Strane sensazioni.

Salve, scrivo qua perché sto vivendo una situazione scomoda.
Premetto che io sto bene, cioè vivo la mia vita serenamente, ma ho un pensiero fisso in testa che non riesco a "mandare via".
In sintesi, conobbi questa ragazza pochi giorni dopo essermi lasciato dalla ex, da subito provai interesse, le scrissi e tra noi nacquero interessanti conversazioni. Non siamo mai usciti da soli, sempre in compagnia di sue amiche. Di lei mi ha colpito il suo modo di vedere il mondo. Sempre sorridente, positiva, solare, non l'ho mai sentita abbattuta o comunque trovava sempre il lato positivo delle cose anche quando c'era qualcosa che non andava. Mi aveva e mi ha completamente stregato il suo modo di essere.
Una sera decisi di dichiararle questo mio interesse, ma lei rifiutò. Ma la cosa che non riesco a spiegarmi, non è tanto il "no" in se, che è comprensibile, ma il modo in cui si è evoluta la serata. Io, sono sempre stato un "pessimista" di natura, e anche con questa ragazza non vedevo grandi possibilità di riuscita, ma ciò che ho vissuto quella sera mi ha ferito, e sento ancora questa ferita aperta.
Praticamente, andammo in questa discoteca (dopo che lei mi aveva invitato a rimanere a dormire da lei) ed una sua amica (conosciuta poche ore prima) non faceva altro che "spingermi", in qualche modo, a buttarmi (facendomi vari cenni con la testa per indicarmi di andare a ballare con la ragazza). Capì che ero timido e sapeva che provavo interesse verso l'amica e cercava di spronarmi in tutti i modi. Pensavo di avercela fatta. Ero convinto che tutto andasse bene. Non mi sono mai sentito così, pensavo addirittura di essere in un sogno. Mi sembrava tutto troppo facile. Quella scena della sua amica che ripetutamente mi fa cenno con la testa non riesco a "digerirla". Ho avuto una sensazione di "onnipotenza", poi abbattuta dal rifiuto totalmente inaspettato. Torno a ripetere che si è reso inaspettato dopo quelle ore in discoteca, perché fino ad un giorno prima non credevo minimamente che potesse accadere qualcosa di positivo.

Il punto è che questa cosa è successa circa 4 mesi fa, ed io ancora penso a quella sera e, soprattutto, a quella ragazza. Mi ritrovo molto spesso a controllare sui Social Network i suoi aggiornamenti e non so nemmeno perché lo faccio. Mi rendo conto che quando penso o parlo con qualcuno di quella ragazza, sale dentro me un' ansia molto forte. Decisi immediatamente di troncare ogni tipo di contatto con lei per permettermi di "assorbire" la cosa e passare oltre. Ma nonostante non abbia più avuto modo di sentirla e di frequentarla, il pensiero è sempre presente (a volte mi capita di sognarla).
Vorrei non pensarci più, o meglio, pensarci come posso pensare a tante altre cose. Ma senza ansie e senza questo chiodo fisso.

Inoltre, il suo, non è l'unico rifiuto che ho ricevuto in vita mia, ma gli altri li ho superati "tranquillamente" e non capisco perché questo mi crei tanta difficoltà.

Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere tutto questo e grazie a chi mi risponderà.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

dii bene, non è il "no" in sè, quanto il fatto che quella circostanza ha probabilmente tirato fuori qualcosa di te che ha a che vedere con il rifiuto, con il timore di ricevere rifiuti, con l'amabilità, ecc...
Probabilmente questo rifiuto in un particolare momento della tua vita (altra storia appena chiusa e forse bisogno di qualcosa da parte tua) ha avuto un effetto amplificato.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Salve, grazie della risposta.
Volevo sapere, che cosa intende con: "...tirato fuori qualcosa che ha a che vedere con il rifiuto, con il timore di ricevere rifiuti, con l'amabilità, ecc..."

In queste ultime settimane più volte mi sono "imposto" di non pensarci più o comunque di dedicarmi ad altro per rimuovere questo scomodo pensieri, senza ottenere però risultati.
Perché, come già detto in precedenza, questo rifiuto non ha creato in me uno stato di forte tristezza, ma bensì di fastidio. Fondamentalmente mi sento bene ma non al 100%.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Intendo dire che le esperienze che facciamo e come ci sentiamo sono il pretesto per poter capire qualcosa di noi.

Quindi quella circostanza può aver contribuito a farti sentire "preso in giro" visto l'equivoco o in tutti i modi in cui ti senti.

Hai ragione che quattro mesi sono tanti per ripensare a questa storia, ma allora sembrerebbe una questione d'ansia...

Cordiali saluti,
[#4]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
<<mi sono "imposto" di non pensarci più o comunque di dedicarmi ad altro per rimuovere questo scomodo pensieri, senza ottenere però risultati<<

Più si combattono i pensieri ingombranti e più - in realtà - si dà loro importanza.
Provi a ignorarli continuando con la Sua vita e occupazioni anche quando essi si presentano.
Tenga conto che occorre un po' di tempo per digerire una frusrazione importante per noi.











Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#5]
Utente
Utente
Capisco, in effetti rispetto ad un mese fa mi rendo conto di stare un po meglio sotto questo aspetto.
L'unica cosa è che mi rimane quel "riflesso" di andare su Social Network a visualizzare i suoi ultimi aggiornamenti e vorrei dare un taglio a questa cosa. Primo perché non ha senso e secondo perché inevitabilmente mi torna in mente. E anche in questo caso, più mi impegno a non farlo, più due ore dopo sono lì a controllare.