Fidanzato violento
Gentile medici,
ponendo innanzi tutto come premessa il fatto che adesso sto molto meglio l'ansia si è placata ho fiducia nel mondo e vivo serenamente. Il dilemma che mi affligge è circa la mia relazione con il mio nuovo compagno sono 7 mesi che stiamo insieme, passati in maniera intensa perché ho trascorso molto tempo a casa sua e' stata una storia bellissima fatta di un'intesa eccezionale sia mentale che fisica, fino a che conoscendolo meglio ho potuto ravvisare dei lati del suo carattere preoccupanti. Mi spiego meglio a prescindere dal fatto che lui in più occasioni mi ha descritto il suo disagio esistenziale definendosi come depresso con oscillazioni del suo umore che vanno dall'apatia alla rabbia, c'è un lato però in particolare del suo modo di fare che mi fa scattare un campanello d'allarme: quando si arrabbia diventa violento prende e lancia le cose, strilla, offende non ha mai alzato un dito ma mi fa paura in quella condizione. A mio avviso un modo di arrabbiarsi del genere mi sembra sintomo di un disagio più profondo. Ho provato a fargli capire che non è normale ma lui dice che sono i miei comportamenti scontrosi che giustificano la sua ira. Ho parlato di questo con la sua migliore amica per cercarlo di aiutare e mi ha detto che in più occasioni lui ha chiesto il suo aiuto in preda a crisi di nervi che gli bloccavano faccia e mani completamente. Gli ho parlato a lungo e gli ho detto di rivolgersi ad un professionista ma pensa che al suo problema non c'è soluzione sostiene di conoscersi molto bene. Sono molto spaesata andava tutto bene e invece adesso mi trovo davanti un'altra persona. Ho intenzione di interrompere il rapporto perché penso che una persona del genere accanto non sia salutare dovrei vivere con la speranza che capisca e riconosca che ha un problema, oppure rassegnarmi a sapere che è una persona infelice. In più dopo l'ultima litigata dove per una stupidaggine è scoppiato in un attacco di ira dove mi ha offeso,per me niente è come prima non nascondo che mi fa anche paura, non so fino a che punto possa sentirmi sicura accanto ad una persona così. Il rapporto da quell'episodio è diventato un continuo litigare lui è fermo sulla sua posizione che sono io il problema e io penso che sia lui.
Grazie per l attenzione vorrei capire meglio cosa è successo.
ponendo innanzi tutto come premessa il fatto che adesso sto molto meglio l'ansia si è placata ho fiducia nel mondo e vivo serenamente. Il dilemma che mi affligge è circa la mia relazione con il mio nuovo compagno sono 7 mesi che stiamo insieme, passati in maniera intensa perché ho trascorso molto tempo a casa sua e' stata una storia bellissima fatta di un'intesa eccezionale sia mentale che fisica, fino a che conoscendolo meglio ho potuto ravvisare dei lati del suo carattere preoccupanti. Mi spiego meglio a prescindere dal fatto che lui in più occasioni mi ha descritto il suo disagio esistenziale definendosi come depresso con oscillazioni del suo umore che vanno dall'apatia alla rabbia, c'è un lato però in particolare del suo modo di fare che mi fa scattare un campanello d'allarme: quando si arrabbia diventa violento prende e lancia le cose, strilla, offende non ha mai alzato un dito ma mi fa paura in quella condizione. A mio avviso un modo di arrabbiarsi del genere mi sembra sintomo di un disagio più profondo. Ho provato a fargli capire che non è normale ma lui dice che sono i miei comportamenti scontrosi che giustificano la sua ira. Ho parlato di questo con la sua migliore amica per cercarlo di aiutare e mi ha detto che in più occasioni lui ha chiesto il suo aiuto in preda a crisi di nervi che gli bloccavano faccia e mani completamente. Gli ho parlato a lungo e gli ho detto di rivolgersi ad un professionista ma pensa che al suo problema non c'è soluzione sostiene di conoscersi molto bene. Sono molto spaesata andava tutto bene e invece adesso mi trovo davanti un'altra persona. Ho intenzione di interrompere il rapporto perché penso che una persona del genere accanto non sia salutare dovrei vivere con la speranza che capisca e riconosca che ha un problema, oppure rassegnarmi a sapere che è una persona infelice. In più dopo l'ultima litigata dove per una stupidaggine è scoppiato in un attacco di ira dove mi ha offeso,per me niente è come prima non nascondo che mi fa anche paura, non so fino a che punto possa sentirmi sicura accanto ad una persona così. Il rapporto da quell'episodio è diventato un continuo litigare lui è fermo sulla sua posizione che sono io il problema e io penso che sia lui.
Grazie per l attenzione vorrei capire meglio cosa è successo.
[#1]
Gentile Utente,
in che senso vorrebbe capire meglio cos'è successo?
Da qui non abbiamo altri elementi se non quelli che lei stessa ci sta fornendo, quindi non ci è possibile conoscere con certezza come stanno le cose e perchè il suo attuale compagno ha fatto quel cambiamento (se è questo che intendeva chiederci).
Non è da escludere che qualcosa lo abbia turbato, facendo riemergere la sua aggressività e l'incapacità di gestire la rabbia, ma non è nemmeno da escludere che questo suo lato sua rimasto sopito durante la fase iniziale della vostra relazione ad esempio perchè si sentiva molto felice ed appagato.
La sua analisi mi sembra piuttosto lucida ed è importante che abbia cercato di fargli presente la necessità di ricevere un aiuto (e in primis una valutazione diagnostica, per capire qual è il problema e se è presente o meno un disturbo psicologico), ma spetta a lui accettare l'idea di rivolgersi ad un professionista.
Può provare a riparlargliene, se crede, ma sempre tenendo presente le valutazioni che ha già formulato e che ha condiviso con noi.
Un caro saluto,
in che senso vorrebbe capire meglio cos'è successo?
Da qui non abbiamo altri elementi se non quelli che lei stessa ci sta fornendo, quindi non ci è possibile conoscere con certezza come stanno le cose e perchè il suo attuale compagno ha fatto quel cambiamento (se è questo che intendeva chiederci).
Non è da escludere che qualcosa lo abbia turbato, facendo riemergere la sua aggressività e l'incapacità di gestire la rabbia, ma non è nemmeno da escludere che questo suo lato sua rimasto sopito durante la fase iniziale della vostra relazione ad esempio perchè si sentiva molto felice ed appagato.
La sua analisi mi sembra piuttosto lucida ed è importante che abbia cercato di fargli presente la necessità di ricevere un aiuto (e in primis una valutazione diagnostica, per capire qual è il problema e se è presente o meno un disturbo psicologico), ma spetta a lui accettare l'idea di rivolgersi ad un professionista.
Può provare a riparlargliene, se crede, ma sempre tenendo presente le valutazioni che ha già formulato e che ha condiviso con noi.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Concordo con la Collega e con quanto Lei stessa teme, non vorrei infatti, che passato il momento magico di luna di miele , ci sia la tendenza da parte di lui ad aspettarsi sempre consenso e accettazione, altrimenti Lei viene percepita come .. scontrosa..e come causa di scatti d'ira.. Provi appunto a parlargli e poi prenda la decisione che sente giusta..
Restiamo in ascolto..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 05/06/2015.
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