Non appena lo faccio ansia e panico
Salve a tutti,
Non è la prima volta che mi trovo a scrivere di questo argomento, dato che è quasi un anno che soffro di questa patologia.
Un anno fa nel pieno degli esami per entrare all'università, ho avuto un attacco di panico all'università. Era un periodo molto stressante, tra lavoro e studio. Non gli diedi peso, ma mi accorsi che l'ansia e la paura non mi hanno mai lasciato, allora cominciai, senza rendermene conto, a chiudermi in me stesso. La mia stanza da 8 mesi è diventata il mio "tugurio", non esco praticamente mai di casa. Non appena lo faccio ansia e panico! non mi godo più nulla... Ho cominciato ad allontanare i miei amici, con scuse di ogni genere. Solo 3 amici, intimi, sanno tutta la storia e mi sono vicini. Ho sofferto tantissimo, sono anche insorti pensieri orribili di violenza e morte senza che io decidessi di averli. Tante volte ho pensato di morire...
Andai da una psicologa, ma mi ha subito detto di andare da una psichiatra, al che mi preoccupai pensando di aver bisogno, a soli 20 anni, di psicofarmaci.
Non mi arresi, e riconoscendo il mio problema mi recai da uno psicoterapeuta sperando di essere aiutato. In effetti, da quando vado da lui sto molto meglio, ho ripreso a mangiare e quei pensieri che mi tormentavano sono molto diminuiti. Ma, non sto bene... Un anno fa ero a Londra, felice mi godevo la vita, ho visto i più bei musei del mondo, ho fatto un giro sul London Eye ecc... Adesso è tutto impossibile, come faccio a girare il mondo (il mio più grande sogno) se per fare qualche chilometro sto male? Non ho un lavoro, l'università l'ho mollata, sono confuso. Oggi voglio una cosa, domani un'altra. Come faccio a vivere così. Settimane chiuso in casa, non ho obiettivi e aspirazioni, la vita sembra sfuggire di mano. Vedo gli altri che sono meglio di me, più bravi e che regalano soddisfazioni alle persone che amano. Mi sono sforzato ad uscire il weekend ma non ha cambiato la situazione, mi sono sforzato di fare qualcosa ma non mi sento meglio. Non so più che fare, non capisco cosa è più giusto per me, e perché devo vivere così.
La cosa che fa più rabbia e che sono sempre stato un ragazzo onesto, sensibile, buono, che si è sempre preso cura degli altri e che ha amato senza chiedere niente in cambio e dalla vita ho avuto sempre delusioni, in ogni ambito Amore, studio e lavoro... Non so che fare, cosa c'è che non va in me? Ho sofferto da ragazzino per via dell'acne, preso in giro e maltrattato. Non è bastato solo quello, adesso anche questo. Infondo chiedo solo una vita normale, senza ricchezze e cose materiali.
Sono stanco, mi sento in colpa.. C'è chi sta peggio di me. Mi sento in colpa nei confronti dei miei genitori perché non gli sto dando soddisfazioni. Ho deluso tutto e tutti.
Non mi curo più... non mi faccio la barba, mi lavo poco, non mi taglio i capelli da tanto. So solo lamentarmi, ma non so più che fare.
Non è la prima volta che mi trovo a scrivere di questo argomento, dato che è quasi un anno che soffro di questa patologia.
Un anno fa nel pieno degli esami per entrare all'università, ho avuto un attacco di panico all'università. Era un periodo molto stressante, tra lavoro e studio. Non gli diedi peso, ma mi accorsi che l'ansia e la paura non mi hanno mai lasciato, allora cominciai, senza rendermene conto, a chiudermi in me stesso. La mia stanza da 8 mesi è diventata il mio "tugurio", non esco praticamente mai di casa. Non appena lo faccio ansia e panico! non mi godo più nulla... Ho cominciato ad allontanare i miei amici, con scuse di ogni genere. Solo 3 amici, intimi, sanno tutta la storia e mi sono vicini. Ho sofferto tantissimo, sono anche insorti pensieri orribili di violenza e morte senza che io decidessi di averli. Tante volte ho pensato di morire...
Andai da una psicologa, ma mi ha subito detto di andare da una psichiatra, al che mi preoccupai pensando di aver bisogno, a soli 20 anni, di psicofarmaci.
Non mi arresi, e riconoscendo il mio problema mi recai da uno psicoterapeuta sperando di essere aiutato. In effetti, da quando vado da lui sto molto meglio, ho ripreso a mangiare e quei pensieri che mi tormentavano sono molto diminuiti. Ma, non sto bene... Un anno fa ero a Londra, felice mi godevo la vita, ho visto i più bei musei del mondo, ho fatto un giro sul London Eye ecc... Adesso è tutto impossibile, come faccio a girare il mondo (il mio più grande sogno) se per fare qualche chilometro sto male? Non ho un lavoro, l'università l'ho mollata, sono confuso. Oggi voglio una cosa, domani un'altra. Come faccio a vivere così. Settimane chiuso in casa, non ho obiettivi e aspirazioni, la vita sembra sfuggire di mano. Vedo gli altri che sono meglio di me, più bravi e che regalano soddisfazioni alle persone che amano. Mi sono sforzato ad uscire il weekend ma non ha cambiato la situazione, mi sono sforzato di fare qualcosa ma non mi sento meglio. Non so più che fare, non capisco cosa è più giusto per me, e perché devo vivere così.
La cosa che fa più rabbia e che sono sempre stato un ragazzo onesto, sensibile, buono, che si è sempre preso cura degli altri e che ha amato senza chiedere niente in cambio e dalla vita ho avuto sempre delusioni, in ogni ambito Amore, studio e lavoro... Non so che fare, cosa c'è che non va in me? Ho sofferto da ragazzino per via dell'acne, preso in giro e maltrattato. Non è bastato solo quello, adesso anche questo. Infondo chiedo solo una vita normale, senza ricchezze e cose materiali.
Sono stanco, mi sento in colpa.. C'è chi sta peggio di me. Mi sento in colpa nei confronti dei miei genitori perché non gli sto dando soddisfazioni. Ho deluso tutto e tutti.
Non mi curo più... non mi faccio la barba, mi lavo poco, non mi taglio i capelli da tanto. So solo lamentarmi, ma non so più che fare.
[#1]
<<Non ho un lavoro, l'università l'ho mollata, sono confuso. Oggi voglio una cosa, domani un'altra. Come faccio a vivere così.<<
Infatti non può vivere così, trascurando il suo corpo e la Sua interiorità.
Fortunatamente sente la nostalgia di quanto accadeva un anno fa a Londra, conservando così un legame con la realtà.
<< So solo lamentarmi, ma non so più che fare.<<
Può lamentarsi con un "addetto ai lavori", un nostro collega psicologo, che sappia come e dove collocare il Suo malessere rendendolo utile.
Infatti non può vivere così, trascurando il suo corpo e la Sua interiorità.
Fortunatamente sente la nostalgia di quanto accadeva un anno fa a Londra, conservando così un legame con la realtà.
<< So solo lamentarmi, ma non so più che fare.<<
Può lamentarsi con un "addetto ai lavori", un nostro collega psicologo, che sappia come e dove collocare il Suo malessere rendendolo utile.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 28/05/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.