Ansia ed erezione
Salve,
il mio problema è il seguente: sono un ragazzo di 25 anni vergine. Tempo fa ho conosciuto una ragazza di cui mi sono infatutato, cosa che ho poi scoperto essere ricambiata e con la quale dovrei vedermi a breve. Circa un mesetto fa sono entrato in crisi poiché tentando, mentre ero a casa da solo di mettere il preservativo non sono riuscito nella cosa, ed ho iniziato a farmi paranoie su una mia presunta incapacità di mantenere l'erezione, presumendo che ciò fosse dovuto a qualche problema organico legato alla forma del pene (curvo verso il basso). In realtà ho poi appurato che non si trattava di un problema organico: gli andrologi di questo sito mi hanno confermato che un incurvamento penieno non comporta deficit erettile e io stesso in tutta la mia vita non ho mai avuto problemi di erezione o di mantenimento, inoltre una volta tranquillizzatomi, sono tornato ad avere erezioni durature senza stimolazione manuale. Ho avuto un periodo di tranquillità a riguardo durato circa una settimana, dopodiché sono tornato a farmi problemi, questa volta ipotizzando che ancora la forma del pene potesse rendere più difficile l'erezione stando in piedi. Questo lunedì ho escluso anche questa ipotesi, poiché, in un momento di rinnovata tranquillità, ho avuto ottime erezioni in qualsiasi posizione, semplicemente visionando la foto di una donna in intimo (mentre nei giorni precedenti anche pensando a situazioni erotiche era difficile procurarmi un erezione senza masturbarmi). A questo punto sono convinto che non si tratti di un problema organico, proprio stamattina, nel letto, pensando ad una ragazza, ho avuto un'altra ottima erezione, cosa che nell'immediato mi ha sollevato. Adesso però continuo ad avere una sensazione di ansia che mi rende difficile avere un erezione pensando o visionando materiale erotico.
Il fatto è che sembra che io stesso continui a cercare sempre nuovi problemi, ad esempio, lunedì mi sentivo di aver totalmente superato la cosa, avevo lo stato d'animo di chi si è tolto un peso enorme ed ero preso da un'allegria e euforia incredibili. Anche il giorno dopo ero tornato ad avere frequenti erezioni spontanee, grazie alla ritrovata tranquillità. Tuttavia, passata questa tranquillità, il mio atteggiamento è stato quello di verificare con insistenza che veramente tutto fosse passato, cercando di procurarmi ulteriori erezioni per "verificare" la reattività del pene. Ovviamente questo atteggiamento è tornato a procurarmi ansia e ora sono di nuovo da capo.
Credo che la base di tutto sia la paura di non riuscire a portare a termine il rapporto con la ragazza prima menzionata (nel caso si presenti l'occasione). Il problema è che pur avendo assodato la natura psicologica del problema, non saprei come uscirne. O meglio, ne sono già uscito due volte da solo, per poi ricadervi. Come dovrei comportarmi secondo voi?
Grazie mille!
il mio problema è il seguente: sono un ragazzo di 25 anni vergine. Tempo fa ho conosciuto una ragazza di cui mi sono infatutato, cosa che ho poi scoperto essere ricambiata e con la quale dovrei vedermi a breve. Circa un mesetto fa sono entrato in crisi poiché tentando, mentre ero a casa da solo di mettere il preservativo non sono riuscito nella cosa, ed ho iniziato a farmi paranoie su una mia presunta incapacità di mantenere l'erezione, presumendo che ciò fosse dovuto a qualche problema organico legato alla forma del pene (curvo verso il basso). In realtà ho poi appurato che non si trattava di un problema organico: gli andrologi di questo sito mi hanno confermato che un incurvamento penieno non comporta deficit erettile e io stesso in tutta la mia vita non ho mai avuto problemi di erezione o di mantenimento, inoltre una volta tranquillizzatomi, sono tornato ad avere erezioni durature senza stimolazione manuale. Ho avuto un periodo di tranquillità a riguardo durato circa una settimana, dopodiché sono tornato a farmi problemi, questa volta ipotizzando che ancora la forma del pene potesse rendere più difficile l'erezione stando in piedi. Questo lunedì ho escluso anche questa ipotesi, poiché, in un momento di rinnovata tranquillità, ho avuto ottime erezioni in qualsiasi posizione, semplicemente visionando la foto di una donna in intimo (mentre nei giorni precedenti anche pensando a situazioni erotiche era difficile procurarmi un erezione senza masturbarmi). A questo punto sono convinto che non si tratti di un problema organico, proprio stamattina, nel letto, pensando ad una ragazza, ho avuto un'altra ottima erezione, cosa che nell'immediato mi ha sollevato. Adesso però continuo ad avere una sensazione di ansia che mi rende difficile avere un erezione pensando o visionando materiale erotico.
Il fatto è che sembra che io stesso continui a cercare sempre nuovi problemi, ad esempio, lunedì mi sentivo di aver totalmente superato la cosa, avevo lo stato d'animo di chi si è tolto un peso enorme ed ero preso da un'allegria e euforia incredibili. Anche il giorno dopo ero tornato ad avere frequenti erezioni spontanee, grazie alla ritrovata tranquillità. Tuttavia, passata questa tranquillità, il mio atteggiamento è stato quello di verificare con insistenza che veramente tutto fosse passato, cercando di procurarmi ulteriori erezioni per "verificare" la reattività del pene. Ovviamente questo atteggiamento è tornato a procurarmi ansia e ora sono di nuovo da capo.
Credo che la base di tutto sia la paura di non riuscire a portare a termine il rapporto con la ragazza prima menzionata (nel caso si presenti l'occasione). Il problema è che pur avendo assodato la natura psicologica del problema, non saprei come uscirne. O meglio, ne sono già uscito due volte da solo, per poi ricadervi. Come dovrei comportarmi secondo voi?
Grazie mille!
[#1]
Come uscirne?
Primo step dall'andrologo per un controllo che male non Le fa.
Solo in seconda battuta può rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta perché condivido la Sua idea "sembra che io stesso continui a cercare sempre nuovi problemi" e perché la paura di fallire e di non poter avere un'erezione sono incompatibili con l'erezione stessa.
Su queste paure deve lavorare con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta, sapendo però che il disturbo dell'erezione se di questo parliamo è il disturbo più semplice da trattare e che alla Sua età è verosimile pensare che la prognosi sia buona.
Cordiali saluti,
Primo step dall'andrologo per un controllo che male non Le fa.
Solo in seconda battuta può rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta perché condivido la Sua idea "sembra che io stesso continui a cercare sempre nuovi problemi" e perché la paura di fallire e di non poter avere un'erezione sono incompatibili con l'erezione stessa.
Su queste paure deve lavorare con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta, sapendo però che il disturbo dell'erezione se di questo parliamo è il disturbo più semplice da trattare e che alla Sua età è verosimile pensare che la prognosi sia buona.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Gentile Utente,
Ha risolto la problematica del pene curvo congenito?
È stata poi verificata da un andrologo?
Nell'uomo la verginità non esiste, ma correla con il genere femminile e con la rottura dell'imene detta deflorazione.
Se ha problematiche organiche è possibile che causino o rinforzino il d.e.
Il vissuto sgradevole e doloroso relativo al deficit erettivo inoltre, alla vulnerabilità erettiva, alla paura anticipatoria di rivivere un fallimento sessuale ....... contribuiscono a creare quelli che noi clinici chiamiamo “fattori di mantenimento della disfunzione”, ben differenti dai fattori che hanno contribuito all’insorgenza della problematica sessuale, sempre da indagare con cura e competenza.
La natura multidimensionale della sessualità umana è tale da imporre sempre un inquadramento e un ‘approccio terapeutico integrato’ al paziente portatore di un disturbo sessuologico, quindi senza conoscere tantissimo altro di lei -come vita psichica, relazionale, inconscia, emotiva, apprendimenti sessuali, familiare....e così via- non è possibile analizzare la semplice sintomatologia.
Dietro il d.e c'è veramente tanto di lei e della sua coppia.
Un approccio rivolto esclusivamente al sintomo, risulta orfano di un percorso più completo, capace di regalare emozioni e sensazioni....preziose sulla sua intimità e sessualità
Le suggerisco di consultare questo materiale ed un canale salute redatto a quattro mani con un andrologo.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
Ha risolto la problematica del pene curvo congenito?
È stata poi verificata da un andrologo?
Nell'uomo la verginità non esiste, ma correla con il genere femminile e con la rottura dell'imene detta deflorazione.
Se ha problematiche organiche è possibile che causino o rinforzino il d.e.
Il vissuto sgradevole e doloroso relativo al deficit erettivo inoltre, alla vulnerabilità erettiva, alla paura anticipatoria di rivivere un fallimento sessuale ....... contribuiscono a creare quelli che noi clinici chiamiamo “fattori di mantenimento della disfunzione”, ben differenti dai fattori che hanno contribuito all’insorgenza della problematica sessuale, sempre da indagare con cura e competenza.
La natura multidimensionale della sessualità umana è tale da imporre sempre un inquadramento e un ‘approccio terapeutico integrato’ al paziente portatore di un disturbo sessuologico, quindi senza conoscere tantissimo altro di lei -come vita psichica, relazionale, inconscia, emotiva, apprendimenti sessuali, familiare....e così via- non è possibile analizzare la semplice sintomatologia.
Dietro il d.e c'è veramente tanto di lei e della sua coppia.
Un approccio rivolto esclusivamente al sintomo, risulta orfano di un percorso più completo, capace di regalare emozioni e sensazioni....preziose sulla sua intimità e sessualità
Le suggerisco di consultare questo materiale ed un canale salute redatto a quattro mani con un andrologo.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Utente
AGGIORNAMENTO:
ho effettuato una visita andrologica in cui è stato appurato che a livello organico è tutto ok. Il risvolto psicologico è stato il migliore possibile, visto che ho recuperato piena funzionalità e libido. Era tutto un problema di testa.
Grazie mille alla dott.ssa Pileci e alla dott.ssa Randone per le vostre risposte e professionalità.
ho effettuato una visita andrologica in cui è stato appurato che a livello organico è tutto ok. Il risvolto psicologico è stato il migliore possibile, visto che ho recuperato piena funzionalità e libido. Era tutto un problema di testa.
Grazie mille alla dott.ssa Pileci e alla dott.ssa Randone per le vostre risposte e professionalità.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5k visite dal 24/04/2015.
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Approfondimento su Disfunzione erettile
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