Sospetta frigidità
Buongiorno.
Ho da anni una relazione con un donna, che nel complesso giudico ottimale. Il rapporto di coppia è improntato ad un grande rispetto reciproco ed ad una piena e serena affettuosità. L’unico inconveniente, per me, è che la mia compagna non vuole o per meglio dire non può avere rapporti.
Ella è molto sentimentale ed empatica e non si è mai rifiutata, ma ogni volta mi sono accorto che, superata la fase dei preliminari, provava un forte disagio che infine sfociava in vere crisi di panico. Invariabilmente tende a sfuggire alle mie carezze non appena superano una certa misura. Un approccio anche minimamente brusco, fosse anche per darle un bacio sulle labbra, la fa soffrire. In senso stretti, la mia compagna non mi ha mai respinto (è molto “dolce”), ma in pratica non riesce proprio a fare l’amore con me.
Ho provato a risolvere il problema aumentando la durata e la dolcezza dei preliminari, ma il risultato finale non è cambiato. Anche facendole dei morbidi e prolungati massaggi su tutto il corpo, magari per ore intere, le è impossibile avere un rapporto completo.
Il contatto fisico, purché delicato, le piace moltissimo, ma ella sostiene di non avvertire desiderio sessuale “prima”.
Sono praticamente certo che questo dipenda da una sua relazione, fallita, di quando era ancora un’adolescente. Il suo primo compagno l’ha posseduta, nell’unico rapporto che hanno avuto, in maniera per lei assolutamente sgradevole, e da allora per sua ammissione prova solo paura e disgusto all’idea della penetrazione. Quello è stato l’unico rapporto completo che la mia compagna abbia avuto in vita sua.
Va aggiunto che ha sofferto di anoressia (sempre dopo il fallimento della sua relazione giovanile), che è stata spesso colpita da depressione, che manca di autostima e che riconosce d’avere tendenze masochistiche: suppongo che tutto ciò sia psicologicamente collegato.
Le ho consigliato di recarsi da una psicoterapeuta, ma ella si vergogna troppo e non vuole.
Esiste una possibile soluzione?
Ho da anni una relazione con un donna, che nel complesso giudico ottimale. Il rapporto di coppia è improntato ad un grande rispetto reciproco ed ad una piena e serena affettuosità. L’unico inconveniente, per me, è che la mia compagna non vuole o per meglio dire non può avere rapporti.
Ella è molto sentimentale ed empatica e non si è mai rifiutata, ma ogni volta mi sono accorto che, superata la fase dei preliminari, provava un forte disagio che infine sfociava in vere crisi di panico. Invariabilmente tende a sfuggire alle mie carezze non appena superano una certa misura. Un approccio anche minimamente brusco, fosse anche per darle un bacio sulle labbra, la fa soffrire. In senso stretti, la mia compagna non mi ha mai respinto (è molto “dolce”), ma in pratica non riesce proprio a fare l’amore con me.
Ho provato a risolvere il problema aumentando la durata e la dolcezza dei preliminari, ma il risultato finale non è cambiato. Anche facendole dei morbidi e prolungati massaggi su tutto il corpo, magari per ore intere, le è impossibile avere un rapporto completo.
Il contatto fisico, purché delicato, le piace moltissimo, ma ella sostiene di non avvertire desiderio sessuale “prima”.
Sono praticamente certo che questo dipenda da una sua relazione, fallita, di quando era ancora un’adolescente. Il suo primo compagno l’ha posseduta, nell’unico rapporto che hanno avuto, in maniera per lei assolutamente sgradevole, e da allora per sua ammissione prova solo paura e disgusto all’idea della penetrazione. Quello è stato l’unico rapporto completo che la mia compagna abbia avuto in vita sua.
Va aggiunto che ha sofferto di anoressia (sempre dopo il fallimento della sua relazione giovanile), che è stata spesso colpita da depressione, che manca di autostima e che riconosce d’avere tendenze masochistiche: suppongo che tutto ciò sia psicologicamente collegato.
Le ho consigliato di recarsi da una psicoterapeuta, ma ella si vergogna troppo e non vuole.
Esiste una possibile soluzione?
[#1]
Gentile Signore,
è importante che la sua compagna chieda aiuto per le difficoltà che sta incontrando e che si ripercuotono sul vostro rapporto di coppia: queste difficoltà possono essere collegate sia al rapporto avuto in adolescenza con quel primo ragazzo, sia ai disturbi depressivi e del comportamento alimentare che immagino non abbia mai curato e che - soprattutto in tal caso - necessitano di adeguato trattamento.
E' comprensibile che la signora si senta in difficoltà all'idea di parlare di tutto questo con uno psicologo, soprattutto se non è mai stata aiutata, ma è altrettanto necessario che lo faccia perchè il quadro che lei ha descritto non lascia pensare che si tratti di difficoltà che scompariranno nè spontaneamente, nè con tutto l'aiuto e l'affetto che lei sta dando alla sua compagna.
Le faccia presente che si può rivolgere tranquillamente sia al consultorio familiare, dove troverà sia lo psicologo che il ginecologo, sia ad uno psicologo psicoterapeuta che la indirizzerà anche presso altri professionisti se ce ne fosse necessità, in modo tale da poterla seguire al meglio.
Le suggerisca anche di scrivere di persona a questo sito, se vorrà ottenere informazioni e magari iniziare a rendersi conto che può parlare (anche se anonimamente) di quello che prova e raccontarsi senza imbarazzi.
Un caro saluto,
è importante che la sua compagna chieda aiuto per le difficoltà che sta incontrando e che si ripercuotono sul vostro rapporto di coppia: queste difficoltà possono essere collegate sia al rapporto avuto in adolescenza con quel primo ragazzo, sia ai disturbi depressivi e del comportamento alimentare che immagino non abbia mai curato e che - soprattutto in tal caso - necessitano di adeguato trattamento.
E' comprensibile che la signora si senta in difficoltà all'idea di parlare di tutto questo con uno psicologo, soprattutto se non è mai stata aiutata, ma è altrettanto necessario che lo faccia perchè il quadro che lei ha descritto non lascia pensare che si tratti di difficoltà che scompariranno nè spontaneamente, nè con tutto l'aiuto e l'affetto che lei sta dando alla sua compagna.
Le faccia presente che si può rivolgere tranquillamente sia al consultorio familiare, dove troverà sia lo psicologo che il ginecologo, sia ad uno psicologo psicoterapeuta che la indirizzerà anche presso altri professionisti se ce ne fosse necessità, in modo tale da poterla seguire al meglio.
Le suggerisca anche di scrivere di persona a questo sito, se vorrà ottenere informazioni e magari iniziare a rendersi conto che può parlare (anche se anonimamente) di quello che prova e raccontarsi senza imbarazzi.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
<<Le ho consigliato di recarsi da una psicoterapeuta, ma ella si vergogna troppo e non vuole. Esiste una possibile soluzione?>>
Gentile Utente,
la situazione che ha esposto è decisamente complessa, nel senso che le variabili da considerare sono molteplici e l'indicazione corretta è proprio quella che Lei stesso ha fornito alla sua compagna.
Con tutta la buona volontà, non è il suo ruolo quello di cercare di "curare" queste difficoltà. Ma potrebbe invece essere importante il suo coinvolgimento in un eventuale percorso terapeutico della signora.
Per prima cosa, sarebbe necessario comprendere meglio ciò che accade: il termine "frigidità" è oramai desueto e, da quanto scrive, si potrebbero intersecare problematiche differenti (a titolo esemplificativo, vaginismo, dispareunia, dist. da avversione sessuale...) e si tratterebbe di comprendere quale sia quella principale e quali quelle secondarie per decidere in quale direzione e con che modalità intervenire.
Ciò che Lei può fare è di cercare di persuadere la sua compagna a richiedere un aiuto specialistico, ovviamente non con l'obiettivo limitato di riuscire ad avere un rapporto penetrativo, ma con la finalità più generale di esplorare questo aspetto della sua vita per capire se e come sia motivata ad affrontare le sue difficoltà.
Allego una lettura che potrebbe offrirvi qualche spunto di riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html
Cordiali saluti.
Gentile Utente,
la situazione che ha esposto è decisamente complessa, nel senso che le variabili da considerare sono molteplici e l'indicazione corretta è proprio quella che Lei stesso ha fornito alla sua compagna.
Con tutta la buona volontà, non è il suo ruolo quello di cercare di "curare" queste difficoltà. Ma potrebbe invece essere importante il suo coinvolgimento in un eventuale percorso terapeutico della signora.
Per prima cosa, sarebbe necessario comprendere meglio ciò che accade: il termine "frigidità" è oramai desueto e, da quanto scrive, si potrebbero intersecare problematiche differenti (a titolo esemplificativo, vaginismo, dispareunia, dist. da avversione sessuale...) e si tratterebbe di comprendere quale sia quella principale e quali quelle secondarie per decidere in quale direzione e con che modalità intervenire.
Ciò che Lei può fare è di cercare di persuadere la sua compagna a richiedere un aiuto specialistico, ovviamente non con l'obiettivo limitato di riuscire ad avere un rapporto penetrativo, ma con la finalità più generale di esplorare questo aspetto della sua vita per capire se e come sia motivata ad affrontare le sue difficoltà.
Allego una lettura che potrebbe offrirvi qualche spunto di riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Utente
Molte grazie per la sollecita ed esauriente risposta.
Non vorrei abusare della vostra disponibilità e cortesia, ma temo di dover aggiungere a questo punto una difficoltà anteriore.
Ho già suggerito alla mia compagna di rivolgersi ad una professionista capace di aiutarla, ma ella non solo si rifiuta per vergogna, ma si comporta come chi nega, anche a sé stessa, l'esistenza di questi suoi problemi.
Ella soffre moltissimo di questa sua condizione, al punto che si rifiuta d'ammetterla.
cordiali saluti
Non vorrei abusare della vostra disponibilità e cortesia, ma temo di dover aggiungere a questo punto una difficoltà anteriore.
Ho già suggerito alla mia compagna di rivolgersi ad una professionista capace di aiutarla, ma ella non solo si rifiuta per vergogna, ma si comporta come chi nega, anche a sé stessa, l'esistenza di questi suoi problemi.
Ella soffre moltissimo di questa sua condizione, al punto che si rifiuta d'ammetterla.
cordiali saluti
[#5]
Utente
gentile dottoressa,
prima d'intrecciare questa relazione siamo stati amici per molti anni, ora abbiamo una relazione assai leale ed aperta, eppure la mia compagna fatica incredibilmente anche solo a parlarne con me.
China il volto, storce la mani, si raggomitola su sé stessa, abbassa la voce, risponde quasi a monosillabi: prima di bloccarsi del tutto e non dire più nulla, oppure di reagire quasi istericamente dicendo che non vuole più parlarne.
La sua risposta ai miei suggerimenti di rivolgersi ad una psicoterapeuta sono stati rifiuti categorici, a priori e prima ancora che riuscissi a terminare la frase.
Si chiude in sé stessa.
Faccio presente che, per il resto, non si comporta MAI in questo modo, tutt'altro.
prima d'intrecciare questa relazione siamo stati amici per molti anni, ora abbiamo una relazione assai leale ed aperta, eppure la mia compagna fatica incredibilmente anche solo a parlarne con me.
China il volto, storce la mani, si raggomitola su sé stessa, abbassa la voce, risponde quasi a monosillabi: prima di bloccarsi del tutto e non dire più nulla, oppure di reagire quasi istericamente dicendo che non vuole più parlarne.
La sua risposta ai miei suggerimenti di rivolgersi ad una psicoterapeuta sono stati rifiuti categorici, a priori e prima ancora che riuscissi a terminare la frase.
Si chiude in sé stessa.
Faccio presente che, per il resto, non si comporta MAI in questo modo, tutt'altro.
[#6]
Anche se siete stati amici per tanti anni si tratta pur sempre di questioni delicatissime, che avrebbero richiesto una psicoterapia già probabilmente molto tempo fa, quindi è comprensibile che la sua compagna sia in difficoltà ad affrontarle se non è riuscita a farlo fino ad oggi.
Capisco che sia difficile convincerla, ma provi a proporle il consulto di coppia eventualmente scrivendole una lettera nella quale spiegherà le sue ragioni e come si sente: in questo modo le darà il tempo di leggerla senza provare l'imbarazzo che prova quando si tratta di parlane a voce e il discorso non sarà interrotto.
Se non otterrà nessun cambiamento potrà cambiare strategia ed essere lei a rivolgersi ad uno psicologo per spiegare nel dettaglio tutta la situazione e farsi aiutare a gestirla.
Capisco che sia difficile convincerla, ma provi a proporle il consulto di coppia eventualmente scrivendole una lettera nella quale spiegherà le sue ragioni e come si sente: in questo modo le darà il tempo di leggerla senza provare l'imbarazzo che prova quando si tratta di parlane a voce e il discorso non sarà interrotto.
Se non otterrà nessun cambiamento potrà cambiare strategia ed essere lei a rivolgersi ad uno psicologo per spiegare nel dettaglio tutta la situazione e farsi aiutare a gestirla.
[#7]
Gentile Utente,
Come già detto dalle Colleghe nessuno può sostituirsi al desiderio reale di farsi aiutare da parte della Sua compagna
La frigidita' non esiste, esistono invece tante altre problematiche della sfera sessuale femminile:
Anorgasmia coitale
Anorgasmia assoluta
DAS, disturbo da avversione sessuale
Vaginismo
Dispaurenia o dolore coitale
Disfunzioni della fase eccitatoria
Calo del desiderio e così via
Tutte da diagnosticare con cura, competenza ed ovviamente non online, trovato il nome e l'etiologia, si procederà con un possibile percorso di cura
Nel mio sito personale può trovare la sessione disfunzioni sessuali femminili e nel mio blog tanto altro materiale da potete consultare
Come già detto dalle Colleghe nessuno può sostituirsi al desiderio reale di farsi aiutare da parte della Sua compagna
La frigidita' non esiste, esistono invece tante altre problematiche della sfera sessuale femminile:
Anorgasmia coitale
Anorgasmia assoluta
DAS, disturbo da avversione sessuale
Vaginismo
Dispaurenia o dolore coitale
Disfunzioni della fase eccitatoria
Calo del desiderio e così via
Tutte da diagnosticare con cura, competenza ed ovviamente non online, trovato il nome e l'etiologia, si procederà con un possibile percorso di cura
Nel mio sito personale può trovare la sessione disfunzioni sessuali femminili e nel mio blog tanto altro materiale da potete consultare
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
Utente
Grazie a voi tutte. Siete state veramente gentili e competenti, e di grande utilità.
La situazione della mia compagna crea molto più disagio a lei che a me, poiché, sebbene io abbia sempre rigorosamente evitato (stupidi) rimproveri o lamentele e l'abbia sempre trattata con il rispetto che merita, ella si sente in colpa nei miei confronti e teme inoltre di finire col perdermi. Percepisce questa sua condizione con un senso di profonda umiliazione e sin dalla sua adolescenza.
Ho fatto leggere le vostre risposte alla mia compagna, che ha deciso di accogliere i vostri consigli e di rivolgersi ad una terapeuta.
grazie ancora e cordiali saluti.
La situazione della mia compagna crea molto più disagio a lei che a me, poiché, sebbene io abbia sempre rigorosamente evitato (stupidi) rimproveri o lamentele e l'abbia sempre trattata con il rispetto che merita, ella si sente in colpa nei miei confronti e teme inoltre di finire col perdermi. Percepisce questa sua condizione con un senso di profonda umiliazione e sin dalla sua adolescenza.
Ho fatto leggere le vostre risposte alla mia compagna, che ha deciso di accogliere i vostri consigli e di rivolgersi ad una terapeuta.
grazie ancora e cordiali saluti.
[#9]
Lieti di avervi aiutati..
Faccia leggere anche questo
:https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/109-anorgasmia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3437-orgasmo-femminile-e-veramente-indispensabile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/150-orgasmo-femminile-vaginale-o-clitorideo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1620-orgasmo-femminile-i-10-ambiti-da-conoscere.html-
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2025-disturbi-dell-orgasmo-femminile-e-dolore-sessuale-nella-donna-diagnosi-e-terapia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
Faccia leggere anche questo
:https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/109-anorgasmia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3437-orgasmo-femminile-e-veramente-indispensabile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html-
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https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1620-orgasmo-femminile-i-10-ambiti-da-conoscere.html-
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2025-disturbi-dell-orgasmo-femminile-e-dolore-sessuale-nella-donna-diagnosi-e-terapia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
[#10]
Molto bene, mi fa piacere che le nostre risposte abbiano contribuito a far prendere alla sua compagna la decisione di chiedere aiuto e le auguro di lavorare proficuamente in terapia per risolvere il suo disagio.
Se vuole ci aggiorni sulla situazione.
Un caro saluto,
Se vuole ci aggiorni sulla situazione.
Un caro saluto,
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 5.4k visite dal 05/06/2015.
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I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.