Dipendenza affettiva
Buongiorno. Sono una ragazza che ha fatto psicoterapia per due anni per risolvere vari problemi, primo fra tutti il vaginismo di cui soffrivo e poi per problemi di dipendenza affettiva dal mio fidanzato, con cui ho una relazione da ormai 11 anni. Ho risolto entrambe le mie problematiche ma da qualche tempo sto iniziando ad avere dei dubbi sul rapporto con la mia migliore amica. La nostra amicizia dura da anni ma non è mai stata profonda come in questo momento. Entrambe infatti abbiamo condiviso lo stesso problema: avere un genitore malato di cancro. Da qualche tempo purtroppo il suo è mancato ed io le sono stata molto vicina perché mi sentivo emotivamente molto coinvolta dal suo dolore. Sono passati diversi mesi dal suo lutto ed io, che inizialmente cercavo di sentirla ogni giorno, ho cominciato a impormi di sentirla di meno, tuttavia alla fine a causa dei social e delle chat ci sentiamo comunque praticamente ogni giorno.
Emotivamente mi sento molto legata a lei, tanto che ho iniziato a sognare di avere una vera e propria relazione affettiva, nonostante io non abbia dubbi sul fatto di volere un futuro con il mio attuale compagno. Allora ho iniziato a farmi delle domande ed a chiedermi se forse questo in realtà non dipendesse dal fatto di essere in una relazione di dipendenza affettiva, per quanto nei confronti del mio compagno si fosse manifestata in modi diversi. Ho avuto un'infanzia un po' problematica, durante la terapia che ho fatto ho scoperto clinicamente i molti aspetti che mi avevano portato alla dipendenza la prima volta.
Siccome la dipendenza affettiva è una vera e propria droga, ho paura di ricaderci e di non riconoscerne le avvisaglie, perché sostanzialmente all'inizio si sta molto bene, inoltre ho paura che essendo la mia migliore amica una psicologa lei possa capirlo prima di me e che mi allontani per il mio bene. E la cosa mi farebbe stare molto male. Cosa devo fare? Ci sono dei segni d'allarme? Dei comportamenti o pensieri che possano mettermi in guardia?
Emotivamente mi sento molto legata a lei, tanto che ho iniziato a sognare di avere una vera e propria relazione affettiva, nonostante io non abbia dubbi sul fatto di volere un futuro con il mio attuale compagno. Allora ho iniziato a farmi delle domande ed a chiedermi se forse questo in realtà non dipendesse dal fatto di essere in una relazione di dipendenza affettiva, per quanto nei confronti del mio compagno si fosse manifestata in modi diversi. Ho avuto un'infanzia un po' problematica, durante la terapia che ho fatto ho scoperto clinicamente i molti aspetti che mi avevano portato alla dipendenza la prima volta.
Siccome la dipendenza affettiva è una vera e propria droga, ho paura di ricaderci e di non riconoscerne le avvisaglie, perché sostanzialmente all'inizio si sta molto bene, inoltre ho paura che essendo la mia migliore amica una psicologa lei possa capirlo prima di me e che mi allontani per il mio bene. E la cosa mi farebbe stare molto male. Cosa devo fare? Ci sono dei segni d'allarme? Dei comportamenti o pensieri che possano mettermi in guardia?
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Gentile Ragazza,
dato che lei ha svolto un lavoro terapeutico proficuo dovrebbe possedere gli strumenti necessari per vivere le sue relazioni affettive in modo equilibrato.
Tuttavia le domande che si pone e le paure che nutre potrebbero tradire una certa ansia.
Senza allarmismi direi che varrebbe la pena di sottoporre la questione allo specialista che l'ha seguita. Dato che la conosce direttamente, può valutare al meglio la situazione e darle risposte opportune.
Da quanto ha terminato il percorso terapeutico?
dato che lei ha svolto un lavoro terapeutico proficuo dovrebbe possedere gli strumenti necessari per vivere le sue relazioni affettive in modo equilibrato.
Tuttavia le domande che si pone e le paure che nutre potrebbero tradire una certa ansia.
Senza allarmismi direi che varrebbe la pena di sottoporre la questione allo specialista che l'ha seguita. Dato che la conosce direttamente, può valutare al meglio la situazione e darle risposte opportune.
Da quanto ha terminato il percorso terapeutico?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Ho terminato il mio percorso da un anno. Sinceramente per molti motivi in questo momento vivo in una situazione di ansia generale e infatti ritornare a fare un percorso terapeutico è una possibilità che ho valutato spesso, ma purtroppo al momento non mi trovo nelle condizioni economiche per poterlo fare. Per questo cercavo un parere esperto.
Grazie del consiglio
Grazie del consiglio
[#3]
Gentile Utente,
posso chiederLe come mai pensa proprio ad una dipendenza, dal momento che mi pare sensato stare vicino alle persone cui vogliamo bene, soprattutto quando soffrono.
Se la Sua amica ha da poco tempo perso un genitore a causa di una malattia oncologica e Lei le sta accanto, come mai si pone tutti questi interrogativi?
Forse teme davvero di essere allontanata o rifiutata?
Posso chiederLe come sta quando è da sola?
posso chiederLe come mai pensa proprio ad una dipendenza, dal momento che mi pare sensato stare vicino alle persone cui vogliamo bene, soprattutto quando soffrono.
Se la Sua amica ha da poco tempo perso un genitore a causa di una malattia oncologica e Lei le sta accanto, come mai si pone tutti questi interrogativi?
Forse teme davvero di essere allontanata o rifiutata?
Posso chiederLe come sta quando è da sola?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Il motivo principale dei miei interrogativi nasce soprattutto dal turbamento che mi causa il sognare/fantasticare di avere rapporti intimi con questa mia amica. Siccome credo di non avere dubbi sulla mia sessualità, che vivo molto serenamente, l'unica spiegazione che riesco a darmi è quella di aver in realtà un bisogno malsano nei suoi confronti di sentirmi importante/necessaria. Temo di essere allontanata o rifiutata non direi, nel mio percorso terapeutico ho affrontato questa problematica dell'abbandono in quanto per ragioni lavorative mio padre ha sostanzialmente 'abbandonato' la nostra famiglia quando ero molto piccola e non ha mai smesso (passava lunghi periodi all'estero e poco tempo a casa). Quanto allo stare da sola mi piace passare del tempo sola con me stessa ma non vivrei in un eremo ecco.
[#5]
<Sinceramente per molti motivi in questo momento vivo in una situazione di ansia generale >
Se questa è la sua condizione varrebbe la pena di sentire nuovamente un nostro collega. Può rivolgersi al servizio pubblico, presso le strutture ASL del suo territorio (Consultorio, ospedali ecc.) o strutture convenzionate.
Se questa è la sua condizione varrebbe la pena di sentire nuovamente un nostro collega. Può rivolgersi al servizio pubblico, presso le strutture ASL del suo territorio (Consultorio, ospedali ecc.) o strutture convenzionate.
[#6]
Gentile Utente,
Lei scrive: "...turbamento che mi causa il sognare/fantasticare di avere rapporti intimi con questa mia amica..."
In effetti anche io penso che potrebbe trattarsi di una problematica di natura ansiosa, perché di solito sono le persone ansiose quelle che attribuiscono molto peso a pensieri, sogni, fantasie, ecc...
In realtà un sogno è solo un sogno, il cui significato viene costruito dal sognatore in un secondo momento e una pensiero o una fantasia altro non sono che pensieri e fantasie. Punto.
Invece la persona ansiosa generalmente attribuisce molto peso a tali pensieri e inizia a ripetersi: "Se l'ho sognato, è perché mi piace", oppure: "Se ho pensato di avere dei rapporti con la mia amica, è perché sono lesbica".
In conclusione, per evitare di entrare in una dinamica ossessiva, farebbe bene a chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Lei scrive: "...turbamento che mi causa il sognare/fantasticare di avere rapporti intimi con questa mia amica..."
In effetti anche io penso che potrebbe trattarsi di una problematica di natura ansiosa, perché di solito sono le persone ansiose quelle che attribuiscono molto peso a pensieri, sogni, fantasie, ecc...
In realtà un sogno è solo un sogno, il cui significato viene costruito dal sognatore in un secondo momento e una pensiero o una fantasia altro non sono che pensieri e fantasie. Punto.
Invece la persona ansiosa generalmente attribuisce molto peso a tali pensieri e inizia a ripetersi: "Se l'ho sognato, è perché mi piace", oppure: "Se ho pensato di avere dei rapporti con la mia amica, è perché sono lesbica".
In conclusione, per evitare di entrare in una dinamica ossessiva, farebbe bene a chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.3k visite dal 02/06/2015.
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