Depressione e paura di vivere/morire
Buonasera Dottori,
scrivo qui' perché non so a chi altro rivolgermi.
Sono una donna di 35 anni, da circa un anno a questa parte ho iniziato ad avvertire vari disturbi fisici che, dentro di me, sapevo essere di natura psicosomatica essendo tutti gli esami effettuati negativi.
Nelle ultime settimane i disturbi sono scomparsi tanto che, anche adesso, fisicamente mi sento bene come come non mai.
Il problema è che da due settimane ho continui attacchi di ansia, penso continuamente alla morte, mia e dei miei cari, la sera mi addormento nella paura di non risvegliarmi e la mattina mi sveglio terrorizzata.
Non riesco più ad immaginare che senso possa avere la vita, penso alla morte e all'eternità che la segue come ad un abisso di vuoto e nero e mi sento inghiottita in questo baratro.
Stranamente ora che ne "parlo" la tensione sembra diminuire ma, fino a ieri, non sarei stata in grado di scrivere queste parole senza che il terrore puro in esse racchiuso mi annientasse.
Anni fa, per la precisione nel 1999, mi successe la stessa cosa, ricordo solo il momento iniziale del mio terrore assoluto (ho scoperto poi che questi episodi vengono chiamati attacchi di panico) ma non ho memoria di quello che successe nei giorni a seguire.
Anche allora, come ora, non ne parlai con anima viva, mi vergognavo come mi vergogno ora di parlarne, mi sento debole, senza spina dorsale, incapace di affrontare la vita, terrorizzata dal futuro.
Nel 99' in qualche modo ne venni fuori anche se ora l'ho completamente rimosso, ma adesso temo di non farcela...
scrivo qui' perché non so a chi altro rivolgermi.
Sono una donna di 35 anni, da circa un anno a questa parte ho iniziato ad avvertire vari disturbi fisici che, dentro di me, sapevo essere di natura psicosomatica essendo tutti gli esami effettuati negativi.
Nelle ultime settimane i disturbi sono scomparsi tanto che, anche adesso, fisicamente mi sento bene come come non mai.
Il problema è che da due settimane ho continui attacchi di ansia, penso continuamente alla morte, mia e dei miei cari, la sera mi addormento nella paura di non risvegliarmi e la mattina mi sveglio terrorizzata.
Non riesco più ad immaginare che senso possa avere la vita, penso alla morte e all'eternità che la segue come ad un abisso di vuoto e nero e mi sento inghiottita in questo baratro.
Stranamente ora che ne "parlo" la tensione sembra diminuire ma, fino a ieri, non sarei stata in grado di scrivere queste parole senza che il terrore puro in esse racchiuso mi annientasse.
Anni fa, per la precisione nel 1999, mi successe la stessa cosa, ricordo solo il momento iniziale del mio terrore assoluto (ho scoperto poi che questi episodi vengono chiamati attacchi di panico) ma non ho memoria di quello che successe nei giorni a seguire.
Anche allora, come ora, non ne parlai con anima viva, mi vergognavo come mi vergogno ora di parlarne, mi sento debole, senza spina dorsale, incapace di affrontare la vita, terrorizzata dal futuro.
Nel 99' in qualche modo ne venni fuori anche se ora l'ho completamente rimosso, ma adesso temo di non farcela...
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"Nelle ultime settimane i disturbi sono scomparsi tanto che, anche adesso, fisicamente mi sento bene come come non mai"
Gentile Utente,
I sintomi sono campanelli d'allarme....solitamente vanno ascoltati, decodificati ed elaborati,....ai fini trasformativi.
È raro che possano passare da soli.
Dalla sua storia clinica sembra esserci una sorta di circolarità nel malessere: appaiono e scompaiono.....solitamente però le ricadute sono peggiori dell'esordio del disagio.
Si rivolga ad un nostro Collega anche presso ha struttura pubblica per diagnosi e terapia
Gentile Utente,
I sintomi sono campanelli d'allarme....solitamente vanno ascoltati, decodificati ed elaborati,....ai fini trasformativi.
È raro che possano passare da soli.
Dalla sua storia clinica sembra esserci una sorta di circolarità nel malessere: appaiono e scompaiono.....solitamente però le ricadute sono peggiori dell'esordio del disagio.
Si rivolga ad un nostro Collega anche presso ha struttura pubblica per diagnosi e terapia
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Concordo con la Collega, si dia aiuto, restare così, in balia di questa problematica, che cambia i modi con cui si manifesta, ma che non si risolve, è un vero spreco di tempo, giovinezza , possibli felicità, si organizzi e si rivolga, infine ad un Collega de visu, questa è la soluzione, possibile, efficace..
Restiamo in ascolto e ci auguriamo di risentirla, più serena..
Restiamo in ascolto e ci auguriamo di risentirla, più serena..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Ex utente
Grazie ad entrambe per la sollecita risposta.
Dentro me stessa sapevo che i miei malesseri "fisici" nascondevano dell'altro...solo non ho voluto ascoltarli anteponendo a tutto, come faccio sempre, il lavoro e la mia immagine di persona forte, immagine che so essere immensamente falsa.
Ho vissuto in una famiglia dove non c'è mai stato spazio per le manifestazioni d'affetto o le richieste d'aiuto, viste come debolezze.
Da piccola non mi era permesso piangere, da grande me lo sono negato da sola.
Ancora adesso, se non ci fosse un monitor tra noi non riuscirei a parlare delle mie paure...
Avete ragione sullo spreco di tempo, ho l'impressione di averne sprecato tanto, proprio per questo ora stavo cercando di riprendere in mano le redini della mia vita e di inseguire finalmente i sogni, a lungo accantonati, ed è buffo come lo stesso panico che a volte sembra annientarmi altre mi sprona ad alzarmi dal mio letargo, anche se in orari improbabili.
Grazie ancora, un saluto
Dentro me stessa sapevo che i miei malesseri "fisici" nascondevano dell'altro...solo non ho voluto ascoltarli anteponendo a tutto, come faccio sempre, il lavoro e la mia immagine di persona forte, immagine che so essere immensamente falsa.
Ho vissuto in una famiglia dove non c'è mai stato spazio per le manifestazioni d'affetto o le richieste d'aiuto, viste come debolezze.
Da piccola non mi era permesso piangere, da grande me lo sono negato da sola.
Ancora adesso, se non ci fosse un monitor tra noi non riuscirei a parlare delle mie paure...
Avete ragione sullo spreco di tempo, ho l'impressione di averne sprecato tanto, proprio per questo ora stavo cercando di riprendere in mano le redini della mia vita e di inseguire finalmente i sogni, a lungo accantonati, ed è buffo come lo stesso panico che a volte sembra annientarmi altre mi sprona ad alzarmi dal mio letargo, anche se in orari improbabili.
Grazie ancora, un saluto
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Sono contenta, che si vada riaccendendo la luce,a tratti, nei suoi pensieri, riprendendo le redini della sua vita, si riaffacciano i sogni e la voglia e l'energia per afferrarli..Coraggio bisogna crederci ai sogni, e si trova la strada..
L'aspettiamo..più serena..
L'aspettiamo..più serena..
[#6]
Ex utente
Grazie ancora Dottoresse, non avete idea di quanto siano per me importanti queste parole.
Quello che fate, Voi e i Vostri Colleghi, il vostro tempo che dedicate a persone che nemmeno conoscete è un atto di vero amore.
Spero di poter un giorno, anche se con competenze e ruoli diversi, dare una mano a chi ne avrà bisogno.
Sara.
Quello che fate, Voi e i Vostri Colleghi, il vostro tempo che dedicate a persone che nemmeno conoscete è un atto di vero amore.
Spero di poter un giorno, anche se con competenze e ruoli diversi, dare una mano a chi ne avrà bisogno.
Sara.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.4k visite dal 30/04/2015.
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