Ansia e paura di dover lasciare il mio ragazzo
Buongiorno,
Sono una ragazza di 24 anni. Dopo un anno esatto mi ritrovo qui a cercare un confronto con voi professionisti. L'anno scorso, in questo periodo, è sorto in me il dubbio assillante di essere omosessuale. Un dubbio che nei primi mesi mi ha portata a forti manifestazioni di ansia a livello fisico. Ansia forte nella pancia, incapacità di dormire, è seguito un senso di apatia e poi il pensiero andava e veniva ma lo ho sempre vissuto con grande disagio. Mi ero ripromessa di rivolgermi ad uno psicologo ma non l'ho mai fatto, sia per motivi economici sia per paura. Diciamo che ho abbastanza imparato a convivere con questo dubbio che però non mi permette di dirmi serena.
In autunno sento di provare qualcosa di più di una semplice amicizia per un ragazzo. Ho avuto il coraggio di confessargli i miei sentimenti. Lui ricambiava e così abbiamo iniziato questa relazione. Ora siamo insieme da quasi sei mesi.Io felicissima, un po' titubante perché lui è più piccolo di me, ma tutto procede a gonfie vele. Ricordo che nei primi tempi di frequentazione mi ha fatto visita l'ansia, avevo pensieri su di lui, se fosse la persona giusta ma non do troppo credito e tutto passa. Passa del tempo, lui compie un gesto che fa crollare tuttala fiducia che nutrivo in lui. Parliamo, litighiamo, ma decidiamo di provarci. Qualche giorno fa lui middice di aver trovato un lavoro e che per un mese sarà lontano da casa. Torna l'ansia, forte come un anno fa esatto, angoscia, voglia di piangere fortissima e paura di non amarlo. Continuano a passarmi nella mente pensieri del tipo che con lui non sono veramente felice, che forse non lo amo, che non è la persona giusta per me, che ci sono alcune cose de suo carattere che non mi piacciono. E ho paura, paura di doverlo lasciare.. ma io non voglio! Sento un conflitto dentro la mia testa. Cosa faccio gliene parlo ? Non so cosa fare, sono veramente giù di morale.
Sono una ragazza di 24 anni. Dopo un anno esatto mi ritrovo qui a cercare un confronto con voi professionisti. L'anno scorso, in questo periodo, è sorto in me il dubbio assillante di essere omosessuale. Un dubbio che nei primi mesi mi ha portata a forti manifestazioni di ansia a livello fisico. Ansia forte nella pancia, incapacità di dormire, è seguito un senso di apatia e poi il pensiero andava e veniva ma lo ho sempre vissuto con grande disagio. Mi ero ripromessa di rivolgermi ad uno psicologo ma non l'ho mai fatto, sia per motivi economici sia per paura. Diciamo che ho abbastanza imparato a convivere con questo dubbio che però non mi permette di dirmi serena.
In autunno sento di provare qualcosa di più di una semplice amicizia per un ragazzo. Ho avuto il coraggio di confessargli i miei sentimenti. Lui ricambiava e così abbiamo iniziato questa relazione. Ora siamo insieme da quasi sei mesi.Io felicissima, un po' titubante perché lui è più piccolo di me, ma tutto procede a gonfie vele. Ricordo che nei primi tempi di frequentazione mi ha fatto visita l'ansia, avevo pensieri su di lui, se fosse la persona giusta ma non do troppo credito e tutto passa. Passa del tempo, lui compie un gesto che fa crollare tuttala fiducia che nutrivo in lui. Parliamo, litighiamo, ma decidiamo di provarci. Qualche giorno fa lui middice di aver trovato un lavoro e che per un mese sarà lontano da casa. Torna l'ansia, forte come un anno fa esatto, angoscia, voglia di piangere fortissima e paura di non amarlo. Continuano a passarmi nella mente pensieri del tipo che con lui non sono veramente felice, che forse non lo amo, che non è la persona giusta per me, che ci sono alcune cose de suo carattere che non mi piacciono. E ho paura, paura di doverlo lasciare.. ma io non voglio! Sento un conflitto dentro la mia testa. Cosa faccio gliene parlo ? Non so cosa fare, sono veramente giù di morale.
[#1]
<Cosa faccio gliene parlo ? >
Gentile Ragazza,
a quale scopo? Crede forse di risolvere i problemi che la affliggono?
I dubbi e le domande che si pone sembrano legate a un problema di natura ansiosa con il quale ha imparato a convivere, ma che resta lì irrisolto , pronto ad amplificarsi, particolarmente in relazione a determinati fatti o momenti.
Non si faccia sopraffare dal timore di chiedere un consulto diretto presso un nostro collega, scrivendo qui ha fatto il primo passo.
Chieda un consulto diretto poi le sarà più facile comprendere cosa fare, anche con il suo ragazzo.
Coraggio! e un caro saluto
Gentile Ragazza,
a quale scopo? Crede forse di risolvere i problemi che la affliggono?
I dubbi e le domande che si pone sembrano legate a un problema di natura ansiosa con il quale ha imparato a convivere, ma che resta lì irrisolto , pronto ad amplificarsi, particolarmente in relazione a determinati fatti o momenti.
Non si faccia sopraffare dal timore di chiedere un consulto diretto presso un nostro collega, scrivendo qui ha fatto il primo passo.
Chieda un consulto diretto poi le sarà più facile comprendere cosa fare, anche con il suo ragazzo.
Coraggio! e un caro saluto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile ragazza,
più che un problema riguardante la relazione o il ragazzo, tutto quanto ci racconta è manifestazione di tratti ansiosi.
Parlando dell'episodio dello scorso anno, Lei riferisce:
<<rivolgermi ad uno psicologo ma non l'ho mai fatto, sia per motivi economici sia per paura. Diciamo che ho abbastanza imparato a convivere con questo dubbio che però non mi permette di dirmi serena. <<
In questo tempo ha potuto accorgersi che da sola non ce la fa a risolvere, che il problema è pronto a riemergere sotto forme leggermente diverse.
E dunque è giunto il momento di rivolgersi di persona ad un/a Psicoterapeuta.
Saluti cordiali.
più che un problema riguardante la relazione o il ragazzo, tutto quanto ci racconta è manifestazione di tratti ansiosi.
Parlando dell'episodio dello scorso anno, Lei riferisce:
<<rivolgermi ad uno psicologo ma non l'ho mai fatto, sia per motivi economici sia per paura. Diciamo che ho abbastanza imparato a convivere con questo dubbio che però non mi permette di dirmi serena. <<
In questo tempo ha potuto accorgersi che da sola non ce la fa a risolvere, che il problema è pronto a riemergere sotto forme leggermente diverse.
E dunque è giunto il momento di rivolgersi di persona ad un/a Psicoterapeuta.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.9k visite dal 27/05/2015.
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