Genitori separati e ansia da separazione bambina di 5 anni

Buongiorno
Sono separato da quasi 4 anni, ho due figlie che oggi hanno 7 e 5 anni, quindi erano molto piccole al momento della separazione. Io e la mia ex compagna abbiamo cercato di gestire al meglio la separazione ricorrendo al supporto di psicologi. Ora abbiamo entrambi le nostre vite, le bambine vivono con la madre che nel frattempo si è risposata e io ho una nuova compagna.
Vedo le mie figlie a tempo pieno a weekend alterni, in più molto spesso le vado a prendere al mattino presto e le porto a scuola, quindi le vedo abbastanza spesso. Un paio di settimane l'anno le porto anche in vacanza con me.
Da circa 2-3 di mesi la più piccola ha iniziato ad avere reazioni di pianto tutte le volte che deve separarsi con la madre per stare con me. Con l'avvicinarsi del venerdi del weekend in cui stanno con me, diventa via via più ansiosa e dice alla madre che non vuole stare con me. Quando mi presento a casa loro assisto a scene di pianto e facciamo veramente molta fatica a convincerla.
Una volta con me, tempo un paio di ore e passa tutto, ogni tanto mi dice che le manca la mamma peró si comporta da bambina serena, giocando con la sorella e mantenendo un certo buonumore.
Non so cosa pensare, a me sembra di essere abbastanza presente come padre, dovrei forse cercare di vederle di più?
Grazie dell'aiuto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Signore,

per risponderle nel merito bisognerebbe conoscere meglio la situazione, ma in base al suo racconto è possibile comunque fornirle qualche spunto di riflessione.

In base a quanto ci riferisce sembra che la separazione sia stata gestita al meglio, con equilibrio e ricorrendo anche al supporto di nostri colleghi per prevenire possibili difficoltà, ma che il clima di serenità che vi eravate impegnati a creare si sia improvvisamente guastato quando la bambina più piccola ha iniziato a manifestare del malessere al momento di stare con lei e la sorella e di allontanarsi dalla madre.
Questo improvviso cambiamento mi fa pensare che possa essere successo qualcosa che ha turbato l'equilibrio della piccola e che le ha reso forse meno semplice il lasciare la mamma, più che lo stare con papà.

Saprebbe dire se è successo o cambiato qualcosa nel periodo in cui la bambina ha iniziato a manifestare delle proteste per il distacco dalla madre?
E' possibile che la mamma abbia avuto ad esempio qualche problema di salute o che abbia cambiato i propri orari, stando meno con la bambina?
(Do per scontato che non sia successo nulla di particolare mentre la bambina era con lei, immaginando che altrimenti lo avrebbe specificato e che si spiegherebbe da solo il suo atteggiamento imputandolo a tale eventuale evento negativo.)

La sua ex moglie cosa pensa di quanto sta accadendo? Se lo spiega in qualche modo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Concordo con la Collega , provi a capire se è cambiato qualcosa nella vita delle bambine con la madre, un fratellino, un orario di lavoro più pesante, discussioni in quella famiglia?, per dire una cosa semplice , provate a vedere di dare a questa bimba,lo faccia la mamma, un nuovo peluche sottolineando che è un regalo che le fa la mamma perchè le faccia compagnia , a volte funziona , è l'oggetto transizionale classico per bambini più piccoli, ma in questo caso la bimba sembra aver paura di non vederla la mamma, cioè di mal tollerarne l'assenza..Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Come già detto dalle Colleghe, è possibile che la piccola stia vivendo un momento di ansia, di crescita, di difficoltà .....
Non lo viva come un attacco a se, al ruolo di padre, forse ha solo paura a staccarsi dalla mamma....

Senza forzature, con dolcezza e con un oggetto " tutto suo" che l'aiuti come diceva la dottoressa Muscarà nel transito, la situazione - se non è successo nulla di grave - dovrebbe rientrare da sola.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Buongiorno,
ringrazio tutte voi per il contributo, sto già prendendo appunti.
Rispondo a tutte le domande.
La mia ex moglie non si spiega cosa sia successo, non vi sono tensioni o litigi nella nuova famiglia, né cambiamenti di orario di lavoro.
Personalmente mi sono dato una possibile spiegazione, ma non essendo un esperto nel campo potrei sbagliarmi.
Un cambiamento in effetti c'è stato, circa tre mesi fa, prima cioè di questi episodi di crisi di pianto, ed è consistito in un trasloco in un'altra casa, sempre nello stesso comune quindi non ha comportato cambi di scuola o di altre abitudini.
Nella nuova casa, più grande, le mie figlie hanno una cameretta tutta per loro, mentre prima non l'avevano e quando sono con me, che vivo in una casa piccola, dormono sul mio letto mentre io mi trasferisco sul divano letto in soggiorno. La bambina è sempre stata molto attaccata alla madre, ma scene così non ne ha mai fatte, e ha iniziato dopo il trasloco. L'ipotesi che ho fatto è che nella nuova casa lei veda una sorta di dimensione familiare "completa": la casa nuova, la loro stanzetta, due figure genitoriali di cui uno naturale ed uno acquisito. Tutte cose che con me non hanno.
Non saprei cos'altro ipotizzare perché a parte questo non è cambiato assolutamente niente. Causa turni lavorativi della madre e di suo marito, continuo come prima ad andare da loro al mattino presto, preparare loro la colazione, aiutarle a vestirsi e portarle a scuola, le vedo quindi quasi tutti i giorni esattamente come facevo prima. La scuola è la stessa, gli orari gli stessi, le abitudini le stesse.
Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Il cambiamento di casa può essere difficile da affrontare anche per un adulto che lo sceglie e pianifica:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1261-reagire-male-ai-cambiamenti-i-disturbi-dell-adattamento.html

quindi lasciare un luogo noto e familiare per uno sconosciuto può essere ancor più stressante per un bambino che vede cambiare un punto di riferimento importante (soprattutto a livello simbolico) come la propria casa.

E' possibile che il trasloco abbia un ruolo nella paura della bambina di staccarsi dalla mamma, e sarebbe importante farla parlare dell'argomento chiedendole se le manca la vecchia casa, se è contenta di avere la propria cameretta e così via per consentirle di esprimere eventuali emozioni che non sta esternando.

La spiegazione che lei sta ipotizzando è plausibile, dal momento che il nuovo assetto è più chiaro e definitivo del precedente, ma non so se si possa considerare determinante a meno che non consideriamo fattori di gelosia legati al nuovo marito della mamma che però - se ho capito bene - è accettato tranquillamente da vostra figlia.

Prima di cambiare casa le bambine dormivano con la madre, magari nello stesso letto?
O la sua ex il moglie e il suo attuale marito dormivano assieme e le bambine avevano i propri lettini? Se è così, erano nella stessa stanza?
[#6]
Utente
Utente
Dr.ssa Massaro,
le confermo che il nuovo marito è accettato, e vuole molto bene alle bambine.
Nella casa precedente avevano i propri lettini ma dormivano nella stessa stanza, motivo per il quale hanno cambiato casa, dato che era necessario che con la crescita le bambine avessero un loro spazio separato dagli adulti
Grazie
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Eh, sì non solo il cambio di casa, ma anche avere una cameretta tutta per sè non è affatto detto che per le bimbe sia vissuto come rassicurante, che magari anche litigano , ma si sentono protette e sicure l'una dall'altra.. non è che ai bambini case più grandi o più belle piacciano di più.. Cmq , piano piano si abitueranno , è già molto positivo che vivano bene il vostro menage, che accettino bene il marito della mamma.,brave loro e bravi voi !!
[#8]
Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Caro Signore,
mi associo alle colleghe e soprattutto riprendo l'ultimo intervento della dottoressa Fregonese. Complimenti per il modo in cui avete e state ancora gestendo la separazione e, in rapporto ad essa, la prole. Il fatto che lei chieda questo consulto con accoratezza ed attenzione dimostra l'apprensione con la quale lei, la mamma e il nuovo compagno attenzionate i cambiamenti umorali delle bimbe. Forse, fermo restando l'oggetto transizionale per arginare l'angoscia da separazione dalla mamma, l'attenzione a cosa può essere cambiato a casa a scuola ecc ecc., vi consiglierei però di non caricare troppo il tutto. La profusione di fiducia, benessere ed ottimismo ai figli nasce soprattutto da quello che riescono a mutuare dai genitori che, talvolta, nelle difficoltà, per quanto vogliano dissimulare, in molti casi non ci riescono e i figli, inevitabilmente, lo sentono. Vi direi di continuare con il solito menàge, benchè nella casa più grande e con una stanza tutta laro, senza caricare troppo il tutto e vedrà che la serenità tornerà. Talvolta coi figli non occorre fare nulla di speciale se non stare tranquilli ed essere fiduciosi che è una fase di transizione che passerà.
Auguri e ci faccia sapere.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Se non ci sono stati altri eventi o cambiamenti significativi è possibile che la bambina si sia sentita "allontanare" dalla mamma non dormendo più nella stessa stanza, e che quindi abbia iniziato a vivere con ansia il momento in cui si allontana da casa per passare dei giorni con Lei.

Manifesta ansia anche in altri momenti, quando deve separarsi dalla mamma ad esempio per andare all'asilo, o solo quando deve venire via con lei?
[#10]
Utente
Utente
Buongiorno
ringrazio nuovamente per i successivi interventi.
Rispondo alla domanda della Dott.ssa Massaro: quando sa che deve venire via con me non so se si possa parlare di ansia ma è comunque un malessere che si manifesta sin dal giorno prima, la bambina si rattrista, comincia a piagnucolare e a dire che non vuole venire. Quando deve andare all'asilo al mattino, almeno nelle giornate in cui vado io e mi incrocio con la madre che sta per uscire, fa qualche capriccio perché non vuole che vada, ma passa subito.

Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Dal momento che la bambina è ancora molto piccola è possibile che le sue proteste cessino da un momento all'altro, ma, considerando anche che la situazione prosegue ormai da 3 mesi, penso che sia importante cercare di farle esprimere quello che sta provando, facendola parlare in tutta tranquillità di come si sente e chiedendole come mai prima era felice di passare del tempo con papà (ovviamente distaccandosi dalla mamma) e adesso invece non è più così.

Interpellarla in prima persona, con dolcezza e senza insistere (nè tanto meno sgridarla), può farla sentire ascoltata e accolta e permetterle di dire quello che pensa senza limitarsi al "capriccio".

Per farle un esempio, potrebbe scoprire che pensa che la mamma avrà altri figli e quindi temere di perderne l'attenzione, o potrebbe pensare di essere stata "cacciata" dalla camera della mamma perchè è stata cattiva (tenga presente che i bambini sono molto egocentrici e tendono ad attribuirsi colpe che non hanno in diverse situazioni).

Potrebbe anche essere molto utile che fosse la mamma stessa a parlare alla bambina per chiederle di cosa ha paura nell'allontanarsi da lei e per rassicurarla, in base a quello che emergerà dal discorso.
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