Bimbo oppositivo, mamma demotivata...
Il titolo è volutamente pompato... io, la mamma, non sono affatto demotivata alla ricerca di un punto d'incontro con mio figlio, ma ci sono giornate in cui davvero mi sento stanca e senza più frecce al mio arco...
Mio figlio ha 2 anni e mezzo, non ha fratelli, è accudito dai nonni mezza giornata quando io lavoro, è adorato da genitori, nonni, zii, cugine e parenti tutti! io ed il suo papà ci vogliamo molto bene ed andiamo molto d'accordo, casa nostra è allegra, felice e calorosa!
Io, in quanto massaia oltre che moglie e mamma, sono quella più incline a momenti di nervosismo e frustrazione dovuti al classico "non riesco a fare niente!", non riesco a portare a termine una singola faccenda domestica senza essere continuamente interrotta, io che sono (sarei!!) molto organizzata e precisa non posso fare un minimo programma senza che venga buttato all'aria da qualche imprevisto o dalle richieste di attenzioni di mio figlio.
Unico recente cambiamento: stiamo togliendo il pannolino, ma i comportamenti che descrivo sono presenti da ben prima con le medesime dinamiche.
Tutto questo per inquadrare il mondo nel quale vive mio figlio e per spiegare perché ritengo che il suo essere oppositivo sia parte della sua crescita e parte del suo carattere, ma non conseguenza di eventi o situazioni per lui stressanti.
Gli unici ai quali si oppone siamo noi genitori e, neanche a dirlo, a me con strenua tenacia, più che col padre!
Io non sono persona autoritaria, detesto le regole e le gerarchie da sempre, ho qualche nodo non sciolto nel mio rapporto coi miei genitori. Non riesco a trovare il modo adatto di far capire a mio figlio che deve ubbidirmi. Inoltre, non riesco a gestire (a volte) i suoi momenti di opposizione. La sua lunghissima litania di NO ripetuti, piagnucolati, urlati, i pianti lagnosi o isterici a seconda del coinvolgimento, la totale opposizione a priori (non sempre, a periodi) a qualsiasi mia richiesta mi snerva.
Lui è un bimbo estremamente allegro, felice, coinvolgente ed esplosivo! E' rumoroso, sempre in movimento, le sue reazioni sono sempre piuttosto teatrali, ha un'innata simpatia che conquista tutti quanti, è educato e giudizioso, super vivace...
Come posso impostare il mio comportamento con lui quando mi esaspera? Un esempio concreto: mattina, è ora di vestirsi per uscire, io devo andare in ufficio, lui a casa dei nonni, oppure i nonni vengono a casa nostra. Lui non vuole cambiarsi in nessun modo. Io devo sbrigarmi per forza. Con le buone, nulla. Alzo il tono di voce, nulla. Minaccio conseguenze per lui sgradite (non ti faccio vedere i cartoni), nulla. Do seguito alla minaccia e spengo la tv, scenata isterica, non riesco più a raggiungerlo in nessun modo. Devo prenderlo di peso urlante per vestirlo. Voglio provare una mattina a farlo uscire in pigiama, sperando si senta a disagio e capisca. Ma se non si sente a disagio?
E se il capriccio nasce in altre situazioni? Come posso affrontarlo?
Mio figlio ha 2 anni e mezzo, non ha fratelli, è accudito dai nonni mezza giornata quando io lavoro, è adorato da genitori, nonni, zii, cugine e parenti tutti! io ed il suo papà ci vogliamo molto bene ed andiamo molto d'accordo, casa nostra è allegra, felice e calorosa!
Io, in quanto massaia oltre che moglie e mamma, sono quella più incline a momenti di nervosismo e frustrazione dovuti al classico "non riesco a fare niente!", non riesco a portare a termine una singola faccenda domestica senza essere continuamente interrotta, io che sono (sarei!!) molto organizzata e precisa non posso fare un minimo programma senza che venga buttato all'aria da qualche imprevisto o dalle richieste di attenzioni di mio figlio.
Unico recente cambiamento: stiamo togliendo il pannolino, ma i comportamenti che descrivo sono presenti da ben prima con le medesime dinamiche.
Tutto questo per inquadrare il mondo nel quale vive mio figlio e per spiegare perché ritengo che il suo essere oppositivo sia parte della sua crescita e parte del suo carattere, ma non conseguenza di eventi o situazioni per lui stressanti.
Gli unici ai quali si oppone siamo noi genitori e, neanche a dirlo, a me con strenua tenacia, più che col padre!
Io non sono persona autoritaria, detesto le regole e le gerarchie da sempre, ho qualche nodo non sciolto nel mio rapporto coi miei genitori. Non riesco a trovare il modo adatto di far capire a mio figlio che deve ubbidirmi. Inoltre, non riesco a gestire (a volte) i suoi momenti di opposizione. La sua lunghissima litania di NO ripetuti, piagnucolati, urlati, i pianti lagnosi o isterici a seconda del coinvolgimento, la totale opposizione a priori (non sempre, a periodi) a qualsiasi mia richiesta mi snerva.
Lui è un bimbo estremamente allegro, felice, coinvolgente ed esplosivo! E' rumoroso, sempre in movimento, le sue reazioni sono sempre piuttosto teatrali, ha un'innata simpatia che conquista tutti quanti, è educato e giudizioso, super vivace...
Come posso impostare il mio comportamento con lui quando mi esaspera? Un esempio concreto: mattina, è ora di vestirsi per uscire, io devo andare in ufficio, lui a casa dei nonni, oppure i nonni vengono a casa nostra. Lui non vuole cambiarsi in nessun modo. Io devo sbrigarmi per forza. Con le buone, nulla. Alzo il tono di voce, nulla. Minaccio conseguenze per lui sgradite (non ti faccio vedere i cartoni), nulla. Do seguito alla minaccia e spengo la tv, scenata isterica, non riesco più a raggiungerlo in nessun modo. Devo prenderlo di peso urlante per vestirlo. Voglio provare una mattina a farlo uscire in pigiama, sperando si senta a disagio e capisca. Ma se non si sente a disagio?
E se il capriccio nasce in altre situazioni? Come posso affrontarlo?
[#1]
Se lei stessa riconosce di avere un problema con regole e autorità, è quasi certo che suo figlio lo abbia capito. E che si comporti di conseguenza: ovvero, ignorando qualsiasi tentativo di imporgli delle regole.
Non è facile aiutarla a distanza, se vuole imparare come meglio aiutare suo figlio, cerchi un aiuto di persona.
Non è facile aiutarla a distanza, se vuole imparare come meglio aiutare suo figlio, cerchi un aiuto di persona.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Dottor Santonocito,
la ringrazio per il suo intervento, che apprezzo sinceramente. Come vedrà dal mio storico, non è la prima volta che mi viene suggerito di cercare aiuto di persona per sciogliere i miei nodi, ma onestamente sono convinta che questa mia specifica richiesta potrebbe ricevere anche qualche risposta di altro tipo.
Ogni mamma ha bisogno di una dritta prima o poi, o almeno così immagino io, al di là della motivazione per la quale mio figlio mi si oppone strenuamente mi sarebbe molto utile un suggerimento su come gestirlo nei momenti più difficili, al di là del fatto che io risolva o meno le mie questioni personali.
Voglio specificare inoltre che, sebbene io abbia sempre detestato le imposizioni, le gerarchie e le regole, le ho anche sempre rispettate ed assimilate nel mio comportamento e nel mio stile di vita, il mio fastidio emotivo non si è mai tradotto in altro che un minimo di stizza.
Spero molto in un suo ulteriore parere e nell'intervento di qualche altro gentile professionista del sito...
la ringrazio per il suo intervento, che apprezzo sinceramente. Come vedrà dal mio storico, non è la prima volta che mi viene suggerito di cercare aiuto di persona per sciogliere i miei nodi, ma onestamente sono convinta che questa mia specifica richiesta potrebbe ricevere anche qualche risposta di altro tipo.
Ogni mamma ha bisogno di una dritta prima o poi, o almeno così immagino io, al di là della motivazione per la quale mio figlio mi si oppone strenuamente mi sarebbe molto utile un suggerimento su come gestirlo nei momenti più difficili, al di là del fatto che io risolva o meno le mie questioni personali.
Voglio specificare inoltre che, sebbene io abbia sempre detestato le imposizioni, le gerarchie e le regole, le ho anche sempre rispettate ed assimilate nel mio comportamento e nel mio stile di vita, il mio fastidio emotivo non si è mai tradotto in altro che un minimo di stizza.
Spero molto in un suo ulteriore parere e nell'intervento di qualche altro gentile professionista del sito...
[#3]
Avendo già inserito diverse domande e avendo già ricevuto più volte la raccomandazione di cercare un aiuto esterno, dovrebbe aver già subodorato qual è il nostro atteggiamento al riguardo. Comunque nessun problema, siamo qui per spiegare.
Come ha detto qualcuno, ogni domanda implica la risposta.
È vero che ogni mamma ha bisogno di una dritta prima o poi, ma dare "consigli" a distanza è una cosa che lo psicologo non fa generalmente di buon grado. Perché? Perché i consigli sono fatti per essere presi con le molle e con riserva. Le zie danno consigli, le sorelle e gli amici. Gli psicologi fanno un lavoro diverso - almeno quelli con orientamenti simili al mio - ovvero cercano di persuadere le persone a cambiare, nel loro stesso interesse.
Questo, tuttavia, è molto difficile da fare per email.
Per quale ragione uno dovrebbe sentirsi motivato a cambiare l'atteggiamento di una vita solo per averlo letto sullo schermo di un computer o un tablet o un cellulare?
Di persona è molto più agevole. Guardi questo video (sostituisca "curarmi" con "aiutarmi", il concetto è lo stesso):
http://on.fb.me/1HqMRHP
oppure legga quest'articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3551-psicologo-devo-proprio-andarci-di-persona-perche-non-potete-aiutarmi-online.html
Questo senza contare che, nel suo caso, la cosa sarebbe doppiamente difficile: lei stessa è oppositiva è allergica a regole e direttive ricevute dall'esterno. Perciò è quasi certo che si sconfiggerebbe da sola, ricevendo un aiuto superficiale come quello online.
Inoltre a distanza non è possibile valutare bene le sfumature del caso presentato, e questo è un altro importante motivo per cui non diamo volentieri indicazioni da qui. Sarebbe come prescrivere medicine senza vedere in faccia la persona. Nessun medico degno di questo nome lo farà mai.
Quindi perché aspettarsi che debba farlo uno psicologo?
Come ha detto qualcuno, ogni domanda implica la risposta.
È vero che ogni mamma ha bisogno di una dritta prima o poi, ma dare "consigli" a distanza è una cosa che lo psicologo non fa generalmente di buon grado. Perché? Perché i consigli sono fatti per essere presi con le molle e con riserva. Le zie danno consigli, le sorelle e gli amici. Gli psicologi fanno un lavoro diverso - almeno quelli con orientamenti simili al mio - ovvero cercano di persuadere le persone a cambiare, nel loro stesso interesse.
Questo, tuttavia, è molto difficile da fare per email.
Per quale ragione uno dovrebbe sentirsi motivato a cambiare l'atteggiamento di una vita solo per averlo letto sullo schermo di un computer o un tablet o un cellulare?
Di persona è molto più agevole. Guardi questo video (sostituisca "curarmi" con "aiutarmi", il concetto è lo stesso):
http://on.fb.me/1HqMRHP
oppure legga quest'articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3551-psicologo-devo-proprio-andarci-di-persona-perche-non-potete-aiutarmi-online.html
Questo senza contare che, nel suo caso, la cosa sarebbe doppiamente difficile: lei stessa è oppositiva è allergica a regole e direttive ricevute dall'esterno. Perciò è quasi certo che si sconfiggerebbe da sola, ricevendo un aiuto superficiale come quello online.
Inoltre a distanza non è possibile valutare bene le sfumature del caso presentato, e questo è un altro importante motivo per cui non diamo volentieri indicazioni da qui. Sarebbe come prescrivere medicine senza vedere in faccia la persona. Nessun medico degno di questo nome lo farà mai.
Quindi perché aspettarsi che debba farlo uno psicologo?
[#5]
Cara signora,concordo con quanto dice il Collega Santonocito, tuttavia forse qualche mia riflessione può aiutarla a rileggere tutto il quadro.. Forse il bimbo vorrebbe stare con Lei , forse è geloso dell'attenzione, necessaria, che Lei deve dare al suo lavoro e al menage, forse conviene distrarlo più che sgridarlo, minacciarlo , che la vita diventa un'inferno.
Tra l'altro questa è l 'età del " no"come conquista dell'autonomia , da parte dei bambini.. le consiglio di non drammatizzare, e magari pianti le faccende, alla sera, gli legga un libretto, una fiaba, una coccola in più, che si calma , si rassicura e anche Lei si gode il suo bimbo , più che inquadrarlo..
Crescono in fretta e poi vanno subito a San Francisco !!
Tra l'altro questa è l 'età del " no"come conquista dell'autonomia , da parte dei bambini.. le consiglio di non drammatizzare, e magari pianti le faccende, alla sera, gli legga un libretto, una fiaba, una coccola in più, che si calma , si rassicura e anche Lei si gode il suo bimbo , più che inquadrarlo..
Crescono in fretta e poi vanno subito a San Francisco !!
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#6]
Gentile Signora,
Aggiungo qualche nota a quelle già rivecute dai Colleghi.
Fare, anzi essere mamme, non è facile per nessuno....
L'età di suo figlio è per l'appunto l'età dei "no" del l'affermazione di se, della negazione e negoziazione delle regole.
Spesso i pianti sono richieste di attenzione, così come i capricci...
Se - con aiuto esterno di tipo psicologico - lei riuscisse a trovare serenità ed equilibrio nella gestione del piccolo, sicuramente anche lui ne guadagnerebbe in maggiore serenità.
Tra madre e figlio esiste un filo invisibile di comunicazione, come dei vasi comunicanti, passano emozioni, ansie, disagi, nervosismo e così via...
Cerchi concretamente di suddividere il tempo:
Un tempo per se stessa
Uno per la sua coppia
Uno per il bambino
Uno per la casa, lavoro e così via...
Leggendola mi arriva una sensazione di grande disagio e di affaticamento, come se ci fosse confusione nella gestione del suo tempo, immagino anche tempo e spazio interno.
Legga un libro molto utile: " I no che aiutano a crescere" potrebbe servirle.
Cari auguri per tutto
Aggiungo qualche nota a quelle già rivecute dai Colleghi.
Fare, anzi essere mamme, non è facile per nessuno....
L'età di suo figlio è per l'appunto l'età dei "no" del l'affermazione di se, della negazione e negoziazione delle regole.
Spesso i pianti sono richieste di attenzione, così come i capricci...
Se - con aiuto esterno di tipo psicologico - lei riuscisse a trovare serenità ed equilibrio nella gestione del piccolo, sicuramente anche lui ne guadagnerebbe in maggiore serenità.
Tra madre e figlio esiste un filo invisibile di comunicazione, come dei vasi comunicanti, passano emozioni, ansie, disagi, nervosismo e così via...
Cerchi concretamente di suddividere il tempo:
Un tempo per se stessa
Uno per la sua coppia
Uno per il bambino
Uno per la casa, lavoro e così via...
Leggendola mi arriva una sensazione di grande disagio e di affaticamento, come se ci fosse confusione nella gestione del suo tempo, immagino anche tempo e spazio interno.
Legga un libro molto utile: " I no che aiutano a crescere" potrebbe servirle.
Cari auguri per tutto
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4k visite dal 23/04/2015.
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