Confusione tra ciò chi sono e cosa vorrei.
Gentili dottori, vi scrivo per avere una delucidazione in merito ad una situazione molto particolare.
Sono una ragazza seria:tutti i ragazzi già alla prima uscita capiscono questo lato di me. Sono contenta di essere come sono ma a volte questo il più delle volte spaventava o faceva scappare chi non era pronto ad impegnarsi o non voleva ferirmi. Questo lato di me stessa a volte mi ha salvata ma in altre occasioni mi ha portato molte sofferenze, lacrime, pensieri.
Negli anni mi sono costruita una sorta di corazza e mi sembra di aspettare chissà cosa o chissà chi; cerco di non aver aspettative, di vivere il momento attuale senza troppe aspettative per il futuro ma in cuor mio so che se combino qualcosa con un ragazzo non riesco ad estraniarmi completamente dalla vicenda che sto vivendo.
Attualmente mi trovo bene con una persona che non è per niente il tipo di ragazzo che mi attrae, con cui nemmeno nei miei pensieri più reconditi avrei mai pensato che potesse succedere qualcosa.
Non ne sono innamorata e quando lo vedo dentro di me ho pensieri ambivalenti: a momenti sono esaltata, in altri non capisco cosa voglio; penso che non sia il tipo per me ma appena ci baciamo noto che c'è attrazione e non capisco.
Al momento la situazione è complicata e abbiamo messo entrambi le mani in avanti:insomma parto già " disillusa". Lo vedo coinvolto ma con addosso ancora più paura di quanta non ne abbia io.
Vorrei vivere il momento, non ragionare ma dentro di me ci sono sensazioni contrastanti : e se andassimo oltre e rischiassi di affezionarmi?
E' possibile che ciò accada anche se non si è persi di qualcuno?
Già in passato con un ragazzo che mi piaceva davvero tanto mi sono ritrovata in questa situazione e, a detta di chi mi conosce bene, non sembravo me stessa: ero disillusa, avevo alzato un muro così alto che non mi aveva fatta crollare e dentro di me pensavo che se fosse successo qualcosa non sarebbe cambiato niente.
Perché non riesco a non pensare?
Sono una ragazza seria:tutti i ragazzi già alla prima uscita capiscono questo lato di me. Sono contenta di essere come sono ma a volte questo il più delle volte spaventava o faceva scappare chi non era pronto ad impegnarsi o non voleva ferirmi. Questo lato di me stessa a volte mi ha salvata ma in altre occasioni mi ha portato molte sofferenze, lacrime, pensieri.
Negli anni mi sono costruita una sorta di corazza e mi sembra di aspettare chissà cosa o chissà chi; cerco di non aver aspettative, di vivere il momento attuale senza troppe aspettative per il futuro ma in cuor mio so che se combino qualcosa con un ragazzo non riesco ad estraniarmi completamente dalla vicenda che sto vivendo.
Attualmente mi trovo bene con una persona che non è per niente il tipo di ragazzo che mi attrae, con cui nemmeno nei miei pensieri più reconditi avrei mai pensato che potesse succedere qualcosa.
Non ne sono innamorata e quando lo vedo dentro di me ho pensieri ambivalenti: a momenti sono esaltata, in altri non capisco cosa voglio; penso che non sia il tipo per me ma appena ci baciamo noto che c'è attrazione e non capisco.
Al momento la situazione è complicata e abbiamo messo entrambi le mani in avanti:insomma parto già " disillusa". Lo vedo coinvolto ma con addosso ancora più paura di quanta non ne abbia io.
Vorrei vivere il momento, non ragionare ma dentro di me ci sono sensazioni contrastanti : e se andassimo oltre e rischiassi di affezionarmi?
E' possibile che ciò accada anche se non si è persi di qualcuno?
Già in passato con un ragazzo che mi piaceva davvero tanto mi sono ritrovata in questa situazione e, a detta di chi mi conosce bene, non sembravo me stessa: ero disillusa, avevo alzato un muro così alto che non mi aveva fatta crollare e dentro di me pensavo che se fosse successo qualcosa non sarebbe cambiato niente.
Perché non riesco a non pensare?
[#1]
Perché non riesco a non pensare?
Gentile Ragazza,
forse per tenere sotto controllo la situazione?
La paura di coinvolgersi e di soffrire la fa probabilmente partire con premesse che non la aiutano a godere pienamente dei rapporti, attenta com'è a non lasciare che la sua corazza si scalfisca, che il muro possa anche solo mostrare qualche crepa.
D'altra parte avere garanzie a priori nei rapporti non è possibile, solo vivendoli, con gli eventuali rischi che possono comportare si può comprendere. Ci sono però anche gioie e lieti fini.
Un conto è comprendere se sia possibile costruire un rapporto con una determinata persona, un altro è partire con la paura di soffrire e difendersi a oltranza il che non darebbe molte possibilità a un rapporto di continuare.
Restiamo in ascolto
Gentile Ragazza,
forse per tenere sotto controllo la situazione?
La paura di coinvolgersi e di soffrire la fa probabilmente partire con premesse che non la aiutano a godere pienamente dei rapporti, attenta com'è a non lasciare che la sua corazza si scalfisca, che il muro possa anche solo mostrare qualche crepa.
D'altra parte avere garanzie a priori nei rapporti non è possibile, solo vivendoli, con gli eventuali rischi che possono comportare si può comprendere. Ci sono però anche gioie e lieti fini.
Un conto è comprendere se sia possibile costruire un rapporto con una determinata persona, un altro è partire con la paura di soffrire e difendersi a oltranza il che non darebbe molte possibilità a un rapporto di continuare.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Concordo del tutto con la Collega e aggiungo, non si può vivere sempre e solo in difesa, per paura di perdere il controllo del quadro e di soffrire, cerchi di essere disponibile ed insieme lucida per lasciare entrare la vita coi suoi colori ed emozioni dentro il suo fortino.. Cercate di parlarvi ragazzi, di raccontarvi i pensieri , i sogni , le paure , di cosa vorreste fare, di dove vorreste andare.. Che bisogna conoscersi per fidarsi .. baciarsi è splendido, ma anche questo non basta..
Restiamo in ascolto..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Utente
Gentili dottoresse,
anche quest'ultima frequentazione non è andata a finire bene.
E' come se le mie paure ogni volta si concretizzassero.
Mi sono sentita dire le solite scuse " non sei tu, sono io", " ho un periodo problematico" e sono davvero demoralizzata.
Mi sembra sempre di non essere abbastanza, di non venire mai scelta dalle persone che mi piacciono che magari mesi dopo si fidanzano con un'altra.
In questo caso mi sono trovata dinanzi ad un ragazzo insicuro e indeciso che mi ha messo davvero in crisi : faceva un passo in avanti e due indietro, non ero tranquilla ma mi ero dimostrata comprensiva, pur avendo questa insicurezza addosso. Non volevamo accellerare le cose e l'idea era di conoscerci pian piano, anche per venirci incontro viste le nostre rispettive insicurezze ( lui diceva di non riuscir a dare fiducia a nessuno, di aver tante cose per la testa al momento). E com'è andata a finire? ha " tentato" di vedere se poteva esserci qualcosa, mi ha presentata agli amici, mi ha tenuta per mano, abbracciata, coccolata come avrebbe fatto se stessimo assieme ( finendo così per illudermi), per poi dirmi di aver capito da un giorno all'altro che non c'era un qualcosa.
Eppure mi sembrava coinvolto, attratto ha " resistito" dal farlo solo per rispetto nei miei confronti vista la situazione strana e mi sembra assurdo che il fatto che si percepisca che io sia una ragazza seria mi penalizzi in questo modo.
Sono davvero confusa.
anche quest'ultima frequentazione non è andata a finire bene.
E' come se le mie paure ogni volta si concretizzassero.
Mi sono sentita dire le solite scuse " non sei tu, sono io", " ho un periodo problematico" e sono davvero demoralizzata.
Mi sembra sempre di non essere abbastanza, di non venire mai scelta dalle persone che mi piacciono che magari mesi dopo si fidanzano con un'altra.
In questo caso mi sono trovata dinanzi ad un ragazzo insicuro e indeciso che mi ha messo davvero in crisi : faceva un passo in avanti e due indietro, non ero tranquilla ma mi ero dimostrata comprensiva, pur avendo questa insicurezza addosso. Non volevamo accellerare le cose e l'idea era di conoscerci pian piano, anche per venirci incontro viste le nostre rispettive insicurezze ( lui diceva di non riuscir a dare fiducia a nessuno, di aver tante cose per la testa al momento). E com'è andata a finire? ha " tentato" di vedere se poteva esserci qualcosa, mi ha presentata agli amici, mi ha tenuta per mano, abbracciata, coccolata come avrebbe fatto se stessimo assieme ( finendo così per illudermi), per poi dirmi di aver capito da un giorno all'altro che non c'era un qualcosa.
Eppure mi sembrava coinvolto, attratto ha " resistito" dal farlo solo per rispetto nei miei confronti vista la situazione strana e mi sembra assurdo che il fatto che si percepisca che io sia una ragazza seria mi penalizzi in questo modo.
Sono davvero confusa.
[#4]
Non è un caso il reirerarsi di storie che non decollano.
Le premesse con le quali si pone nelle sue relazioni e si riflettono sul suo comportamento e sui messaggi che anche involontariamente dà ai suoi potenziali partner. Così come anche da certe premesse e convinzioni su sé potrebbe essere condizionata la scelta sentimentale.
Un conto è essere serie, un altro è difendersi ad oltranza, su questo dovrebbe riflettere. L'apporto di un nostro collega la potrebbe accompagnare a sciogliere i nodi che si frappongono a una vita affettiva più appagante Ci ha mai pensato?.
Le premesse con le quali si pone nelle sue relazioni e si riflettono sul suo comportamento e sui messaggi che anche involontariamente dà ai suoi potenziali partner. Così come anche da certe premesse e convinzioni su sé potrebbe essere condizionata la scelta sentimentale.
Un conto è essere serie, un altro è difendersi ad oltranza, su questo dovrebbe riflettere. L'apporto di un nostro collega la potrebbe accompagnare a sciogliere i nodi che si frappongono a una vita affettiva più appagante Ci ha mai pensato?.
[#5]
Utente
Gentile Dr. Rinella,
La ringrazio per la solerte risposta.
Per essere precisi le vicende che si sono concluse in questo modo sono 2 a distanza di anni tra di esse. Nel mentre sono uscita anche con altri ragazzi e in quei casi ero io a lasciarli stare perché non ero coinvolta.
Il mio problema di insicurezza nasce da una storia travagliata che avevo vissuto anni fa, con un ragazzo che amava ancora la ex e che mi aveva tenuta in sospeso in una situazione che all'inizio non capivo nemmeno io perché da un giorno all'altro era cambiato e non sapevo quale fosse il problema in quanto lui era vago. Lo avevo aspettato perché ne ero innamorata e appunto non sapevo il problema e alla fine di tutto ero venuta a sapere che lui era innamorato della ex e mi aveva palesemente paragonata e confrontata a quest'altra.
Io avevo sofferto davvero tanto perché ne ero innamorata ed ero arrivata al punto di domandarmi cosa lei avesse in più rispetto a me, volevo quasi essere lei. Cosa assurda mi dirà, e lo so benissimo.
Negli anni me ne ero fatta una ragione elaborando il tutto, capendo che ovviamente lui stava sbagliando a paragonarmi ad un'altra e che non poteva amarmi se amava ancora lei.
La prima delle due frequentazioni che sono finite male ma che, forse per via di questa vicenda mi hanno segnata in modo negativo, è stata con un ragazzo che almeno non si è dimostrato contradditorio nei miei confronti, ma anzi almeno è stato onesto ed ho intuito appunto che non gli piacevo abbastanza.
Ci sono rimasta male ma sono andata avanti come sempre.
Quest'ultima frequentazione, che mi ha gettata nello sconforto, è stata con un ragazzo di cui ero abbastanza coinvolta e che sin da subito aveva detto di essere lui stesso in una situazione problematica per sue vicende personali e per sue insicurezze ed aveva fatto capire di non volere una storia. Peccato che per sua indecisione un giorno dicesse una cosa e il giorno dopo si contraddicesse comportandosi in modo opposto, abbracciandomi,tenendomi per mano, presentandomi agli amici.
Alla fine si era allontanato e ho lasciato perdere io, per poi sentirmi dire le solite " scuse" .
Quello che i ragazzi percepiscono è che io sia una ragazza seria, ma di certo non vado a dire loro che voglio una storia e non inizio discorsi che lo facciano intuire. Penso sia una cosa che si percepisca a primo impatto.
La cosa assurda è che io vivo nel mio inconscio queste insicurezze principalmente a causa di quella vicenda passata ma se un ragazzo mi piace non lascio perdere e non mi tiro indietro, anzi mi coinvolgo e lotto contro queste insicurezze. Penso che se volessi difendermi da queste paure non uscirei nemmeno con chi mi piace o comunque non mi esporrei a tal punto!
Vorrei andare da un vostro collega, il problema è che attualmente non avrei il tempo materiale e le finanze per chiedere consulenza.
La ringrazio per la solerte risposta.
Per essere precisi le vicende che si sono concluse in questo modo sono 2 a distanza di anni tra di esse. Nel mentre sono uscita anche con altri ragazzi e in quei casi ero io a lasciarli stare perché non ero coinvolta.
Il mio problema di insicurezza nasce da una storia travagliata che avevo vissuto anni fa, con un ragazzo che amava ancora la ex e che mi aveva tenuta in sospeso in una situazione che all'inizio non capivo nemmeno io perché da un giorno all'altro era cambiato e non sapevo quale fosse il problema in quanto lui era vago. Lo avevo aspettato perché ne ero innamorata e appunto non sapevo il problema e alla fine di tutto ero venuta a sapere che lui era innamorato della ex e mi aveva palesemente paragonata e confrontata a quest'altra.
Io avevo sofferto davvero tanto perché ne ero innamorata ed ero arrivata al punto di domandarmi cosa lei avesse in più rispetto a me, volevo quasi essere lei. Cosa assurda mi dirà, e lo so benissimo.
Negli anni me ne ero fatta una ragione elaborando il tutto, capendo che ovviamente lui stava sbagliando a paragonarmi ad un'altra e che non poteva amarmi se amava ancora lei.
La prima delle due frequentazioni che sono finite male ma che, forse per via di questa vicenda mi hanno segnata in modo negativo, è stata con un ragazzo che almeno non si è dimostrato contradditorio nei miei confronti, ma anzi almeno è stato onesto ed ho intuito appunto che non gli piacevo abbastanza.
Ci sono rimasta male ma sono andata avanti come sempre.
Quest'ultima frequentazione, che mi ha gettata nello sconforto, è stata con un ragazzo di cui ero abbastanza coinvolta e che sin da subito aveva detto di essere lui stesso in una situazione problematica per sue vicende personali e per sue insicurezze ed aveva fatto capire di non volere una storia. Peccato che per sua indecisione un giorno dicesse una cosa e il giorno dopo si contraddicesse comportandosi in modo opposto, abbracciandomi,tenendomi per mano, presentandomi agli amici.
Alla fine si era allontanato e ho lasciato perdere io, per poi sentirmi dire le solite " scuse" .
Quello che i ragazzi percepiscono è che io sia una ragazza seria, ma di certo non vado a dire loro che voglio una storia e non inizio discorsi che lo facciano intuire. Penso sia una cosa che si percepisca a primo impatto.
La cosa assurda è che io vivo nel mio inconscio queste insicurezze principalmente a causa di quella vicenda passata ma se un ragazzo mi piace non lascio perdere e non mi tiro indietro, anzi mi coinvolgo e lotto contro queste insicurezze. Penso che se volessi difendermi da queste paure non uscirei nemmeno con chi mi piace o comunque non mi esporrei a tal punto!
Vorrei andare da un vostro collega, il problema è che attualmente non avrei il tempo materiale e le finanze per chiedere consulenza.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 22/05/2015.
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