamo che succede".
Grazie della risposta,
Cordiali saluti
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