Ansia da lavoro
Buongiorno a tutti.
Premetto che sono una persona introversa e sono sempre stato ansioso, anche se non ho mai avuto (o almeno credo) attachi di panico veri e propri. Il mio problema è che faccio molta fatica a trovare il coraggio di inviare curriculum e provo timore anche solo all'idea di affrontare un colloquio. La mia più grande paura è di essere inadeguato e di non sapere come rispondere alle domande perchè non ho un obiettivo chiaro su cosa voglio fare e su quali sono le mie capacità. Forse questo è dovuto al fatto che mi sono diplomato al liceo e non ho capacità specifiche perchè non ho frequentato l'università o alcun corso di formazione. Ho lavorato solo come cameriere (per due anni) cavandomela tutto sommato bene, senza mai essere rimproverato o richiamato, ma ho sempre fatto molta fatica a rapportarmi con i clienti, per colpa dell'agitazion costante che mi assaliva al lavoro. Ora sono disoccupato ma tramite mia cugina ho ottenuto uno pseudo colloquio di lavoro, al quale sono stato stamattina. Dico pseudo perchè i due datori di lavoro partivano già dall'idea di assumermi, il che da un lato mi ha tranquillizzato. Però oggi quando mi hanno spiegato il lavoro da fare sono stato colto da forte ansia, perchè in sostanza dovrei occuparmi di assistenza ai clienti. Il che implica parlare molto al telefono e saper organizzare gli interventi di manutenzioni. Mentre mi facevano fare un rapido giro dell'azienda e mi spiegavano le problematiche più comuni non riuscivo a connettere nulla ed ero terrorizzato all'idea di dover interagire per lavoro con molte persone diverse durante la giornata. In particolare quando parlo al telefono con qualcuno faccio fatica ad esprimermi in maniera coerente e sento la necessià di parlare a bassa voce così che nessuno mi senta. Non so mai come iniziare la conversazione o come introdurmi appropriatamente. Tutto questo mi sta scombussolando parecchio, perchè sento che la mia autostima sta calando vertiginosamente. In più la mia famiglia conta che io accetti questo lavoro perchè sarebbe un'opportunità irripetibile visto le possibilità di crescita che mi offrirebbe. Mi rendo conto che il mio messaggio risulta un pò contorto e di ciò chiedo scusa. Spero possiate darmi delle indicazione su come superare questo stato d'ansia e se è una buona idea affrontare questa nuova esperienza come "terapia d'urto" per questo mio problema.
Vi ringrazio in anticipo.
Giacomo
Premetto che sono una persona introversa e sono sempre stato ansioso, anche se non ho mai avuto (o almeno credo) attachi di panico veri e propri. Il mio problema è che faccio molta fatica a trovare il coraggio di inviare curriculum e provo timore anche solo all'idea di affrontare un colloquio. La mia più grande paura è di essere inadeguato e di non sapere come rispondere alle domande perchè non ho un obiettivo chiaro su cosa voglio fare e su quali sono le mie capacità. Forse questo è dovuto al fatto che mi sono diplomato al liceo e non ho capacità specifiche perchè non ho frequentato l'università o alcun corso di formazione. Ho lavorato solo come cameriere (per due anni) cavandomela tutto sommato bene, senza mai essere rimproverato o richiamato, ma ho sempre fatto molta fatica a rapportarmi con i clienti, per colpa dell'agitazion costante che mi assaliva al lavoro. Ora sono disoccupato ma tramite mia cugina ho ottenuto uno pseudo colloquio di lavoro, al quale sono stato stamattina. Dico pseudo perchè i due datori di lavoro partivano già dall'idea di assumermi, il che da un lato mi ha tranquillizzato. Però oggi quando mi hanno spiegato il lavoro da fare sono stato colto da forte ansia, perchè in sostanza dovrei occuparmi di assistenza ai clienti. Il che implica parlare molto al telefono e saper organizzare gli interventi di manutenzioni. Mentre mi facevano fare un rapido giro dell'azienda e mi spiegavano le problematiche più comuni non riuscivo a connettere nulla ed ero terrorizzato all'idea di dover interagire per lavoro con molte persone diverse durante la giornata. In particolare quando parlo al telefono con qualcuno faccio fatica ad esprimermi in maniera coerente e sento la necessià di parlare a bassa voce così che nessuno mi senta. Non so mai come iniziare la conversazione o come introdurmi appropriatamente. Tutto questo mi sta scombussolando parecchio, perchè sento che la mia autostima sta calando vertiginosamente. In più la mia famiglia conta che io accetti questo lavoro perchè sarebbe un'opportunità irripetibile visto le possibilità di crescita che mi offrirebbe. Mi rendo conto che il mio messaggio risulta un pò contorto e di ciò chiedo scusa. Spero possiate darmi delle indicazione su come superare questo stato d'ansia e se è una buona idea affrontare questa nuova esperienza come "terapia d'urto" per questo mio problema.
Vi ringrazio in anticipo.
Giacomo
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Il Suo messaggio è chiarissimo e ha anche messo bene a fuoco il problema principale: "La mia più grande paura è di essere inadeguato e di non sapere come rispondere alle domande perchè non ho un obiettivo chiaro su cosa voglio fare e su quali sono le mie capacità."
Poichè l'esperienza Le ha già dimostrato di NON essere inadeguato (es al liceo, ma soprattutto nei lavori da cameriere) ora ha la grande opportunità di poter crescere e superare la Sua più grande paura.
Come si supera infatti la paura se non facendo ciò che Le si prospetta ora davanti e cioè accettare questo lavoro e accogliere i clienti e interfacciarsi con loro.
Certo, in un primo momento l'ansia un pochino aumenterà perché si tratta di qualcosa che non ha mai fatto e che Lei sa che un pochino La sfida, ma vedrà che col tempo l'ansia diminuirà sempre più.
Questo capita quando facciamo qualcosa di nuovo o per la prima volta.
Non dimentichi però di tirare fuori anche l'entusiasmo che questa nuova esperienza certamente potrà offrire e che alla Sua età di solito aiuta molto.
In bocca al lupo!
Poichè l'esperienza Le ha già dimostrato di NON essere inadeguato (es al liceo, ma soprattutto nei lavori da cameriere) ora ha la grande opportunità di poter crescere e superare la Sua più grande paura.
Come si supera infatti la paura se non facendo ciò che Le si prospetta ora davanti e cioè accettare questo lavoro e accogliere i clienti e interfacciarsi con loro.
Certo, in un primo momento l'ansia un pochino aumenterà perché si tratta di qualcosa che non ha mai fatto e che Lei sa che un pochino La sfida, ma vedrà che col tempo l'ansia diminuirà sempre più.
Questo capita quando facciamo qualcosa di nuovo o per la prima volta.
Non dimentichi però di tirare fuori anche l'entusiasmo che questa nuova esperienza certamente potrà offrire e che alla Sua età di solito aiuta molto.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la sua risposta, sono consapevole che la cosa migliore da fare sarebbe affrontare "di petto" questa opportunità. Purtroppo a distanza di qualche ora mi ritrovo ad avere ancora una forte ansia, forse ancora peggiore di prima perché continuo a ripensare alla conversazione di stamattina e mi sento ancora meno in grado di assumermi questa responsabilità. Sono tentato di declinare l'offerta, non mi sento proprio a mio agio, pensando che se le cose non andranno per il verso giusto avrò forse perso qualche altra opportunitá, magari qualcosa che si adatti meglio al mio carattere. Non riesco a capire perché non riesco a prendere una decisione senza dover subire tutta questa pressione
[#3]
Da una parte il processo decisionale prevede una piccola "crisi": bisogna valutare attentamente la scelta giusta, tra diverse ipotesi, valutando pro e contro, quindi una quota d'ansia ci sta.
Quello che a mio avviso Lei deve imparare è tollerare quest'ansia e a non lasciarsi paralizzare dalle paure, altrimenti non cambierà mai e soprattutto perderà molte occasioni ...
Cordiali saluti,
Quello che a mio avviso Lei deve imparare è tollerare quest'ansia e a non lasciarsi paralizzare dalle paure, altrimenti non cambierà mai e soprattutto perderà molte occasioni ...
Cordiali saluti,
[#4]
Gentile Utente,
Vive in famiglia?
Che tipo di rapporto ha con i suoi genitori?
Si sente valorizzato, svalutato, incoraggiato?
Oltre al lavoro, fa sport?
Ha degli hobby?
Delle passioni?
Un amore?
Cosa le piace leggere?
Ha delle " aree risorsa"che potrebbe adoperare per trarre coraggio?
Ed inoltre come si vede allo specchio?
Solitamente un ambito della vita che non va, come nel suo caso la mancanza di coraggio e decisionalità, non è disgiunta dalle altre....della vita psichica e relazionale
Vive in famiglia?
Che tipo di rapporto ha con i suoi genitori?
Si sente valorizzato, svalutato, incoraggiato?
Oltre al lavoro, fa sport?
Ha degli hobby?
Delle passioni?
Un amore?
Cosa le piace leggere?
Ha delle " aree risorsa"che potrebbe adoperare per trarre coraggio?
Ed inoltre come si vede allo specchio?
Solitamente un ambito della vita che non va, come nel suo caso la mancanza di coraggio e decisionalità, non è disgiunta dalle altre....della vita psichica e relazionale
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Aggiungo alle parole delle Colleghe,che condivido, questa riflessione,pensi come sono contenti , felicissimi , i clienti che hanno i loro problemi logistici, di avere là, tutto per loro un giovanotto efficiente e gentile, come la manna lo vedono a priori..!!
QUINDI tenga ben presente questo e non si preoccupi se parla a voce bassa
I suoi genitori le credono , hanno fiducia , nessuno pensa che Lei non sia adeguato, altrimenti i padroni non la prendevano.. Non si lasci prendere ancora dal " persecutore interno" che le dice brutte cose e vada avanti, che andrà benissimo, con molti auguri !!
QUINDI tenga ben presente questo e non si preoccupi se parla a voce bassa
I suoi genitori le credono , hanno fiducia , nessuno pensa che Lei non sia adeguato, altrimenti i padroni non la prendevano.. Non si lasci prendere ancora dal " persecutore interno" che le dice brutte cose e vada avanti, che andrà benissimo, con molti auguri !!
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#6]
Gentile utente,
l'idea di affrontare di petto questa situazione è certamente una "terapia d'urto" come lei la definisce, ma credo sia importante che si faccia aiutare da un professionista psicoterapeuta.
Rispetto a quello che lei dice si può ipotizzare un disturbo di ansia sociale: il sentirsi inadeguato, non sapere cosa dire e come iniziare una conversazione e soprattutto la paura di dover interagire con tante persone.
Le capita anche al di fuori dell'ambito lavorativo?
Intanto sarebbe anche utile chiedersi: cos'è che teme di più? Di essere umiliato e di rendersi ridicolo agli occhi degli altri? Di essere giudicato negativamente?
Dall'ultima sua risposta ci dice che stava pensando già di declinare l'offerta, questo per abbassare i livelli di forte ansia che prova, ma a lungo andare il sottrarsi alle situazioni ansiogene non fa altro che perpetuare il problema e a rafforzare l'idea di sè come di una persona non in grado di affrontare le opportunità che la vita ci offre.
Un caro saluto
l'idea di affrontare di petto questa situazione è certamente una "terapia d'urto" come lei la definisce, ma credo sia importante che si faccia aiutare da un professionista psicoterapeuta.
Rispetto a quello che lei dice si può ipotizzare un disturbo di ansia sociale: il sentirsi inadeguato, non sapere cosa dire e come iniziare una conversazione e soprattutto la paura di dover interagire con tante persone.
Le capita anche al di fuori dell'ambito lavorativo?
Intanto sarebbe anche utile chiedersi: cos'è che teme di più? Di essere umiliato e di rendersi ridicolo agli occhi degli altri? Di essere giudicato negativamente?
Dall'ultima sua risposta ci dice che stava pensando già di declinare l'offerta, questo per abbassare i livelli di forte ansia che prova, ma a lungo andare il sottrarsi alle situazioni ansiogene non fa altro che perpetuare il problema e a rafforzare l'idea di sè come di una persona non in grado di affrontare le opportunità che la vita ci offre.
Un caro saluto
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
[#7]
Ex utente
Vi ringrazio per le vostre risposte. Cerco di rispondere alle vostre domande. Io vivo con i miei genitori e mio fratello minore. Con loro il rapporto é buono, anche se ci sono stati dei momenti burrascosi dopo il diploma in quanto non approvavano la mia scelta di lasciare ben due universitá per lavorare stagionalmente come cameriere, perché ha detta loro questo non mi permette di costruirmi qualcosa di valido per il futuro. Per il resto ho varie amicizie, alcune più strette con cui passo la maggior parte del tempo, altre le ho fatte a scuola e giocando a calcio, con cui ci si ritrova per una partita quasi settimanalmente. Per il resto sono appassionato di cinema, leggo qualcosa ogni tanto, libri d'avventura, fumetti e mi piacciono i videogiochi. In ambito sentimentale non ho molta esperienza, ma credo sia dovuto al fatto che sono geloso dei miei interessi e non mi piace prendere l'iniziativa e poi magari creare false aspettative. Ho sempre involontariamente(?) allontanato qualsiasi ragazza mi sembrasse interessata. Per quanto riguarda il sentirmi inadeguato, be' é una cosa che mi capita spesso in ogni ambito, ma nei confronti di chi mi conosce spesso me la cavo con l'umorismo e l'autoironia, cosa che non mi riesce altrettanto bene con chi non conosco. I momenti in cui provo maggiormente questa sensazione sono le discussioni un po più "serie", perché non ho niente da portare alla conversazione, si tratti di argomenti d'attualitá, politica ecc. (di cui leggo raramente). Soprattutto mi sento sotto pressione quando ho una certa responsabilità, quando gli altri si aspettano qualcosa da me o quando mi chiedono che obiettivo ho, il perché di certe scelte che ho fatto; oppure in ambito lavorativo quando devo svolgere un compito per il quale non ho avuto modo di prepararmi, perché mi mette ansia avere un certo margine di errore, voglio sempre sapere esattamente quando fare quella determinata cosa.
[#8]
Come dicevo anche sopra tutto questo è imparabile, ed è importante affrontare e superare le paure di non sentirsi all'altezza, del giudizio, di non piacere alle ragazze e di non essere abbastanza pronto...
Forse queste paure ti hanno spinto a lasciare due volte l'università: a questo punto vale la pena risolvere adesso il problema e se da solo non ci riuscissi, non escluderei l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Forse queste paure ti hanno spinto a lasciare due volte l'università: a questo punto vale la pena risolvere adesso il problema e se da solo non ci riuscissi, non escluderei l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.7k visite dal 16/07/2015.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.