Ipocondria dovuta a un cambiamento

Buonasera.

Vi scrivo in quanto ho dei seri problemi di ipocondria per i quali mi sono rivolto a figure specializzate, ho assunto farmaci antidepressivi ma ancora non passano.

I contorni del mio malessere sono i soliti: cercare su internet i sintomi (ormai so quelli di tutti i tumori catalogati in ogni trattato di medicina, ivi compresi i più rari), sentirsi una malattia diversa ogni 2-3 giorni (per curiosità in questi giorni mi fa male una caviglia apparentemente senza motivo, chissà cosa sarà ma ho avuto sintomi e paure legate a tantissime malattie anche per una banale otite durata non più di 3 giorni).... e comunque è una sensazione pessima perchè ci sono dei momenti in cui leggere qualche sintomo mi distrugge internamente, se è in prossimità dei pasti mi toglie pure la fame... quando cerco sintomi sul web mi imbatto in malattie in cui dico: cavolo, sono proprio questi i miei sintomi.... anche se di sintomi ne sono elencati 10 e io ne ho uno solo

Ma passiamo al dunque. Ho letto in alcuni post di questo sito che l'ipocondria può essere legata a un cambiamento nella vita ed esattamente è ciò che potrebbe essermi accaduto visto che il mio disturbo è iniziato praticamente nel periodo in cui mi sono laureato e quindi sono dovuto passare dalla vita universitaria, cui mi ero perfettamente abituato, a quella post-universitaria che apparentemente non mi preoccupa troppo ma forse inconsciamente non è così. Il mio problema è che sono circa 8 mesi che io sento la mia vita appesa a un filo; come se non fosse una vita ma una sopravvivenza. Quando mi corico la sera dico: ok oggi non mi è venuto niente, ma potrebbe succedere domani oppure dopodomani chi lo sa.. come se sulla mia testa ci fosse una clessidra. Non dovrei pensarla così a 25 anni. Io poi sono una persona che vive di progetti, che ha avuto sempre la mente proiettata al futuro, ho sempre sognato una vita professionale soddisfacente (non i soldi, per me ci sono altre cose che vengono prima come la stima degli altri o la soddisfazione personale) e la mia paura è proprio questa: che un'eventuale grave malattia mi distrugga la mia essenza di "sognatore", se così mi posso definire. Perchè io mi sento felice e soddisfatto, lo so forse sembra strano alla luce di quanto ho scritto finora ma è proprio la paura di perdere questo stato di felicità e soddisfazione che mi sono creato centrando esattamente tutti (non voglio essere presuntuoso) gli obiettivi che nel corso del tempo mi sono posto. La prima psicologa che mi ha visitato ha detto: se avessi avuto qualche mazzata prima non saresti in questa situazione adesso. Il problema è che io di mazzate non ne ho avute, all'università tutto filava liscio, ogni cosa che mi sono messo in testa con impegno l'ho raggiunta. Per questo forse mi è venuto questo terrore di dover lasciare tutto prematuramente. Scusate la lunghezza del post ma sentivo il bisogno di sfogarmi, forse una vostra risposta potrebbe servirmi da conforto.... grazie a chi risponderà.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
in primo luogo smetta di fare ricerche su Internet che alimentano preoccupazioni e ansia.

Credo che più che cercare le cause sel suo disagio in questo momento sarebbe importante capire come uscirne.

Quali sono i trattamenti in corso?
Sta effettuando anche una psicoterapia oltre al trattamento farmacologico?

Intanto legga qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html

Ci faccia magari sapere

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Attivo dal 2014 al 2019
Ex utente
Ora non sto facendo niente, ho preso farmaci tra cui soprattutto escitalopram per circa 6 mesi, ora li ho smessi perchè il dottore diceva che vedeva miglioramenti che probabilmente c'erano ma una volta smessi forse siamo tornati punto e a capo


Detto questo, anche se forse non sarete d'accordo, preferirei fare grandi sforzi di volontà per uscire da questa situazione piuttosto che continuare a prendere quei medicinali che tra l'altro in sede di dismissione mi hanno provocato non pochi problemi quali diarrea e forti giramenti di testa


Comunque per me smettere di essere ipocondriaci è come smettere di fumare.... è inutile che uno si forza a non fare ricerche su internet dei sintomi per un giorno o una settimana e poi ricomincia... è come smettere di fumare per una settimana e riprendere, non si è concluso niente... l'ipocondria finirà quando per almeno sei mesi non avrò fatto ricerche e non avrò avuto grosse preoccupazioni se non quelle fisiologiche che ogni essere umano quotidianamente può avere

Chi lo sa quando ne uscirò! Internet è stato il mio danno più grave... perchè leggendo i sintomi di ogni minima malattia vado sempre a pensare a qualcosa di diverso... oggi ho un mal di pancia e penso a certe cose, domani un giramento di testa, dopodomani un dolore al torace o all'addome e via dicendo... io mi rendo conto che il più valido consiglio che voi possiate dare è: non cercare più su internet! ma non è così semplice come sembra... io cerco su internet per cercare, ingenuamente, una soluzione rapida ai miei disagi (del tipo: se cerco una malattia e non ho quei sintomi allora sono sano) finendo però con l'ottenere l'effetto totalmente opposto...

[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Chi lo sa quando ne uscirò! >

Ne può uscire curandosi.
Ha letto l'articolo linkato nella prima repliica?

Si rivolga a uno psicologo psicoterapeuta, dal suo disagio può uscire anche in tempi non necessariamente con i trattamenti adeguati, ad esempio una psicoterapia di tipo attivo, previa valutazione diretta.

<preferirei fare grandi sforzi di volontà per uscire da questa situazione> se fosse possibile in questo modo ci sarebbe già riuscito, non crede?

Anziché continuare a vivere tormentandosi e cercare soluzioni fai da te - disfunzionali - che rischiano di peggiorare la situazione, si rivolga direttamente a un nostro collega per ritrovare il suo benessere.

Legga anche questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Un caro saluto
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