Problemi di peso

Buonasera,
sono una ragazza di 22 anni e dall'età dell'adolescenza ho problemi di peso, o meglio, ho continue oscillazioni di peso, per capirci nell'armadio ho vestiti con taglie che vanno dalla 40 alla 46.
Da sempre porto con me questa situazione, che mi ha causato tanti problemi, rinunce e senza ingigantire troppo la questione, anche sofferenze.
Il mio corpo non mi è mai piaciuto, provavo sempre disagio a scegliere i vestiti, a fare shopping. Tutto questo mi rendeva (e mi rende) molto triste.
Al liceo ho quindi deciso di prendere una soluzione drastica: ho cominciato a non mangiare, a correre e in breve tempo ero diventata abbastanza magra. (Per capirci, il mio peso max è stato 60 kg x 155 cm, il mio peso con cui mi sento bene con me stessa è intorno ai 50 kg). Scendere di peso mi riempiva di gioia e iniziavo a prenderci troppo gusto, finchè non sono arrivata a 42 kg e con questo traguardo amenorrea, abbuffate, bulimia, il baratro insomma.
Dopo circa due anni, dopo tanti pianti ho riavuto il ciclo ma sono tornata grassa (60 kg)

Dopo il liceo l'università.
La situazione è peggiorata.
Mi sono trasferita in una grande città, vivo sola, mi sento anche spesso sola. Sono iniziati anche i primi attacchi di panico, i miei amici non sopportano il fatto che io a volte sia molto ansiosa (prima di trasferirmi non lo ero mai stata) e quindi di questi problemi non ne parlo con nessuno. L'ansia non ha fatto che peggiorare il mio rapporto con il cibo.
Quando mi guardo allo specchio sono scontenta, ho brutto aspetto, sovrappeso, fumo, mangio male, mi sento sempre stanca, sempre triste, non ho voglia di uscire e non mi va di fare niente.
non riesco a piangere, non riesco ad uscire da questa situazione. Capisco che ci sono problemi più gravi, forse ingigantisco troppo la situazione, ma mi fa soffrire molto.
Ringrazio per l'ascolto e mi scuso per il testo scritto un po' in fretta.

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
in tutto questo tempo e con tutta questa sofferenza non si è mai rivolta ad uno psicologo?
O ad un medico nutrizionista che stilasse una dieta appropriata e calibrata per Lei?
I suoi famigliari hanno compreso la situazione? Hanno saputo starle vicina?
Il fatto che abbia scritto qui esprimendo le sue emozioni farebbe pensare che ora abbia voglia di far qualcosa per prendersi cura di sé e recuperare equilibrio e serenità. E' così?

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, queste oscillazioni di peso non sono poi molto spiccate, secondo me però ci sono dei problemi alle spalle di tutto questo scontento..Che cosa studia, le piace quello che ha scelto.. ? Come sono i rapporti con la sua famiglia? le consiglio di rivolgersi ad un Collega de visu presso lo Spazio Giovani della sua città, a Milano troverà certamente aiuto , ma prima le consiglio di recarsi dal medico di base per un controllo.
Le faccio molti auguri, restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
Utente
Utente
No, mi creda, per una ragazza alta 155 cm, 10 kg in più sono molto visibili e comunque sentirmi bene con il mio corpo mi condiziona l'umore, la giornata, la voglia di fare cose etc.
Però non riesco proprio a venirne fuori una volta per sempre, perchè alla prima occasione butto tutto all'aria.

Sono andata sempre bene a scuola, mai stata la migliore ma sempre una tra le migliori più o meno in tutte le materie. Quando facevo il liceo in linea di massima ero serena a livello mentale. Mi sentivo sicura con i miei genitori fisicamente al mio fianco, pronti a sostenermi, rassicurarmi, darmi affetto.
Anche se succedeva qualcosa che poteva turbarmi, in realtà non la prendevo così male, la prendevo da persona normale diciamo.

Andare a studiare in una buona università era il mio sogno. ma quando sono andata via di casa è cambiato tutto, sono un'altra persona (orrenda).
Credo di essere diventata ansiosa per il fatto di essere qui a Milano sola, senza un punto di riferimento (ho solo la famiglia che è lontana, non ho veri amici o persone che mi amano purtroppo, solo compagni). Le piccole vicissitudini della vita adesso mi generano preoccupazioni, ho paura di sbagliare, di fare qualcosa di grave, ho paura perchè non ho una punto di riferimento fisicamente presente nella mia vita.
All'università spesso ho paura di fallire, a volte mi agito tanto agli esami, un periodo persino andare a lezione era una tragedia: avevo attacchi di panico e forti mal di pancia, a volte tremavo, ero molto tesa. I miei compagni credo che mi reputavano strana, a volte uscivo improvvisamente perchè stavo troppo male e la cosa peggiorava perchè nessuno lo sa.
Sono stata sempre una persona riservata, che le cose le risolvo da sola, sono orgogliosa, voglio sempre cavarmela da sola. La mia famiglia è fantastica, so che mi aiuterebbe ma non parlo mai di queste cose perchè mi vergogno di me stessa e non voglio farli soffrire.

Io vorrei tanto sentirmi bene con il mio corpo, ma come faccio se so di non essere serena con la testa? tutto parte dalla testa: disturbi alimentari, ansia, tristezza, apatia, trascuratezza fisica.

quando mi guardo allo specchio vorrei solo piangere, mi arrabbio con me stessa: sono davvero una bella ragazza ma mi sto rovinando con le mie mani. Non riconosco più la persona riflessa allo specchio.
[#4]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Mia cara, deve farsi aiutare da una persona competente, che di questi suoi problemi , molto diffusi mi creda, si occupa tutti i giorni, si rivolga allo Spazio Giovani dell'Università come le dicevo prima, ostinarsi a tacere, a voler far da sola,le fa solo perdere tempo energie e gioia, il salto dall'essere in famiglia e tra i suoi cari e i suoi amici di sempre ed essere sola nella grande città , è un salto difficile, non c'è niente di cui vergognarsi..
Coraggio, ci provi , domani..
buona notte , adesso..
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