Vittimismo
Ho un fidanzato da un anno e mezzo circa. E credo che sia ''affetto da vittimismo''. Spiego perchè lo penso. Gli episodi più eclatanti ci sono quando (soprattutto per telefono) si accende una discussione, e se io gli dico ''tutto bene, che succede? sei arrabbiato?'' lui dice ''mi accusi di essere arrabbiato quando invece non ho fatto niente'', oppure io ''succede che a volte io mi spiego male e tu giustamente capisci male'' e lui ''ah mi dici che io non capisco niente''... ecc.. premetto che ha avuto brutte esperienze in famiglia, e sicuramente è stato trascurato. E alla fine di ogni discussione, io non lo capisco, non lo rispetto, lo accuso, lo insulto, non gli so dimostrare di amarlo ecc... tutte cose non vere se no non sarei qua a scrivere. Permaloso, si arrabbia facilemente, geloso. E, anche se non lo dice, so che si sente estremamente in difetto con me perchè mi vede ''bella e in gamba'' e meritevole di qualcuno molto meglio di lui su tutti i fronti. Mi chiedo. che attegiamento devo prendere per non dargli la possibilità di sfoderare questi comportamenti? Qualsiasi cosa succede, io sono il carnefice e lui la povera vittima. E tra l'latro io i suoi atteggiamenti li ho sempre capiti, e cercando di venirgli incontro sono sempre stat a testa bassa, dandogli corda.. ma noto che non porta da nessuna parte..
GRazie
GRazie
[#1]
<< io i suoi atteggiamenti li ho sempre capiti, e cercando di venirgli incontro sono sempre stat a testa bassa, dandogli corda.. ma noto che non porta da nessuna parte..<<
Gentile ragazza, già questa conclusione a cui è giunta è molto vera, e dunque interessante.
Ora bisogna metterla in pratica.
Tenga conto che lui non capirà e potrà giungere a pensare che le cose tra voi non vadano bene.
A questo punto, qualche incontro con un nostro Collega potrebbe aiutarvi, anche per fare una diagnosi e concordare degli obiettivi: individuali o di coppia? Sarà lui a indicarvelo.
Saluti cordiali.
Gentile ragazza, già questa conclusione a cui è giunta è molto vera, e dunque interessante.
Ora bisogna metterla in pratica.
Tenga conto che lui non capirà e potrà giungere a pensare che le cose tra voi non vadano bene.
A questo punto, qualche incontro con un nostro Collega potrebbe aiutarvi, anche per fare una diagnosi e concordare degli obiettivi: individuali o di coppia? Sarà lui a indicarvelo.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Se c'è una vittima c'è anche un carnefice, anche se sono termini un po' eccessivi rendono bene l'idea. Però bisogna dire che la comunicazione (quindi la relazione) nella coppia è qualcosa che viene creata, mantenuta e tenuta insieme da entrambi. Se il suo ragazzo fa la parte della "vittima" significa che lei si mette in posizione tale da permettere o alimentare questo atteggiamento.
Quindi le sue idee di cambiamento andrebbero coniugate al plurale, magari consultando un Collega di persona per una consulenza di coppia.
Quindi le sue idee di cambiamento andrebbero coniugate al plurale, magari consultando un Collega di persona per una consulenza di coppia.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
Utente
Ma faccio bene a dargli corda e dargli spazio o dovrei essere più dura? Intervento di coppia lo vedo impossibile, non mi sono mai e poi mai fatta scappare una frase come ''non fare la vittima!'' perché so che l'avrebbe presa come una tragedia. E appunto non esssendo in grado lui di rendersene conto come proporgli una terapia di coppia? Vorrei solo una dritta per reggere una conversazione senza finire in questi vicoli chiusi da cui non se ne esce.
E dopo conversazioni di questo tipo lui reagisce sparendo per dei giorni.
Grazie mille
E dopo conversazioni di questo tipo lui reagisce sparendo per dei giorni.
Grazie mille
[#4]
>>E appunto non esssendo in grado lui di rendersene conto come proporgli una terapia di coppia?<<
forse lei sta pensando per entrambi, dovrebbe chiedere a lui cosa ne pensa, altrimenti le sue sono solo ipotesi che si rinforzano sull'idea di base di avere necessariamente ragione.
forse lei sta pensando per entrambi, dovrebbe chiedere a lui cosa ne pensa, altrimenti le sue sono solo ipotesi che si rinforzano sull'idea di base di avere necessariamente ragione.
[#5]
Gentile ragazza,
è molto probabile che uno psicologo psicoterapeuta possa aiutarla anche se lei lo consulta da sola. Il professionista infatti potrà meglio indagare i fattori alla base della modalità di comunicazione e indicare dei diversi modi di comunicare che cambieranno il vostro modo di rapportarvi.
Si informi comunque sull'approccio usato.
Cordiali saluti
è molto probabile che uno psicologo psicoterapeuta possa aiutarla anche se lei lo consulta da sola. Il professionista infatti potrà meglio indagare i fattori alla base della modalità di comunicazione e indicare dei diversi modi di comunicare che cambieranno il vostro modo di rapportarvi.
Si informi comunque sull'approccio usato.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#6]
<<Ma faccio bene a dargli corda e dargli spazio o dovrei essere più dura? <<
Lei sembra trattarlo come un oggetto fragile. E questo ipotizzo non gli giovi, visti gli esiti.
E in ogni caso non giova a Lei, che deve sempre stare vigile per non ferirlo, ecc.
<<Vorrei solo una dritta per reggere una conversazione senza finire in questi vicoli chiusi da cui non se ne esce.<<
La conversazione, cioè la comunicazione, dipende dalla relazione; non è una funzione autonoma dove basta "qualche dritta", cioè una tecnica.
Confermo quanto già suggerito in #1 riguardo al consulto di persona presso un/a Collega.
Lei sembra trattarlo come un oggetto fragile. E questo ipotizzo non gli giovi, visti gli esiti.
E in ogni caso non giova a Lei, che deve sempre stare vigile per non ferirlo, ecc.
<<Vorrei solo una dritta per reggere una conversazione senza finire in questi vicoli chiusi da cui non se ne esce.<<
La conversazione, cioè la comunicazione, dipende dalla relazione; non è una funzione autonoma dove basta "qualche dritta", cioè una tecnica.
Confermo quanto già suggerito in #1 riguardo al consulto di persona presso un/a Collega.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.6k visite dal 27/04/2015.
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