Attacchi di panico, ipocondria, tunnel senza fine?

Salve dottori, mi ritrovo ancora una volta a chiedere un vostro parere. se vedete sui miei precedenti consulti, avrete un po' più chiaro il mio disastrato quadro mentale.

attualmente sono in cura psichiatrica con mutabon mite 1 cps alla sera e 1mg di tavor al pomerggio, per poi passare a 1cps di mutabon al pomeriggio e 1 alla sera. nonostante ciò la notte ho attacchi di panico, ho paura ad andare a letto perché appena chiudo gli occhi mi arrivano. stanotte l'ennesima notte insonne

è dura continuare così, e paradossalmente da una parte c'è la paura di morire che mi fa stare così male e che è diventata ossessiva, dall'altra c'è l'idea del suicidio se dovessi continuare così, perché non ce la faccio più

quello che volevo chiedervi è se dagli attacchi di panico, dai disturbi ossessivi e dall'ipocondria costante se ne esce oppure se al massimo si tengono sotto controllo i sintomi con i farmaci. quali sono le aspettative? si può tornare ad avere una vita normale senza farmaci e senza ricadute? o è qualcosa che seppur si può superare, tornerà a bussare prima o poi perché sono un malato mentale?

aggiungo che ho abbandonato la TBS data la mancanza di risultati e fra 1 mese quando mi rivedrò con lo psichiatra che mi ha prescritto la cura, gli porterò un "diario" che non contiene i miei sintomi ma sfoghi che ha detto gli serviranno per impostare una corretta diagnosi. una volta che mi saprà dire meglio credo comincerò una terapia cognitivo comportamentale

detto questo vi sarei grato se rispondeste con sincerità alle mie domande, che vogliono essere di carattere generale perché so che non potete dirmi nel mio caso specifico un sì o no

grazie in anticpo, saluti
[#1]
Dr. Luca Martis Psicologo, Psicoterapeuta 153 4
Gentilissimo,

personalmente non credo sia possibile rispondere alla sua domanda senza aver instaurato una valida alleanza di lavoro in un percorso psicoterapico e/o medico - psichiatrico.

Abbia fiducia nel suo medico e segua i consigli e le prescrizioni date; purtroppo, per quel che riguarda la sofferenza mentale, il paziente deve "sporcarsi le mani" o se preferisce "metterle in pasta".

Non pensi però di esser solo: volga il suo pensiero ai poli traumatizzati a seguito di gravi incidenti ed al lungo percorso di riabilitazione che devono affrontare. Ogni giorno grandi sudate e tanto dolore per tornare a camminare!!

Sia fiducioso quindi.

Cordialità,

Dr. Luca Martis



[#2]
Attivo dal 2009 al 2018
Ex utente
la ringrazio per la risposta. mi pare di capire quindi dalla sua risposta che ci sono casi "incurabili".
per favore, rispondete alle mie domande, in generale, non per il mio caso specifico che naturalmente non conoscete. mi riferisco a questa parte

quello che volevo chiedervi è se dagli attacchi di panico, dai disturbi ossessivi e dall'ipocondria costante se ne esce oppure se al massimo si tengono sotto controllo i sintomi con i farmaci. quali sono le aspettative? si può tornare ad avere una vita normale senza farmaci e senza ricadute? o è qualcosa che seppur si può superare, tornerà a bussare prima o poi perché sono un malato mentale

p.s so che ci sono cose molto più gravi, ma vivere così è logorante
grazie ancora
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Certamente vivere in questa maniera è logorante, ma a mio avviso bisognerebbe capire che cosa non ha funzionato nella TBS.
Bisogna dire che ci sono pz che non solo eleggibili per una psicoterapia e che ci sono anche terapeuti che non sono adatti. Chiaramente io non so dirLe da qui se Lei rientra tra questi casi, ma mi chiedo se ha avuto modo di chiudere la precedente terapia comprendendo che cosa nel Suo caso specifico non ha funzionato o ha funzionato poco.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Attivo dal 2009 al 2018
Ex utente
ringrazio anche lei dr.ssa Pileci, ma vorrei capire perchè nessuno risponde alle domande da me poste

per risponderle, può avere un quadro più chiaro se legge i miei precedenti consulti. iniziai una terapia breve strategica per qualche attacco di panico avuto sporadicamente. ora mi ritrovo con ipocondria e costante paura di morire, con attacchi di panico anche notturni che mi fanno temere di andare a letto.

non avevo mai assunto antidepressivi, quindi col senno di poi maledetto quel giorno che ho iniziato la terapia.

oltre alle già citate domande, ne avrei un'altra: cosa significa che ci sono pazienti che non solo elegibbili per una psicoterapia? se fossi uno di questi cosa dovrei fare, impasticcarmi a vita o spararmi direttamente?
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

credo che sia io sia il Collega Le abbiamo risposto: se il pz. non è disposto a fare tutto il possibile per uscire dal problema, la psicoterapia non funziona.
La fatica è del pz. e anche i risultati appartengono al pz.

Per questo motivo Le chiedevo se è chiaro che cosa non ha funzionato nella psicoterapia. Certamente fa bene il medico a voler approfondire la diagnosi.

Sui farmaci io non Le posso rispondere, ma il medico potrà farlo di sicuro.

Non tutti i pz sono adatti per il lavoro psicoterapico, quindi è bene fare il punto della situazione col nuovo curante: in che cosa ha incontrato difficoltà mentre seguiva la TBS? Ad eseguire alcune prescrizioni? Se sì, quali?
[#6]
Attivo dal 2009 al 2018
Ex utente
la mia domanda era: dagli attacchi di panico, o dall'ipocondria ossessiva se ne esce definitivamente o si gesticono e basta sperando che non tornino a distanza di anni? a questo non ho ricevuto risposta

io non ho incontrato difficoltà con i compiti, li ho eseguiti tutti con costanza. e la situazione è peggiorata. la psicologa disse che c'è stato uno spostamento del problema e infatti come ho già detto, dalla paura degli attacchi di panico sono passato all'ipocondria e all'ansia generalizzata per tutto il giorno
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,
Innanzitutto bisogna capire che cosa intende per gestire gli attacchi di panico.... in seconda battuta le abbiamo già risposto che sarebbe opportuno valutare la Sua specifica situazione. Se la diagnosi è corretta, se si crea una buona alleanza terapeutica, se non ci sono complicazioni nel percorso curare i disturbi d'ansia e panico è molto semplice e anche veloce. Il tipo di psicoterapia che lei ha scelto mi pare anche adatto a trattare i disturbi d'ansia.
Questo vale in generale.
Nel suo caso specifico da qui non abbiamo elementi per valutare.
Spero di essere stata più chiara.

Cordiali saluti,
[#8]
Attivo dal 2009 al 2018
Ex utente
intendo se si guarisce definitivamente o se è un qualcosa con cui bisogna convivere perché prima o poi ritornano. come ho scritto non mi riferivo al mio caso in particolare ma parlo in generale. mi permetta di aggiungere che se fosse così facile, non leggerei di un sacco di gente che combatte da anni e anni
[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
La gente che combatte da anni e anni, nella mia esperienza professionale, è gente che non ha mai trattato il problema, oppure che si è rivolta al terapeuta dopo tantissimo tempo (anni, appunto) e quindi il disturbo si era cronicizzato.
E' anche vero che se il pz è giovane ci sono maggiori possibilità di trattare bene e velocemente il problema.
Ma è anche vero, come scrivevo sopra, che ci sono alcuni pz che cambiano costantemente terapeuta, non arrivando mai alla soluzione.
In realtà una psicoterapia può NON essere un percorso così lineare ma se ci sono difficoltà e problemi bisogna discuterne sempre in terapia.
Per questa ragione mi dispiace che non ci sia la possibilità di comprendere da qui che cosa non ha funzionato nel percorso che Lei ha intrapreso.

Per quanto riguarda la Sua richiesta "intendo se si guarisce definitivamente o se è un qualcosa con cui bisogna convivere perché prima o poi ritornano", posso risponderLe secondo l'approccio che io utilizzo, cioè quello cognitivo-comportamentale.
Il pz. non deve convivere col proprio problema, semmai questa è una delle strategie disfunzionali che il pz potrebbe mettere in pratica prima di arrivare in terapia...
Il pz deve imparare a riconoscere e modulare l'ansia. Ciò che può portare all'ansia molto intensa e al panico è l'alessitimia e anche le credenze disfunzionali del pz su ciò che gli sta capitando. Di solito il pz crede anche di avere poca padronanza sul problema.

Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html

Cordiali saluti,
[#10]
Attivo dal 2009 al 2018
Ex utente
la ringrazio per la disoniblità e il tempo che mi sta dedicando. a proposito del non capire cosa ha funzionato nella terapia, mi trovo ad un bivio: il prof Nardone mi ha proposto di vederci per capire cosa non ha funzionato e poi continuare con la vecchia terapeuta, o intraprendere un nuovo percorso da zero(pensavo alla cognitivo comportamentale).

non le nego che continuare a spendere tempo e danaro dalla vecchia terapeuta e continuare a stare male è un pensiero che mi spaventa.

non so cosa fare e come muovermi
[#11]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Proprio per evitare di perdere ulteriore tempo ed energie, Le avevo suggerito di capire meglio la situazione, perché se la diagnosi è corretta, ci attendiamo che la psicoterapia produca dei cambiamenti e poiché Lei ha scritto di aver eseguito sempre e bene le prescrizioni, non vedo perché questo non dovrebbe accadere.

Fare il punto della situazione può essere molto utile perché può anche capitare in psicoterapia di arenarsi, per diverse ragioni, ma la cosa più importante è uscire dall'impasse.

Cordiali saluti,
[#12]
Attivo dal 2009 al 2018
Ex utente
grazie ancora. il problema è che credo che la diagnosi sia cambiata nel senso che sono partito per curare gli attacchi di panico, ora mi ritrovo ad avere costantemenete paura di morire e con ansia generalizzata che ormai è somatizzata e mi provoca sintomi fisici. a questo si aggiungono gli attacchi di panico che mi vengono nonostante stia prendendo mutabon mite.

proprio adesso torno dall'ennesima corsa al pronto soccorso. so che c'è di peggio ma questa non è vita

mi pare di capire che lei mi dice di insistere con la tbs ma avevo pensato che avendo ormai imparato ed eseguito gli esercizi, e non riuscendo comunque a controllare la mia ansia, di cambiare e tentare un nuovo approccio terapeutico (quello cognitivo comportamentale). è sbagliato come ragionamento?
Attacchi di panico

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