Fatica ad accettarsi: omosessualità?

Buongiorno, seguo da qualche anno la sezione di psicologia e la sezione omosessualità/DOC etc. Premetto che da 5 anni sono in psicoterapia con indirizzo psicodinamico svolta perlopiù a distanza perchè vivo all'estero. Sono un ragazzo di 25 anni che da sempre è in confusione sulla propria sessualità. Durante i primi anni di superiori per via del mio aspetto fisico e del mio carattere introverso fui oggetto di bullismo da parte dei miei coetanei che mi etichettavano come gay e mi aggredivano verbalmente e in 2 occasioni fisicamente. Nel periodo della tarda infanzia/adolescenza ero molto attaccato a mia madre (ingombrante, controllante, manipolante), mentre mio padre essendo un uomo emotivamente assente se ne stava per le sue. In quegli anni le cose a casa si complicarono, beccai per sbaglio i miei genitori a letto, i rapporti si congelano con mio padre il cui massimo dell'empatia fu un "come pensi di essere nato?". Premetto che mi consideravo etero (innamorato platonicamente di due ragazze) sebbene ci fosse stata qualche fantasia omosessuale. Pian piano per solitudine mi avvicino alla pornografia, fino a sfociare per curiosità in materiale omosessuale (solo uomini muscolosi e virili). Divento dipendente e comincio a frequentare siti d'esibizionismo dove guardo e soprattuto mi faccio guardare da uomini. In questi siti apro e chiudo account nel giro di pochi giorni eccitandomi ma sentendomi "sporco". Nel frattempo resto innamorato per anni di una ragazza a cui non ho il coraggio di confessarmi: la mia sessualità era relegata alla pornografia ed alle chat. A 18 anni una bella ragazza "mi svezza" saltandomi addosso e comincio una storia di due anni e mezzo: scopro il sesso, il corpo femminile e sebbene fosse una storia travagliata, passiamo giornate sotto le lenzuola. Interrompo la storia per divergenze e gelosia, e subito cado in depressione. Comincio ad avere pensieri ossessivi, sogni omosessuali e la convinzione di essere gay. Comincio la psicoterapia e la cura con SSRI. Da quando ho iniziato la terapia ho frequentato brevemente 2 ragazze, ma ho aumentato la dipendenza da video gay e chat. Dopo 2 anni ho interrotto graduamente gli SSRI ma ossessioni, fantasie omosessuali, chat continuano, ma non riesco a viverle egosintonicamente avendo eccitazione/panico/ansia, quando depresso posso ritrovarmi attratto da persone del mio stesso sesso e posso arrivare a masturbarmi. In periodi di astinenza mi sento attratto da donne (o almeno credo). Quando non penso di essere omosessuale credo di avere un disturbo borderline e/o narcisista e faccio fatica ad aprirmi ed a socializzare soprattutto con ragazze (ansia), pensando di essere un egoista a volerle portare a letto. Ora sono in preda all'ansia, il mio psicoterapeuta dice che sono molto contradditorio e non sa dirmi il mio orientamento e dice che forse dovrei passare ai fatti forse con un uomo. Non so che fare, vorrei mettere fine a questo calvario ma non riesco ad accettare di essere gay e represso. Che fare?
[#1]
Dr.ssa Amelia Ferrara Psicologo, Psicoterapeuta 4
Buonasera,
dalla terminologia molto dettagliata della sua richiesta si evince una buona preparazione e conoscenza dell'argomento.
Al di là della possibile diagnosi, non mi è chiaro cosa pensano le persone a lei più care, sulla sua situazione affettiva e soprattutto delle tante difficoltà interiori che vive ogni giorno.
Sicuramente il suo terapeuta avrà molte più informazioni in tal senso. In fondo ciò che differenzia un individuo da ogni altro, non è la sua identità di genere ma la possibilità di vivere relazioni emotivamente significative.
Spero possa trovare presto la sua serenità.
un cordiale saluto
Dott.ssa Amelia Ferrara

Dr.ssa Amelia Ferrara

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Caro Utente

In questi anni di psicoterapia le è stata fatta una diagnosi?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597
Gentile ragazzo,

1.Ci sta dicendo che Lei è borderline? "Credo" significa che Le è stata fatta una diagnosi?

2. Vorrei segnalarLe che la questione della pornografia è confusiva rispetto alla ricerca personale. Semplifica o annulla la riflessione, fornisce stimoli eccitatori apparentemente "convincenti" ma non sempre centrati rispetto al proprio reale orientamento sessuale.

3. A questo proposito Le suggerisco qualche lettura come stimolo alla riflessione.
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4923-porno-online-il-re-del-porno-la-condanna.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5204-sesso-porno-amore-ai-tempi-di-internet.html

4. Lei è in terapia da 4 anni, eppure si rivolge a noi: quale significato ha questo? Mancanza di fiducia? Bisogno di conferme?
La consiglierei di parlare col Suo terapeuta di questo evento.

Saluti cari.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
L'omosessualità doc non esiste, esiste l'omosessualità ed il disturbo ossessivo compulsivo.

Non credo che la pornografia sia così determinante, è possibile invece - ma questo lo saprà il suo terapeuta - che lei la adoperi per lenire l'ansia e che compensi il suo eventuale impaccio relazionale.

Consulto questo materiale.

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5633-giovani-e-pornografia-piu-siti-porno-piu-disfunzioni-sessuali.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1518-sesso-e-rete.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1548-sesso-e-rete-parte-seconda.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Utente
Utente
Grazie per le risposte,
ho preso un po'di tempo per riflettere.

@Dr. Ferrara: di fatto non ho un gran rapporto con i miei genitori che comunque sono in Italia, che vedo due volte all'anno e con cui ho minimi contatti telefonici (con mia madre ogni 2 mesi ca.). Nel corso degli ultimi anni il rapporto con mia madre è deteriorato, mentre quello con mio padre è pian piano migliorato. Il problema con mia madre è dovuto principalmente al fatto che sia una persona poco empatica, disillusa e che contrasta l'individualità mia e delle mie sorelle. Di fatto è una famiglia aperta mentalmente e che per educazione non discrimina l'omosessualità. 5 anni fa quando mi si presentarono i primi pensieri sull'omosessualità, in preda al panico lo confidai a degli amici ed a mio padre che mi disse che probabilmente sarebbe stato il caso di parlare con qualcuno. Non avrei paura ad ammettere di essere omosessuale (anche se magari non subito), purchè lo vivessi serenamente. Al di là di questo, l'ambiente famigliare è abbastanza soffocante ed emotivamente invalidante (mia madre).

@Dr. Spera/Brunialti: In 5 anni non mi è stata fatta una diagnosi, anche quando esplicitamente richiesta da parte mia. Il mio psicoterapeuta dice di non voler fare una diagnosi in quanto ogni persona è un caso a se stante.
Per questo motivo, mi autodiagnostico di essere borderline e/o con un disturbo narcisistico per giustificare i miei problemi e sensazioni. In compenso non trovo risposte da parte del mio terapeuta che non si pronuncia sia sul mio orientamento sessuale che sui miei disturbi. Non passo una giornata che non cerchi in internet di capire se sia un omosessuale represso o se abbia un disturbo di personalità.
Con questo consulto cercavo una risposta o di sapere se il mio problema sia che non mi accetto come omosessuale e su cosa debba fare per accettarmi. Ho cercato in tutti i modi di immaginarmi e di convincermi di esserlo e di accettare di non essere etero, ma il risultato è più uno stato depressivo che lo slancio di mettermi effettivamente alla prova (situazione che potenzialmente mi mette a disagio, ma su cui continuo a dubitare). Posso anche potenzialmente accettarlo, ma lo sconforto non passa, e posso svegliarmi la notte con il pensiero di essere gay e di mettere il cuore in pace ed accettarmi. Inoltre scandaglio il mio passato giustificando episodi adolescenziali e dell'infanzia come inidizi della mia omosessualità repressa. Sicuramente di questo episodio ne parlerò con il mio terapeuta, ma non so cosa ne verrà fuori.

@Dr. Randone: mi rendo conto che esistano o l'omosessualità repressa o il DOC omosessuale. Il punto è che non so a quale dei due appartenga, il mio terapeuta non mi da una risposta e io continuo a chiedermi quale sia la differenza tra il mio trascorso e quello di un omosessuale represso. Durante l'ultima seduta ho esplicitamente domandato quale sia la differenza tra le due categorie e ho accusato il mio terapeuta di volermi spingere a sperimentare con donne quando in realtà ho paura di essere omosessuale e che le mie devienze pornografiche e dei miei "riti esibizionistici" ne siano un inidizio chiave. La settimana scorsa un paio di giorni prima della seduta settimanale, ho avuto un erezione parlando con un ragazzo che giudicavo particolarmente attraente a livello fisico/mascolino, sebbene inizialmente avessi ansia a parlargli e la paura di trovarlo attraente e di volere in realtà avere un rapporto con lui. Questo episodio insieme ad un altro simile avvenuto nelle docce della palestra (dove ho sempre paura di avere un erezione e/o di eccitarmi), mi hanno mandato in totale confusione. Continuo a guardare ragazzi mascolini nella metro ed a cercare di immaginare di avere un rapporto per vedere se mi senta attratto e se mi farebbe piacere. E' un anno e mezzo che mi continuo a domandare a quale categoria appartenga.Tralaltro durante i pochi amplessi che ho avuto negli ultimi anni (con donne) mi ritrovo inizialmente a "non funzionare" fisiologicamente e ad impanicarmi dicendo che è la prova definitiva della mia omosessualità.

Detto questo, purtroppo continuo ad interrogarmi su quale sia il mio orientamento, continuo a guardare uomini per strada e a dirmi che in realtà io usi la scusa dei test per coprire la mia attrazione come omosessuale represso.
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Utente
Utente
Perfavore qualcuno mi può dare delle risposte o qualche spunto di riflessione, mi sento bloccato e speravo in qualche consiglio da parte di qualche specialista.

Grazie
[#7]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597
Gentile utente,

Come facciamo a risponderLe noi - online- , quando è in terapia - di persona - da 4 anni?

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