La fobia sociale mi ha recluso a casa
Io attualmente abito in toscana, fin da quando ero piccolo sono stato considerato molto timido per via del mio comportamento chiuso, ma sentivo dentro di me che non si trattava di semplice timidezza, avvertivo il mio corpo reagire come davanti ad un pericolo semplicemente davanti alla presenza di un altra persona e questa cosa minava ogni mio comportamento, in seguito crescendo ho scoperto che quella che veniva considerata timidezza si poteva considerare a tutti gli effetti "Fobia sociale", negli anni ho cercato di combatterla più che potevo ma sempre tornava a minare la mia vita e la mia serenità.
In seguito dopo la morte del mio miglior amico e truffe che ho subito in ambito lavorativo questa mia fobia è sfociata sempre più forte e mi ha portato a chiudermi sempre di più fino ad isolarmi totalmente dal resto delle persone apparte i miei familiari, ormai ho 37 anni e da quasi 4 anni non esco letteralmente di casa, la mia famiglia ha gia molti problemi dovendo sopravvivere solo con la poca pensione di mia nonna e l'ultima cosa che vorrei è dargli altri pensieri, ma ormai mi sento isolato dal mondo, non so proprio come poter riuscire con le mie sole forze a tornare in gioco nel panorama della vita, perchè la mia attuale esistenza non la riesco a chiamare vita.
Mi sforzo con i miei familiari a non fare trapelare i miei stati d'animo, ma sento di non farcela davvero più a continuare così.
Se potete voi essermi di supporto o comunque indicarmi a chi rivolgermi o come poter fare ad uscire da questa situazione assurda in cui mi sono trovato.
Oltretutto negli ultimi 6 o 7 anni (ormai non ricordo più bene, il tempo passa quasi senza accorgermene) abito in provincia in un posto isolato dove non passano neppure i bus quindi ancora più lontano dal resto del mondo e temo che anche questo abbia ulteriormente influito nel mio stato attuale.
Grazie anticipatamente per tutto ciò che potrete fare per aiutarmi o consigliarmi.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
la situazione sembra complessa, anche in virtù del tempo trascorso. Lei abbisogna secondo quanto riferisce di un percorso psicoterapeutico che dipani la matassa in cui è rimasto avvolto.
L'obiettivo è raggiungibile, deve cercare uno psicoterapeuta di sua fiducia in grado di muoversi tra le sue problematiche del passato e del presente o comunque capace di attivare le sue risorse.
Se il Servizio pubblico non fosse disponibile o adeguato le consiglierei una terapia breve, quale la strategica, che dovrebbe limitare l'impegno economico.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Ce la può fare, ha solo 37 anni.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Attendiamo i passi successivi, ci riscriva se le fa piacere..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Fatico molto a forzarmi ad interagire con gli altri, la cosa peggiore di tutto questo è che me ne rendo conto stesso io, sono consapevole di dover fare qualcosa di più, di avere la necessità di fare il passo verso una strada che possa un giorno farmi uscire dall'angolo buio dove sono andato a finire, ma il mio corpo e la mia mente si rifiutano quasi di obbedirmi, non riesco ad uscire da questa situazione e sono drammaticamente consapevole di essere io stesso il mio peggior nemico.
In compenso ho iniziato nuovamente ad uscire di casa, solo qualche passo nelle vicinanze, evitando il più possibile le persone che incrociavo, però anche quando esco fuori di casa mi sento fisicamente male, sento come se mi venisse da vomitare, solo quando sono in casa riesco in qualche modo a stare meglio.
Se penso al passato mi viene da chiedermi come abbia fatto ad arrivare a questo punto, ma non trovo alcuna risposta logica.
Se penso al passato mi viene da chiedermi come abbia fatto ad arrivare a questo punto, ma non trovo alcuna risposta logica"
Gentile Utente,
Spesso i disagi possono anche sfuggire di mano e prendere il sopravvento fino ad occupare tutte le stanze della vita di un individuo.
Cambiare è possibile, non di certo con la " sola" volontà ....
Se si rompesse un piede, immagino, andrebbe dall'ortopedico per l'ingessatura, non aspetterebbe che con la volontà, calcificasse da solo...
In ambito psichico è la stessa cosa.
Vada, insista, scriva ancora, troverà chi la prenderà in carico per risolvere definitivamente questo disagio, internet in questi caso, non aiuta.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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