E' davvero transfert!

il tema è stato più volte trattato e vi chiedo scusa per questo ma è quello che è accaduto dopo qualche seduta dalla mia dichiarazione di transfert che ancora mi sfugge. Ho preso una partaccia, sono quasi stata buttata fuori dallo studio con l'accusa di volerlo s.... io, che nemmeno mi avvicinerei a lui anche se me lo chiedesse proprio per non sporcarlo, proprio dopo aver raccontato di me cose che mai avrei confessato nemmeno a me stessa......sempre attenta a vestirmi in modo tranquillo e pudico per non dare adito, a nessuno e dico nessuno , a qualsiasi tipo di pensiero ( sono ingrassata di 10 chili pur di nascondermi meglio ). Son andata via in lacrime.......Che figura! Non volevo andare alla seduta sucessiva con l'idea che se si fosse riazzardato a fare un uscita così gli avrei tirato dietro una scarpa...come si permetteva ? Mi son presentata pronta allo scontro lancia in resta...invece mi ha chiesto scusa dicendo che era uscito dal setting permettendomi di inviare degli sms, in cui io raccontavo delle mie angosce e che ero stata troppo intrusiva e non avrebbe dovuto permettermelo perchè questo non gli permetteva di restare in ascolto. Io ho ribattuto che per me è sempre così,quando porto le mie emozioni succede sempre così..l'intollerabile mostricino che fa capolino come lo definisco io. Era nel mio diritto cambiare terapeuta e che possiedo una grande intelligenza emotiva,ha ribadito, visto che era diverse sedute che continuavo a dirgli che secondo me mi voleva ricusare...inviare ad altri insomma.....che era veramente dispiaciuto,e lo era, e che non voleva buttare via un anno di lavoro con me che aveva dato i suoi risultati ( vero ) che era un professionista serio e che mai la situazione gli era sfuggita di mano senza essersene reso conto per tempo. Ho accettato le scuse e continua il nostro lavoro insieme, solo che il mio transfert non l'ho elaborato e per me rimane la persona più bella e amabile di questo mondo e non ho coraggio di riaffrontare l'argomento perchè sono confusa e non so in realtà cosa sia accaduto...Il mondo delle relazioni vere è un altro e certamente non in uno studio e bisogna accettare l'idea di essere rifiutati e di non poter avere ciò che si vuole ..parole vere e sane dette da lui che capisco benissimo e per cui ho fatto un training direi di un esistenza intera.
" sono davvero una bella persona "dice, e forse è proprio per questo che ho paura di risporcare tutto riparlando di questa emozione che vivo e che pensavo di chiudere in un cassetto speranzosa che il tempo avrebbe fatto pulizia...invece no haimè...e ora ?????? se fosse possibile una parola di incoraggiamento grazie
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente

Quello che si instaura tra un paziente e il proprio terapeuta è un rapporto molto profondo che è possibile comprendere solo dall'interno. Ha in parte ragione quando dice che "le relazioni vere non è in studio" ma è anche vero che, spesso, le difficoltà relazionali che abbiamo nelle relazioni "vere" sono le stesse che si ripropongono nella relazione con il terapeuta.
Per questo motivo penso che sarebbe utile che lei parlasse di nuovo con il suo terapeuta del problema che sta vivendo con lui in questo momento. Non si tratta di "sporcare" qualcosa, ma di riaffrontare insieme un nodo che non si è ancora sciolto. Il lavoro terapeutico è anche e soprattutto questo.

Saluti
[#2]
Utente
Utente
Cara dottoressa , so che lei ha ragione ma ho veramente paura .
Per la prima volta ho tirato fuori parlole bellissime che mai avevano avuto orecchie proprio perchè mi sentivo ....al sicuro.
ora mi manca il coraggio, perchè se è vero che sono stati i miei messaggi, a cui non ha mai risposto, e che ripeto vertevano sulle mie angoscie, almeno così mi par di ricordare bastava dire di non farlo più...e così in effetti faccio.
Ma se tutto ciò dovesse scatenare un altra scenata così terribile avrei una nuova conferma della mia inadattabilità al mondo, e già mi sono ripromessa di non piangere mai più di fronte a nessuno, cosa che sono riuscita a fare dopo anni di aridità, in quella stanza..
potessi mi chiuderei in un pozzo
La ringrazio per la risposta e speriamo di farcela..
[#3]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87

"continua il nostro lavoro insieme, solo che il mio transfert non l'ho elaborato e per me rimane la persona più bella e amabile di questo mondo e non ho coraggio di riaffrontare l'argomento perchè sono confusa e non so in realtà cosa sia accaduto..."


Gent.le Sig.ra,
il Suo percorso terapeutico non può che ripartire da questa confusione e dalla condivisione della sua paura
"l'intollerabile mostricino che fa capolino come lo definisco io."
sarà Lei a scegliere tempi e modalità ma ignorare l'accaduto sarebbe controproducente per il processo di cambiamento che sta affrontando.


Concludo le parole di una cliente che descrive la sua esperienza durante la psicoterapia: “La fatica più grande: affidarmi ad un'altra persona (…) ma la salvezza è stata proprio quella. Abbandonarmi e scoprire il sollievo di non annegare (…) di non precipitare nel vuoto della pazzia, perché uno sguardo altro mi sosteneva (…) dare voce a tutte le parti di me, dare a tutte una dignità e diritto di esistere con la loro verità.
Ho scoperto che non volevo perderne neppure una, in tutte mi sono riconosciuta”
(Kopp, 1975, pp. 26).

La relazione terapeutica si costruisce all'interno di un processo comunicativo caratterizzato da una speciale mancanza: manca l'oggetto della comunicazione, quello di cui si parla, quello a cui si accenna, quello che si cerca di comprendere.
Attraverso il crearsi tra terapeuta e cliente di una dimensione relazionale tale da correggere gli effetti di altre esperienze disfunzionali avute nella sua vita. Si tratta dunque di un processo in cui la comprensione reciproca- il comprendersi – si pone come condizione indispensabile per comprendere il problema che motiva la domanda in terapia
E' un'esperienza che cura l'esperienza.

Per una lettura completa dell'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it