Dubbio : lo amo o no!!!

Salve a tutti voi e grazie in anticipo per il servizio che offrite. Sono una ragazza di 30 anni, fidanzata da quasi 5 con il ragazzo perfetto : Bello, dolce, comprensivo... Tutto andava bene fino a qualche tempo fa, quando una notte mi sono svegliata di soprassalto, completamente sudata, con un troce dubbio nella testa : Lo amo ancora??? Di li sono cominciate le mie paranoie, le crisi di panico oltre all'ipocondria che non mi lascia tregua. Il mio primo pensiero quando apro gli occhi al mattino e l'ultimo prima di addormentarmi è sempre il dubbio atroce che mi assilla e mi toglie il respiro. Ogni volta che stiamo assieme lo guardo interrogandomi se mi piaccia ancora fisicamente e non solo...mi sento angosciata e triste e soprattutto infelice perchè accanto a me vedo solo coppie felici che si sposano e costruiscono una famiglia mentre io mi sento una persona già vecchia che non concluderà nulla nella sua vita. Non so se l'aver perso il papà ad un anno, quindi la totale mancanza di una figura maschile, oltre al grande legame con mia madre possa avere una sua influenza in tutto questo.Ho paura del tempo che passa e di non riuscire a trovare una mia dimensione. Ho anche pensato di tornare in psicoterapia per riuscire a fare chiarezza dentro di me, ma i costi mi bloccano un po' . È come se fossi morta dentro e intrappolata in questo dubbio e in queste ansie. Ormai non riesco più a sorridere....
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
"Non so se l'aver perso il papà ad un anno, quindi la totale mancanza di una figura maschile, oltre al grande legame con mia madre possa avere una sua influenza in tutto questo"
Cara ragazza,
di sicuro il passato con le sofferenze, le mancanze e le discontinuità affettive influiscono sul nostro modo di guardare il mondo oggi.
Ci racconta di aver già affrontato una psicoterapia; quanto è durata, quale il tipo di approccio?cosa è riuscita a consapevolizzare?
Comunque lei, oggi, potrebbe sempre provare ad usufruire del servizio pubblico attraverso il quale, a fronte di un piccolo pagamento ticket, potrà avere un pacchetto colloqui con un collega. Le faccio tanti auguri e ci faccia sapere.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
una buona idea quella di tornare in psicoterapia, dati i disagi che ci ha riferito.
Dubbi e domande sul suo legame affettivo potrebbero verosimilmente avere a che fare con ideazioni ossessive.
Il legame con sua madre potrebbe benissimo concorrere ad alimentare una certa quota di ansia.

Mi sembrano punti importanti con cui lavorare con un nostro collega.
Potrebbe chiedere alla sua curante un accordo economico più confacente alle sue necessità oppure rivolgersi al servizio pubblico, presso i centri ASL del suo territorio deputati al servizio.

Che ne pensa?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Aggiungo qualche nota a quelle già ricevute dalle Colleghe.
I due eventi non sono disgiunti....la morte di un padre obbliga a riflettere ed a fare tagliandi affettivi ed amorosi....

Il suo racconto è molto doloroso e tocca corde emotive profonde che dovrebbe analizzare, secondo me, in sede di consultazione.

Il dolore per la perdita equivale alla "paura dell’abbandono", angoscia della scomparsa della protezione " paterna", quel sostegno necessario in molti momenti particolari e dolorosi o penosi della vita.

Ora si chiede se questo fidanzato sarà in grado di supportarla adeguatamente proprio adesso che è da sola...

Questo significa però anche crescere come "persona", un giorno come genitore anche lei....che adesso deve comunque farcela da sola e deve mostrare a se stessa la sua forza d’animo.

Suo padre l'accompagnerà sempre e dalla sua "imago interna" potrà trarre quella forza indispensabile per andare avanti- che diventerà sua- prima o poi, superata soprattutto la rabbia per la perdita

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Utente
Utente
Grazie a tutte le dott.sse per le risposte celeri ed esaustive, nonchè per la professionalità utilizzata. In effetti in passato sono stata più volte in psicoterapia per cause diverse, che mi hanno sempre condotta alle crisi di panico e all'ipocondria/pensieri ossessivi. Di sicuro il raggiungimento di tappe importanti, quali 18 anni e 30 anni mi hanno destabilizzata. È come se fossi intrappolata nelle convenzioni sociali in cui ogni tappa della vita dev'essere necessariamente accompagnata da alcuni eventi. Adesso sono circondata da coetanei che si sposano e metteno su famiglia, mentre io sono qui a chiedermi cosa voglio dalla mia vita. E i dubbi mi attanagliano e comincio a sentirmi vecchia e senza futuro. Il legame morboso con mia madre che mi ha protetta, più del dovuto, e la mancanza di un sostegno maschile, mi hanno resa fragile ed insicura. Mi sembra quasi di non riuscire a capire cosa voglio realmente da me stessa e a leggermi dentro. Non riesco a soddisfare i miei bisogni, perchè a volte faccio fatica ad individuarli. E adesso eccomi qui a chiedermi se è amore o no. E provo ad immaginare la mia vita senza lui, a tutti i se e i ma di quello che una scelta comporterebbe in un modo o nell'altro. E nel frattempo la vita scorre....
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
" E nel frattempo la vita scorre...."
Guardi cara ragazza,
in questa frase, che a dire il vero non sento per la prima volta, vi è racchiusa tutto il disagio che lei vive.
Sembra sempre di essere fuori sinc con la vita ma, proprio per questo, per imparare a vivere pienamente il qui ed ora, le ripeto associandomi alle care colleghe di ritornare in terapia.
Sapersi leggersi dentro è un'abilità che incomincia fin da piccoli e si consolida nel cammino della vita e non si deve sentire in colpa se ora non se ne sente capace. Con la terapia pian pianino imparerà.
Si affidi con fiducia ad un collega e in bocca al lupo!
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