Attacchi d'ansia e incapacità nella vita

Salve, ho deciso di scrivere su questo sito per via di un malessere in diversi campi della mia vita che inizia a diventare intollerabile.
Inizio subito a dire che il mio problema maggiore sono gli attacchi di panico e l'ansia, prevalentemente in contesti dove mi sento giudicata.Mi sento una completa fallita in ogni ambito della mia vita. Ho cambiato diversi lavori, in tutti sono stata vittima di prese in giro o comunque considerata poco competente. Di solito, nonostante l'ansia che mi divora nei giorni precedenti e sul momento, ai colloqui ho una discreta parlantina e un bel linguaggio, e faccio una buona impressione. Sul posto di lavoro divento goffa, impacciata, mi tremano le mani, vedo tutto ovattato e passo per addormentata, o come mi è stato detto, "ritardata"...non ho una buona manualità,mi perdo nei calcoli e nelle cose più elementari. Ho lavorato soprattutto nel sociale, avendo un qualifica in quell'ambito, e ho creato un bellissimo rapporto con gli utenti,pessimo o inesistente coi colleghi, ma è come se le persone di cui dovevo occuparmi non riconoscessero la mia professionalità ma si affezionassero a me per il lato umano.Gli anziani mi trattavano come la loro nipotina,per fare un esempio.Il lavoro ora mi terrorizza, avrei un colloquio la settimana prossima, e i soldi mi servono (convivo, anche li con non poche problematiche), ma solo al pensiero sono qua paralizzata che piango e non riesco a controllarmi e fare pensieri lucidi e razionali.Più volte ho rifiutato lavori per la paura.Nella vita mi sono sempre sentita diversa e con degli handicap rispetto agli altri. Da bambina mi isolavo, le maestre dicevano che ero lenta e con la testa tra le nuvole, anche se con un intelligenza fuori dal normale. In adolescenza mascheravo la mia timidezza e il mio sentirmi inferiore agli altri, e in realtà ho passato quegli anni(prima dell'arrivo degli attacchi di panico a 18 anni) da Leader. I miei coetanei erano attratti da me, in realtà nascondevo tutte le mie insicurezze bevendo molto alcol, e diventavo un altra persona.Ho già fatto terapia, ho analizzato il mio passato, sicuramente il rapporto coi miei genitori non ha giovato (padre tossicodipendente di cui ancora adesso mi sento succube, nonostante viva lontano, e madre iperprotettiva)..ho imparato in parte a gestire gli attacchi di panico..ma COS HO CHE NON VA? PERCHè TUTTO NELLA MIA VITA è UNA LOTTA E VIVO TUTTO MALE?PERCHè FALLISCO IN TUTTO?...ho iniziato pure a pensare che essendo nata settimina o avendo in casa familiari con disturbi( oltre mio padre,nonna alcolizzata ,uno zio schizofrenico) io possa avere qualche forma di ritardo mentale. Io ci provo, combatto, ma sprofondo sempre giù,e ogni volta e peggio risalire...sono molto minuta, sembro molto più piccola della mia età,e complice l'insicurezza e la poca autostima di questi ultimi anni, vengo trattata da tutti come una bambina.La gente non mi prende sul serio.cerco consigli, vi ringrazio per l'attenzione.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<complice l'insicurezza e la poca autostima di questi ultimi anni, vengo trattata da tutti come una bambina>

Gentile Utente,
data la sua scarsa autostima e le premesse su sé, come farebbero gli altri a trattarla diversamente?
Se lei non ha stima in se stessa è evidente che ciò si riflette su come si pone nelle situazioni, se lei ha paura di fallire si comporterà in modo tale da ottenere risultati poco brillanti.
La percezione che ha di sé sembra affondare le sue radici in una storia familiare dolorosa e complessa che ancora la condiziona.
Evitare rinforza le sue paure e non la aiuta a risolvere.
Più che chiedersi il perché in questo momento servirebbe capire il come ritrovare un migliore benessere.

Dato quanto ci ha esposto e le conseguenti difficoltà ad affrontare relazioni e sfide lavorative.sembra davvero opportuna una rivalutazione specialistica della sua condizione al fine di una eventuale ripresa del percorso psicoterapico che la possa condurre a ritrovare risorse e potenzialità smarrite, a credere in se stessa, a volersi bene, a superare le sue difficoltà e a una qualità di vita più appagante.

Da quanto ha terminato la psicoterapia?
Quali benefici ha ottenuto?



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Concordo del tutto con quanto dice la Collega..lei ha paura, paura degli adulti giudicanti, riprendere la terapia l'aiuterebbe a recuperare la bambina atterrita che è stata, a porsi in modo diverso verso il mondo esterno
Lei mi sembra intelligente e sensibile , il fatto che gli anziani la trattino come una nipotina è un grosso complimento non una squalifica..si dia aiuto con un programma che l'aiuti a porsi in modo diverso anche dal punto di vista estetico, piccola e minuta è un plus , ma deve imparare a vestirsi e truccarsi per farsi rispettare , in questo mondo di immagini, molta gente è superficiale, non tutti guardano alla tua anima ..e lei aggiunge ..il persecutore interno, questa vocina che la sgrida continuamente..
Coraggio , spero che ci ascolti, per essere più rispettata ed anche più felice..
Aspettiamo notizie, con molti auguri ed empatia..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Gentile utente,
si descrive come una bambina che è stata timida e che si isolava, non c'è nulla di male in questo; solo che questi suoi aspetti sono stati "etichettati" come di una persona strana, diversa dagli altri e sembra di capire che lei sia cresciuta con questa idea di sè non permettendole di sviluppare una sana autostima.
Credo che sia importante che lei riprenda un percorso psicoterapeutico che la aiuti a ritrovare e rafforzare le sue risorse. E intanto a capire che non è lei che non va come persona o che ha fallito tutto, quanto piuttosto che i vissuti e le esperienze della vita hanno portato a questo punto.

Cordiali saluti

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

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Utente
Utente
Intanto grazie mille per le risposte. Ho terminato il mio percorso di psicoterapia nel 2013. Il mio primo contatto con una psicologa è stato all'età di 15 anni,quando andai al consultorio del mio paese per farmi aiutare spinta da una crisi che per fortuna non si è più ripetuta,visto che a livello personale penso sia stata più brutta degli attacchi di panico.Non so spiegarmi il motivo scatenante, ma avevo pensieri incessanti nella testa che non riuscivo a controllare,uno dietro all'altro,mi sembrava che niente avesse senso;ogni mio minimo gesto partivano i pensieri,cosi persi un mese di scuola a stare sdraiata a letto, mi alzavo solo per portarmi qualcosa da mangiare in camera e per lavarmi le mani, cosa che facevo di continuo sino a farmele sanguinare.Cercavo di spiegare cosa avevo ma probabilmente non riuscivo nemmeno bene ad esprimermi, ricordo che dicevo solo che per me non aveva senso più nulla e che ero spaventata perché stavo impazzendo.La psicologa non capi cosa volevo dirgli, e questo mi demoralizzò, non mi presentai all'appuntamento successivo. Mi passò poi da solo nel giro di 2 mesi. A 18 anni mi rivolsi nuovamente ad un altra psicologa per via degli attacchi di panico, e con lei riusci di volta in volta a gestirli e sentirmi meglio. La ricontattai nel 2013,ma non essendo più lei disponibile in zona andai da un altra proofessionista, ma per pochi mesi.Come avete detto, ho il terrore del giudizio degli altri, ma non di qualsiasi giudizio in sé: ho il terrore delle mie debolezze, di sentirmi stupida o non all'altezza. Razionalmente riesco a farmi tanti bei discorsi, poi sul momento vado comunque in crisi.il problema è che lavorativamente rendo davvero poco,assolutamente non come vorrei, e questo mi fa dire "Ecco vedi, un'altra volta cosi.."Comunque ascolterò il vostro consiglio e contatterò qualcuno in zona..Grazie mille ancora una volta
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Lo faccia mia cara per combattere con un Collega questo suo "Persecutore interno che boccia inesorabile quello che Le fa... il fare poco .. dipende da lui fa poco per paura di sbagliare , qui bisogna rompere questo che si chiama .. evitamento.. cioè Lei evita di fare per paura.. Coraggio,, si organizzi.. facciamo il tifo per Lei !
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

più che analizzare tutto il passato, ora è opportuno imparare a superare queste paure del giudizio altrui e a gestire gli attacchi di ansia.
Potrebbe provare a cercare uno psicoterapeuta che utilizzi un metodo attivo e focalizzato per questi obiettivi.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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