Pensieri negativi e paura per chi mi sta intorno
Gentili dottori,
Vi scrivo per chiedervi un consiglio su uno stato d'animo che purtroppo mi sta disturbando pochi mesi. Sono una studentessa di 23 anni, non ho un buon rapporto con mio padre perchè non ci parliamo da anni, e vivo con la mia mamma. Vivo una vita normale, mi sono sempre impegnata molto negli studi, ho un ragazzo con cui vivo un bel rapporto e sono molto legata anche alla mia mamma. Ecco da qualche mese ho un pensiero fisso, vivo con l'ansia continua che succeda qualcosa di brutto, che la mia mamma scopra di avere una malattia incurabile e che mi lasci da sola, che succeda qualche incidente, insomma che da un momento all'altro stia per perdere la mia piccola realtà felice.Mi inquieta tanto questa cosa perchè non ci ho proprio mai pensato e non so perchè nell'ultimo periodo mi stanno venendo questi pensieri, tanto da bloccarmi, da non farmi addormentare la notte.. A questo si aggiunge un altro schema di preoccupazione legato al fatto che da gennaio ho trovato un lavoretto (faccio ripetizioni a due persone) che mi garantisce una piccola entrata e mi permette anche di dare una mano in casa, il problema è che queste persone entro settembre sosterranno gli esami per cui le sto aiutando e smetteranno poi di avere bisogno di ripetizioni, quindi mi viene la paura di non riuscire più a trovare nessun altro, di non avere più questa entrata e dover dire di no ad uscite o cose simili con il mio fidanzato, portandolo a stancarsi. A cosa può essere dovuto? Come potrei fare per uscire da questo circolo di ansia che mi sta bloccando? Vi ringrazio in anticipo
Vi scrivo per chiedervi un consiglio su uno stato d'animo che purtroppo mi sta disturbando pochi mesi. Sono una studentessa di 23 anni, non ho un buon rapporto con mio padre perchè non ci parliamo da anni, e vivo con la mia mamma. Vivo una vita normale, mi sono sempre impegnata molto negli studi, ho un ragazzo con cui vivo un bel rapporto e sono molto legata anche alla mia mamma. Ecco da qualche mese ho un pensiero fisso, vivo con l'ansia continua che succeda qualcosa di brutto, che la mia mamma scopra di avere una malattia incurabile e che mi lasci da sola, che succeda qualche incidente, insomma che da un momento all'altro stia per perdere la mia piccola realtà felice.Mi inquieta tanto questa cosa perchè non ci ho proprio mai pensato e non so perchè nell'ultimo periodo mi stanno venendo questi pensieri, tanto da bloccarmi, da non farmi addormentare la notte.. A questo si aggiunge un altro schema di preoccupazione legato al fatto che da gennaio ho trovato un lavoretto (faccio ripetizioni a due persone) che mi garantisce una piccola entrata e mi permette anche di dare una mano in casa, il problema è che queste persone entro settembre sosterranno gli esami per cui le sto aiutando e smetteranno poi di avere bisogno di ripetizioni, quindi mi viene la paura di non riuscire più a trovare nessun altro, di non avere più questa entrata e dover dire di no ad uscite o cose simili con il mio fidanzato, portandolo a stancarsi. A cosa può essere dovuto? Come potrei fare per uscire da questo circolo di ansia che mi sta bloccando? Vi ringrazio in anticipo
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Cara Utente,
in precedenza lei ha descritto una situazione familiare non facile dal punto di vista sociale ed economico.
L'alcolismo di sua madre e la negazione del problema da parte dei parenti fa sì che lei si trovi da sola a fronteggiare il problema e a preoccuparsene, quando tutti gli altri (ad eccezione della famiglia del suo ragazzo) non la aiutano o le remano contro.
Tutto questo potrebbe aver generato in lei una certa rabbia che forse si esprime con la paura che succeda qualcosa a sua mamma, alla quale vuole molto bene anche se, da quando si è resa conto che ha un problema che non vuole affrontare, è diventata probabilmente anche fonte di sentimenti negativi.
Potrebbe essere proprio il conflitto fra l'affetto e la rabbia a farle provare angoscia e timore che le accada qualcosa.
Le segnalo questo articolo sul tema:
http://www.serviziodipsicologia.it/ho-sempre-paura-che-succeda-qualcosa-ai-miei-cari/
Per quanto riguarda invece la paura di non poter disporre di una piccola entrata per le sue spese e per contribuire economicamente al bilancio familiare se non potrà più dare ripetizioni mi sembra che si tratti di un problema concreto, che magari lei vive peggio di quanto potrebbe perchè si sente sopraffare dall'ansia e dal pensiero che senza una piccola cifra sulla quale contare sarebbe di nuovo totalmente dipendente dall'assegno che vi versa suo padre - con il quale non ha contatti.
La situazione è complessa e difficile, quindi le suggerisco di parlare di persona di tutto questo con uno psicologo, rivolgendosi al consultorio familiare per ricevere aiuto e supporto.
Un caro saluto,
in precedenza lei ha descritto una situazione familiare non facile dal punto di vista sociale ed economico.
L'alcolismo di sua madre e la negazione del problema da parte dei parenti fa sì che lei si trovi da sola a fronteggiare il problema e a preoccuparsene, quando tutti gli altri (ad eccezione della famiglia del suo ragazzo) non la aiutano o le remano contro.
Tutto questo potrebbe aver generato in lei una certa rabbia che forse si esprime con la paura che succeda qualcosa a sua mamma, alla quale vuole molto bene anche se, da quando si è resa conto che ha un problema che non vuole affrontare, è diventata probabilmente anche fonte di sentimenti negativi.
Potrebbe essere proprio il conflitto fra l'affetto e la rabbia a farle provare angoscia e timore che le accada qualcosa.
Le segnalo questo articolo sul tema:
http://www.serviziodipsicologia.it/ho-sempre-paura-che-succeda-qualcosa-ai-miei-cari/
Per quanto riguarda invece la paura di non poter disporre di una piccola entrata per le sue spese e per contribuire economicamente al bilancio familiare se non potrà più dare ripetizioni mi sembra che si tratti di un problema concreto, che magari lei vive peggio di quanto potrebbe perchè si sente sopraffare dall'ansia e dal pensiero che senza una piccola cifra sulla quale contare sarebbe di nuovo totalmente dipendente dall'assegno che vi versa suo padre - con il quale non ha contatti.
La situazione è complessa e difficile, quindi le suggerisco di parlare di persona di tutto questo con uno psicologo, rivolgendosi al consultorio familiare per ricevere aiuto e supporto.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza,
non è possibile uscire dal "circolo dell'ansia", come scrive lei, attraverso qualche "consiglio".
Perchè non considera la possibilità di consultare uno psicoterapeuta della sua città? Può farlo sia privatamente, sia mediante l'Asl.
Resto a disposizione
Dr.ssa Valentina Nappo
Terapia individuale, Terapia di coppia, Terapia familiare
Pompei - Napoli - San Giuseppe Vesuviano
www.psicodialogando.com
non è possibile uscire dal "circolo dell'ansia", come scrive lei, attraverso qualche "consiglio".
Perchè non considera la possibilità di consultare uno psicoterapeuta della sua città? Può farlo sia privatamente, sia mediante l'Asl.
Resto a disposizione
Dr.ssa Valentina Nappo
Terapia individuale, Terapia di coppia, Terapia familiare
Pompei - Napoli - San Giuseppe Vesuviano
www.psicodialogando.com
Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 16/06/2015.
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