Ipocondria, malessere e ansia
Salve,
circa un mese fa ho cominciato ad accusare un fastidio alla gola e problemi a deglutire, recatomi in pronto soccorso solo alcuni giorni dopo mi è stato consigliato di assumere antibiotici per una settimana (Macladin 500mg, due compresse al giorno) a causa di una faringite (senza febbre, senza placche, soltanto la tonsilla destra leggermente gonfia), sebbene il fastidio alla gola fosse totalmente scomparso nel giro di 4/5 giorni ho continuato ad avere fastidi vari come costrizione al petto, nausea, forte ansia, irrigidimento muscolare, palpitazioni, sensazione di testa vuota, problemi a concentrarsi, insonnia e una mancanza di appetito quasi totale!!
Premetto che sono ipocondriaco e mi trovavo solo e lontano da casa in quelle due prime settimane, così dopo essere tornato a casa (tre settimane fa) mi sono consultato con il mio medico, dal primo controllo lui ha ritenuto che si trattasse di un disturbo d'ansia e attachi di panico (diagnosi sensata, poiché ho cominciato ad accusare i sontomi due giorni dopo una caduta dalle scale che mi ha "spaventato" molto) e che fisicamente ero in ottime condizioni (in linea con le valutazioni fatte al pronto soccorso due settimane prima), ma per tranquillizzarmi mi ha esortato ad eseguire analisi di sangue e urine, i quali valori sono risultati praticamente tutti ottimi tranne per la sideremia, abbastanza bassa (55, ma premetto anche che in quelle due settimana ho mangiato poco a causa della mancanza di appetito e generalmente mangio pochissimi alimenti ricchi di ferro, se non quasi nulla).
Il mio medico ha comunque ritenuto non necessario usare integratori, limitandosi a consigliarmi di correggere un po' le abitudini alimentari, nonostante questo ho preso comunque degli integratori (Ferrotone) che assumo una/due volte al giorno da una settimana.
Sebbene nell'ultima settimana l'appetito stia tornando (non del tutto in realtà) e da una/due settimane a questa parte la situazione è stata in miglioramento dal punto di vista fisico e emotivo (niente più palpitazioni, niente più nausea, muscoli più sciolti, nessun dolore al petto, sonno tranquillo) ho ancora un senso di irrequietezza addosso e malessere che mi porta ad essere "rigido", piccoli "fastidi" generici indefiniti sulla schiena, l'addome o il collo, ma nessun dolore vero e proprio o continuo, la tonsilla destra è leggermente gonfia (sebbene il mio medico abbia detto che non sia per nulla preoccupante, ed effettivamente non lo sembra affatto), ma non da problemi e spesso sono ancora preoccupato (molto meno di prima), soprattutto perché l'appetito non è ancora "regolare".
Dunque chiedo a voi se, visti i sintomi e l'evoluzione di essi, il mio problema è semplicemente un "serio" disturbo ipocondrico e se i sintomi sono in linea con questa diagnosi.
In questo momento mi trovo di nuovo lontano da casa, per questo mi rivolgo a voi e non direttamente al mio medico per valutare l'evoluzione (positiva comunque) dei sintomi.
Grazie in anticipo per le risposte!
circa un mese fa ho cominciato ad accusare un fastidio alla gola e problemi a deglutire, recatomi in pronto soccorso solo alcuni giorni dopo mi è stato consigliato di assumere antibiotici per una settimana (Macladin 500mg, due compresse al giorno) a causa di una faringite (senza febbre, senza placche, soltanto la tonsilla destra leggermente gonfia), sebbene il fastidio alla gola fosse totalmente scomparso nel giro di 4/5 giorni ho continuato ad avere fastidi vari come costrizione al petto, nausea, forte ansia, irrigidimento muscolare, palpitazioni, sensazione di testa vuota, problemi a concentrarsi, insonnia e una mancanza di appetito quasi totale!!
Premetto che sono ipocondriaco e mi trovavo solo e lontano da casa in quelle due prime settimane, così dopo essere tornato a casa (tre settimane fa) mi sono consultato con il mio medico, dal primo controllo lui ha ritenuto che si trattasse di un disturbo d'ansia e attachi di panico (diagnosi sensata, poiché ho cominciato ad accusare i sontomi due giorni dopo una caduta dalle scale che mi ha "spaventato" molto) e che fisicamente ero in ottime condizioni (in linea con le valutazioni fatte al pronto soccorso due settimane prima), ma per tranquillizzarmi mi ha esortato ad eseguire analisi di sangue e urine, i quali valori sono risultati praticamente tutti ottimi tranne per la sideremia, abbastanza bassa (55, ma premetto anche che in quelle due settimana ho mangiato poco a causa della mancanza di appetito e generalmente mangio pochissimi alimenti ricchi di ferro, se non quasi nulla).
Il mio medico ha comunque ritenuto non necessario usare integratori, limitandosi a consigliarmi di correggere un po' le abitudini alimentari, nonostante questo ho preso comunque degli integratori (Ferrotone) che assumo una/due volte al giorno da una settimana.
Sebbene nell'ultima settimana l'appetito stia tornando (non del tutto in realtà) e da una/due settimane a questa parte la situazione è stata in miglioramento dal punto di vista fisico e emotivo (niente più palpitazioni, niente più nausea, muscoli più sciolti, nessun dolore al petto, sonno tranquillo) ho ancora un senso di irrequietezza addosso e malessere che mi porta ad essere "rigido", piccoli "fastidi" generici indefiniti sulla schiena, l'addome o il collo, ma nessun dolore vero e proprio o continuo, la tonsilla destra è leggermente gonfia (sebbene il mio medico abbia detto che non sia per nulla preoccupante, ed effettivamente non lo sembra affatto), ma non da problemi e spesso sono ancora preoccupato (molto meno di prima), soprattutto perché l'appetito non è ancora "regolare".
Dunque chiedo a voi se, visti i sintomi e l'evoluzione di essi, il mio problema è semplicemente un "serio" disturbo ipocondrico e se i sintomi sono in linea con questa diagnosi.
In questo momento mi trovo di nuovo lontano da casa, per questo mi rivolgo a voi e non direttamente al mio medico per valutare l'evoluzione (positiva comunque) dei sintomi.
Grazie in anticipo per le risposte!
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<il mio problema è semplicemente un "serio" disturbo ipocondrico e se i sintomi sono in linea con questa diagnosi.>
Gentile Utente,
diagnosi da qui non ne possiamo fare, lei sembra molto centrato sul corpo e sui segnali (anche minimi) che le manda.
In questo modo manterrebbe vive preoccupazioni, paure, ansia e sintomi che si rinforzano vicendevolmente.
Le suggerisco un consulto psicologico diretto per valutare la sua condizione e l'opportunità di un eventuale trattamento terapeutico atto a per far fronte in modo efficace ai suoi disagi, tanto più che il suo medico si è espresso in merito <dal primo controllo lui ha ritenuto che si trattasse di un disturbo d'ansia e attachi di panico ... fisicamente ero in ottime condizioni>.
Intanto legga qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
Cordialità
Gentile Utente,
diagnosi da qui non ne possiamo fare, lei sembra molto centrato sul corpo e sui segnali (anche minimi) che le manda.
In questo modo manterrebbe vive preoccupazioni, paure, ansia e sintomi che si rinforzano vicendevolmente.
Le suggerisco un consulto psicologico diretto per valutare la sua condizione e l'opportunità di un eventuale trattamento terapeutico atto a per far fronte in modo efficace ai suoi disagi, tanto più che il suo medico si è espresso in merito <dal primo controllo lui ha ritenuto che si trattasse di un disturbo d'ansia e attachi di panico ... fisicamente ero in ottime condizioni>.
Intanto legga qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Gentilissima dottoressa,
la ringrazio molto per la risposta ed ammetto di rispecchiarmi molto nel personaggio dell'articolo.
Dunque, visto lo sviluppo positivo delle ultime due settimane cercherò di continuare su questa strada e se dovessi avere ancora problemi mi rivolgerò direttamente ad un esperto,
grazie ancora!
la ringrazio molto per la risposta ed ammetto di rispecchiarmi molto nel personaggio dell'articolo.
Dunque, visto lo sviluppo positivo delle ultime due settimane cercherò di continuare su questa strada e se dovessi avere ancora problemi mi rivolgerò direttamente ad un esperto,
grazie ancora!
[#3]
Lieta di averla ascoltata e non trascuri di rivolgersi a un nostro collega. qualora i suoi disagi dovessero protrarsi
Curarsi per tempo evita il rischio di possibili cronicizzazioni o peggioramenti e di trascinarsi nel malessere, ne tenga conto.
Curarsi per tempo evita il rischio di possibili cronicizzazioni o peggioramenti e di trascinarsi nel malessere, ne tenga conto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.1k visite dal 30/05/2015.
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Approfondimento su Ansia
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