Comportamento distruttivo
sono una ragazza di 22 anni. a 19 anni, per evitare di deludere le aspettative di mia madre fallendo i test d'ingresso delle università e per non rivivere la stessa vita deprimente e solitaria del liceo, mi sono iscritta a una facoltà senza test, che non mi piaceva più già alla fine del primo anno. malgrado tutto, mollarla senza finire almeno la triennale mi sarebbe sembratol'ennesimo fallimento: la mia vita finora è costellata di impegni mai portati a termine, con grandi rimpianti e sensi di colpa. dopo anni di solitudine in una metropoli, dovuta in gran parte alla mia difficoltà a approcciarmi agli altri in determinati contesti, sono approdata all'arcigay, desiderosa di vivere finalmente la mia omosessualità, cosa che finora mi ero negata. ho passato un anno di amicizia, sport e ho iniziato una relazione con una ragazza fantastica,ma ho mentito a tutti sugli esami, credendo ingenuamente di procrastinarli senza fare pasticci. ora sono al primo anno fuoricorso e la cosa è per me una fonte inesauribile di dolore, vergogna e senso di colpa nei confronti di mia madre, che si fa carico di tutte le spese e della mia ex ragazza, ai cui occhi ho perso ogni credibilità. questo malessere mi ha portato a uno stato di abulia e depressione che ha reso terribile il mio comportamento nei confronti di chi mi era vicino. così, per quanto la mia ex cercasse di venirmi incontro, mi sono tanto abbandonata alla depressione e all'insofferenza da comportarmi con lei come se non contasse nulla per me. dopo un'infinità di litigi spesso causati dalla mia svampitezza, e di riappacificazioni sempre più faticose, ho commesso un errore irrimediabile. ero tanto arrabbiata con lei per avermi lasciato definitivamente da agire in un modo impulsivo e meschino. ho raccontato in un contesto non facilmente comprensibile a molti dei nostri amici un suo comportamento che mi aveva confuso, mostrandola come una stronza. sapevo che le mancavo e che non cercava illudermi in quel momento, ma non riuscivo a digerire che non saremmo più tornate insieme e mi sentivo ferita. lei ha deciso di allontanarmi definitivamente. non contenta, le ho scritto di quanto mi facesse sempre stare male, rinfacciandomi le mie menzogne e disattenzioni e trattandomi come una cretina. ora non vuole giustamente nemmeno rivolgermi la parola. non so che fare. non è la prima volta che faccio qualcosa di così orrendo a qualcuno e non riesco a perdonarmi nè a interrompere questa spirale di negatività. ora penso anche a suicidarmi, ma so che non lo farò per non causare ancora dolore a chi mi circonda.
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Gentile ragazza, a questo punto, intervallo , le consiglio di fermarsi e riflettere se non sia il caso di farsi aiutare, senza prendere continuamente strade che diventano tutte, difficili da gestire e da cambiare..Tutti questi errori fatti per disperazione, confusione dovrebbero darle un segnale di stop.. Spero che mi ascolti.. lei è giovane , può fare scelte diverse, giuste , trovare le parole, per afferrare un pezzo di gioia e positività ..
Coraggio..
Coraggio..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
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Utente
grazie del consiglio. non appena concluderò la sessione e consegnerò la domanda di laurea non esiterò a farlo. dopo quest'esperienza terribile ho deciso di iniziare un rapporto trasparente con mia madre e forse le confesserò anche la mia omosessualità. tra i tanti dispiaceri che le ho dato quest'anno, questo mi sembrerebbe un suo diritto. cercherò a esami conclusi anche di rivolgermi a uno psicologo. nel frattempo però non so come rimediare a ciò che ho fatto a quella ragazza. devo lasciar passare molto tempo ma è doloroso. mi vergogno inoltre molto del fatto che molti miei quasi coetanei già lavorino o abbiano quasi finito l'università mentre io sono in un vicolo cieco.
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Gentile utente,
bugie, inganni, esternazioni inopportune, sensi di colpa verso sua madre...
un insieme di comportamenti di cui Lei dispiace moltissimo e che non riesce a interrompere,.
Ha provato a farcela da sola, ma ora è giunto il momento di farsi aiutare.
Si rivolga al servizio psicologico della Sua Università, ne parli.
E' difficile continuare in questo modo.
Ma un rimedio potrebbe esserci.
bugie, inganni, esternazioni inopportune, sensi di colpa verso sua madre...
un insieme di comportamenti di cui Lei dispiace moltissimo e che non riesce a interrompere,.
Ha provato a farcela da sola, ma ora è giunto il momento di farsi aiutare.
Si rivolga al servizio psicologico della Sua Università, ne parli.
E' difficile continuare in questo modo.
Ma un rimedio potrebbe esserci.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
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Utente
la ringrazio ma penso di rivolgermi allo psicologo di un consultorio perchè preferirei non usufruire del servizio della mia università.data la natura peculiare dell'istituzione non so come potrebbero reagire alla notizia della mia omosessualità e non intendo essere mortificata a riguardo da nessuno
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Gli Psicologi/e , sia che lavorino nel pubblico che privatamente, non giudicano l'orientamento sessuale dei propri utenti e non ne riferiscono all'Ente presso cui prestano la loro opera.
Ma se Lei si sente più tutelata presso il Consultorio, chieda lì un appuntamento. L'importante è che lo faccia.
Saluti cari.
Ma se Lei si sente più tutelata presso il Consultorio, chieda lì un appuntamento. L'importante è che lo faccia.
Saluti cari.
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Bene, sono contenta che abbia deciso di farsi aiutare da un Collega de visu, vorrei aggiungere due cose, non pensi ancora che è in ritardo e che gli altri invece. poi quello che conta nel lavoro è lo spessore , la sensibilità che la vita . gli incontri , le esperienze ti danno e il conto si rimette subito in equilibrio .. inoltre la prima cosa da fare è perdonarsi e pensare che in quel momento non è stato possibile fare meglio , fare diversamente..
Restiamo in ascolto..
Restiamo in ascolto..
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Utente
vi ringrazio ma nell'immediato sono impegnata con lo studio (sono vicina alla fine) e non posso andare subito da un terapista anche per motivi economici. ora vorrei chiedervi: cosa posso fare riguardo alla ragazza? è stato l'errore più grande della mia vita quello di ferirla così profondamente. ha esami fino a metà luglio come me. posso tentare di riavvicinarmi a lei almeno per tentare di ricostruire un'amicizia in quella data? ora vuole che le stia alla larga. riguardo al mio futuro ne discuterò con i miei genitori dopo la sessione
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Utente
non voglio comunque perderla definitivamente. so che al momento non prova la minima stima nei miei confronti e odio il fatto di aver distrutto tutto quello che era rimasto di una bellissima storia per un gesto da miserabile fatto senza pensare alle conseguenze, per pura ripicca. dice di essere pentita di essere stata con me per quasi un anno e che non valgo nulla e penso abbia ragione. dopo diversi mesi potremmo riprendere almeno a parlarci? è la cosa più brutta che abbia mai fatto, compreso il disastro con l'università. mi manca tanto e mi vergogno moltissimo.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.3k visite dal 22/06/2015.
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