Ansia persistente e senso di colpa
salve a tutti. ho una relazione stabile da 8 anni con un ragazzo. sono cresciuta con lui, primo fidanzato. è l'unica persona su cui possa fare totale affidamento, la persona che mi conosce meglio di tutti. il rapporto ha avuto alti e bassi, soprattutto nei primi anni di relazione, quando ancora eravamo giovani ed immaturi. litigi continui, io cercavo libertà che lui non voleva darmi, era ossessionato e piuttosto impulsivo, estremamente geloso, a tratti violento. nel senso, un ragazzo buonissimo e perfetto, il ragazzo ideale, che appena provavo a distaccarmi (cosa che cercavo di fare sempre più spesso, probabilmente apposta per provocarlo) diventava un'altra persona. avevo provato varie volte a lasciarlo, a chiede pause di riflessione, ma alla fine lui riusciva sempre a convincermi a restare insieme. e, in fondo, anche io ero indissolubilmente legata a lui. spesso però mi chiedevo se non stessi buttando l'adolescenza in un rapporto asfissiante, molto più serio di quanto avrebbe dovuto essere alla nostra età. per insoddisfazione, per desiderio di libertà, per provocazione, lo tradii, con un semplice bacio ad un amico di cui non mi importava nulla. glielo dissi, lui mi perdonò nonostante stesse malissimo. non mi avrebbe mai lasciata. qualche anno più tardi, quando eravamo un po' maturati ma ancora mi sentivo insoddisfatta, mi innamorai di un altro ragazzo. all'inizio fu una relazione solo platonica, ci sentivamo per messaggio, lui era totalmente diverso dal mio ragazzo. poi cominciammo a frequentarci, ci siamo visti quattro o cinque volte. io non mi sentivo per nulla in colpa in quel periodo, non pensavo assolutamente ai sentimenti del mio ragazzo. poi però lasciai perdere questo tipo, capendo che ancora non potevo staccarmi da mio fidanzato, non ci riuscivo. e così cominciò la seconda parte della nostra relazione, quella da maggiorenni, seri, da coppia vera. per l'università mi trasferii in un'altra città, e questa distanza mi portò ad amarlo più che mai, a non veder l'ora di vederlo ogni singolo weekend. ho cominciato a fare progetti su di lui, a vedere un futuro insieme, a pensare a figli e matrimonio. e, con questi nuovi e rinnovati sentimenti, è cresciuto un senso di colpa incredibile. quasi dal nulla, dopo anni di segreto retto senza problemi, ho iniziato a sentire ansia e senso di colpa, per tutta la giornata. sono mesi che va avanti così. ho un nodo allo stomaco, sono in preda all'ansia, mi metto a piangere senza motivo. per tutto il giorno. penso continuamente all'eventualità che il mio ragazzo venga a sapere di quello che ho fatto, penso a quanto soffrirebbe, mi chiedo se sarebbe meglio confessargli tutto, ma l'idea di perdere tutto quello che ho mi distrugge. ora che so di amarlo con tutta me stessa, non so cosa sia meglio fare. per me e per lui. e intanto continuo a soffrire e a osannarmi con questo chiodo fisso. chiedo scusa per il poema, ringrazio in anticipo per la risposta. non so più a cosa appigliarmi.
[#1]
Gentile ragazza,
non possiamo rileggere in modo corretto il passato con gli occhi dell'oggi.
"Mettendosi assieme" a 13 anni è normale che la relazione passi attraverso fasi e - forse - altre infatuazioni giovanili.
L'idea di "confessare" tutto (cosa?) mi sembra poco interessante, forse solo per sgravarsi del senso di colpa.
E' proprio su questo che deve lavorare, prima di entrare in pensieri ossessivi che danneggerebbero questa relazione "tra adulti".
non possiamo rileggere in modo corretto il passato con gli occhi dell'oggi.
"Mettendosi assieme" a 13 anni è normale che la relazione passi attraverso fasi e - forse - altre infatuazioni giovanili.
L'idea di "confessare" tutto (cosa?) mi sembra poco interessante, forse solo per sgravarsi del senso di colpa.
E' proprio su questo che deve lavorare, prima di entrare in pensieri ossessivi che danneggerebbero questa relazione "tra adulti".
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Cara dotteressa, la ringrazio molto per la risposta subitanea.
Effettivamente, anche io ho sempre pensato che la cosa migliore da fare fosse tacere questo tradimento, soprattutto perché accaduto molto tempo fa. Con questa consapevolezza, fin da quando è nato questo disagio interiore, pensavo che il senso di colpa si sarebbe affievolito e con esso anche la paura di una scoperta da parte del mio partner del tradimento, soprattutto in quanto, essendo passato molto tempo, è sempre molto meno probabile che comincino a correre voci o che qualcuno a conoscenza della faccenda (che io ho tenuto segreta a chiunque) decida esplicitamente di riferirlo al mio ragazzo.
Eppure... il senso di colpa non cala, è ormai un anno che non riesco a stare bene, non ho mai momenti realmente sereni, il tutto probabilmente aggravato dallo stress per gli esami della facoltà impegnativa che sto frequentando, che mi porta a non avere nemmeno un periodo di vera pace. Chiedo se possa esserci un metodo per alleviare questa sensazione, se è normale che persista da quasi un anno, se basta attendere ancora... Sono ancora molto giovane per pensare al matrimonio, e giuro che prima di questo periodo non mi era mai capitato, ma ora, vedendo come stiamo bene io e il mio fidanzato e come siamo riusciti a mantenere un rapporto stabile e molto duraturo a differenza di tutte le coppie di nostra conoscenza... mi chiedo, nel caso in futuro decidessimo di sposarci, se riuscirei a compiere un passo tanto importante pur sapendo di aver tradito la sua fiducia per tanto tempo e di avergli tenuta nascosta una cosa simile.
Mi rendo conto che questi vaneggiamenti possano sembrare puerili, e probabilmente lo sono e la situazione non è così grave, però la sensazione che provo sembra non migliorare, anzi auto alimentarsi, e non so come estirparla.
Scusate ancora per il disturbo
Effettivamente, anche io ho sempre pensato che la cosa migliore da fare fosse tacere questo tradimento, soprattutto perché accaduto molto tempo fa. Con questa consapevolezza, fin da quando è nato questo disagio interiore, pensavo che il senso di colpa si sarebbe affievolito e con esso anche la paura di una scoperta da parte del mio partner del tradimento, soprattutto in quanto, essendo passato molto tempo, è sempre molto meno probabile che comincino a correre voci o che qualcuno a conoscenza della faccenda (che io ho tenuto segreta a chiunque) decida esplicitamente di riferirlo al mio ragazzo.
Eppure... il senso di colpa non cala, è ormai un anno che non riesco a stare bene, non ho mai momenti realmente sereni, il tutto probabilmente aggravato dallo stress per gli esami della facoltà impegnativa che sto frequentando, che mi porta a non avere nemmeno un periodo di vera pace. Chiedo se possa esserci un metodo per alleviare questa sensazione, se è normale che persista da quasi un anno, se basta attendere ancora... Sono ancora molto giovane per pensare al matrimonio, e giuro che prima di questo periodo non mi era mai capitato, ma ora, vedendo come stiamo bene io e il mio fidanzato e come siamo riusciti a mantenere un rapporto stabile e molto duraturo a differenza di tutte le coppie di nostra conoscenza... mi chiedo, nel caso in futuro decidessimo di sposarci, se riuscirei a compiere un passo tanto importante pur sapendo di aver tradito la sua fiducia per tanto tempo e di avergli tenuta nascosta una cosa simile.
Mi rendo conto che questi vaneggiamenti possano sembrare puerili, e probabilmente lo sono e la situazione non è così grave, però la sensazione che provo sembra non migliorare, anzi auto alimentarsi, e non so come estirparla.
Scusate ancora per il disturbo
[#3]
<<Mi rendo conto che questi vaneggiamenti possano sembrare puerili, e probabilmente (NON) lo sono<<
Citando la Sua frase ho aggiunto un NON. Puerili NON sono: complice la stanchezza e lo stress, certi eventi accaduti molti anni fa vengono amplificati dalla mente fino ad occupare molto (troppo) spazio interiore.
Presso la sua Università non c'è forse un servizio psicologico cui rivolgersi, semplicemente, come Lei qui ha fatto con noi?
Citando la Sua frase ho aggiunto un NON. Puerili NON sono: complice la stanchezza e lo stress, certi eventi accaduti molti anni fa vengono amplificati dalla mente fino ad occupare molto (troppo) spazio interiore.
Presso la sua Università non c'è forse un servizio psicologico cui rivolgersi, semplicemente, come Lei qui ha fatto con noi?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.4k visite dal 02/06/2015.
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