Esami universitari

Buonasera.

Vi scrivo perché, pur essendo da sempre una persona molto ansiosa, negli ultimi anni affronto gli esami con un'ansia che supera ogni limite. Capisco che l'ansia sia anche fisiologica, la mia supera la fisiologia! Quindi non mi è d'aiuto. Mi stanca, mi inquieta.

Cerco di razionalizzare. Se proprio dovesse andarmi male l'esame, verrei bocciata, e quindi? Potrei sostenerlo alla successiva sessione. Insomma, io lo vedo come un evento totalmente catastrofico, l'esame in se, e l'eventualità di non passarlo. Spendo molte energie nello studio e altrettante, forse di più, nell'ansia e nella paura.

Come poter affrontare al meglio un esame, con uno spirito diverso, non catastrofico?
Ad esempio, alcuni esami vengono sostenuti nel pomeriggio. L'ansia della mattina è deleteria.

Vorrei, se possibile, chiedere quali sono gli elementi per definire un esaurimento nervoso? Ansia, depressione, deprivazione di sonno, per quanto tempo dovrebbero sussistere per definirlo tale?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,
vedo che l'età è superiore a quella universitaria normale. Ho iniziato tardi? E' in ritardo?
Questo pese sulla situazione? In che modo?

Lei ci parla di un'ansia quasi paralizzante, che non la aiuta.
<<Ansia, depressione, deprivazione di sonno<<
non sono un buon nutrimento per la nostra psiche, certamente.
Tuttavia non così drammatici sul breve periodo.

Se invece è entrata in questa spirale da un certo tempo, occorre metterci mano subito, ripristinando il ritmo sonno veglia innanzi tutto.

Il Suo medico può aiutarla per alcuni aspetti.
Per l'ansia un Collega Psicologo può fare molto, di persona, per capire se c'è bisogno anche di un supporto farmacologico; infatti noi da qui non possiamo fare una diagnosi.
L'università ha certamente un servizio psicologico.

Ci tenga aggiornati se lo desidera.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
"vedo che l'età è superiore a quella universitaria normale. Ho iniziato tardi? E' in ritardo?
Questo pese sulla situazione? In che modo?"
Studio medicina e sono abbastanza in ritardo. Ho anche iniziato con un anno di ritardo. Pesa abbastanza come situazione sulla mia ansia, infatti sono sempre stata molto ansiosa, ma negli ultimi anni sto peggiorando.

Per breve tempo, cosa intende?
Mi trovo in questa situazione da più o meno una decina di giorni. L'umore è basso, il sonno è disturbato, con continui risvegli, e l'umore diventa più basso giorno dopo giorno. Ansia, paura, depressione, pensieri negativi, catastrofici, crisi di pianto. Questo, purtroppo è il quadro. Sto assumendo diversi prodotti, integratori, che dovrebbero conciliare il sonno. Ieri credo di aver dormito un po', nonostante i risvegli, ma ero al limite delle mie forze.

L'Università ha un servizio, che ho contattato, ma ho un appuntamento a dopo l'esame! Ora mancano alcuni giorni, so che la situazione non è una delle più semplici e risolvibili con una parola di incoraggiamento, non cerco diagnosi, infatti mi rivolgerò di persona ad uno psichiatra, ma se poteste aiutarmi a razionalizzare, per quanto possibile, l'esame. Perché io lo so che se venissi bocciata, potrei ripeterlo tra un mese. Qualunque sia l'esito mi potrei riposare per alcuni giorni e potrei parlarne con uno specialista. Ma in questi giorni ho bisogno di razionalizzare!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
<< se poteste aiutarmi a razionalizzare, per quanto possibile, l'esame.<<

Non so cosa intenda Lei con "razionalizzare l'esame".



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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Provare a vedere l'esame come tale, non come una calamità naturale e devastante, non come un evento in cui o vivo o muoio. Non so se mi sono spiegata ...
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile ragazza,

innanzi tutto è stato proprio opportuno l'appuntamento con lo Psy dell'Università, i giorni trascorrono velocemente e tra poco ne potrà parlare di persona.

Nella Sua ultima replica c'è già tutto quello che deve dirsi, è tutto giusto, è ridimensionante. E tuttavia quando l'ansia è elevata le rassicurazioni - sia altrui che proprie - hanno un effetto temporaneo.

Si può ipotizzare che lo stress elevato a cui Lei si sottopone amplifichi stanchezza e malessere.
Alcune delle cause le abbiamo nominate; altre possono essere rappresentate dal un carattere perfezionista, che chiede molto a sè senza riconoscersi i dovuti meriti e il giusto riposo; talvolta anche le pressioni o malumori famigliari legati al'università hanno il loro peso.

E così, si perde la lucidità e il senso delle cose, quello che Lei correttamente descrive in questo modo:
<<Provare a vedere l'esame come tale, non come una calamità naturale e devastante, non come un evento in cui o vivo o muoio.<<

Darsi il giusto riposo e ritornare frequentemente al senso suddetto è ciò che può fare ora; tra pochi giorni potrà vedere con lo specialista un percorso più articolato che, se necessario, prevede anche i farmaci oltre alla psicoterapia.

Auguri per l'esame. Se ritiene ci faccia sapere.


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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Sì, è un servizio offerto da specializzandi in psichiatria e aspetto quel momento con ansia, ma ho bisogno di affrontare questi giorni in maniera meno instabile.

Effettivamente, al di là degli esami, ho un'ansia più gestibile, ho momenti di umore un po' basso, ma nulla a confronto di quello che vivo quando lo stress è tanto come in questi casi.

Mi rendo conto che così non può continuare, non dormire per almeno dieci giorni, è troppo.

Anche se venissi bocciata, potrei ripeterlo e avrei il supporto del servizio. Però, ecco, non so. Con tutto quello che ho nella testa, alterno momenti di speranza a momenti in cui prevedo catastrofi.

L'altro problema è che sono abituata a sostenerli di mattina. Questa volta sarà di pomeriggio e l'ansia mi ucciderà, visto che lo sta già facendo! Si tratta di più di tre orali. Ma ne ho già fatti di esami con più orali.

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Se Lei riesce a riposare al mattino del giorno dell'esame, il pomeriggio sarà fresca come una rosa; generalmente al pomeriggio l'umore è migliore e Lei se ne gioverà.

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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Non vorrei fare la parte della persona che non ha soluzione a nulla, e che non fa che lamentarsi. Ma di solito ripasso prima ... se non lo facessi starei anche peggio ... mi dispiace, veramente, non vorrei sembrare una persona che, qualunque cosa le venga detta è negativa a prescindere!
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Carissima, riposi fino alle 11 diciamo , poi ripassi, il meglio è nemico del bene.. , sarà più riposata e un pò di cose le avrà.. rinfrescate .. si prepari anche un argomento che sa perfettamente, a volte , i prof , sono stanchi e dicono.. di cosa vuole parlarmi.. Coraggio, si rilassi , ci siamo passati in tanti.. ricordo un certo esame di statistica..!
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Ok, quindi devo restare calma qualunque sia l'esito.

Perché non mi sento molto bene nemmeno fisicamente.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Proprio così,
ricordi di
<<vedere l'esame come tale, non come una calamità naturale e devastante, non come un evento in cui o vivo o muoio. <<

Buona notte!


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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Vi ringrazio per il supporto, non sono riuscita a sostenere l'esame, avevo troppa paura. Ho iniziato gli incontri con il servizio dell'università.

Grazie ancora
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Bene, che va a farsi aiutare.. chieda anche se una settimana prima di un esame non potesse prendere un leggero antiansia.. ?? Coraggio.
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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Chiederò, ma pur essendo psichiatri mi sono sembrati piuttosto contrari ai farmaci. Grazie ancora!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Sono lieta abbia iniziato gli incontri.

Un buon percorso.




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Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
Eccomi, di nuovo. Ancora agitata, certamente.

Volevo fare una domanda forse un po' stupida. Com'è possibile che funzioni la psicoterapia? Non mi fraintendete, sono contenta di aver intrapreso questo percorso, abbiamo incontri settimanali e, almeno per ora, non hanno proprio intenzione di darmi farmaci di alcun tipo. Nemmeno una tisana calmante mi consiglierebbero, per rendere l'idea.

Perché tutto ruota al disagio che bisogna capire. Io ci sono, voglio lavorarci, ma mi viene questa domanda che probabilmente non avrà senso. Com'è che succede?

La mia terapeuta una volta ha detto che non devo essere qualcosa di pensato, ma qualcosa che verrà naturale, senza rifletterci o senza imposizioni. Ma come!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

la domanda non è affatto stupida e troverà una ampia risposta nel contributo del Collega Santonocito:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Sull'orientamento le consiglio

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Auspico che troverà risposta a tutti i Suoi interrogativi, che del resto potrà porre anche alla Sua Terapeuta.

Lieta che questa esperienza Le sia produttiva,
saluti cordiali.




[#18]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, a parte la sua paura degli esami , come si trova all'Università, frequenta ?Perche' anche questo è molto importante , non vorrei che Lei . come a volte capita quando si fa l'Università .. da grandi,.. avesse poco contatto con i suoi colleghi , avesse poco tempo per frequentare , quindi veda i professori ancora più lontani, severi , giudicanti, terribili, di quanto non siano, spesso è così..
Quanto alla sua domanda .. sulla psicoterapia, semplificando , si può dire che si tratta, alla luce di quello di cui si parla, a quello che si scopre, all'alleanza terapeutica con il Collega che la segue, di cambiare gli occhiali con cui si è guardato il mondo, sguardo disfunzionale che ha fatto vedere e scegliere sempre e solo un modo ,infelice, di guardare alla vita di pensare e mai mettere in atto percorsi altri, diversi..
Siamo sicuri che Lei non abbia avuto una educazione rigida , centrata sui doveri, poche conferme e pochi rinforzi positivi?
Spesso il genitore esigente dell'infanzia o il professore, il maestro esigente, colora di terrore il professore e non è il caso.. quasi mai , mi creda.. ce la farà.. e caso mai ,chieda , dopo, un colloquio, e spieghi il suo stato d'animo, così personalizza i rapporti, si fa riconoscere,
Coraggio tante cose si possono fare , fuorchè aspettare, atterrite, che il -
.. nemico.. ci atterri..
Cari auguri..