Crisi matrimoniale
Ho 32 anni e sono sposato da 3. Il mio primo anno di matrimonio è stato un vero e proprio inferno a motivo di una depressione maggiore diagnosticata tardivamente. Nel corso dei 2 precedenti anni sono stato in cura e sembrava tutto rientrato, fino a qualche mese fa in cui si è ripresentata una ricaduta; si è trattato di una ricaduta lieve e immediatamente monitorata. In tutto questo tempo mia moglie non ha mai smesso di accusarmi, non fa altro che ripetermi che non voglio accettare la mia malattia, che non voglio curarmi e che l ho ingannata nascondendole il mio problema di salute (alcuni anni prima in seguito a una perdita avevo sofferto di una fase depressiva ma ne ero uscito subito). Mi continua a rinfacciare tutto quello che è successo nel periodo in cui stavo male (litigi, scontri...) e sente il bisogno di raccontare a amici e parenti ogni dettaglio della mia malattia e terapia. Sono stanco, non ce la faccio più. Sento che le difficoltà attraversate in questo periodo abbiamo letteralmente spento il nostro amore. Non so se sia il momento per una separazione anche se ad ora mi sembra come una scelta liberatoria. Ho voglia di tornare a vivere.
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Gentile utente,prima del matrimonio come andavano le cose tra voi a tutti i livelli ? si sentiva contento, innamorato o aveva delle riserve..' Forse sarebbe bene che lei si consultasse con in Collega de visu , prima di scoraggiarsi e buttare tutto all'aria.. Da quanto tempo eravate fidanzati ? Le rispettive famiglie erano felici del vostro matrimonio..? Sappiamo poco della vostra vicenda e tutte queste variabili sono importanti per distinguere meglio quelle che possono essere le motivazioni di questa vostra reciproca delusione..
Restiamo in ascolto..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
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Io credo che un aiuto specialistico sarebbe indicato anche per Sua moglie, in quanto non è semplice accudire una persona che sta male e forse ciò che Lei legge come accuse in realtà sono espressioni di sofferenza, poco modulata, da parte di Sua moglie.
Prima della separazione, che può essere una possibilità, avete pensato di chiedere una consulenza, magari anche come coppia?
Prima della separazione, che può essere una possibilità, avete pensato di chiedere una consulenza, magari anche come coppia?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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Ex utente
Gentili dottori,
vi ringrazio per la vostra risposta celere.
Ci siamo conosciuti agli inizi del 2011, dopo 6 mesi ci siamo fidanzati e dopo un anno sposati. Le nostre famiglie non hanno mai obiettato alla nostra unione, al contrario ne sono state felici.
Lei ha sempre avuto un carattere particolare e una lingua tagliente. Spesso ha litigato con i miei amici tanto che molti mi hanno apertamente sconsigliato di continuare a stare con lei perché non eravamo per nulla bene assortiti; io però (almeno a quel tempo mi sembrava così) riuscivo a vedere ben oltre le sue rispostacce e la sua voglia di uscire sempre dagli schemi, costi quel che costi e speravo che col tempo anche loro avrebbero scoperto quello che riuscivo a vedere io e di cui mi ero innamorato.
Da fidanzati abbiamo avuto un gran litigio dovuto al fatto che non l'avessi accontentata in sua richiesta, ma dopo 10 giorni è venuta a cercarmi per chiedermi scusa. Lei è sempre stata una classica "figlia di famiglia" deresponsabilizzata in tutto e credo che l'impatto con la vita matrimoniale (lavoro, faccende di casa, nuove responsabilità), il distacco dal nucleo familiare (sebbene veda la sua famiglia quotidianamente) insieme al mio star male l'abbiamo fatta soffrire enormemente.
Io non so più cosa fare, negli ultimi 2 anni ho cercato in tutti i modi di farla sentire amata e di lenire le ferite, di garantirle pace e serenità, di accontentarla in ogni suo desiderio. Quest'anno sua zia è morta di tumore e io ho cercato di starle il più possibile vicino, chiudendo occhi e orecchie a qualsiasi sua azione o parola, ritenendo che fosse motivata dalla situazione. Da circa un mese le ho detto che non sto bene e che avrei bisogno di pace ma come risultato ottengo l'esatto contrario...
Adesso è tornata a vivere con i suoi e io mi sento veramente sollevato... a volte ripenso ai bei momenti passati insieme e mi chiedo perché non siamo riusciti a raggiungere la felicità nonostante tutto preannunciasse così...
Grazie per l'ascolto...
vi ringrazio per la vostra risposta celere.
Ci siamo conosciuti agli inizi del 2011, dopo 6 mesi ci siamo fidanzati e dopo un anno sposati. Le nostre famiglie non hanno mai obiettato alla nostra unione, al contrario ne sono state felici.
Lei ha sempre avuto un carattere particolare e una lingua tagliente. Spesso ha litigato con i miei amici tanto che molti mi hanno apertamente sconsigliato di continuare a stare con lei perché non eravamo per nulla bene assortiti; io però (almeno a quel tempo mi sembrava così) riuscivo a vedere ben oltre le sue rispostacce e la sua voglia di uscire sempre dagli schemi, costi quel che costi e speravo che col tempo anche loro avrebbero scoperto quello che riuscivo a vedere io e di cui mi ero innamorato.
Da fidanzati abbiamo avuto un gran litigio dovuto al fatto che non l'avessi accontentata in sua richiesta, ma dopo 10 giorni è venuta a cercarmi per chiedermi scusa. Lei è sempre stata una classica "figlia di famiglia" deresponsabilizzata in tutto e credo che l'impatto con la vita matrimoniale (lavoro, faccende di casa, nuove responsabilità), il distacco dal nucleo familiare (sebbene veda la sua famiglia quotidianamente) insieme al mio star male l'abbiamo fatta soffrire enormemente.
Io non so più cosa fare, negli ultimi 2 anni ho cercato in tutti i modi di farla sentire amata e di lenire le ferite, di garantirle pace e serenità, di accontentarla in ogni suo desiderio. Quest'anno sua zia è morta di tumore e io ho cercato di starle il più possibile vicino, chiudendo occhi e orecchie a qualsiasi sua azione o parola, ritenendo che fosse motivata dalla situazione. Da circa un mese le ho detto che non sto bene e che avrei bisogno di pace ma come risultato ottengo l'esatto contrario...
Adesso è tornata a vivere con i suoi e io mi sento veramente sollevato... a volte ripenso ai bei momenti passati insieme e mi chiedo perché non siamo riusciti a raggiungere la felicità nonostante tutto preannunciasse così...
Grazie per l'ascolto...
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" io mi sento veramente sollevato" ci scrive , caro utente , penso che una serie di colloqui con un Collega de visu sia sempre più indispensabile..Coraggio , andateci insieme..Sua moglie si rende conto che Lei si sente cosi' sollevato ?E cosa pensa che accada ?
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<<Non so se sia il momento per una separazione anche se ad ora mi sembra come una scelta liberatoria. Ho voglia di tornare a vivere.<<
Gentile utente,
nonostante Lei si senta "liberato" , forse è il caso di veificare assieme al un professionista se la "liberazione" corrisponde alla fuga dalle difficoltà della relazione coniugale, oppure ad una scelta.
Chieda un consulto ad uno Psicoterapeuta, ne parli liberamente. La aiuterà.
Gentile utente,
nonostante Lei si senta "liberato" , forse è il caso di veificare assieme al un professionista se la "liberazione" corrisponde alla fuga dalle difficoltà della relazione coniugale, oppure ad una scelta.
Chieda un consulto ad uno Psicoterapeuta, ne parli liberamente. La aiuterà.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 17/05/2015.
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