Relazionarsi con gli altri

salve
vi scrivo perchè ho molta difficoltà nel relazionarmi con le altre persone. Quando incontro una nuova persona o mi trovo in un gruppo di persone che non conosco mi prende subito l'ansia e anche se vorrei conversare con qualcuna di queste persone non ci riesco, ho un blocco totale, almeno che non sia qualcun'altro a tirarmi in ballo allora comincio a parlare ma qui sorge un altro problema ovvero che non riesco a tener viva una conversazione, una volta finito un discorso non so tirarne fuori un altro. Questo mi impedisce di relazionarmi a pieno con gli altri..in fondo a scuola mi ritengono una persona gentile e simpatica; sono riuscito a relazionarmi con molti ma più che altro come compagni di classe, non come amici. Non riesco mai a fare il balzo da semplici compagni ad amici, faccio di tutto per essere invitato ad uscire o fare qualcosa insieme ma è inutile. Anche se devo dire che c'è uno della mia classe che mi ha invitato per l'estate a fare qualcosa insieme ed io coglierò l'occasione. Ma ci sono due miei compagni in particolare con cui sono legato, ma sento anche con loro di essere un semplice compagno di classe più che un amico. Allora penso di invitarli io a fare qualcosa insieme ma... non ci riesco; ogni volta che sono vicino da invitarli a fare qualcosa, mi blocco e non ci riesco. Credo per insicurezza in me stesso dato che non sapendo portare avanti una conversazione ho paura di fare una brutta figura sembrando noioso non solo con loro ma anche con i loro amici. Io ho 2-3 amici con il qualche sono abbastanza sciolto e aperto; non so nemmeno come ho fatto a diventare loro amico, credo perchè nella comitiva ci sono anche dei miei cugini(con il quale non ho alcun problema) che me mi hanno fatto sentire a mio agio con questi nuovi amici. Vorrei qualche consiglio su come sbloccarmi.
Grazie
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Dr.ssa Valentina Nappo Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 90
Gentile ragazzo,

ci sono elementi della tua storia personale e familiare a cui riesci a collegare le tue difficoltà ad entrare in relazione con gli altri?


Resto a disposizione

Dr.ssa Valentina Nappo
Psicologa clinica e Psicoterapeuta
Terapia individuale, Terapia di coppia, Terapia familiare
http://www.psicodialogando.com/

Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

questi comportamenti sono imparabili e tu hai 18 anni, quindi è verosimile pensare che di esperienze e di occasioni per imparare tu ne abbia avute,
Probabilmente, come dici, c' è qualcosa che ti blocca: forse ansia, forse paura del giudizio o di non saper cosa e come fare, ecc...

A questo punto, è molto più semplice la questione se accetti di poter sbagliare e fare o dire qualcosa che potrebbe poi essere perfezionato col tempo, piuttosto che continuare così con questa paura di relazionarti con gli altri, non credi?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Dal punto di vista famigliare mia madre é sempre stata molto protettiva infatti ho cominciato ad avere rapporti extra-scolastici solo dalla scuola media, ma comunque solo il sabato sera mentre quando frequentavo la scuola elementare non ho mai incontrato nessuno al di fuori dell'orario scolastico; quindi non ho avuto molte possibilità di imparare come comportarmi in un determinato ambito sociale. Mente una volta quando ero più piccolo, una ragazza ha detto che mi comportavo troppo da "pagliaccio". Pensa possano essere cause del mio problema? Grazie per aver risposto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

secondo me il problema va ridimensionato, nel senso che è risolvibile e comunque potrebbe trattarsi di un mancato apprendimento.
Sebbene la mamma sia stata protettiva, ciò non toglie che tu possa fare le tue esperienze. Magari avrai maturato alcune convinzioni che dovrai rivedere (ad es. il mondo può essere pericoloso, ecco perché la mamma mi protegge?), ma a parte questo, ritengo che tu possa apprendere anche dai tuoi coetanei e crearti delle occasioni di crescita a livello relazionale.

Saluti,
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Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
lo so che ho solo 18 anni e che avrò altre occasioni. Ma la mia paura è: "se io mi aprissi e loro mi rifiutassero?" Si ho paura di essere rifiutato anche se so che vale la pena provare...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Il rifiuto fa parte della vita, nel senso che può capitare, ma che cosa potresti guadagnarci nel non "rischiare" perché temi il rifiuto?
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Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Per paura di rimanere solo; se venissi rifiutato vorrebbe dire che agli altri non piace stare con me e quindi alla fine rimarrei solo...inoltre credo che incrinerei i rapporti che ho con certe persone se la cosa non andasse a buon fine e rovinare tutto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Il significato che ciascuno di noi attribuisce a ciò che accade è fondamentale, ma soprattutto cambia il modo in cui ci approcciamo alle varie situazioni della vita.

Non credi che anche non rischiando potresti rimanere solo e che aumentando le possibilità di stare con gli altri e diventando più competente nel farlo le cose potrebbero cambiare?
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Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Ha ragione. Devo solo sbloccarmi e avere più fiducia in me stesso e andrà meglio. Grazie mille a lei e a chiunque abbia risposto. Spero di poter contare ancora su di voi in caso di bisogno.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Più farai delle cose (diverse da quello che stai facendo ora) più potrà crescere la fiducia in te stesso. La stima di te e la fiducia non cresceranno se non modifichi qualcosa ad esempio del tuo comportamento.

Ti suggerisco questa lettura:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

e anche la lettura del libro "I segreti della mente non ansiosa" di De Vincentiis.

Saluti,