Morte di una ragazza
Buonasera, mi rivolgo a voi per avere un consiglio.Cercherò di essere breve e conciso.Sposato da dieci anni con un bimbo di sette.Ottimo rapporto con mia moglie basato su fiducia rispetto affetto e amore.Lei qualche anno fa ha avuto un tumore aggressivo curato con chemio e intervento chirurgico.A distanza di sei anni tutto procede bene.Fin qui tutto ok.
Ora facciamo un salto indietro nel tempo fino al 1999 (allora avevo 29 anni),quando conobbi Maria una bellissima ragazza. L'attrazione fu reciproca e cominciammo a frequentarci:uscite al week end, cene cinema.Finchè una sera ci accordammo per una classica seratina romantica che finì nel migliore dei modi.Finimmo per fare l'amore,anche se fummo interrotti dall'arrivo inaspettato della sorella (con scene di imbarazzo e panico!).Perchè racconto questo? Perchè il giorno dopo mi recai a trovare la mia Maria che mi disse che era stato tutto troppo affrettato, uno sbaglio, che aveva bisogno di più tempo.In realtà, son convinto, lei non voleva apparire una "facile"...e passava la palla a me: nel senso che, avrei potuto dirle, che non avevamo sbagliato nulla, che quella serata era stata per me bellissima e sicuramente l'inizio di una bellissima storia d'amore.Invece cosa le dissi? "Sì è vero hai ragione è stato uno sbaglio". da quel giorno le nostre strade si divisero.Non c'incontrammo più.Conobbi un'altra ragazza che diventò poi mia moglie, ma di Maria me ne dimenticai.Certo la pensavo ora sposata con tanti bimbi felice e contenta.Purtroppo invece un paio di settimane fa ho ricevuto la notizia che un tumore si è portato via Maria all'età di 46 anni! Da quel momento non faccio altro che pensare a lei, piango, mi angoscio e continuamente mi passano per la mente quelle parole che ora vorrei non aver mai detto:" è stato un sbaglio".Ho un rimorso, un rimpianto per non aver fatto di più.Ho saputo che non ha più avuto compagni (una sola storia fallita).Se quella volta le avessi detto quello che lei si voleva sentir dire forse ora sarebbe viva? Magari sarei riuscito a darle una famiglia, dei figli che forse sarebbero stati la sua ancora di salvezza.Mi rendo conto allo stesso tempo però che ora non starei con mia moglie e non avrei il mio adorato figlio.Mia moglie probabilmente si sarebbe trovata nella stessa situazione inversa...
Mi sento terribilmente in colpa.Quando posso affronto un viaggio di sessanta km per portare una rosa a Maria, con un nodo alla gola che non mi fa respirare.
Mi chiedo come sia possibile andare in crisi per una ragazza morta.Per una ragazza che non vedevo da quindici anni, e che comunque credevo sposata con un altro uomo.
Cosa devo fare?Attendere che il tempo guarisca questa ferita?O è meglio che senta fin da subito uno psicologo?
Inatnto Maria è sempre nella mia testa...
Ora facciamo un salto indietro nel tempo fino al 1999 (allora avevo 29 anni),quando conobbi Maria una bellissima ragazza. L'attrazione fu reciproca e cominciammo a frequentarci:uscite al week end, cene cinema.Finchè una sera ci accordammo per una classica seratina romantica che finì nel migliore dei modi.Finimmo per fare l'amore,anche se fummo interrotti dall'arrivo inaspettato della sorella (con scene di imbarazzo e panico!).Perchè racconto questo? Perchè il giorno dopo mi recai a trovare la mia Maria che mi disse che era stato tutto troppo affrettato, uno sbaglio, che aveva bisogno di più tempo.In realtà, son convinto, lei non voleva apparire una "facile"...e passava la palla a me: nel senso che, avrei potuto dirle, che non avevamo sbagliato nulla, che quella serata era stata per me bellissima e sicuramente l'inizio di una bellissima storia d'amore.Invece cosa le dissi? "Sì è vero hai ragione è stato uno sbaglio". da quel giorno le nostre strade si divisero.Non c'incontrammo più.Conobbi un'altra ragazza che diventò poi mia moglie, ma di Maria me ne dimenticai.Certo la pensavo ora sposata con tanti bimbi felice e contenta.Purtroppo invece un paio di settimane fa ho ricevuto la notizia che un tumore si è portato via Maria all'età di 46 anni! Da quel momento non faccio altro che pensare a lei, piango, mi angoscio e continuamente mi passano per la mente quelle parole che ora vorrei non aver mai detto:" è stato un sbaglio".Ho un rimorso, un rimpianto per non aver fatto di più.Ho saputo che non ha più avuto compagni (una sola storia fallita).Se quella volta le avessi detto quello che lei si voleva sentir dire forse ora sarebbe viva? Magari sarei riuscito a darle una famiglia, dei figli che forse sarebbero stati la sua ancora di salvezza.Mi rendo conto allo stesso tempo però che ora non starei con mia moglie e non avrei il mio adorato figlio.Mia moglie probabilmente si sarebbe trovata nella stessa situazione inversa...
Mi sento terribilmente in colpa.Quando posso affronto un viaggio di sessanta km per portare una rosa a Maria, con un nodo alla gola che non mi fa respirare.
Mi chiedo come sia possibile andare in crisi per una ragazza morta.Per una ragazza che non vedevo da quindici anni, e che comunque credevo sposata con un altro uomo.
Cosa devo fare?Attendere che il tempo guarisca questa ferita?O è meglio che senta fin da subito uno psicologo?
Inatnto Maria è sempre nella mia testa...
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<<Mi sento terribilmente in colpa.Quando posso affronto un viaggio di sessanta km per portare una rosa a Maria, con un nodo alla gola che non mi fa respirare.
Mi chiedo come sia possibile andare in crisi per una ragazza morta.Per una ragazza che non vedevo da quindici anni, e che comunque credevo sposata con un altro uomo.<<
Gentile utente,
Lei ci racconta una storia molto toccante, che tratta di passione e di morte.
E' inevitabile che Lei ci soffra, chiedendosi se quello che è stato è giusto e inevitabile.
Ma non c'è risposta, psicologica.
Attenda qualche settimana; la psiche ha un potere di autoriparazione. Se vede che non trova una via, si rivolga a un/a Collega, certamente.
Saluti cari.
Mi chiedo come sia possibile andare in crisi per una ragazza morta.Per una ragazza che non vedevo da quindici anni, e che comunque credevo sposata con un altro uomo.<<
Gentile utente,
Lei ci racconta una storia molto toccante, che tratta di passione e di morte.
E' inevitabile che Lei ci soffra, chiedendosi se quello che è stato è giusto e inevitabile.
Ma non c'è risposta, psicologica.
Attenda qualche settimana; la psiche ha un potere di autoriparazione. Se vede che non trova una via, si rivolga a un/a Collega, certamente.
Saluti cari.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 28/04/2015.
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