Disturbo evitante e fobia sociale
Salve a tutti, mi è stato diagnosticato da uno psicologo il disturbo evitante di personalità e da un po' mi sono reso conto che forse il mio vero problema è una forma di fobia sociale ovvero ho paura di uscire di casa da solo, quando esco da solo mi viene l'ansia, quando sto in contesti pubblici da solo pure, mentre quando sono in compagnia tutto questo non accade o comunque in misura molto minore. Tutto questo credo mi sia comparso all'circa 10 anni fa in concomitanza della fine della scuola, sono stato vittima di bullismo soprattutto psicologico da parte dei miei ex compagni (non vali niente, sei brutto ecc ecc), ero un ragazzo molto buono che non reagiva mai e quasi tutta la classe nell'ultimo anno mi ha pure isolato, non dicevo mai nulla di quello che succedeva in classe a casa e accumulavo rabbia che tendevo soprattutto in quel periodo a scaricare a casa con i miei genitori (cosa di cui mi pento). Prima ero un ragazzo estroverso, aperto a tutti poi mi sono chiuso e credo che quegli anni di scuola mi abbiano segnato forse per sempre e solo ora forse me ne rendo davvero conto. La mia autostima è a zero, se penso ad un lavoro mi viene l'ansia. Come ne posso uscire? La mia vita in qualche modo devo farla cambiare e mi sto sforzando anche a fare piccole cose come prendere un caffè da solo, fare la spesa da solo ecc ma sono cose che mi fanno stare male, mi sento fragile quando sono da solo in contesti pubblici. Sono in cura da diversi anni ormai tuttavia di risultati ne ho visti ben pochi, forse sono io il problema perchè sono troppo rigido rispetto ai miei schemi mentali?. grazie in anticipo
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Gentile Utente,
diversi anni di psicoterapia (corretto?) di quale approccio?
E quali benefici finora?
Su cosa avete lavorato, cosa le prospetta il suo curante?
Gli ha riportato dubbi e perplessità?
diversi anni di psicoterapia (corretto?) di quale approccio?
E quali benefici finora?
Su cosa avete lavorato, cosa le prospetta il suo curante?
Gli ha riportato dubbi e perplessità?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Le sedute si basano sul fatto che lui cerca di farmi vedere la cose da una angolazione diversa ma si parla soprattutto dei miei "problemi" attuali. Il mio passato non è quasi mai stato scavato un po' perchè aspetto che lui mi chieda di parlarne, non abbiamo mai toccato il tema rapporto genitori o compagni. Non so se sia questo l'approccio giusto. Benefici purtroppo non ne ho avuti se non solo momentanei.
[#3]
Non si comprende bene se il suo curante sia anche psicoterapeuta e se il percorso sia una psicoterapia (e di che tipo) o altro, né da quanto precisamente sia in cura.
Se comunque lei non è soddisfatto del percorso, deve parlarne con lo specialista che la segue, esaminando dubbi e perplessità.
Inoltre nulla le vieterebbe di sentire magari il parere di un altro specialista.
Intanto le segnalo queste letture:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Se comunque lei non è soddisfatto del percorso, deve parlarne con lo specialista che la segue, esaminando dubbi e perplessità.
Inoltre nulla le vieterebbe di sentire magari il parere di un altro specialista.
Intanto le segnalo queste letture:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 23/04/2015.
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