Paura di non amare più
Giovedì sono andato dalla mia ragazza, contentissimo e felicissimo provando gli stessi identici sentimenti che ho sempre provato.Facciamo un passo indietro.Nei giorni prima, a causa di impegni miei e suoi, non siamo riusciti a vederci e neanche a sentirci tanto. In questi giorni, lei mi aveva chiesto "ma mi vuoi bene come prima?".Io sinceramente non gli avevo dato peso a questa domanda prima di tutto perché le volevo bene esattamente come prima, e poi pensavo che era una domanda retorica.Comunque, le ho “confermato” di volerle bene come prima.Il giorno dopo ancora vado da lei.Nonostante le solite cose, ossia stare in auto a mangiare un pizza, parlare, scherzare, coccolarci, sono stato, come sempre, benissimo.Nel senso che, nonostante mi rendo conto che quello che facciamo è monotono, io sto benissimo.Arriviamo a fine serata che la devo portare a casa e lei mi dice: “Vorrei dirti una cosa”.E lei mi dice: “Sai, in questi giorni ho pensato mi volessi meno bene, ma vedendoti oggi ho capito che mi sbagliavo”.Non so, forse in quel momento non ci avevo fatto ancora tanto caso, sta di fatto che sono cambiato, mi sono rattristito, anzi, ero già un po' triste da qualche minuto per alcuni discorsi suoi sul fatto che io un giorno, sperimentando il sesso, sarei cambiato.Dormo, tranquillo, ed ecco il problema: mi sveglio la mattina totalmente convinto di non volerle più bene come prima.Le cose strane sono parecchie: prima di tutto, mi chiedo come sia possibile che la sera prima mi sento in paradiso con lei e il giorno dopo, senza neanche averci pensato dato che la notte ho dormito, sento questa sensazione.Secondo, è una cosa che non mi fa star male, ma di più.Quindi non mi viene da dire “Le voglio meno bene, pazienza”, ma dico “Ma come è possibile? In una notte, senza neanche il tempo per pensarci”.Quindi è una cosa che mi da rabbia, tristezza e ci sto malissimo, come se tutto ad un tratto non mi riconosco più.Io sono convinto che è una cosa che mi sono messo in testa io, perché mi ha spaventato la sua frase “pensavo mi volessi meno bene”.E dato che me l'ha ribadita, mi sono spaventato e me lo sono messo in testa, come se la notte il mio inconscio ha elaborato questa sua frase.Devo dire che io sono molto attento a ciò che dice.Nel senso che spesso capita che lei è capace di farmi cambiare umore da un momento all'altro in base a quello che dice.Ieri, pensando al fatto di non volerle più bene come prima mi è venuto un vero e proprio attacco di panico e non sono stato bene.Mi sono sentito tutto accaldato, mi girava la testa e facevo quasi fatica a respirare.Voglio dire, non è normale, è come se la mia testa mi sta impedendo di essere me stesso, come se mi sto mettendo in testa cose non vere che mi fanno star male.Se provassi davvero meno bene, non starei male.Cioè non ci potrei far nulla, invece mi fa disperare questa cosa.Ho paura che per qualche motivo, o meglio, per qualche frase detta da lei, mi sto mettendo in testa queste cose elaborate nel mio inconscio.
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Ciò accade probabilmente perché entrambi siete persone un po' ansiose.
Lei, perché non può fare a meno di chiederti rassicurazioni ("Mi ami? Ma quanto mi ami?"), e tu perché non puoi fare a meno di sentirti in obbligo di dover dimostrare, a te stesso e a lei, che effettivamente la ami come prima.
Pertanto, sarebbe ottimo se lei rinunciasse a chiedere rassicurazioni, e tu a dargliene.
Lei, perché non può fare a meno di chiederti rassicurazioni ("Mi ami? Ma quanto mi ami?"), e tu perché non puoi fare a meno di sentirti in obbligo di dover dimostrare, a te stesso e a lei, che effettivamente la ami come prima.
Pertanto, sarebbe ottimo se lei rinunciasse a chiedere rassicurazioni, e tu a dargliene.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Gentile ragazzo,
gli attacchi di panico hanno radici profonde e una lunga incubazione, ragion per cui non è possibile considerare quanto successo con la sua fidanzata come la vera "causa" del suo malessere.
Se la condizione ansiosa dovesse persistere, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua città per un consulto.
Resto a disposizione
Dr.ssa Valentina Nappo
Psicologa clinica e Psicoterapeuta
Terapia individuale, Terapia di coppia, Terapia familiare
http://www.psicodialogando.com/
gli attacchi di panico hanno radici profonde e una lunga incubazione, ragion per cui non è possibile considerare quanto successo con la sua fidanzata come la vera "causa" del suo malessere.
Se la condizione ansiosa dovesse persistere, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua città per un consulto.
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Dr.ssa Valentina Nappo
Psicologa clinica e Psicoterapeuta
Terapia individuale, Terapia di coppia, Terapia familiare
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Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 11/05/2015.
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