Interruzione di gravidanza

Gentile Signora,
Lei sta cercando di elaborare una situazione dolorosa, che probabilmente dura da quando ha scoperto di essere incinta. Il problema è che sta cercando di fare tutto questo da sola.

Scegliere di interrompere volontariamente una gravidanza è un passo difficile ed emotivamente impegnativo, che spesso le persone (e non mi riferisco solo alle dirette interessate) sottovalutano.

Cosa ne pensa il Suo compagno? Ne avete parlato? ha condiviso questo dolore con qualcuno?

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

Io ne ho parlato solo con lui, e pochissime volte. Proprio oggi ho avuto con lui un crollo dicendogli che sto male e che il senso di colpa mi sta uccidendo. Lui dice che non devo sentirmi in colpa e che è stata la scelta giusta. Ma Le dico che prima di sapere si essere incinta avevamo dei problemi di coppia, quando ho scoperto della gravidanza lui mi è stato molto vicino, e nonostante la decisione per me davvero dolorosa e il brutto periodo, siamo stati bene insieme, passando davvero dei bei momenti in cui riuscivo a pensare di meno a quello che stavo facendo. Purtroppo ora lui dice di non sapere cosa vuole davvero, in poche parole credo che non voglia stare con me, ma siccome sa che sto vivendo malissimo questa cosa evita di lasciarmi in questo momento. Non so neanche spiegarLe quindi l' enorme senso di solitudine e pentimento mi assale in ogni momento.

Gentile Utente,
Aggiungo qualche nota a quelle del Collega.

Quello che lei sta provando è normale e consequenziale all'IVG e si chiama sindrome post abortiva

La morte/ uccisione di cui parla, è per lo più una morte simbolica....la morte del progetto di genitorialità.
La genitorialità racchiude in sé il grande progetto di “proiettare nel tempo” la propria identità, biologica, psicologica e sociale.

La decisione di abortire, nega comunque la genitorialità e crea nella donna, nuclei indelebili di dolore e lutto, misti a vergogna e colpa, che devono obbligatoriamente essere rielaborati all’interno di setting psicoterapici, al fine di una sana ed adattiva ristrutturazione di personalità della donna.

Si faccia aiutare.
Le allego una lettura per possibili approfondimenti.




http://www.valeriarandone.it/articoli/19-disfunzioni-sessuali-femminili/140-aborto-e-sessualita-sindrome-post-abortiva/

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

Grazie mille per la lettura.
Sono consapevole di avere bisogno di aiuto, ma per una questione economica ora non posso intraprendere un percorso psicoterapico nonostante ne senta il bisogno, ho bisogno di parlare con qualcuno che mi dia conforto e non mi faccia sentire sola al mondo come mi sento adesso. Il senso di colpa mi sta portando davvero a toccare il fondo, non esco, non sento nessuno, non mangio, non dormo. Fortunatamente mia figlia è in vacanza, ma so che al suo ritorno avrò difficoltà anche a rapportarmi con lei, che tra l'altro è all' oscuro di tutto.
Grazie di cuore

Il sostegno psicologico può trovarlo anche in convenzione, non è indispensabile spendere molto.

Affrontare ed attraversare questo dolore, è l'unico vero modo per superarlo davvero e non averlo da "ingombro" nel rapporto con sua figlia.

I sensi di colpa sono la peggiore leva che regolamenta le relazioni.
Coraggio, si faccia aiutare!