Malattia psicosomatica
Buonasera,il titolo non credo sia corretto ma vorrei un consulto su questa situazione...
Ovvero mia madre se la prende con tutti,specialmente con me verbalmente (figlia) sono la piu presente in casa.
Passa da uno stato di normalita' tranquilla serena ad uno stato di urla ira rabbia offendendo pesantemente me principalmente senza motivo anzi io sn molto gentile con lei e faccio quello che dice ma lei insulta e offende fino a farti sentire un ameba una annulita',ho paura di cadere in uno stato depressivo pesante ,soffro di attacchi d panico e ansia.
Lei nn ha diritto di accanirsi così su di me perché sono sua figlia sono una persona .
Secondo lei non ne combina mai una giusta, non dimostra mai di volermi bene che rimpiange il giorno che mi ha fatto e che mi sfrutta quando le faccio comodo.
E che nn si accorge che sua figlia soffre, si sente doddisfatta solo quando spende, umilia gli altri,e quando vuole gli altri devono compatirla ,ha maledetto piu' volte il giorno della mia nascita,fa riferimenti sul mio peso ( non sono grassa) ma lei lo fa credere,mi dice che non servo a nulla ...... perche' fa cosi rischio di avere un crollo nervoso .mia madre potrebbe peggiorare anche facendo qualcosa di brutto ??
Ogni giorno ho crisi di pianto e non so cosa fare ,non posso andarmene via di casa perche' io e il mio fidanzato non abbiamo abbastanza soldi anche se lavoriamo tutti e due .Io do anche soldi in casa
Vi ringrazio
Ovvero mia madre se la prende con tutti,specialmente con me verbalmente (figlia) sono la piu presente in casa.
Passa da uno stato di normalita' tranquilla serena ad uno stato di urla ira rabbia offendendo pesantemente me principalmente senza motivo anzi io sn molto gentile con lei e faccio quello che dice ma lei insulta e offende fino a farti sentire un ameba una annulita',ho paura di cadere in uno stato depressivo pesante ,soffro di attacchi d panico e ansia.
Lei nn ha diritto di accanirsi così su di me perché sono sua figlia sono una persona .
Secondo lei non ne combina mai una giusta, non dimostra mai di volermi bene che rimpiange il giorno che mi ha fatto e che mi sfrutta quando le faccio comodo.
E che nn si accorge che sua figlia soffre, si sente doddisfatta solo quando spende, umilia gli altri,e quando vuole gli altri devono compatirla ,ha maledetto piu' volte il giorno della mia nascita,fa riferimenti sul mio peso ( non sono grassa) ma lei lo fa credere,mi dice che non servo a nulla ...... perche' fa cosi rischio di avere un crollo nervoso .mia madre potrebbe peggiorare anche facendo qualcosa di brutto ??
Ogni giorno ho crisi di pianto e non so cosa fare ,non posso andarmene via di casa perche' io e il mio fidanzato non abbiamo abbastanza soldi anche se lavoriamo tutti e due .Io do anche soldi in casa
Vi ringrazio
[#1]
Gentile ragazza,
da qui non possiamo fare diagnosi nè sapere se la mamma peggiorerà o che cosa farà in futuro.
Ma se la situazione è quella che descrivi, non sarebbe una cattiva idea chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta di formazione sistemico relazionale che si occupi specificamente di relazioni che non funzionano.
Qui infatti mi pare che siano le relazioni ad essere malate.
Se la mamma non vorrà, potrà farlo Lei che scrive e poi coinvolgere la mamma nel trattamento, previa valutazione.
Cordiali saluti,
da qui non possiamo fare diagnosi nè sapere se la mamma peggiorerà o che cosa farà in futuro.
Ma se la situazione è quella che descrivi, non sarebbe una cattiva idea chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta di formazione sistemico relazionale che si occupi specificamente di relazioni che non funzionano.
Qui infatti mi pare che siano le relazioni ad essere malate.
Se la mamma non vorrà, potrà farlo Lei che scrive e poi coinvolgere la mamma nel trattamento, previa valutazione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
Le strade da poter seguire sono svariate:
Portare sua mamma a visita medica e dopo psicologica, comprendere se trattasi di una problematica organica con conseguenze sulla sfera del comportamento,o di un disagio psicologico, o ancora di una depressione mascherata, o un disturbo dell'umore.
Altra strada, la sua, farsi aiutare da un nostro Collega per rendersi autonoma ed impermeabile a tale dolore.
Se sua madre dovesse accettare anche una possibile terapia familiare, ma da quanto scrive, non sembrano esserci gli estremi.
Le strade da poter seguire sono svariate:
Portare sua mamma a visita medica e dopo psicologica, comprendere se trattasi di una problematica organica con conseguenze sulla sfera del comportamento,o di un disagio psicologico, o ancora di una depressione mascherata, o un disturbo dell'umore.
Altra strada, la sua, farsi aiutare da un nostro Collega per rendersi autonoma ed impermeabile a tale dolore.
Se sua madre dovesse accettare anche una possibile terapia familiare, ma da quanto scrive, non sembrano esserci gli estremi.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Ma certamente Sua mamma non è una persona collaborativa, altrimenti non avreste un problema e non ci sarebbe affatto bisogno nè di scrivere qui, nè di chiedere aiuto altrove direttamente.
E' compito e dovere dello psicoterapeuta però occuparsi di questo e di solito, quando c'è una problematica del genere in una famiglia, non si parte dal pz più -mi passi il termine- problematico (in questo caso potrebbe essere la mamma) ma dal pz semmai più collaborativo come potrebbe essere Lei o comunque da quella persona del sistema famiglia che percepisce bene il problema e ha pure le risorse per poter lavorare in una terapia.
Solo in seconda battuta, semmai, si aggancia la mamma.
Anche molte terapie della coppia possono iniziare con uno solo dei partner presenti in seduta e solo dopo si invita l'altro.
E' anche vero che Lei potrebbe modificare alcune strategie relazionali che usa adesso con la mamma e che non funzionano ma amplificano il problema.
Spesso l'intervento psicologico/psicoterapico serve anche a questo.
Cordiali saluti,
E' compito e dovere dello psicoterapeuta però occuparsi di questo e di solito, quando c'è una problematica del genere in una famiglia, non si parte dal pz più -mi passi il termine- problematico (in questo caso potrebbe essere la mamma) ma dal pz semmai più collaborativo come potrebbe essere Lei o comunque da quella persona del sistema famiglia che percepisce bene il problema e ha pure le risorse per poter lavorare in una terapia.
Solo in seconda battuta, semmai, si aggancia la mamma.
Anche molte terapie della coppia possono iniziare con uno solo dei partner presenti in seduta e solo dopo si invita l'altro.
E' anche vero che Lei potrebbe modificare alcune strategie relazionali che usa adesso con la mamma e che non funzionano ma amplificano il problema.
Spesso l'intervento psicologico/psicoterapico serve anche a questo.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 20/07/2015.
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