Relazione instabile

Salve.
Voglio raccontare la storia della mia relazione. Ho conosciuto questa ragazza un anno e 5 mesi fa e da subito, guardandola negli occhi, avevo inteso scintille, e mi piacque da subito, mi catturarono il suo modo di fare, di relazionarsi, di parlare, e le sue passioni. Ci mettemmo insieme 2 mesi dopo, e fu lei a chiedermelo. I primi tre mesi di relazione sono stati a dir poco fantastici, io ero innamoratissimo e le scrissi ben due poesie. Una sera lei venne a cena dai miei, una cena in cui mi fece anche delle frecciatine abbastanza cattivelle (non ha peli sulla lingua). Dopo questo episodio mi sembrava che tutto il desiderio per lei fosse svanito, e per una settimana mi sono domandato se l'amassi più. Dopo una settimana le confidai questa mia paura ma poi la rassicurai subito sui miei sentimenti anche se non ero sicuro (mi ricordo che quando la rividi quel giorno feci un sorrisone enorme). La nostra relazione tuttavia, almeno da parte mia, è stata da quel momento un nascondere la polvere sotto il tappeto per evitare tematiche che potessero sfociare nel problema che già si era posto (sto parlando di piccole dinamiche relazionali come dimostrare affetto ecc.) questo gioco è andato avanti per qualche mese (mesi in cui, senza spiegarmi il perché, le ho dedicato poesie e mostrato affetto con baci e abbracci, e ogni volta che provavo una bella emozione la frenavo subito, come se le tagliassi la testa, perché mi era tornato in mente quel precedente spiacevole episodio. Abbiamo cominciato a parlare dei nostri problemi quando, dal momento che non mi sentivo amato ma soggiogato, sono andato a cercare affetto in altre persone, di cui mi sono invaghito. Disperato per la probabile fine della nostra storia le ho confessato tutto, e abbiamo affrontato ciò insieme finché la cottarella non passò. Ma se ne ripresentò un'altra. E intanto ero sempre e continuamente attanagliato dal dubbio di amare la mia ragazza, è come se ogni volta che mi dimostrava affetto io non lo riuscissi a recepire, come se ogni sua azione fosse vana, come se tutti i suoi sforzi non contassero, e questo avveniva già da subito dopo la famosa cena. Sono rimasto sempre più indifferente verso i suoi gesti d'affetto mentre monitoravo costantemente i miei, e quando li facevi mi tranquillizzavo perché era evidente che io la amavo (quando mi capitava di piangere per lei ero sì triste, ma anche fiero di me perché il mio sentimento era forte) le cose però sono degenerate, e ultimamente le ho ridetto che mi sento insicuro, e tutt'ora non mi sto accorgendo di averle spezzato il cuore. C'è da dire che è una persona che sa bastare a se stessa e non parla molto di se, ma ultimamente stava dimostrando l'affetto come non aveva mai fatto. Ma era come se per me non contasse, o lo disdegnassi.. Non posso pensare che tutte le poesie che le ho dedicato, scritte con passione, non possano essere valse a niente... Perché pur avendo quei dubbi le ho scritto di tutto...
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazzo, questo oscillare di passione, paura, confronti, ripicche, mi induce a farla riflettere sul fatto che nella prima giovinezza, c'è anche il piacere e lo stupore della scoperta dei diversi aspetti dell 'amore, e il desiderio di mettersi alla prova , di analizzare oltre che godere delle risposte dell'altro.. c'è emozione, attrazione e passione certo, ma è anche un banco di prova, reciproca.. Le consiglio di vivere questo momento con sensibilità e pienezza, via via le cose si chiariranno, con una crescente reciproca consapevolezza..
E' ad ogni modo un momento importante , una tappa maturativa..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Gentile dottoressa grazie mille delle belle parole.. Ma a me preoccupa soprattutto il restarle indifferente quando mi rivolge coccole, e mi sento in imbarazzo, come se fosse uno schermo, intendo il non accorgermene per non soffrire più e per non 'cascarci' che ne pensa?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazzo,
uno schermo che la ripara forse da sue insicurezze e dal timore di essere ferito.
Come le è stato già detto in precedenza, acquisire una maggiore autostima le consentirebbe di porsi diversamente nel rapporto, di lasciarsi andare, di vivere un ruolo in esso più confacente al suo benessere.

Provi magari a incontrare un nostro collega, ad esempio al Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani, il servizio è gratuito e non occorre prescrizione medica.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Ci siamo lasciati... Sono giorni ormai che mi tormento su 'la amo o non la amo?' Nonostante ci siano molti segnali positivi (es. quando su Facebook ho visto delle immagini di coppiette carine e pensando che non le avrei potute fare con lei sono scoppiato in una crisi di pianto, oppure se la immagino con un altro non lo posso proprio fare perché mi vengono degli spasmi..) cosa mi sta accadendo?
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Forse ha paura di sbagliare, forse ha paura del .. definitivo.. forse drammatizza troppo..ascolti i nostri consigli e prenda contatto con lo Spazio Giovani.. coraggio de visu è meglio, ci creda..!