Ansia debilitante per gli studi
Gentili Dottori, da circa un anno sono in cura per ansia e somatizzazioni nonchè attacchi di panico presso uno psichiatra, la causa scatenate fu lo stress causato dal lavoro sovrapposto allo studio per gli esami universitari. Lasciai il lavoro, iniziai la cura e dopo alcuni mesi mi ripresi quasi completamente con sporadiche piccole ricadute. Ora da qualche giorno, con l'avvicinarsi degli esami, ho subito nuovamente un tracollo tanto che l'ansia è tornata nonostante la cura a farsi semtire in modo prepotente con somatizzazioni varie e confusione mentale che rende difficoltoso lo studio. Volevo chiedervi se è normale nel bel mezzo di una cura star così male e se questo tipo
D'ansia si puó sconfiggere. Saluti
D'ansia si puó sconfiggere. Saluti
[#1]
Gentile Utente,
dato che sta seguendo un trattamento farmacologico di competenza strettamente medica, è al suo curante che dovrebbe porre direttamente la domanda e riferire la sintomatologia attuale.
Le è mai proposto di affiancare alla farmacoterapia un percorso psicoterapeutico?
dato che sta seguendo un trattamento farmacologico di competenza strettamente medica, è al suo curante che dovrebbe porre direttamente la domanda e riferire la sintomatologia attuale.
Le è mai proposto di affiancare alla farmacoterapia un percorso psicoterapeutico?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile Ragazzo,
il fatto di essere un po' ansiosi o agitati nei giorni che precedono la sessione di esami universitari è esperienza comune e giustificabile.
Diverso è se questa attivazione emotiva diventa spunto per eccessive preoccupazioni o rimuginazioni.
Come le è già stato suggerito, penso sarebbe opportuno sentire lo psichiatra che la segue e, magari, confrontarsi con lui sull'eventualità di affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapico.
Saluti.
il fatto di essere un po' ansiosi o agitati nei giorni che precedono la sessione di esami universitari è esperienza comune e giustificabile.
Diverso è se questa attivazione emotiva diventa spunto per eccessive preoccupazioni o rimuginazioni.
Come le è già stato suggerito, penso sarebbe opportuno sentire lo psichiatra che la segue e, magari, confrontarsi con lui sull'eventualità di affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapico.
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Gentile utente,
non mi è chiaro se si riferisca ad una cura farmacologica o ad una psicoterapia.
In ogni caso, è bene ricordare che gli psicofarmaci non curano l'ansia, ma intervengono solo sui sintomi, attenuandoli. Per lavorare sulle cause del suo malessere, è necessario iniziare un lavoro su di sè attraverso la psicoterapia e, qualora si decidesse in tal senso, è importante rivolgersi ad un professionista diverso da quello con cui segue un trattamento farmacologico.
Resto a disposizione
Dr.ssa Valentina Nappo
Terapia individuale, Terapia di coppia, Terapia familiare
Napoli - Pompei - San Giuseppe Vesuviano
Bari
non mi è chiaro se si riferisca ad una cura farmacologica o ad una psicoterapia.
In ogni caso, è bene ricordare che gli psicofarmaci non curano l'ansia, ma intervengono solo sui sintomi, attenuandoli. Per lavorare sulle cause del suo malessere, è necessario iniziare un lavoro su di sè attraverso la psicoterapia e, qualora si decidesse in tal senso, è importante rivolgersi ad un professionista diverso da quello con cui segue un trattamento farmacologico.
Resto a disposizione
Dr.ssa Valentina Nappo
Terapia individuale, Terapia di coppia, Terapia familiare
Napoli - Pompei - San Giuseppe Vesuviano
Bari
Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 22/05/2015.
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Approfondimento su Ansia
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