Matrimonio ad un bivio

Gentili Dottori, Vi scrivo in quello che è probabilmente il momento più difficile della mia vita.
Dopo soli 3 anni di matrimonio, preceduti da un anno di fidanzamento e alcuni mesi di convivenza, mi trovo ad un bivio.Ho appena scoperto che mio marito ha avuto un'altra "conoscenza/frequentazione femminile" con una ragazza conosciuta casualmente, e sembra che la cosa non si sia concretizzata in qualcosa di fisico né di sentimentale, ma comunque lui ha ammesso che c'era un'attrazione/simpatia che l'ha spinto a flirtare con questa persona.
Quando questo é successo, il nostro era comunque un matrimonio già in crisi, a causa soprattutto dei miei ricorrenti problemi di salute e del suo carattere inquieto.
Mi spiego meglio: sono sempre stata cagionevole di salute, e finché vivevo con i miei ero molto aiutata e supportata da mia madre.Quando mi sono sposata con mio marito, e certi problemi fisici si sono ripresentati, ho fatto non poca fatica nella gestione della vita domestica, investendo le mie energie nelle attività necessarie di ogni giorno, ma allontanandomi fisicamente e forse in parte anche emotivamente da mio marito....anche, ripeto, a causa di una sua certa inquietudine ed insofferenza verso i miei malesseri: mi ripeteva spesso che lui non voleva vivere senza una sessualità appagante e senza uscire mai, e che continuando così prima o poi saremmo scoppiati.Sentirmi dire queste cose, magari in giornate in cui a malapena riuscivo ad alzarmi dal letto, mi ha ferita ed umiliata, facendomi sentire inadeguata come donna e come moglie.In questi giorni sono dai miei, sull'orlo di un esaurimento psico fisico, in attesa di capire come muovermi e non é facile perché ci sono tensioni anche dai miei.Lui vorrebbe andare avanti e riprovare, da una parte lo vorrei anch'io ma ho paura di rimetterci in salute alla fine, ed anche di rimandare solo di un po' di tempo una decisione forse inevitabile.
Quando ha conosciuto me, aveva da 6 anni una relazione che non lo appagava più, anche sessualmente, e ha cominciato a guardarsi in giro (la compagna di allora era sana eh!...)...ora ha rifatto la stessa cosa con me e ho paura che capiterà ancora.
Mi viene in mente una frase che mi disse quando eravamo fidanzati :"quando in un rapporto sono preso va tutto bene, é quando non sono più preso che é un problema..." questo vuol dire forse che ha bisogno sempre del brivido, dell'emozione, di una sessualità mai noiosa....?
Perché se é così, forse era meglio, per lui intendo, non sposarsi........e passare di fiore in fiore.
Lo amo ancora, ma non ho la più pallida idea di cosa fare.
Grazie a chi vorrà aiutarmi a fare un po' di luce dentro di me.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Cara ragazza, sicuro che la sua salute non possa essere migliorata? tra l'altro mi sembra troppo sottopeso..Questo marito, sbrigativo, un pò impaziente, lo ha amato, scelto , questi aspetti del carattere non le sono apparsi ? forse dipende anche dai modelli femminili che ha avuto lui in famiglia. Vi consiglio un percorso con un Collega de visu, per migliorare la comunicazione tra voi e confrontare le reciproche aspettative..
Li lavora di solito, o si occupa sempre e solo della casa e delle relative incombenze e non le piace tanto..?
Cosa ne pensa ? ma non si scoraggi, cerchiamo una soluzione..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Gentile Dottoressa,
grazie per la sua risposta.
La mia salute può essere sicuramente migliorata, sottopeso in primis, ma ho delle problematiche di base che comunque rimangono.
Avevo avuto la sensazione di questi aspetti del suo carattere, ma presa dall'innamoramento forse li ho sottovalutati...anche perché in quel momento ero più forte fisicamente, lavoravo....al momento non lavoro e la vita da "casalinga" per me é piuttosto pesante, sì.
I modelli femminili che mio marito ha avuto in famiglia sono figure molto forti, autonome, indipendenti, grandi lavoratrici che non si fermano mai, neanche con la febbre.
Ora sono dai miei, con mio padre che neanche mi rivolge la parola...isolata nella mia stanza.Mi sento distrutta.....
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Signora,
se ancora ha sentimenti forti per suo marito, varrebbe la pena di provare a comprendere meglio quanto vi sta accadendo e se sia possibile continuare il vostro matrimonio oppure no.

Per questo, se suo marito fosse f'accordo consultare un terapeuta di coppia vi darebbe la possibilità di mettere sul piatto, in un contesto protetto e non giudicante, ciò che nel vostro matrimonio non ha funzionato e comprendere se sia il caso di continuare, cambiando ciò che non va, oppure no.

In un rapporto di coppia ciò che accade è determinato dai reciproci contributi, non da un solo partner <a llontanandomi fisicamente e forse in parte anche emotivamente da mio marito....anche, ripeto, a causa di una sua certa inquietudine ed insofferenza verso i miei malesseri..>. come ad esempio descrive qui.
Se non si riesce a chiarire ciò che sta accadendo attraverso costruttivi confronti ma si continua a perpetuare un determinato circolo vizioso , non si risolve ma si amplifica il problema.

Credo valga a pena di ricorrere a un aiuto specialistico se volete uscire, in un modo o nell'altro, da questa crisi.
Pensa suo marito potrebbe condividere questa idea?

Si sta curando in merito ai suoi problemi di salute, è seguita a livello specialistico?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Grazie anche a Lei Dottoressa Rinella, per il suo interessamento e per il suo contributo.
Mi sto curando, ma é proprio la mia salute di base che é cagionevole (un malanno che ad altri passa in 5 giorni, a me dura 2 settimane...é così da sempre).
Per quanto riguarda mio marito e la possibilità di coinvolgerlo in un'eventuale terapia di coppia, penso che sarebbe d'accordo visto che già in passato ne avevamo parlato.
Quello che mi spaventa e di demoralizza di più, sono sincera, é questo suo guardarsi attorno e cercare flirt quando le cose si fanno più noiose e meno stimolanti/appaganti...ripeto, l'ha fatto 4 anni fa con la convivente dell'epoca, e ha trovato me....ora il giochino si ripete e stavolta quella che l'ha stancato sono io...se la sua indole é questa non credo possa mutare più di tanto, anche andando in terapia (anche perché a quanto pare si manifesta indipendentemente da chi ha accanto visto che la sua ex non aveva certi miei problemi che, lo ammetto, appiattiscono non poco il rapporto)...ed io non so se me la sento di andare avanti con questa spada di Damocle sulla testa....
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Il "giochino" di suo marito sembra la soluzione disfunzionale che trova per cercare magari di galleggiare nel matrimonio...solo un'ipotesi tra le tante possibili.

Comunuque non si può conoscere a priori l'esito di una terapia di coppia anche se comprendo il suo punto di vista...siamo individui unici ognuno con le proprie peculiarità... suo marito così come lei e insieme si co-determina con i propri comportamenti ciò che avviene in una serie di reciproci rimandi ...uno più uno non fa due, ma molto di più.

La responsabilità appartiene ad entrambi, non solo a uno.
Non si tratta di cambiare una persona, ma di comprendere come il vostro modo di stare in questo rapporto non possa più reggere così e se e come la coppia possa trovare modalità più efficaci di incontro e cambiamento, attraverso l'apporto di tutti e due.

A meno che il terapeuta (le suggerirei l'approccio sistemico-relazionale) rilevi necessità diverse.

Varrebbe la pena di provarci, non crede?




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Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Credo di sì, anche se al momento mi sento così stanca e svuotata che non saprei dove trovare le energie da investire in una terapia di coppia...ma forse devo solo far passare qualche giorno.
Concordo con lei dottoressa quando dice che la responsabilità appartiene ad entrambi e non ad uno solo.
Quando ho scoperto, del tutto casualmente, di questa sua frequentazione, non l'ho aggredito né colpevolizzato, ne abbiamo parlato civilmente, ho ammesso da subito le mie responsabilità e le mie mancanze all'interno del rapporto.
Nelle ore successive però mi sono ricordata della frase che ho scritto nella richiesta di consulto, e che riporto qui : " quando in un rapporto sono preso va tutto bene, é quando non sono più preso che é un problema..." ....e, in più, di come si era già comportato con la sua ex (ragazza molto più forte, esuberante e attiva di me, che sono sicuramente più tranquilla e chiusa) ed ora non riesco a non pensare che allora non é il nostro rapporto che l'ha, per così dire, spinto altrove...ma é proprio il suo essere inquieto, insoddisfatto, sempre a caccia di emozioni.
Le coppie più longeve, conviventi o sposate, che conosco io, ad un certo punto hanno tutte fatto i conti con un fisiologico calo della passione e dello sfarfallio nello stomaco....a fronte però di un rapporto ancora più solido, complice, profondo....ricco di un amore magari meno "di pancia" e di "pelle" ma ancora più forte.
A volte quello di mio marito mi sembra un modo di amore quasi adolescenziale e poco adulto.
Fermo restando che una terapia é necessaria (e la ringrazio di cuore per avermi anche indirizzata su quale tipo di terapia scegliere), mi farebbe piacere ricevere ancora pensieri e considerazioni, da parte delle due Dottoresse già intervenute come di altri, anche su quanto ho appena aggiunto in questo commento.
Vi ringrazio di vero cuore per quanto mi avete già detto e per quanto eventualmente vorrete ancora dirmi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
aggiungo qualche nota a quelle delle colleghe.
Dovrebbe sicuramente ripartire da se stessa: dal suo benessere psico/fisico.

La fatica puó anche essere amplificata dal vissuto e dallo stato d'animo.

Diventi autonoma, forte...ne guadagnerà la sua coppia.

Un tradimento , se preso in tempo, diventa un campanello d'allarme da adoperare per non perseverare negli sbagli...della coppia.
La vita sesuale è sicuramente di fondamentale importanza.

Consulto queste letture potrebbero aiutala




https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html-

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
La ringrazio di cuore Dottoressa Randone.
Ha detto una cosa sacrosanta: devo ripartire da me stessa e dal mio benessere psico-fisico.
Sono fragile, tanto fragile....fisicamente ed emotivamente.
Mi tortura non sapere esattamente cosa sia successo: lui mi ha detto "niente, solo uno scambio di messaggi", mi ha detto che lei non significa niente, che ha già cancellato il suo numero, che ama me....ma come credergli??
Lo vedevo così affettuoso e carino con me a casa ultimamente....ecco perché, ecco da dove prendeva la sua boccata d'ossigeno!
Come faccio a ripartire senza essere certa che lui mi abbia detto la verità?
Ho le mie colpe, sicuramente.......ed ora sono divisa tra sensi di colpa, incapacità di fidarmi ancora di lui ed incertezza nel futuro.
Sicuramente leggerò con attenzione le sue letture....per ora ho letto quella in cui si parla di vittima e carnefice all'interno di un tradimento...e l'ho trovata assolutamente veritiera, in quanto la penso allo stesso modo.
Un consiglio: ho bisogno di passare un periodo dai miei, per recuperare energie fisiche e mentali in questo momento così difficile...questo potrebbe complicare ulteriormente le cose o mio marito dovrebbe capire e rispettare questo mio momento senza sentirsi ulteriormente trascurato? Grazie, davvero.
[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Comprendo la sua necessita di sapere, ma dovrebbe spostare più che sulla comprensione - uno, due messaggi o altro... non cambia molto - sulla ricostruzione di se stessa e della coppia.

La sua "boccata d'aria" puó dipende da mille fattori e lacune....sarebbe utile poi discuterne con suo marito, non con un tono accusatorio, ma chiarificatore...per evitare che capiti nuovamente


Se ha voglia di andare, vada...deve pensare a se stessa.

Cari auguri per tutto

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Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Le sue parole mi danno forza Dott.ssa Randone.
So cosa fare nell'immediato: prendermi innanzitutto cura di me stessa, poi confrontarmi con lui e pensare ad una terapia di coppia.
Se davvero lui ci tiene, capirà che il recupero del nostro rapporto di coppia non può prescindere dal recupero del mio benessere psico - fisico.
A Lei ed alle Dottoresse Fregonese e Rinella i miei ringraziamenti più sinceri, magari vi aggiornerò nelle prossime settimane.
[#11]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Lieta di averle dato forza ed un pizzico di energia, che sono cero aumenterà appena si risintonizzerà con il suo sentire ed il suo bisogno più profondo

Ancora auguri
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile ragazza,

1. Lei non ci dice quali siano i problemi fisici. Può entrare un po' più nel dettaglio?
Sono stati diagnosticati? Sono stati curati e, se sì, con quale esito?

2. <<ho bisogno di passare un periodo dai miei, per recuperare energie fisiche e mentali in questo momento così difficile...questo potrebbe complicare ulteriormente le cose? <<
Dipende. Se si tratta di malattia diagnosticata Suo marito dovrebbe poter capire. Se si tratta di forme ipocondriache, tornando da iSuoi genitori, Lei torna ad essere figlia rinunciando ad essere moglie.

3. Quando i suoi non ci saranno più, come farà? Lei ha già una età adulta ...






Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Gentile Dottoressa Brunialti,
la ringrazio per il suo contributo e cerco di rispondere alle sue domande:
1- capirà che non posso entrare troppo nello specifico, ma proverò comunque a fornire qualche dettaglio in più: ho di base un'anemia che va avanti tra alti e bassi da molti anni, e dopo una forma fortissima di varicella avuta pochi anni fa, quindi in età più che adulta, ho avuto strascichi cronici che posso tenere a bada ma non risolvere, primo fra tutti una nevralgia trigeminale.Poi altre cose, ma essendo online preferisco fermarmi qui.
I miei problemi sono stati diagnosticati e curati, ma come Lei saprà benissimo (sicuramente molto meglio di me) ci sono problemi fisici acuti (un'influenza, etc...) che si curano e passano, ed altri cronici che "si tengono a bada con le cure giuste" ma non guariscono mai del tutto e peggiorano notevolmente la qualità della tua vita, limitandoti nelle tue attività.Come nel caso di un cardiopatico: può prendere tutte le medicine che vuole, ma la maratona di New York difficilmente arriverà a farla.........
2- capisco e condivido il suo discorso Dottoressa ma, mi perdoni, credo che a volte il senso pratico debba prevalere: la settimana scorsa ho preso un virus, quindi si tratta di malattia diagnosticata e curata, e poi probabilmente lo stress e la tensione in casa l'hanno aggravato e si é sommata una componente psicosomatica: io so che "lì", per lo stress, facevo fatica a dormire e a mangiare....qui, in soli due giorni, ho già ripreso quasi un chilo.Per me ora conta questo: la mia salute psico fisica, e se per migliorarla devo tornare figlia perché al momento nel ruolo di moglie la cosa non mi é possibile....pazienza.La vita mi ha insegnato ad essere pragmatica, quando fai i conti con tanti guai di salute lo diventi per forza, mi creda!
3- Bella domanda! Non lo so...ma questo al momento non é un problema che mi pongo, perché non posso certo decidere se portare avanti o no un matrimonio in base a questo.....se mi troverò sola, lo vedrò sul momento, sperando, nel frattempo, di aver migliorato la mia salute.Parto da questo, dalla mia autonomia, aldilà di genitori e marito.Le preciso comunque, per fornirle un quadro più completo della situazione, che sono fuori casa da 4 anni ed é la prima volta che torno a casa,quindi direi che sono in grado di badare a me stessa.Ma ai miei ritmi, con le mie problematiche: se queste sono di peso alla persona che ho accanto, tanto da spingerlo a cercare altrove......beh, vedremo come e se si può risolvere la cosa......

La ringrazio di cuore e spero di essere riuscita a rispondere in modo chiaro.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Grazie degli ampliamenti, molto chiari.
Con poche informazioni e l'assenza de visu della persona, noi da qui - online - possiamo correre il rischio di appoggiare certe richieste di chi scrive, non accorgendoci (per mancanda di dettagli) che esse rappresentano istanze regressive.

Riguardo al rapporto tra malattia (= malessere cronico) e matrimonio, correlazione importantissima, può esserLe utile la News:

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4800-la-malattia-fa-divorziare-la-coppia.html
Al momento Le occorre ri-centrarsi su di sè fisicamente e psichicamente, per ognuna di questi due aree aiutata dallo specialista "giusto".

Saluti cordiali.



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Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Dottoressa Brunialti,
ho appena letto il suo interessantissimo articolo e non sa in quanti aspetti di esso io mi sia ritrovata.
Sembra proprio, per tanti versi, la situazione che sto vivendo io.
Con molta umiltà, e provando a mettermi dall'altra parte, riconosco che anche per chi é accanto ad una persona con problemi di salute cronici la cosa non é facile.
Si pensa sempre, in primis e direi anche giustamente, al malato...ma anche chi gli sta accanto spesso alla fine crolla o comunque, nel tempo, non riesce più a convivere con certe limitazioni, soprattutto quando investono la sfera sessuale.
Ecco perché io non accuso mio marito, ma anzi cerco di comprenderlo ; nello stesso tempo, non voglio e non posso più vivere sentendomi un peso per lui ed avvertendo chiaramente, giorno dopo giorno, la sua insoddisfazione e la sua frustrazione.
Né voglio andare avanti pensando che finirà per cercare altrove ciò che purtroppo spesso gli manca nel nostro rapporto.
Un matrimonio così credo non sarebbe sano per nessuna delle due parti.
Ecco perché penso sia arrivato il momento (seguendo il consiglio che mi hanno dato anche le sue colleghe), una volta che avrò recuperato un po' di energie fisiche e mentali, di confrontarci sulle reciproche aspettative e capire se il nostro matrimonio può andare avanti con modalità diverse, visto che quelle attuali non lo fanno funzionare, oppure no.
La ringrazio di cuore per gli spunti di riflessione che mi ha fornito, e le porgo anch'io cordiali saluti.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Sono lieta che la lettura Le abbia fornito spunti di riflessione, stimolandoLa anche a porsi nei panni dell'altro.

Le auguro di riprendere salute e peso. Tutto il resto seguirà.

Saluti cari.