Insoddisfazione e ansia
Salve,
ho cominciato gli studi universitari (fuorisede) due anni fa (ingegneria aerospaziale) ma mai convinto della scelta fatta, in quanto ho anche avuto il sogno di fare il medico e pur avendo passato il test ho deciso di rinunciare. Ma il dubbio mi ha attanagliato per tutto l'anno così alla fine ho riprovato il test superandolo di nuovo nella città dove già vivevo e a maggio ho cambiato corso di laurea. Un mese dopo, di sera, improvvisamente ho avuto una crisi d'ansia e agitazione intensissima con il terrore di morire o di buttarmi dal balcone. L'episodio si è concluso dopo circa 20 minuti ma il giorno dopo sono rimasto sconvolto tutta la giornata in uno stato di confusione (mi sembrava che il mondo esterno fosse separato da me). Alla fine ho passato una estate tranquilla e ho cercato di dimenticare le scelte fatte, anche se rimaneva il rimorso del cambio. Arrivato il nuovo anno accademico dopo pochi giorni il rimorso mi ha portato in un nuovo stato di grande indecisione e dopo alcuni giorni pesantissimi e arrivato alla disperazione con grande fatica ho deciso di tornare in ingegneria. Ora più passa il tempo e più mi piace ciò che studio. Nello sfondo una ragazza che purtroppo vive in un'altra città (ma non troppo lontana) che mi interessava molto. A causa della distanza ho iniziato a contattarla solo via chat in autunno e qualche volta sono andato anche nella sua città per incontrarla. Purtroppo lei è una persona molto difficile e riservata che ha reso la situazione poco chiara e mi sono ritrovato in una ossessione di pensieri e ragionamenti per cercare di capire se le potessi interessare o meno analizzando ogni sua singola parola alla ricerca di risposte. Questo pensiero è diventato una ossessione che mi ha causato un susseguirsi di giornate angosciose. Tutto questo ha nuociuto sugli studi, che necessitano di grande impegno e dedizione e infatti gli esami sono andati male. Nemmeno in primavera purtroppo sono mai riuscito a fare passi avanti con lei oltre che parlare ogni tanto, creando un susseguirsi di delusioni che hanno rovinato la mia attenzione negli studi. Nel frattempo da marzo alcune sere sopraggiungo degli stati d'ansia di cui uno in particolare che è durato una notte intera e alla fine stremato sono andato in ospedale dove mi hanno dato 15 gocce di bromazepam. Ora la ragazza che mi interessa si è fidanzata da poco e vivo con la delusione immensa di aver perso l'occasione. Ora la sessione si avvicina e sto lottando ma con gran fatica con tutti i pensieri che mi distraggono. Amo tantissimo ciò che studio e vorrei veramente imparare, ma non riesco ad avere risultati perché sempre distratto e stanco, e queste è un'altra grande insoddisfazione. In queste sere si verificano degli stati d'ansia e angoscia con la paura che in futuro potrei ammalarmi mentalmente ma cerco sempre di evitare il bromazepam perché mi stordisce parecchio. Posso sperare che si tratti di una fase passeggera che scomparirà spontaneamente o è meglio uno specialista?
ho cominciato gli studi universitari (fuorisede) due anni fa (ingegneria aerospaziale) ma mai convinto della scelta fatta, in quanto ho anche avuto il sogno di fare il medico e pur avendo passato il test ho deciso di rinunciare. Ma il dubbio mi ha attanagliato per tutto l'anno così alla fine ho riprovato il test superandolo di nuovo nella città dove già vivevo e a maggio ho cambiato corso di laurea. Un mese dopo, di sera, improvvisamente ho avuto una crisi d'ansia e agitazione intensissima con il terrore di morire o di buttarmi dal balcone. L'episodio si è concluso dopo circa 20 minuti ma il giorno dopo sono rimasto sconvolto tutta la giornata in uno stato di confusione (mi sembrava che il mondo esterno fosse separato da me). Alla fine ho passato una estate tranquilla e ho cercato di dimenticare le scelte fatte, anche se rimaneva il rimorso del cambio. Arrivato il nuovo anno accademico dopo pochi giorni il rimorso mi ha portato in un nuovo stato di grande indecisione e dopo alcuni giorni pesantissimi e arrivato alla disperazione con grande fatica ho deciso di tornare in ingegneria. Ora più passa il tempo e più mi piace ciò che studio. Nello sfondo una ragazza che purtroppo vive in un'altra città (ma non troppo lontana) che mi interessava molto. A causa della distanza ho iniziato a contattarla solo via chat in autunno e qualche volta sono andato anche nella sua città per incontrarla. Purtroppo lei è una persona molto difficile e riservata che ha reso la situazione poco chiara e mi sono ritrovato in una ossessione di pensieri e ragionamenti per cercare di capire se le potessi interessare o meno analizzando ogni sua singola parola alla ricerca di risposte. Questo pensiero è diventato una ossessione che mi ha causato un susseguirsi di giornate angosciose. Tutto questo ha nuociuto sugli studi, che necessitano di grande impegno e dedizione e infatti gli esami sono andati male. Nemmeno in primavera purtroppo sono mai riuscito a fare passi avanti con lei oltre che parlare ogni tanto, creando un susseguirsi di delusioni che hanno rovinato la mia attenzione negli studi. Nel frattempo da marzo alcune sere sopraggiungo degli stati d'ansia di cui uno in particolare che è durato una notte intera e alla fine stremato sono andato in ospedale dove mi hanno dato 15 gocce di bromazepam. Ora la ragazza che mi interessa si è fidanzata da poco e vivo con la delusione immensa di aver perso l'occasione. Ora la sessione si avvicina e sto lottando ma con gran fatica con tutti i pensieri che mi distraggono. Amo tantissimo ciò che studio e vorrei veramente imparare, ma non riesco ad avere risultati perché sempre distratto e stanco, e queste è un'altra grande insoddisfazione. In queste sere si verificano degli stati d'ansia e angoscia con la paura che in futuro potrei ammalarmi mentalmente ma cerco sempre di evitare il bromazepam perché mi stordisce parecchio. Posso sperare che si tratti di una fase passeggera che scomparirà spontaneamente o è meglio uno specialista?
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Gentile Ragazzo,
è comprensibile che lo studio risenta della mancanza di tranquillità causata dal disagio che ha ben descritto e che, seppur a fasi alterne, si protrae da parecchio tempo. Inevitabilmente i "fallimenti" scolastici condizionano il suo umore e i suoi pensieri, entrando così in una spirale negativa che bisognerebbe spezzare.
Le consiglierei di non esitare oltre e di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta, in modo da capire se e come sia opportuno intervenire per affrontare efficacemente la situazione. Sarà eventualmente il collega ad inviarla ad uno psichiatra se riterrà necessario anche un supporto farmacologico.
Vada per gradi: inizi con una consulenza per avere un quadro più chiaro della situazione e poi valuti ciò che le viene proposto per decidere come proseguire.
Cordialità.
è comprensibile che lo studio risenta della mancanza di tranquillità causata dal disagio che ha ben descritto e che, seppur a fasi alterne, si protrae da parecchio tempo. Inevitabilmente i "fallimenti" scolastici condizionano il suo umore e i suoi pensieri, entrando così in una spirale negativa che bisognerebbe spezzare.
Le consiglierei di non esitare oltre e di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta, in modo da capire se e come sia opportuno intervenire per affrontare efficacemente la situazione. Sarà eventualmente il collega ad inviarla ad uno psichiatra se riterrà necessario anche un supporto farmacologico.
Vada per gradi: inizi con una consulenza per avere un quadro più chiaro della situazione e poi valuti ciò che le viene proposto per decidere come proseguire.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
<<analizzando ogni sua singola parola alla ricerca di risposte.<<
Gentile ragazzo,
sia nella scelta del corso di studi, sia per quanto riguarda la ragazza, Lei fa intuire una tendenza a ritornare sempre sugli stessi pensieri, a rimuginare.
Contrariamente a quanto si può ritenere, pensare troppo non fa bene, come Lei stesso ha potuto verificare.
Certamente un appoggio psicologico Le gioverà.
Gentile ragazzo,
sia nella scelta del corso di studi, sia per quanto riguarda la ragazza, Lei fa intuire una tendenza a ritornare sempre sugli stessi pensieri, a rimuginare.
Contrariamente a quanto si può ritenere, pensare troppo non fa bene, come Lei stesso ha potuto verificare.
Certamente un appoggio psicologico Le gioverà.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 17/06/2015.
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