Rabbia repressa ed incoercibile
Salve, dottori.
Dopo anni passati a convincermi di poter, tutto sommato, gestire la mia rabbia, finalmente mi sono deciso a chiedere un aiuto esterno professionale.
Chi mi conosce sostiene che io sia di buon cuore, e, con gli estranei, mi comporto sempre in modo impeccabile, tanto che spesso penso di essere ritenuto un "bonaccione idiota".
Ho passato gli ultimi 6 anni in uno stato simil-depressivo causato dalla solitudine (benché viva in famiglia e gli amici non mi manchino) e dalla mancanza di una relazione sentimentale: spesso mi è capitato di reputarmi inadatto alle relazioni interpersonali o, comunque, ho sempre avuto problemi ad aprirmi ed a fidarmi totalmente degli altri. E questi erano i problemi dei giorni meno bui.
Quando andava male stavo giorni interi chiuso in camera davanti al pc, uscivo solo per i pasti.
Da qualche mese finalmente ho una relazione con una persona davvero squisita, intelligente e sagace.
Il problema nasce dal fatto che, sia con lei che con le persone a cui tengo maggiormente (la famiglia, in special modo) mostro difficoltà a reprimere la rabbia, qualora si verifichi qualche situazione che, per quanto banale, mi turbi e mi faccia esplodere (ho sempre avuto un carattere buono, ripeto, ma mi capita di accumulare per lunghi periodi e poi esplodere).
L'ultimo caso è avvenuto ieri sera, vedendomi con la mia ragazza la quale ha avuto le sole colpe di tardare (dopo avermi fatto pressioni per la puntualità) e l'essersi portata dietro alcuni amici (non che io abbia problemi al conoscerli, anzi) quando volevamo entrambi restare un po' soli.
Il punto è che, non so perché, ciò mi ha reso estremamente irritabile per tutta la sera, e ne ho parlato con lei.
Cosa non utile, però, in quanto, una volta in auto, l'ho comunque aggredita verbalmente, dicendo cose che non penso realmente o rinfacciandole cose che, a mente fredda, non mi creano comunque alcun fastidio.
E senza che io comprendessi del tutto il motivo di tale rabbia.
Questo è solo uno della miriade di esempi che posso portare (e se volete approfondirli, posso portarne un altro, almeno, che mi ha colpito).
Il punto è che lei è una persona con gravi problemi di autostima, mentre io, avendo sofferto in passato, temo fortemente l'abbandono e, di conseguenza, prendo l'iniziativa allontanandomi per primo.
Non so se questa mia rapida disamina sia solo un insieme di parole senza alcun significato per voi, ma abbiamo convenuto con lei che sia il caso di chiedere aiuto.
Vogliate perdonare, inoltre, eventuali mancanze di formalità, ma sono tutt'ora fortemente turbato.
Cordiali saluti, ringrazio anticipatamente per l'aiuto.
Dopo anni passati a convincermi di poter, tutto sommato, gestire la mia rabbia, finalmente mi sono deciso a chiedere un aiuto esterno professionale.
Chi mi conosce sostiene che io sia di buon cuore, e, con gli estranei, mi comporto sempre in modo impeccabile, tanto che spesso penso di essere ritenuto un "bonaccione idiota".
Ho passato gli ultimi 6 anni in uno stato simil-depressivo causato dalla solitudine (benché viva in famiglia e gli amici non mi manchino) e dalla mancanza di una relazione sentimentale: spesso mi è capitato di reputarmi inadatto alle relazioni interpersonali o, comunque, ho sempre avuto problemi ad aprirmi ed a fidarmi totalmente degli altri. E questi erano i problemi dei giorni meno bui.
Quando andava male stavo giorni interi chiuso in camera davanti al pc, uscivo solo per i pasti.
Da qualche mese finalmente ho una relazione con una persona davvero squisita, intelligente e sagace.
Il problema nasce dal fatto che, sia con lei che con le persone a cui tengo maggiormente (la famiglia, in special modo) mostro difficoltà a reprimere la rabbia, qualora si verifichi qualche situazione che, per quanto banale, mi turbi e mi faccia esplodere (ho sempre avuto un carattere buono, ripeto, ma mi capita di accumulare per lunghi periodi e poi esplodere).
L'ultimo caso è avvenuto ieri sera, vedendomi con la mia ragazza la quale ha avuto le sole colpe di tardare (dopo avermi fatto pressioni per la puntualità) e l'essersi portata dietro alcuni amici (non che io abbia problemi al conoscerli, anzi) quando volevamo entrambi restare un po' soli.
Il punto è che, non so perché, ciò mi ha reso estremamente irritabile per tutta la sera, e ne ho parlato con lei.
Cosa non utile, però, in quanto, una volta in auto, l'ho comunque aggredita verbalmente, dicendo cose che non penso realmente o rinfacciandole cose che, a mente fredda, non mi creano comunque alcun fastidio.
E senza che io comprendessi del tutto il motivo di tale rabbia.
Questo è solo uno della miriade di esempi che posso portare (e se volete approfondirli, posso portarne un altro, almeno, che mi ha colpito).
Il punto è che lei è una persona con gravi problemi di autostima, mentre io, avendo sofferto in passato, temo fortemente l'abbandono e, di conseguenza, prendo l'iniziativa allontanandomi per primo.
Non so se questa mia rapida disamina sia solo un insieme di parole senza alcun significato per voi, ma abbiamo convenuto con lei che sia il caso di chiedere aiuto.
Vogliate perdonare, inoltre, eventuali mancanze di formalità, ma sono tutt'ora fortemente turbato.
Cordiali saluti, ringrazio anticipatamente per l'aiuto.
[#1]
Gentile utente, intelligente e sensibile, centrato sul sè, forse le è assai dispiaciuto sia il ritardo della ragazza , sia le presenza di questi amici inopportuni, mentre aveva altri programmi... Il fatto è che nella vita bisognerebbe un pò imparare a .. relativizzare il meglio è nemico del bene , insomma , banalizzando, cioè anche con le migliori intenzioni , non tutto va come si vorrebbe...Non sempre si riesce ad avere l'assoluto e si ha totale controllo del quadro..
Parlatene e caso mai, alcuni colloqui anche al Consultorio con un Collega de visu potrebbero essere utili a diventare capaci di una flessibilità maggiore..
Cari auguri..
Parlatene e caso mai, alcuni colloqui anche al Consultorio con un Collega de visu potrebbero essere utili a diventare capaci di una flessibilità maggiore..
Cari auguri..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Gentile ragazzo,
perché non poter esprimere eventuali disaccordi in maniera determinata ma tranquilla? Cosa sente dentro?
La rabbia che scarichiamo sul partner non è necessariamente legata ai singoli episodi in cui essa esplode, che agirebbero piuttosto da innesco di un malessere già presente, anche se contenuto e represso.
Con chi è arrabbiato veramente?
Un caro saluto
Dr.ssa Valentina Nappo
Terapia individuale, Terapia di coppia, Terapia familiare
Napoli Soccavo - Pompei - San Giuseppe Vesuviano
www.psicodialogando.com
perché non poter esprimere eventuali disaccordi in maniera determinata ma tranquilla? Cosa sente dentro?
La rabbia che scarichiamo sul partner non è necessariamente legata ai singoli episodi in cui essa esplode, che agirebbero piuttosto da innesco di un malessere già presente, anche se contenuto e represso.
Con chi è arrabbiato veramente?
Un caro saluto
Dr.ssa Valentina Nappo
Terapia individuale, Terapia di coppia, Terapia familiare
Napoli Soccavo - Pompei - San Giuseppe Vesuviano
www.psicodialogando.com
Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli
[#3]
Ex utente
Ringrazio per le risposte, entrambe molto attinenti benché la pochezza della mia richiesta (me ne scuso ancora).
L'unica cosa che percepisco è tale rabbia che, ci tengo a precisare, sfogo solo con persone alle quali tengo (mi rendo conto del paradosso).
Ringrazio sia per l'idea del consultorio (non sapevo ci fosse anche sostegno di tipo psicologico, onestamente) che per lo spunto finale della dottoressa Nappo.
Dato che al momento mi è impossibile, per questioni di tempo, rivolgermi ad un aiuto più diretto, è possibile, da parte vostra, indicarmi qualche modo più o meno efficace nell'aiutarmi a gestire tale rabbia?
Ancora grazie e vogliate perdonare le infinite richieste.
Una buona serata.
L'unica cosa che percepisco è tale rabbia che, ci tengo a precisare, sfogo solo con persone alle quali tengo (mi rendo conto del paradosso).
Ringrazio sia per l'idea del consultorio (non sapevo ci fosse anche sostegno di tipo psicologico, onestamente) che per lo spunto finale della dottoressa Nappo.
Dato che al momento mi è impossibile, per questioni di tempo, rivolgermi ad un aiuto più diretto, è possibile, da parte vostra, indicarmi qualche modo più o meno efficace nell'aiutarmi a gestire tale rabbia?
Ancora grazie e vogliate perdonare le infinite richieste.
Una buona serata.
[#4]
<<tale rabbia sfogo solo con persone alle quali tengo (mi rendo conto del paradosso).<<
Succede che questi sentimenti li si esprime in tale inadeguato modo solo a persone di cui in realtà ci si fida, con cui si ha confidenza.
Esprimersi in modo aggressivo in molti casi è un apprendimento da qualcuno in famiglia, è dunque una modalità consueta. Pur tuttavia occorre modificare tale modalità al fine di non fare danni nelle nuove relazioni.
Come fare a controllare? Applicando qualche tecnica.
Però occorre andare alla radice del problema, di persona. Noi da qui - online - non possiamo fare altro per Lei.
Succede che questi sentimenti li si esprime in tale inadeguato modo solo a persone di cui in realtà ci si fida, con cui si ha confidenza.
Esprimersi in modo aggressivo in molti casi è un apprendimento da qualcuno in famiglia, è dunque una modalità consueta. Pur tuttavia occorre modificare tale modalità al fine di non fare danni nelle nuove relazioni.
Come fare a controllare? Applicando qualche tecnica.
Però occorre andare alla radice del problema, di persona. Noi da qui - online - non possiamo fare altro per Lei.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.1k visite dal 24/05/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.