Dopo la morte

Gentili Dottori,
non so come aiutare una mia carissima amica, pensa spesso a ciò che succede al corpo dopo la morte. Prima era solo un pensiero che scacciava velocemente, ma dopo la morte di suo fratello, avvenuta 3 anni fa, cade in un'angoscia pensando che il fratello che aveva abbracciato, che l'aveva consolata ora è in uno stato di decomposizione e questo la fa soffrire tanto da non riuscire a dormire. Si è rivolta alla sua omeopata, ma sembra non riesca a venirne fuori. Aiutatemi a trovare le parole per tranquillizzarla. Le voglio un bene dell'anima e non riuscire ad aiutarla distrugge anche me. Pure io ho perso un fratello pochi mesi prima di lei, ma non mi è mai venuto in mente ciò che è rimasto nella bara, perché quando penso a mio fratello lo ricordo vivo.
In attesa di una Vostra cortese risposta Vi porgo cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
quello che può fare lei è starle accanto con affetto ed empatia credo abbia già fatto, senza però farsi travolgere dalla sofferenza della sua amica, come sembrerebbe però avvenire.
Magari approfitti di momenti "buoni" per aiutarla a distrarsi, proponendole qualche attività piacevole, se crede.
Ma nonostante tutta la buona volontà possibile non si può sostituire a un aiuto esperto come sembrerebbe opportuno in una situazione del genere.
Posso comprendere quanto le possa risuonare emotivamente il vissuto della sua amica, data la perdita di una persona significativa come suo fratello. Posso chiederle come mai la distrugge il fatto di non riuscire ad aiutarla?

Potrebbe magari sensibilizzare la sua amica a un consulto psicologico, date le difficoltà legate a quelle che sembrerebbero le conseguenze di un lutto complicato (con tutta la prudenza del caso dato che stiamo parlandodi una terza persona).
Anche segnalarle questo servizio affinché possa scriverci direttamente potrebbe essere un tentativo utile.

Cordiali saluti

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
cara ragazza,
l'enfasi che la nostra società mette nella considerazione della "materialità", nel concreto, si manifesta in molte patologie psicologiche che coinvolgono il corpo e l'immagine corporea.

Anche il pensiero della sua amica sembra andare in questa direzione, come se il fratello fosse quei miseri resti decomposti e non un qualcosa di irripetibile e di "animato" che dava a quel corpo - dotato di una psiche - il proprio valore.
Una certa idea della psicologia come "prodotto" del cervello, seppur confutata da molti anni, permane nell'immaginario collettivo e persino nell'impostazione di alcuni professionisti.

In certi casi è inutile cercare di far distrarre l'amica invitandola a uscire di più, ma è molto utile parlare con lei, aiutarla a ricordare il fratello e soprattutto la relazione che lei aveva con il fratello, i sentimenti del fratello, le sue caratteristiche, i suoi tratti. Potrà essere doloroso, ma è l'unica strada per elaborare e superare il lutto e per reintegrare nella propria memoria l'immagine della persona amata in modo unitario.

Le ricordi anche che tutti diventiamo polvere alla fine ma è dalla decomposizione del seme che sottoterra imputridisce e marcisce, che può nascere la nuova vita del fiore e dell'albero.

Cordiali saluti

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#3]
Utente
Utente
Gentilissimi Dottori non ho più parole per dirVi quanto siete gentili, utili e confortanti.
Nella mia ignoranza in effetti le ho detto di ricordare il fratello nei momenti felici, anzi le ho detto che io quando parla di lui lo materializzo in due diverse situazioni, sorridente mentre ci salutava e un giorno che l'abbracciò con così tanto amore perché lei stava passando un brutto momento. Ma ho sempre paura di sbagliare il momento le parole con la conseguenza di farla stare ancora peggio.
Mi distrugge il fatto di non riuscire ad aiutarla perché è molto più di un'amica, ho anche provato a suggerirle uno psicologo, ma non l'ha presa molto bene,sembrava quasi che io volessi lavarmene le mani e Le assicuro che non è così. Cercherò di farle conoscere questo sito, che aiuta tanto me.
Un grazie è veramente poco per quello che fate.
Cordialissimi saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
In sintonia con quanto detto dai Colleghi, aggiungo soltanto qualche note.

Il dolore per la perdita equivale alla "paura dell’abbandono", angoscia della scomparsa della protezione e del supporto - in questo caso del l'amato fratello - quel sostegno necessario in molti momenti particolari e dolorosi o penosi della vita. ....

Il corpo è un contenitore di tantissimo altro, uno strumento, un mezzo...

Elaborare un lutto così importante significa crescere come "persona", entrando nel profondo delle sue paure ed attraversandole...

Suo fratello l'accompagnerà sempre e dalla sua "imago interna" potrà trarre quella forza indispensabile per andare avanti prima o poi, superata soprattutto la rabbia per la perdita, immagino prematura.

Appena passerà la rabbia- prima o poi si stempererà - potra occuparsi del dolore, quello profondo per la perdita.

Ci saranno momenti bui, tristi, cupi, altri durante i quali la vita prenderà prepotentemente il posto del suo mondo interno e penserà di stare bene, altri durante i quali un ricordo, un profumo, una sua fragilità, una foto.......e verrà prontamente riportata indietro nel tempo, ripiombando nel dolore....

Sua fratello - su questo deve farla riflettere - vivrà ancora e per sempre nei suoi ricordi, vivrà con lei e farà da guida al suo mondo interno.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Utente
Utente
Grazie e ancora grazie, cercherò di farle conoscere Medicitalia , mi chiedo perché medici a cui ci rivolgiamo , pagandoli l'ira di Dio, non ci ascoltano come fate Voi, ma, anzi, alimentano le nostre paure con spiegazioni (quando ne danno) che non riusciamo a capire.
Cordiali saluti, spero tanto, che la mia amica, voglia interpellarVi perché penso che ne trarrà veramente dei benefici
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
S'immagini,
torni a trovarci quando vuole.

In questa sezione di consulti di Medicitalia denominata "PSICOLOGIA" lei trova:

- psicologi,
- psicoterapeuti
- medici specializzati in psicoterapia

Se la sua amica vorrà trovare dal vivo un ascolto sicuramente molto più completo, invece, di quello possibile on-line, potrà eventualmente scegliere di rivolgersi a questo tipo di professionisti.

Esistono comunque molti medici anche non psicoterapeuti capaci di grande ascolto verso il paziente, è però normale che l'ascolto delle problematiche psicologiche possa vedere gli psicoterapeuti più formati in tal senso.

cordiali saluti
[#7]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,
una ulteriore riflessione.

La repulsione per quanto succede al corpo in decomposizione - in una naturalità che spesso va oltra l'accettabile per le persone di oggi - è la molla che spinge molti a chiedere la cremazione.

E dunque le idee che ha questa ragazza viaggiano tra pensieri ossessivi
ingombranti e una (iper?)sensibilità sociale in aumento.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#8]
Utente
Utente
Gentilissimi Dottori, Vi ringrazio ancora, ma purtroppo sarà difficile far si che la mia amica si rivolga a Voi perché purtroppo non ne vuole parlare. Dice che sta seguendo un suo percorso, ma ho paura che sia solo una scusa perché non vuole affrontare il problema.
Se dovesse cambiare idea e riparlarne almeno con me, prenderò la palla al balzo per segnalarle questo sito.
Un grazie ancora, io comunque verrò sempre a disturbarVi.
Cordiali saluti
[#9]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Saluti cari.


[#10]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Quando desiera, noi siamo quà.
[#11]
Utente
Utente
Carissimi Dottori, FINALMENTE la mia amica ha deciso di rivolgersi ad uno psicologo. Le ha assicurato che quei pensieri così soffocanti da non farla dormire se ne andranno e questo l'ha tranquillizzata molto. Userà l'ipnosi e non le farà prendere psicofarmaci, di cui lei aveva molta paura.
L'unica cosa che non capisco è: perché il suo Dottore di base ha insistito nel prescriverle gli psicofarmaci quando lo psicologo non vuole farglieli prendere? Perché ha insistito sul fatto che da sola non può uscirne?
La mia amica però seguirà il consiglio dello psicologo e non prenderà psicofarmaci.
Grazie ancora per la Vostra pazienza
[#12]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Non possiamo erogare consulti per altro da lei, è veramente fuorviante e non possiamo entrare nel merito delle prescrizioni di chi invece ha visitato la paziente

L'importante è che abbia deciso di farsi aiutare
[#13]
Utente
Utente
Grazie Dottoressa, non volevo offendere nessuno, era solo che mi chiedevo perché andare contro ciò che aveva già deciso lo psicologo. Cioè se Lei decide per un suo paziente la strada da percorrere perché un altro medico deve cambiarla? Era andata dal suo medico per farsi prescrivere un'altra cosa.
grazie ancora .
Cordiali saluti
[#14]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14

Gentile utente,

in generale anche nella cura di una psicopatologia si possono avere differenti approcci allo stesso problema. Non necessariamente uno è giusto e l'altro è sbagliato.

La sua amica può scegliere l'approccio che sente più congeniale alle sue esigenze e al suo modo di essere.

cordiali saluti
[#15]
Utente
Utente
Grazie, la mia amica seguirà la cura dello psicologo.
cordiali saluti
[#16]
Utente
Utente
Purtroppo si è lasciata convincere sta già facendo punture di samyr, sonnifero per dormire e chi più ne ha più ne metta. Perché siete così felici di dare antidepressivi, sonniferi senza neanche aver parlato a lungo con la paziente. Odio tutti i medicinali e sono convintissima che facciano più male che bene. Parlare con le persone questa sola è la terapia senza effetti collaterali.
Grazie
[#17]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

non utilizzi delle categorie semplificatorie; la situazioni complesse esigono approcci complessi.
Il Suo "odio per tutti i medicinali" non va proiettato su chi magari ne ha veramente urgente bisogno; e neppure creda che "parlare con le persone questa sola è la terapia senza effetti collaterali", anche questa terapia può essere anche gravemente dannosa se non segue certi protocolli corretti.

<<non riuscire ad aiutarla distrugge anche me<<

Forse l'aiuto più giusto è unicamente l'ascolto senza dare giudizi.






[#18]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Mi sembra una riflessione estrema.
Gli approcci combinati, farmacologici e psicoterapici, per esempio sono una valida soluzione.

Quando il paziente sta troppo male - per esempio è catatonico, non si muove, ha attacchi di panico - senza la farmaco terapia in prima battuta, non può essere i nemmeno la "cura delle parole e dell'ascolto."
[#19]
Utente
Utente
Non aveva attacchi di panico , si muoveva, agiva, faceva l'unica cosa che aveva era il pensiero della decomposizione del corpo e, scusate, sono ignorante ma non sono dei sonniferi e psicofarmaci che te lo fanno passare. La paura più grande è che smesse queste cose tornerà tutto come prima. Il corpo in decomposizione la spaventerà ancora e allora Vi chiedo dovrà fare queste cure per sempre? Io amavo una persona che risolveva le cose mettendocela tutta e non affidandosi a sostituti del buonumore. Scusate lo sfogo lo so che Voi non sarete d'accordo, ma io rivolevo la persona che amavo e che quando rideva, era allegra, faceva battute era lei, non il suo "farmaco".

scusate ancora, ma sono così delusa......cordiali saluti
[#20]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Lo sfogo è accettato e condiviso.
La "paura della decomposizione" è quello che vede lei, ma dietro non sa cosa si cela..
Potrebbe essere un delirio..
Un pensiero ossessivo...
Tanto altro.

Le diagnosi in clinica sono di fondamentale importanza ed orientano i clinici - che in questo caso non consociamo e le ripetano non possiamo giudicare - sul da farsi.

Si chiama protocollo e progetto terapeutico.

[#21]
Utente
Utente
Grazie Dottoressa , ma quello che continuo a dirvi è che nessuno le ha diagnosticato niente lei è andata, dalla Dottoressa di base,le ha detto di questo pensiero e la Dottoressa le ha prescritto ciò che Le ho detto sopra. Lo psicologo lo deve ancora vedere. Questo mi fa male.
[#22]
Utente
Utente
Cari Dottori, vorrei sapere se prima o poi tornerà ad essere la persona di cui mi sono innamorata. Comincio a star male anche io, non mangio, dimagrisco, piango. Quello che non capisco perché una persona che ha avuto una vita abbastanza tranquilla finisce in questo baratro: infanzia tranquilla con due genitori che l'adoravano, i fratelli che le volevano un bene dell'anima, poi la morte del papà a 20 anni, otto anni dopo la mamma. Un lavoro tranquillo, non faticoso e dove non rischia licenziamenti. Matrimonio, un figlio adorabile, poi il divorzio, ma il figlio è bravo a scuola, intelligente, sensibile, poi la morte del fratello con cui aveva litigato solo un mese prima. Non vedo IO, che sono ignorante, nulla di particolarmente drammatico. Metto la sua vita al confronto della mia: un padre lontano per lavoro, una madre che non c'era (portava i suoi amanti in casa) a otto anni sono stata violentata, per altri quattro anni sono stata costretta a fare cose schifose, sotto la minaccia "lo diciamo ai tuoi fratelli se non mi fai questo o quello". Adoravo i bambini e a 20 anni sono rimasta incinta di un uomo sposato che mi ha aiutato dicendomi "abortisci". Ho rimediato ad un errore con un altro errore. Lavori saltuari, la morte di mio padre dopo solo quattro anni che era tornato, poi otto anni fa ho conosciuto lei, la mia unica ragione di vita. Quattro anni fa è morto mio fratello, come dicevo all'inizio solo quattro mesi prima del suo. Sono una persona allegra, il passato non mi tormenta, l'unico tormento è questa situazione per me incomprensibile. Aiutatemi
[#23]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Stiamo rispondendo da tempo a questo consulto parlando di altro da lei.
Parlando della morte..
Della gestione del dolore...
Delle possibilità di cura..
Dei svariati approcci...

"Cari Dottori, vorrei sapere se prima o poi tornerà ad essere la persona di cui mi sono innamorata. "


Alle sue domamde non ci sono risposte, sembra un grido di dolore a voce alta.


Se sta male, vada lei in consultazione, si faccia aiutare, altri da questa postazione non è possibile fare.

Cari auguri
[#24]
Utente
Utente
Grazie Dottoressa, so di averVi stancato con questo problema. Non consulterò mai nessuno, di questo son sicura, e se purtroppo non potete dirmi se tornerà ad essere la persona che ho conosciuto, aspetterò e se nel frattempo sarò io a "soccombere" che sia. Grazie ancora.
Cordiali saluti