Inammorarsi per farsi del male!
Cari Dottori.
Vi scrivo perchè ormai sono arrivato al culmine di una situazione che sta lentamente uccidendomi.
Sono un ragazzo di 26 anni che vive in un piccolo paese, sono gay ed ero fidanzato con un ragazzo da circa 8 anni, non abbiamo mai dato un nome alla nostra relazione, perchè io diciamo che nel periodo dell'adolescenza, grazie alle sue confusioni e ad alcuni suoi problemi sono riuscito a starci insieme, lui infatti si è sempre definito etero, al massimo bsx, ma attratto solo da me, per via di tutte quelle attenzioni positive che gli ho dato, purtroppo però la relazione si è conclusa 3 anni fa, ho voluto dopo tanti anni di fidanzamento restare single per un pò, chiarirmi le idee e capire cosa cercassi, 1 anno fa mi sono rimesso in gioco ma purtroppo non con altri ragazzi gay ma con un mio amico etero.
Questo mio amico ha iniziato ad avere uno strano rapporto nei miei confronti, iniziava a comportarsi in modo ambiguo, quando beveva mi baciava in bocca e quando era sobrio cercava sempre un mio contatto fisico, tra 10 persone si sedeva e stava sempre vicino a me, da queste sue attenzioni io me ne sono innamorato; all'inizio si è trattata più di un ossessione, una sfida, un desiderio, poi con il tempo, conoscendolo e vedendolo spesso, le cose sono cambiate, iniziavo sempre a stare più male, ogni giorno stavo sempre peggio e non capivo il motivo per il quale io cercassi solo lui e cercavo di costruirmi dei castelli in aria, complice il fatto che gia una volta sono riuscito a conquistare un etero e ancora oggi sono convinto di riuscire a conquistare lui.
Stanco di stare così male mi rivolgo a una Psicoterapeuta, di indirizzo Dinamico, abbiamo deciso come obiettivo quello di una fortificazione dell'io una sorta di ricostruzione del carattere, più forte e meno bisognoso degli altri, molte cose sono migliorate ma purtroppo non riesco a staccarmi da questo mio amico.
La mia terapeuta dice che in questo momento lui mi serve, lo sto usando come fune per uscire da una fossa e la cosa si mi fa male ma è necessaria per uscirne fuori, il fatto è che le cose stanno peggiorando sempre di più, io ne sono proprio cotto, lui alterna a periodi di interesse and altri di totale indifferenza, io invece mi comporto sempre come una ragazzina di 15 anni, vedendo sempre i suoi accessi su i vari social... la cosa mi distrugge perchè sto riponendo in lui speranze che molto probabilmente deluderà, ma io proprio non riesco a staccarmene.. sto male penso solo a lui e quando so che la sera devo vederlo mi si chiude lo stomaco, non mangio e non bevo, come quando si è nervosi perchè si ha un esame importante, lo dico alla mia terapeuta ma lei mi dice sempre le stesse cose, che è una fase, che passerà e che in questo momento mi serve.
Come posso uscire da questa situazione?
Vi scrivo perchè ormai sono arrivato al culmine di una situazione che sta lentamente uccidendomi.
Sono un ragazzo di 26 anni che vive in un piccolo paese, sono gay ed ero fidanzato con un ragazzo da circa 8 anni, non abbiamo mai dato un nome alla nostra relazione, perchè io diciamo che nel periodo dell'adolescenza, grazie alle sue confusioni e ad alcuni suoi problemi sono riuscito a starci insieme, lui infatti si è sempre definito etero, al massimo bsx, ma attratto solo da me, per via di tutte quelle attenzioni positive che gli ho dato, purtroppo però la relazione si è conclusa 3 anni fa, ho voluto dopo tanti anni di fidanzamento restare single per un pò, chiarirmi le idee e capire cosa cercassi, 1 anno fa mi sono rimesso in gioco ma purtroppo non con altri ragazzi gay ma con un mio amico etero.
Questo mio amico ha iniziato ad avere uno strano rapporto nei miei confronti, iniziava a comportarsi in modo ambiguo, quando beveva mi baciava in bocca e quando era sobrio cercava sempre un mio contatto fisico, tra 10 persone si sedeva e stava sempre vicino a me, da queste sue attenzioni io me ne sono innamorato; all'inizio si è trattata più di un ossessione, una sfida, un desiderio, poi con il tempo, conoscendolo e vedendolo spesso, le cose sono cambiate, iniziavo sempre a stare più male, ogni giorno stavo sempre peggio e non capivo il motivo per il quale io cercassi solo lui e cercavo di costruirmi dei castelli in aria, complice il fatto che gia una volta sono riuscito a conquistare un etero e ancora oggi sono convinto di riuscire a conquistare lui.
Stanco di stare così male mi rivolgo a una Psicoterapeuta, di indirizzo Dinamico, abbiamo deciso come obiettivo quello di una fortificazione dell'io una sorta di ricostruzione del carattere, più forte e meno bisognoso degli altri, molte cose sono migliorate ma purtroppo non riesco a staccarmi da questo mio amico.
La mia terapeuta dice che in questo momento lui mi serve, lo sto usando come fune per uscire da una fossa e la cosa si mi fa male ma è necessaria per uscirne fuori, il fatto è che le cose stanno peggiorando sempre di più, io ne sono proprio cotto, lui alterna a periodi di interesse and altri di totale indifferenza, io invece mi comporto sempre come una ragazzina di 15 anni, vedendo sempre i suoi accessi su i vari social... la cosa mi distrugge perchè sto riponendo in lui speranze che molto probabilmente deluderà, ma io proprio non riesco a staccarmene.. sto male penso solo a lui e quando so che la sera devo vederlo mi si chiude lo stomaco, non mangio e non bevo, come quando si è nervosi perchè si ha un esame importante, lo dico alla mia terapeuta ma lei mi dice sempre le stesse cose, che è una fase, che passerà e che in questo momento mi serve.
Come posso uscire da questa situazione?
[#1]
Le descrive un trasporto, qualcosa di simile ad un innamoramento. Il punto è che questa persona, perlomeno da quello che lei scrive, è eterosessuale e se le cose stanno così difficilmente potrà funzionare tra di voi.
Quindi credo sia importante comprendere questo, elaborarlo e andare oltre. Forse si è attaccato a questa persona proprio perché in quel momento le sembrava emotivamente disponibile.
Quindi credo sia importante comprendere questo, elaborarlo e andare oltre. Forse si è attaccato a questa persona proprio perché in quel momento le sembrava emotivamente disponibile.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta Dr. Giuseppe Del Signore.
Purtroppo all'inizio era così, era un trasporto, adesso invece è proprio innamoramento...
La mia esperienza passata, con il mio ex, purtroppo mi ha dato la convinzione che le persone non abbiano l'orientamento sessuale così delineato, cioè sono convinto che se una persona ci sa fare riesce a far innamorare qualcuno di se, sempre che ci siano i presupposti per farlo.
Lui è un ragazzo che per amore ha sofferto moltissimo, la sua ragazza lo lasciò dopo 2 anni con accuse, tradimenti e cattiverie senza alcun fondamento, e adesso lui è bisognoso di "affetto" io conscio di questo ne sto approfittando.
E' come se ci stessimo "usando" a vicenda, ma da parte sua è solo a livello "amicale" da parte mia no.
Purtroppo all'inizio era così, era un trasporto, adesso invece è proprio innamoramento...
La mia esperienza passata, con il mio ex, purtroppo mi ha dato la convinzione che le persone non abbiano l'orientamento sessuale così delineato, cioè sono convinto che se una persona ci sa fare riesce a far innamorare qualcuno di se, sempre che ci siano i presupposti per farlo.
Lui è un ragazzo che per amore ha sofferto moltissimo, la sua ragazza lo lasciò dopo 2 anni con accuse, tradimenti e cattiverie senza alcun fondamento, e adesso lui è bisognoso di "affetto" io conscio di questo ne sto approfittando.
E' come se ci stessimo "usando" a vicenda, ma da parte sua è solo a livello "amicale" da parte mia no.
[#3]
>>E' come se ci stessimo "usando" a vicenda..<<
questo assomiglia di più a un bisogno e a mio avviso si rischia di rendere le relazioni affettive "strumentali" e quindi non gratificanti, quando invece dovrebbero essere alimentate da una genuina vicinanza e condivisione.
questo assomiglia di più a un bisogno e a mio avviso si rischia di rendere le relazioni affettive "strumentali" e quindi non gratificanti, quando invece dovrebbero essere alimentate da una genuina vicinanza e condivisione.
[#4]
Ex utente
Il problema è che non riesco a staccarmi da lui, ne sento il bisogno, mi sento solo e lui è come se fosse l'unico spiraglio che vedo in questo momento.
Ci sto bene, poi però quando vorrei avere "di più" mi rendo conto che lui quel più non lo vuole e quindi ci sto male, lo sto vedendo ogni sera e puntualmente sia a pranzo che a cena non mangio, mi si chiude lo stomaco la cosa purtroppo sta ripercuotendosi anche sul lato fisico.
Ci sto bene, poi però quando vorrei avere "di più" mi rendo conto che lui quel più non lo vuole e quindi ci sto male, lo sto vedendo ogni sera e puntualmente sia a pranzo che a cena non mangio, mi si chiude lo stomaco la cosa purtroppo sta ripercuotendosi anche sul lato fisico.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.2k visite dal 21/06/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.