Tante piccole stranezze...
Salve, avevo già scritto un altro post riguardante i miei problemi circa un anno fa. Ho pensato di riscriverlo dal punto di vista "psicologico" stavolta. Il problema di fondo è che sin da quando sono nato ho avuto tante lievi anomalie (tutte psicologiche). Qualcuna persiste tutt'ora (21 anni) e per forza di cose mi son sempre sentito diverso dagli altri. Ogni tanto mi vien voglia di capirne le cause.
Cominciamo:
I miei primi ricordi risalgono all'età di 2 anni (e non sono pochi). Ricordo che già a quell'età c'è stato un periodo in cui avevo paura di tutto: dei temporali, dei tuoni, delle nuvole, del vento, delle luci intense (specie di notte) ecc...
A 3 anni quando ho cominciato le scuole materne ricordo che non avevo nessun interesse a socializzare con i compagni, quasi come se non esistessero. A scuola ero timidissimo e molto educato.. in quel periodo l'unico "amico" era mio nonno (oltre che i miei genitori).
Stranamente ricordo molto bene le mie routine giornaliere dei 3 anni, meglio dei due anni successivi.
Quando poi ho cominciato le elementari (a 6 anni) la situazione non è cambiata molto... Non avevo nessun amico, sempre solitario, educato a scuola, voti alti... avevo un forte senso di inferiorità verso qualunque persona (e ce l'ho tutt'ora). In quel periodo, nonostante la condotta scolastica impeccabile, ero però altamente disubbidiente con i miei genitori... come se fossi in perenne rivolta.
Nel periodo 11-13 anni, se può essere utile, ho avuto l'epilessia rolandica benigna, guarita spontaneamente... verso i 12 anni c'è stato un periodo in cui ero perennemente triste per non avere amici, così mi hanno mandato da una psicologa. La diagnosi penso sia stata: timidezza... Ho fatto 3 anni di psicoterapia e devo dire che già verso i 14 anni ho cominciato ad avere amici ed ero molto soddisfatto da quel punto di vista.
Ora ho 21 anni e in sostanza le mie stranezze rimaste sono le seguenti:
- ok, sono riuscito ad avere amici, ma mi son sempre sentito molto "diverso" dagli altri, cioè oltre che inferiore, mi sembra proprio di pensare diversamente. Ho un carattere tutto mio! :D
- sono iperattivo, salto e corro dentro casa (lo faccio spesso e ho cominciato verso i 14 anni).
- ho difficoltà a rimanere concentrato, e sono lento a pensare nel breve termine... Infatti agli occhi degli altri risulto poco sveglio e mi serve tempo per afferrare concetti nuovi (nello studio)... Tuttavia ho notato che con molto tempo a disposizione posso pure avere idee migliori degli altri (strano eh :D ).. quindi la lentezza riguarda solo l'immediato e il breve termine.
- pure quando parlo con gli altri, soprattutto all'inizio, mi sento "annebbiato o semi-assente", faccio fatica a passare dalla modalità: "privata" alla modalità "vita sociale".
- in contesti sociali ho un'espressione di sorriso permanente (che però attira simpatia)
Magari prese nel singolo, sono cose che capitano a tutti, ma messe insieme mi rendono abbastanza inusuale... Cosa potrebbe essere?
Cominciamo:
I miei primi ricordi risalgono all'età di 2 anni (e non sono pochi). Ricordo che già a quell'età c'è stato un periodo in cui avevo paura di tutto: dei temporali, dei tuoni, delle nuvole, del vento, delle luci intense (specie di notte) ecc...
A 3 anni quando ho cominciato le scuole materne ricordo che non avevo nessun interesse a socializzare con i compagni, quasi come se non esistessero. A scuola ero timidissimo e molto educato.. in quel periodo l'unico "amico" era mio nonno (oltre che i miei genitori).
Stranamente ricordo molto bene le mie routine giornaliere dei 3 anni, meglio dei due anni successivi.
Quando poi ho cominciato le elementari (a 6 anni) la situazione non è cambiata molto... Non avevo nessun amico, sempre solitario, educato a scuola, voti alti... avevo un forte senso di inferiorità verso qualunque persona (e ce l'ho tutt'ora). In quel periodo, nonostante la condotta scolastica impeccabile, ero però altamente disubbidiente con i miei genitori... come se fossi in perenne rivolta.
Nel periodo 11-13 anni, se può essere utile, ho avuto l'epilessia rolandica benigna, guarita spontaneamente... verso i 12 anni c'è stato un periodo in cui ero perennemente triste per non avere amici, così mi hanno mandato da una psicologa. La diagnosi penso sia stata: timidezza... Ho fatto 3 anni di psicoterapia e devo dire che già verso i 14 anni ho cominciato ad avere amici ed ero molto soddisfatto da quel punto di vista.
Ora ho 21 anni e in sostanza le mie stranezze rimaste sono le seguenti:
- ok, sono riuscito ad avere amici, ma mi son sempre sentito molto "diverso" dagli altri, cioè oltre che inferiore, mi sembra proprio di pensare diversamente. Ho un carattere tutto mio! :D
- sono iperattivo, salto e corro dentro casa (lo faccio spesso e ho cominciato verso i 14 anni).
- ho difficoltà a rimanere concentrato, e sono lento a pensare nel breve termine... Infatti agli occhi degli altri risulto poco sveglio e mi serve tempo per afferrare concetti nuovi (nello studio)... Tuttavia ho notato che con molto tempo a disposizione posso pure avere idee migliori degli altri (strano eh :D ).. quindi la lentezza riguarda solo l'immediato e il breve termine.
- pure quando parlo con gli altri, soprattutto all'inizio, mi sento "annebbiato o semi-assente", faccio fatica a passare dalla modalità: "privata" alla modalità "vita sociale".
- in contesti sociali ho un'espressione di sorriso permanente (che però attira simpatia)
Magari prese nel singolo, sono cose che capitano a tutti, ma messe insieme mi rendono abbastanza inusuale... Cosa potrebbe essere?
[#1]
Gentile Utente,
da qui non è possibile fare nessuna diagnosi, anche perché vietato dalle Linee Guida del sito e dalle Leggi.
Mi pare però di capire che le pregresse difficoltà siano state parzialmente superate e che ancora ci sia qualche problema, ad esempio concentrazione, per il quale io chiederei in prima battuta al medico di base, anche tenendo conto dell'epilessia.
Poi, dal momento che ha già visto molti vantaggi dalla psicoterapia, non escluderei in seconda battuta di ricontattare uno psicoterapeuta per continuare quel lavoro già iniziato.
Direi però di evitare di attribuire un peso eccessivo a tutto: tutti i bambini hanno paura, molti fanno fatica a socializzare anche perché si tratta di comportamenti appresi, e così via. Quindi evitiamo di patologizzare ogni evento della vita. E anche la timidezza non è una malattia, ma un modo di essere che può anche non creare alcun problema.
Cordiali saluti,
da qui non è possibile fare nessuna diagnosi, anche perché vietato dalle Linee Guida del sito e dalle Leggi.
Mi pare però di capire che le pregresse difficoltà siano state parzialmente superate e che ancora ci sia qualche problema, ad esempio concentrazione, per il quale io chiederei in prima battuta al medico di base, anche tenendo conto dell'epilessia.
Poi, dal momento che ha già visto molti vantaggi dalla psicoterapia, non escluderei in seconda battuta di ricontattare uno psicoterapeuta per continuare quel lavoro già iniziato.
Direi però di evitare di attribuire un peso eccessivo a tutto: tutti i bambini hanno paura, molti fanno fatica a socializzare anche perché si tratta di comportamenti appresi, e così via. Quindi evitiamo di patologizzare ogni evento della vita. E anche la timidezza non è una malattia, ma un modo di essere che può anche non creare alcun problema.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie per la risposta. In genere non voglio attribuire un peso eccessivo a queste cose, mi ritorna in mente solo ogni tanto. Però ammetto che anche quando sono molto di buon umore, un po' di diversità dagli altri la sento, magari pure in senso positivo, però non riesco a sentirmi troppo comune. Conosco ad esempio gente timida/riservata che comunque ha atteggiamenti ed interessi uguali a quelli degli altri.
L'epilessia si è risolta 8 anni fa, può avere conseguenze pure ora? Ricordo che la diagnosi (di epilessia rolandica benigna) è arrivata dopo tanti controlli, dall'elettroencefalogramma non emergeva nulla, neanche nei giorni a ridosso delle crisi (che nel mio caso erano a grappoli di più giorni consecutivi e distanziati di un paio di mesi l'uno dall'altro). Ma ricordo che mi avevano assicurato che non avrebbe dato nessun problema. Mi son sentito di specificarla in questo post, perchè rientra tra le mie varie "anomalie mentali" e stando a wikipedia risulta avere una rarità di 1/5000 quindi penso che merita di essere considerata "anomalia".
L'epilessia si è risolta 8 anni fa, può avere conseguenze pure ora? Ricordo che la diagnosi (di epilessia rolandica benigna) è arrivata dopo tanti controlli, dall'elettroencefalogramma non emergeva nulla, neanche nei giorni a ridosso delle crisi (che nel mio caso erano a grappoli di più giorni consecutivi e distanziati di un paio di mesi l'uno dall'altro). Ma ricordo che mi avevano assicurato che non avrebbe dato nessun problema. Mi son sentito di specificarla in questo post, perchè rientra tra le mie varie "anomalie mentali" e stando a wikipedia risulta avere una rarità di 1/5000 quindi penso che merita di essere considerata "anomalia".
[#3]
Gentile utente,
L’epilessia rolandica benigna è una forma di epilessia assolutamente benigna, che nel 95 per cento dei casi guarisce spontaneamente prima dell'età adulta; anche senza farmaci, come Le disse il dott. Ferraloro nel consulto dello scorso anno.
Non è poi così rara.
Anche i curanti l'hanno rassicurata "che non avrebbe dato nessun problema. "
Quello che mi incuriosisce è questa Sua insistenza nel ritornare all'infanzia e all'adolescenza per ricercarvi fonti e tracce di "stranezza".
Come vive la vita "oggi", al di là di quanto ha già espresso?
L’epilessia rolandica benigna è una forma di epilessia assolutamente benigna, che nel 95 per cento dei casi guarisce spontaneamente prima dell'età adulta; anche senza farmaci, come Le disse il dott. Ferraloro nel consulto dello scorso anno.
Non è poi così rara.
Anche i curanti l'hanno rassicurata "che non avrebbe dato nessun problema. "
Quello che mi incuriosisce è questa Sua insistenza nel ritornare all'infanzia e all'adolescenza per ricercarvi fonti e tracce di "stranezza".
Come vive la vita "oggi", al di là di quanto ha già espresso?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Il motivo è che tutte le "stranezze" dell'infanzia e dell'adolescenza non sono mai scomparse del tutto, ma si sono progressivamente attenuate. Mi piacerebbe capire cosa possa esserci dietro tutto ciò. In parte per semplice curiosità, in parte per capire se ancora oggi ci sia qualcosa che mi limita. Io non penso di essere eccessivamente paranoico, ma di fatto ho osservato che le persone normali non si trovano ad avere un'infanzia così strana e sofferta. Probabilmente i ragazzi che hanno avuto un "passato" simile al mio, hanno avuto problemi molto più seri dei miei alla base. Io invece sono cresciuto sano e con genitori tranquillissimi. Per intenderci, a 10 anni come abilità sociale mi sentivo quasi paragonabile ai ritardati, e credevo seriamente che non avrei mai potuto concludere niente nella vita futura e che avrei vissuto tutta la vita nella sofferenza.
Oggi vivo più o meno come ho scritto alla fine del primo messaggio. Cioè pur se in modo non invalidante continuo a sentirmi diverso dagli altri. Ho 4-5 amici stabili (ma hanno tutti interessi particolari, nessuno di loro è fin troppo comune). Di ragazze non ne ho mai avute, e anche qui... non so se ne potrò mai avere una... non penso di essere brutto fisicamente, però il mio comportamento inusuale si nota, di certo non sono in grado di infondere sicurezza.
Per quanto riguarda gli studi invece:
studio fisica, ok non è uno studio leggero... però vale quanto ho scritto sopra... Ho seri problemi di concentrazione, studio male e perdo tanto tempo... Alla fine riesco a prendere 30 a quasi tutti gli esami... però... non è il massimo della soddisfazione. Quando seguo le lezioni mi perdo già dopo 5 minuti (accadeva pure al liceo)... quando mi confronto coi compagni mi sento sempre inferiore già a priori... mi sento sempre meno capace nei loro confronti. Quello che però ho notato è che quando ho tanto tempo a disposizione, riesco ad avere idee pure migliori degli stessi compagni di cui mi sentivo inferiore. Questo mi infastidisce perchè poi di fatto (voti a parte) non rendo quanto vorrei. Il fatto stesso che so di poter avere idee buone ma non riuscire mai a renderle nell'immediato mi fa sentire ancora più inferiore. Cioè, se non riuscissi ad avere idee buone neanche quando sto da solo magari penserei di non essere molto capace e me ne starei contento così... non so se ho reso il concetto :D
Magari sono super-paranoico e mi sono creato un mondo di fissazioni tutte mie, però se è una cosa che mi sento dentro sin dalla primissima infanzia (e non senza riscontri oggettivi) penso che ci sia qualcosa sul mio conto che non so... Probabilmente non mi conosco fino in fondo, non so tutta la verità sul mio lato psicologico.
Oggi vivo più o meno come ho scritto alla fine del primo messaggio. Cioè pur se in modo non invalidante continuo a sentirmi diverso dagli altri. Ho 4-5 amici stabili (ma hanno tutti interessi particolari, nessuno di loro è fin troppo comune). Di ragazze non ne ho mai avute, e anche qui... non so se ne potrò mai avere una... non penso di essere brutto fisicamente, però il mio comportamento inusuale si nota, di certo non sono in grado di infondere sicurezza.
Per quanto riguarda gli studi invece:
studio fisica, ok non è uno studio leggero... però vale quanto ho scritto sopra... Ho seri problemi di concentrazione, studio male e perdo tanto tempo... Alla fine riesco a prendere 30 a quasi tutti gli esami... però... non è il massimo della soddisfazione. Quando seguo le lezioni mi perdo già dopo 5 minuti (accadeva pure al liceo)... quando mi confronto coi compagni mi sento sempre inferiore già a priori... mi sento sempre meno capace nei loro confronti. Quello che però ho notato è che quando ho tanto tempo a disposizione, riesco ad avere idee pure migliori degli stessi compagni di cui mi sentivo inferiore. Questo mi infastidisce perchè poi di fatto (voti a parte) non rendo quanto vorrei. Il fatto stesso che so di poter avere idee buone ma non riuscire mai a renderle nell'immediato mi fa sentire ancora più inferiore. Cioè, se non riuscissi ad avere idee buone neanche quando sto da solo magari penserei di non essere molto capace e me ne starei contento così... non so se ho reso il concetto :D
Magari sono super-paranoico e mi sono creato un mondo di fissazioni tutte mie, però se è una cosa che mi sento dentro sin dalla primissima infanzia (e non senza riscontri oggettivi) penso che ci sia qualcosa sul mio conto che non so... Probabilmente non mi conosco fino in fondo, non so tutta la verità sul mio lato psicologico.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.4k visite dal 29/06/2015.
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