La troppa paura ke dopo quasi un anno

Cari dottori, vi scrivo per chiedervi di aiutarmi a capiRe. Dal 17 marzo 2013 ho iniziato a soffrire di quella che per la mia psicologa é ansia generalizzata con pensieri di autosabotaggio verso il mio fidanzato e dunque verso la mia relazione sentimentale. Il tutto é scattato durante una discussione con mia madre, la quale ha avuto molta influenza nella mia vita. É sempre stata una madre troppo p severa e critica nei miei confronti e nei confronti di mio padre e tutt"oggi lo é. Sono cresciuta senza mai essere compresa nei bisogni piu intimi, venivo sempre sgridata e criticata x caritá materialmente mi hanno dato di tutto peró x qnt riguarda comprensione e affetto sn stati un po carenti. Da quando mi sono fidanzata con il mio attuale ragazzo lei non faceva altro che criticare x il suo aspetto fisico cosa che a me faceva non male, di più. E in quel periodo in cui é scattato il tutto lei nn faceva altro che criticare la sua condizione familiare (genitori divorziati causa tradimento madre). Nella discussione infatti si parlava di un futuro tra il mio ragazzo e me è lei ha esordito dicendo che lei nn vorrà che la madre del mio lui entri in casa x paura ke ci provi cn mio padre e poi ha iniziato a criticare criticare criticare. Io durante quella discussione nn sono riuscita a farmi valere e quando sono andata nella mia camera ho iniziato subito ad avvertire un senso di vuoto allo stomaco, del quale mi sono spaventata anche perché mi sentivo vuota anke nei confronti del mio ragazzo invece poche ore prima andava tutto bene.la sera stessa ho fatto finta di non avere qst vuoto, ho letto i messaggi dolci del mio ragazzo x calmarmi e poi sono andata a dormire. Sin dal giorno dopo inizia il calvario, mi sveglio cn ansia, peso al petto...piango molto, cerco di stringerti al mio lui ma ciò ke sento è sempre e solo paura. Indago i miei sentimenti, cerco di capire xke provo quel vuoto nei suoi confronti...ma niente solo ansia. Premetto che prima di tutto ciò aveVo una relazione soddisfacente, ero nel periodo più bello della mia vita, era il 1 anno di fidanzamento, innamoratissima e sicura dei miei sentimenti. Lui mi aveva aiutata molto ad essere sicura cm persona, mi é stato accanto, é stato il mio primo ragazzo serio, la prima volta in cui mi sono innamorata davvero mentre prima i ragazzi mi sfruttavano, davo tnt x nn ricevere nnt e invece con lui tt ciò nn é mai successo. Era la mia favola. Ma tutto ciò la sTa rovinando. Alla inizio presa dal panico mi sono confidata cn mia madre la quale nn ha fatto altro che mettere dubbi su dubbi sulla mia relazione e da allora mi sono scattate paure del tipo 'lo ami?ti piace? Lo trovi brutto allora nn lo ami. Ci vuoi stare?' Pensieri che mi uccidono perché sn inaccettabili e non riesco a reagire cm dovrei x la troppa paura ke dopo quasi un anno di psicoterapia mi attanaglia ancora. Quello che vi chiedo é: può davvero essere che si tratti di un distacco da mia madre che mi causa tutto ciò?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

se è già in terapia è importante che faccia riferimento alla nostra collega che la sta seguendo per porre le domande che sta ponendo a noi, invece di cercare risposte e rassicurazioni presso professionisti che non la conoscono di persona e che non possono sostituirsi alle valutazioni della sua psicologa.

Le ha parlato dei suoi dubbi?
Per quale motivo è in terapia? Ha ricevuto una diagnosi? Di che tipo di psicoterapia si tratta?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

sembra che questi dubbi siano di natura ossessiva e come tale devono essere trattati. Indipendentemente dai commenti esterni della mamma (o di altre persone), se Lei non fosse una persona ansiosa, il problema non si porrebbe, non crede?
E' dunque necessario continuare il lavoro che già sta portando avanti con la psicologa che La segue. E' anche psicoterapeuta?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,
il tipo di relazione con la mamma permette che le sue critiche penetrino profondamente dentro di Lei. E' un problema che affontate nella terapia?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Sono in terapia perché tutto cio mi porta un grandissimo disagio. La mia psicologa é anche psicoterapeuta non so precisamente il suo ordinamento. Io sono una persona estremamente ansiosa e insicura, autostima pari a 0. e tutti i dubbi che mi porta questa situazione mi stanno trascinando in basso, e decisi di andare in terapia perché tutto ciò stava distruggendo la mia relazione sentimentale e non voglio assolutamente. La mia psicologa dice che tutti i pensieri che io sento, tutte le parole che mi ripeto è che mi fanno soffrire sono in verità cose che lei mi ha inculcato nella testa ma che nella realtà non c entrano con la mia relazione. Chiedermi sempre se lo amo o meno, chiedermi se voglio lasciarlo o starci e testare le mie emozioni per capirlo...tutto ciò é straziante. Lei dice che i miei sentimenti ritorneranno appena l'ansia si placherá, ma appena ho un attacco d ansia tutto viene messo in discussione e sto iniziando ad associare il fatto che forse dovrei lasciarlo per stare meglio quando non voglio. É questo il conflitto che sento dentro?
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Utente
Utente
Avere l ansia mi spaventa perché non so gestirne gli attacchi. Non riesco a capire se la diagnosi é giusta o no visto che metto tutto in discussione. Come penso di lasciarlo e al fatto che dopo lui non sarebbe nella mia vita ho un colpo al cuore, ma stare ancora così mi sta facendo male ancora. Xke mi ha colpita su una cosa a cui tenevo molto. Dopo tnt anni ero felice finalmente. Come sento di parole cm disinnamoramento, non accettazione del fatto che sia finita la storia sto male xke non capisco come sia possibile che per una discussione con mia madre io stia così.
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Utente
Utente
Anche questo mio essere bloccata nei sentimenti mi fa stare male perché ho paura che sia tutto vero. Ma se provo ad andare contro i pensieri é più difficile che mai mentre assecondarli seppur faccia male sembra così facile. Ci sono momenti in cui mi lascio andare e sento quelle farfalle nello stomaco e i ti amo escono naturali Co sono più i momenti in cui a furia di qst pensieri non riesco ad essere me stessa con lui.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Avere l'ansia mi spaventa perché non so gestirne gli attacchi"

La psicoterapia che sta effettuando ha proprio lo scopo di lavorare sulla sua ansia per eliminarla il più possibile.
Se non vede miglioramenti è importante che ne parli con chi la segue per comprenderne il motivo (quando è iniziato il disagio ha aspettato del tempo prima di entrare in terapia? Il suo disturbo è grave? Le condizioni ambientali che lo alimentano sono tuttora presenti? Le sedute sono troppo distanti una dall'altra? ecc.)

Non è da escludere che i pensieri che lei riporta dipendano dalla sua ansia e siano alimentati dal fatto che sua madre si è mostrata da subito contraria e ipercritica nei confronti della vostra relazione:

"mi sono confidata cn mia madre la quale nn ha fatto altro che mettere dubbi su dubbi sulla mia relazione e da allora mi sono scattate paure del tipo 'lo ami?ti piace? Lo trovi brutto allora nn lo ami. Ci vuoi stare?'"

Se vive un conflitto di lealtà e non può che scegliere fra stare dalla parte di sua madre e stare con il suo ragazzo lo stato di confusione può essere molto intenso.
In tal senso può essere necessario lavorare per allentare il legame con sua madre, se non le consente di essere libera e autonoma nelle sue scelte.
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Utente
Utente
Prima di andare in terapia ho aspettato ben 8 mesi, non avevo un'indipendenza economica e quando ho chiesto aiuto ai miei inutile dirvi che me ne hanno dette di tutti i colori e mi hanno rinchiusa in casa xke pensavano fosse pericoloso che io uscissi e che addirittura io stessa fossi pericolosa poi iniziarono a impedirmi di vedere il mio ragazzo oppure me lo facevano vedere a orari stabiliti visto che loro, ma soprattutto mia madre perchê mio padre si accoda a qualunque cosa lei dica, pensavano che la causa del mio malessere fosse lui e la sua incapacitá di darmi amore visto la sua situazione familiare e visto che appunto era cresciuto senza amore ed inoltre pensavano che io fossi pazza e immeritevole di ogni cosa che loro mi hanno dato. Le sedute sono ogni settimana tranne qualche volta che non posso andare xke non mi lasciano la macchina perché serve a loro ( ne i miei genitori ne il mio ragazzo sanno che faccio terapia. Il mio ragazzo lo sapeva ma poi ho visto che questa condizione faceva stare male anche lui e ho deciso di tenere per me questa cosa senza dovermi preoccupare anche di ferire qualcun'altro) quindi diciamo che al mese faccio 3 sedute. Per quanto riguarda le condizioni ambientali si, vivo ancora con i miei. E spesso ci sono litigi, anzi nn spesso tutti i giorni nei quali vedo mia madre che litiga cn mio padre xk nn si amano piu almeno cosi dice lei. Delle volte mi accorgo che anche i litigi tra loro mi fanno stare male, questo é sempre accaduto anche perché delle volte mi sentivo responsabile dei loro litigi ed altre volte erano loro che mi ci facevano sentire. E mi accorgo che spesso mi comporto esattamente come lei.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Quello che conta è che, anche se con ritardo, lei abbia iniziato un percorso psicoterapeutico.

Se le sembra di non migliorare deve chiarire con chi la segue come mai l'ansia non sta diminuendo e se questo è dovuto ad esempio al fatto che "assorbe" molta tensione a causa dei continui litigi e delle dinamiche familiari, per indirizzare in tal caso gli sforzi verso l'obiettivo di renderla più autonoma dalla famiglia.