Dinamica rapporto inconcludente senza sesso
Salve,
tre anni fa ho cominciato una relazione con una collega di università.Dopo 2-3 mesi di frequentazione stavamo scoprendo il lato sessuale della storia. Essendo abbastanza ansiosi, il lato sessuale si è sbloccato con lentezza, ma limitandosi a "strusciamento" o petting con raggiungimento dell'orgasmo da parte di entrambi. La situazione continuava per la scelta di luoghi non tranquilli che ci invogliavano a farlo in quel modo senza farci vedere nudi. Lei mi ha sempre detto che nelle precedenti storie era sempre in disequilibrio e instabile e che con me aveva raggiunto la stabilità. Nonostante lo stress riuscivamo a continuare il petting, nel fine settimana, con raggiungimento di orgasmo, cosa molto apprezzata da lei visto che in precedenza pochissime volte qualcuno era riuscito a farlo raggiungere soprattutto in quel modo. Dopo un anno preciso, metà agosto, che per lei segnava quasi un anno dall'inizio del nostro rapporto le cose cambiano.In un giorno, da certezza, sono passato a fonte di dubbi, con conseguente crollo psicologico da parte sua, poi è cominciato l'allontanamento fisico con una fase di "depressione" e perdita di peso. Io le ho dimostrato vicinanza e continuavo a starle accanto nonostante fossi la "causa" del suo problema. Lei ha deciso di seguire un cammino di psicoterapia in consultorio, che dura tuttora, ma non vengo spesso aggiornato su questo. Dopo quel periodo le cose non sono andate più come prima: le uscite e i momenti di intimità erano diventati occasioni per verificare il rapporto con conseguente ansia; sono seguiti, a intervalli, periodi di allontanamento ma riavvicinamento da parte sua. Si sono susseguiti questi periodi e l'allontanamento della fase depressiva, con dubbi riversati su ogni cosa della sua vita: studio, ipotetico lavoro, rinvio di esami universitari. Gli avvicinamenti temporanei, a volte anche fisici, mi prendevano alla sprovvista e, cercando continuità, vedevo l'atto in sé come qualcosa di forzato chiedendole di aspettare e di calmarci insieme per un periodo piu costante. La sua risoluzione, secondo lei, era colmare i dubbi sfruttando la vicinanza fisica. Siamo riusciti ad essere vicini fisicamente quasi come prima, ma molto spesso lei era distratta e, pur raggiungendo l'orgasmo, sembrava quasi a fatica.Lei riesce a vedermi in alcuni periodi come il suo ragazzo, a tratti no.L'ultimo periodo "costante" nel quale si è sentita vicina fisicamente è stato 6 mesi fa e dopo, causa stress per esame, ha messo davanti varie scuse e un comportamento evitante verso il sesso e le uscite normali, anche in compagnia di altri. La cosa ha messo nervosismo in me, con continui ripensamenti sul rapporto e sul futuro che è impossibile costruire, avendo quasi 30 anni. So che posso aiutarla, anche allontanandomi, ma è una situazione assurda vivere un rapporto senza sesso da 3 anni e discontinuo come questo. Come posso aiutarla?Qual è la causa di tutto? Io sento di essere esausto ma qualcosa mi spinge a non mollare. Grazie.
tre anni fa ho cominciato una relazione con una collega di università.Dopo 2-3 mesi di frequentazione stavamo scoprendo il lato sessuale della storia. Essendo abbastanza ansiosi, il lato sessuale si è sbloccato con lentezza, ma limitandosi a "strusciamento" o petting con raggiungimento dell'orgasmo da parte di entrambi. La situazione continuava per la scelta di luoghi non tranquilli che ci invogliavano a farlo in quel modo senza farci vedere nudi. Lei mi ha sempre detto che nelle precedenti storie era sempre in disequilibrio e instabile e che con me aveva raggiunto la stabilità. Nonostante lo stress riuscivamo a continuare il petting, nel fine settimana, con raggiungimento di orgasmo, cosa molto apprezzata da lei visto che in precedenza pochissime volte qualcuno era riuscito a farlo raggiungere soprattutto in quel modo. Dopo un anno preciso, metà agosto, che per lei segnava quasi un anno dall'inizio del nostro rapporto le cose cambiano.In un giorno, da certezza, sono passato a fonte di dubbi, con conseguente crollo psicologico da parte sua, poi è cominciato l'allontanamento fisico con una fase di "depressione" e perdita di peso. Io le ho dimostrato vicinanza e continuavo a starle accanto nonostante fossi la "causa" del suo problema. Lei ha deciso di seguire un cammino di psicoterapia in consultorio, che dura tuttora, ma non vengo spesso aggiornato su questo. Dopo quel periodo le cose non sono andate più come prima: le uscite e i momenti di intimità erano diventati occasioni per verificare il rapporto con conseguente ansia; sono seguiti, a intervalli, periodi di allontanamento ma riavvicinamento da parte sua. Si sono susseguiti questi periodi e l'allontanamento della fase depressiva, con dubbi riversati su ogni cosa della sua vita: studio, ipotetico lavoro, rinvio di esami universitari. Gli avvicinamenti temporanei, a volte anche fisici, mi prendevano alla sprovvista e, cercando continuità, vedevo l'atto in sé come qualcosa di forzato chiedendole di aspettare e di calmarci insieme per un periodo piu costante. La sua risoluzione, secondo lei, era colmare i dubbi sfruttando la vicinanza fisica. Siamo riusciti ad essere vicini fisicamente quasi come prima, ma molto spesso lei era distratta e, pur raggiungendo l'orgasmo, sembrava quasi a fatica.Lei riesce a vedermi in alcuni periodi come il suo ragazzo, a tratti no.L'ultimo periodo "costante" nel quale si è sentita vicina fisicamente è stato 6 mesi fa e dopo, causa stress per esame, ha messo davanti varie scuse e un comportamento evitante verso il sesso e le uscite normali, anche in compagnia di altri. La cosa ha messo nervosismo in me, con continui ripensamenti sul rapporto e sul futuro che è impossibile costruire, avendo quasi 30 anni. So che posso aiutarla, anche allontanandomi, ma è una situazione assurda vivere un rapporto senza sesso da 3 anni e discontinuo come questo. Come posso aiutarla?Qual è la causa di tutto? Io sento di essere esausto ma qualcosa mi spinge a non mollare. Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
Spesso le cause o con cause delle coppie "bianche" sono da ricercare in entrambi i partners.
È impossibile dire da qui di cosa si tratta e come potervi aiutare.
Solitamente esiste una " collusione inconscia" cioè vi siete trovati e scelti in funzione delle vostre difficoltà .
Lavorare su entrambi diventa indispensabile per farvi rimanere ancora coppia, ma "sessualmente adulti "
Provi a consultare queste letture
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4106-l-intimita-impossibile-donne-vergini-adulte-e-matrimoni-bianchi.html
Spesso le cause o con cause delle coppie "bianche" sono da ricercare in entrambi i partners.
È impossibile dire da qui di cosa si tratta e come potervi aiutare.
Solitamente esiste una " collusione inconscia" cioè vi siete trovati e scelti in funzione delle vostre difficoltà .
Lavorare su entrambi diventa indispensabile per farvi rimanere ancora coppia, ma "sessualmente adulti "
Provi a consultare queste letture
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4106-l-intimita-impossibile-donne-vergini-adulte-e-matrimoni-bianchi.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
Lei scrive: "Io sento di essere esausto ma qualcosa mi spinge a non mollare. "
Posso chiederLe che cosa crede possa spingerLa a non mollare?
Se Lei dice: "...è una situazione assurda vivere un rapporto senza sesso da 3 anni e discontinuo come questo...", come mai ha accettato e lo sta accettando ancora?
Ha mai sollevato il problema direttamente con la Sua ragazza?
Se lo ha fatto, che cosa ne è emerso?
Lei scrive: "Io sento di essere esausto ma qualcosa mi spinge a non mollare. "
Posso chiederLe che cosa crede possa spingerLa a non mollare?
Se Lei dice: "...è una situazione assurda vivere un rapporto senza sesso da 3 anni e discontinuo come questo...", come mai ha accettato e lo sta accettando ancora?
Ha mai sollevato il problema direttamente con la Sua ragazza?
Se lo ha fatto, che cosa ne è emerso?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Gentili dott.sse,
Vi ringrazio per le risposte celeri, soprattutto in giorno festivo.
Dott.ssa Randone , le letture linkate sono state molto utili, affronterò appena possibile il problema con la mia ragazza proponendole un percorso di terapia "insieme", sperando che non tema il confronto o che si senta "pressata" nel voler risolvere con un percorso lungo questo problema. Lei, durante il percorso di psicoterapia, è passata, da un rifiuto, ad un esigenza di consultarsi con un'esperta. Non so nello specifico che percorso sta affrontando, tendo a non parlarne e a non farla sentire "giudicata", per evitare di generare ulteriori ansie su di lei.
Dott.ssa Pileci, le sue domande sono proprio quelle che mi chiedo da tutto questo tempo. Il fattore principale che mi spinge a non mollare è la fiducia nella mia ragazza e la fiducia in un rapporto, che avendo raggiunto già da due anni un punto di saturazione, tende a non sbloccarsi e a diventare "adulto", ma che reputo ancora da vivere e scoprire. Lo sto accettando ancora perché ne parlo con la mia ragazza, e il focolaio principale l'abbiamo individuato nella mancanza del sesso che non completa il rapporto. A lungo andare si è ricercata la situazione intima per "risolvere" questo problema, questo ha creato stress e ansie, frustrazioni e dubbi sui sentimenti, da parte di lei, nei miei confronti. I momenti che si susseguono sono lontananza - avvicinamento - situazione tranquilla - ricerca di intimità - allontanamento per impossibilità dovuto allo stress che porta la ricerca di questa soluzione. Questo è ciò che succede da circa due anni periodicamente. La situazione è degenerata da circa 6 mesi, dopo un avvicinamento e una serata in intimità quasi sfociata in sesso ma subito interrotta per paura sua di non farcela o non "sentire" o per dubbi sulla relazione. Dopo questo episodio c'è stato l'allontanamento e periodi di tensione perché lei era propensa piuttosto a non uscire o a presentare la scusa "devo studiare". In questi 6 mesi ha sofferto di vaginite, poi risolta, e mal di schiena: due fattori che hanno allontanato la possibilità di intimità per dolori o poca sicurezza. Ad oggi, siamo in uno stato di allontanamento e suoi avvicinamenti sporadici (per il mio compleanno) o miei (per sapere l'esito e farmi raccontare del suo esame universitario). Il pensiero fisico è totalmente annullato e ciò le provoca ancora il ciclo dei dubbi: di presenza è inibita e piuttosto restia a cercare anche contatto fisico, mi racconta che comunque pensandomi riesce ad immaginare la sua situazione di intimità con me, ma di presenza è un episodio già chiuso. Questo provoca tensioni da parte di entrambi e il mio dubbio è in che modo posso cominciare ad aiutarla, oltre a tranquillizzarla e non farla sentire "diversa". Cosciente del fatto che anche io sono parte del problema di coppia, perché ho portato tutto ad una situazione stressante fin dall'inizio per lo stress da lavoro, quale può essere un inizio di cammino insieme?
Vi ringrazio.
Vi ringrazio per le risposte celeri, soprattutto in giorno festivo.
Dott.ssa Randone , le letture linkate sono state molto utili, affronterò appena possibile il problema con la mia ragazza proponendole un percorso di terapia "insieme", sperando che non tema il confronto o che si senta "pressata" nel voler risolvere con un percorso lungo questo problema. Lei, durante il percorso di psicoterapia, è passata, da un rifiuto, ad un esigenza di consultarsi con un'esperta. Non so nello specifico che percorso sta affrontando, tendo a non parlarne e a non farla sentire "giudicata", per evitare di generare ulteriori ansie su di lei.
Dott.ssa Pileci, le sue domande sono proprio quelle che mi chiedo da tutto questo tempo. Il fattore principale che mi spinge a non mollare è la fiducia nella mia ragazza e la fiducia in un rapporto, che avendo raggiunto già da due anni un punto di saturazione, tende a non sbloccarsi e a diventare "adulto", ma che reputo ancora da vivere e scoprire. Lo sto accettando ancora perché ne parlo con la mia ragazza, e il focolaio principale l'abbiamo individuato nella mancanza del sesso che non completa il rapporto. A lungo andare si è ricercata la situazione intima per "risolvere" questo problema, questo ha creato stress e ansie, frustrazioni e dubbi sui sentimenti, da parte di lei, nei miei confronti. I momenti che si susseguono sono lontananza - avvicinamento - situazione tranquilla - ricerca di intimità - allontanamento per impossibilità dovuto allo stress che porta la ricerca di questa soluzione. Questo è ciò che succede da circa due anni periodicamente. La situazione è degenerata da circa 6 mesi, dopo un avvicinamento e una serata in intimità quasi sfociata in sesso ma subito interrotta per paura sua di non farcela o non "sentire" o per dubbi sulla relazione. Dopo questo episodio c'è stato l'allontanamento e periodi di tensione perché lei era propensa piuttosto a non uscire o a presentare la scusa "devo studiare". In questi 6 mesi ha sofferto di vaginite, poi risolta, e mal di schiena: due fattori che hanno allontanato la possibilità di intimità per dolori o poca sicurezza. Ad oggi, siamo in uno stato di allontanamento e suoi avvicinamenti sporadici (per il mio compleanno) o miei (per sapere l'esito e farmi raccontare del suo esame universitario). Il pensiero fisico è totalmente annullato e ciò le provoca ancora il ciclo dei dubbi: di presenza è inibita e piuttosto restia a cercare anche contatto fisico, mi racconta che comunque pensandomi riesce ad immaginare la sua situazione di intimità con me, ma di presenza è un episodio già chiuso. Questo provoca tensioni da parte di entrambi e il mio dubbio è in che modo posso cominciare ad aiutarla, oltre a tranquillizzarla e non farla sentire "diversa". Cosciente del fatto che anche io sono parte del problema di coppia, perché ho portato tutto ad una situazione stressante fin dall'inizio per lo stress da lavoro, quale può essere un inizio di cammino insieme?
Vi ringrazio.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 43.6k visite dal 27/06/2015.
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