Famiglia poco serena

Salve, ho 27 anni e convivo con il mio ragazzo da 9 anni. Lui fa un lavoro che lo porta ad essere per alcuni periodi dell’anno lontano da casa. Quando lui non c’è mi capita di restare a dormire per periodi lunghi di 1 mese dai miei genitori (63 e 58 anni), un po’ perché non mi piace stare a casa da sola (mi demoralizza tornare dal lavoro e non poter parlare con nessuno) e’ perché loro insistono molto. Il problema è che i miei sono molto autodistruttivi. Loro una decina di anni fa avevano divorziato, poi sono tornati insieme. Tuttavia litigano spesso, non si parlano o si tirano frecciatine per lunghi periodi. La maggior parte delle volte per delle cavolate (babbo parla della giornata lavorativa mentre mamma guarda la tv e quindi lei lo zittisce perché non sente e lui si arrabbia, babbo si lamenta perché mamma non ha apparecchiato). In più mio padre negli ultimi periodi è diventato intollerante a tutto e si altera facilmente. Inoltre, mia mamma passa praticamente tutto il fine settimana a letto, senza alzarsi se non per mangiare, non escono mai se non per lavorare o quando insisto io per portarli fuori a far qualcosa, ma è una lotta. In più hanno un’alimentazione sbagliatissima, mio padre digiuna e mangia solo frutta, mia madre invece si riempie di schifezze (dato che sono a casa da loro, quando torno a casa certo di fargli da mangiare cose sane, insalata di farro con verdure, ecc..lei li mangia, poi prende un pezzo enorme di taleggio e lo mangia nel panino, infatti negli ultimi 5 anni ha messo molti chili. Ho provato anche a scaricarle dei video di esercizi brevi e facili di camminate da fare in casa ma nulla, neanche li ha guardati). A me questa situazione fa molto soffrire, sono comunque i miei genitori e vorrei che fossero felici. Io sono una persona in genere molto ottimista, mi piace vedere il lato bello delle cose, anche insignificanti e piccole, non mi piace abbattermi e passare un giorno interno a letto perché mi sembra di aver sprecato un giorno di vita (una volta per riposarsi ci può stare, ma sempre no). Quando ripenso al passato mi sembra di non averli mai visti felici e ci sto molto male. Domani ad esempio parto per andare dal mio ragazzo per passare le ferie (un mese e qualcosa) e mi sento in colpa a lasciarli, hanno litigato giusto oggi (perché il babbo era al telefono con il fratello che non vede da qualche anno e la mamma continuava a dirgli che c’erano le patate da sbucciare). Quando fanno così mi sento la bambina insicura che ero anni fa (mi vergogno a dirlo, ma quando li sento litigare mi viene da piangere). Vorrei fossero sereni e che avessero un rapporto sia di coppia sia con loro stessi migliore, ma non so proprio se posso fare qualcosa. Meglio seguire il detto “tra moglie e marito non mettere il dito” come mi ha detto qualcuno o intervenire? Vorrei consigliargli di andare da uno psicologo, ma ci sono già andati anni fa e non è servito praticamente a nulla,, non danno retta ad uno specialista. Cosa posso fare per aiutarli?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Meglio seguire il detto “tra moglie e marito non mettere il dito” come mi ha detto qualcuno o intervenire?>

Gentile Ragazza,
meglio seguire il detto. I problemi di coppia appartengono ad essa, non ai figli ai quali non spetta il dovere di risolverli.
Anzi il più delle volte cercando di aiutare, si rischia di complicare la situazione con riprercussioni anche sul proprio benessere.
Comprendo la sofferenza patita, il dolore nel vedere i suoi non sereni, il desiderio di vederli felici, ma lei non può fare nulla per cambiarli, né per cambiare il loro rapporto.
Anzi, tornando a casa loro quando il suo compagno si allontana per lavoro, rischia di stare lì a fare l'ago della bilancia tra loro (non riuscendoci) e cercare inutilmente di cambiare lo stato delle cose.

Solo un esperto li potrebbe aiutare, questo è il loro modo di stare insieme e di vivere, il loro modo di funzionare, seppure distorto sembrerebbe. Solo loro, in quanto adulti e responsabili per definizione, possono pensare di cambiare le cose, ma sembra proprio non ne abbiano l'intenzione.

Dovrebbe cercare di maturare una maggiore distanza emotiva dai suoi genitori che non significa non amarli o frequentarli più, anzi, ma tagliare quell'invisibile "cordone ombelicale" che la porta ancora a essere così coinvolta emotivamente nelle loro faccende di coppia e a preoccuparsi per il loro modo di vivere che lei non può comunque cambiare.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Gentile dott.ssa Rinella, la ringrazio della celere risposta!!!
Non posso che darle ragione, ma irrazionalmente fin da bambina ho sempre pensato che se non fossi nata entrambi avrebbero potuto percorrere strade diverse e magari separate ed essere entrambi più felici. Non so, è come se mi sentissi in colpa. Deve proprio essere il cordone ombelicale a cui Lei fa riferimento.
A dispetto di quanto sembrerebbe sono una persona molto razionale e serena, ma quando ci sono di mezzi i miei genitori perdo di lucidità.

La ringrazio nuovamente e cercherò di seguire i suoi consigli