Disturbo ossessivo da pensiero suicida
Buongiorno, scrivo per sapere il vostro parere su un disturbo recente. So che il testo è lungo ma vorrei chiedervi di leggerlo tutto perché. Tutto importante.
Sono in terapia psicologica da 1 anno e mezzo per disturbi fobici, di vario genere che ho 10 anni (ipocondria, tanatofobia, sensi ossessivi di colpa). Finalmente dopo tanto ho trovato la forza per affrontare quello che era all'origine dei miei disturbi... il rapporto con i miei genitori.
L'ho fatto per saturazione perché ho pensato "se devo stare sempre così tanto vale ammazzarsi" e la cosa mi ha spaventato parecchio al punto che sentivo l'esigenza di parlare ai miei genitori.
Dopo avergli parlato, ho incominciato ad avvertire un senso di spaesatezza e di disorientamento. Come se fra me e me mi dicessi "ed ora? Che si fa"?. Questo non sapere che fare, mi ha portato un senso di vacuità e di instabilità che mi ha convinto che non sarei mai stato bene, che non ci fosse un posto per me, e ho ripensato al mio pensiero suicida e quindi la paura incontrollabile che questo malessere mi avrebbe portato ad ammazzarmi. Ho parlato con la mia psicoterapeuta ma la mia paura continuava ad attanagliarmi, ho pianto ed urlato "basta", che non meritavo tutto questo che non voglio morire, ma allo stesso tempo non riuscivo a concentrarmi e godere di nulla. Poi ho reagito, nel pomeriggio ho fatto una cosa che volevo da tempo, e dopo un po sono stato bene (anche grazie ad una birretta), la vita aveva di nuovo senso.
Mi aspettavo un ritorno dell mia paura oggi, so che i disturbi ossessivi sono come le montagne russe, ed in effetti oggi non sono stato bene come ieri, ma comunque molto meglio.
Poi ho realizzato. Sono anni che combatto contro la paura, che non voglio averne, e stare sereno,ma la paura fa parte della vita, non ha senso cercare di eliminarla, ma va usata a proprio vantaggio, l'importante è non esserne sopraffatti.
Ho incominciato ad avvertire il pensiero suicida come meno intrusivo, meno forte ed invalidantevmi dicevo che incominciavo ad avvertirlo come pensiero assurdo ed impossibile. Poi il nuovo timore: non è che la mia paura mi sta lentamente convincendo? Che sto incominciando ad accettare che prima o poi lo farò? Non è che sto passando dall'idealizzazione?
È come se, il non avvertire il malessere come ieri, mi avvicinasse alla realizzazione. Se non ho più paura come ieri, cosa mi tiene lontano dal farlo?
E questa è diventata la mia nuova ossessione, devo sapere cosa sta accadendo, a tal punto che mi sono messo a scrivere questa richiesta durante la lezione. La mia paura è data dal fatto che questa nuova preoccupazione, mi crea molta meno oppressione fisica rispetto a ieri.
Tutto questo è avvenuto fra domenica ed ora... non so davvero che fare...
Sono in terapia psicologica da 1 anno e mezzo per disturbi fobici, di vario genere che ho 10 anni (ipocondria, tanatofobia, sensi ossessivi di colpa). Finalmente dopo tanto ho trovato la forza per affrontare quello che era all'origine dei miei disturbi... il rapporto con i miei genitori.
L'ho fatto per saturazione perché ho pensato "se devo stare sempre così tanto vale ammazzarsi" e la cosa mi ha spaventato parecchio al punto che sentivo l'esigenza di parlare ai miei genitori.
Dopo avergli parlato, ho incominciato ad avvertire un senso di spaesatezza e di disorientamento. Come se fra me e me mi dicessi "ed ora? Che si fa"?. Questo non sapere che fare, mi ha portato un senso di vacuità e di instabilità che mi ha convinto che non sarei mai stato bene, che non ci fosse un posto per me, e ho ripensato al mio pensiero suicida e quindi la paura incontrollabile che questo malessere mi avrebbe portato ad ammazzarmi. Ho parlato con la mia psicoterapeuta ma la mia paura continuava ad attanagliarmi, ho pianto ed urlato "basta", che non meritavo tutto questo che non voglio morire, ma allo stesso tempo non riuscivo a concentrarmi e godere di nulla. Poi ho reagito, nel pomeriggio ho fatto una cosa che volevo da tempo, e dopo un po sono stato bene (anche grazie ad una birretta), la vita aveva di nuovo senso.
Mi aspettavo un ritorno dell mia paura oggi, so che i disturbi ossessivi sono come le montagne russe, ed in effetti oggi non sono stato bene come ieri, ma comunque molto meglio.
Poi ho realizzato. Sono anni che combatto contro la paura, che non voglio averne, e stare sereno,ma la paura fa parte della vita, non ha senso cercare di eliminarla, ma va usata a proprio vantaggio, l'importante è non esserne sopraffatti.
Ho incominciato ad avvertire il pensiero suicida come meno intrusivo, meno forte ed invalidantevmi dicevo che incominciavo ad avvertirlo come pensiero assurdo ed impossibile. Poi il nuovo timore: non è che la mia paura mi sta lentamente convincendo? Che sto incominciando ad accettare che prima o poi lo farò? Non è che sto passando dall'idealizzazione?
È come se, il non avvertire il malessere come ieri, mi avvicinasse alla realizzazione. Se non ho più paura come ieri, cosa mi tiene lontano dal farlo?
E questa è diventata la mia nuova ossessione, devo sapere cosa sta accadendo, a tal punto che mi sono messo a scrivere questa richiesta durante la lezione. La mia paura è data dal fatto che questa nuova preoccupazione, mi crea molta meno oppressione fisica rispetto a ieri.
Tutto questo è avvenuto fra domenica ed ora... non so davvero che fare...
[#1]
(...)Finalmente dopo tanto ho trovato la forza per affrontare quello che era all'origine dei miei disturbi... il rapporto con i miei genitori.(..)
gentile utente chi ha stabilito che le sue ossessioni derivino dal rapporto con i suoi genitori ?
indipendentemente da improbabili cause le consiglio questa lettura sulla rimuginazione ossessiva
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
e sulla suo probabile origine
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
saluti
gentile utente chi ha stabilito che le sue ossessioni derivino dal rapporto con i suoi genitori ?
indipendentemente da improbabili cause le consiglio questa lettura sulla rimuginazione ossessiva
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
e sulla suo probabile origine
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Ex utente
Si mi sono dimenticato di scrivere che questi ed altri articoli li ho già letti ma a me fanno più male che bene. Perché ho ben compreso che la mia è un'ossessione non un vero proprio pensiero suicida. Ho imparato la differenza fra la paura del suicidio e la sua idealizzazione, molto più pericolosa.
So anche che il rapporto con i miei non ha nulla a che vedere con questo, anche perché si sono instaurati dopo il discorso fatto in famiglia.
Ma proprio questa consapevolezza mi crea un'ulteriore paura, che è di questo tipo:
"Wow, non sento più il peso opprimente della mia paura di suicidarmi"
"Non è che in realtà ho solo incominciato ad idealizzare il suicidio?"
"Se non sento la paura di poterlo fare, cosa mi bloccherà dal farlo?"
Il risultato è una nuova ossessione/paura ossia il timore di aver accettato ed idealizzato l'idea di suicidio.
So anche che il rapporto con i miei non ha nulla a che vedere con questo, anche perché si sono instaurati dopo il discorso fatto in famiglia.
Ma proprio questa consapevolezza mi crea un'ulteriore paura, che è di questo tipo:
"Wow, non sento più il peso opprimente della mia paura di suicidarmi"
"Non è che in realtà ho solo incominciato ad idealizzare il suicidio?"
"Se non sento la paura di poterlo fare, cosa mi bloccherà dal farlo?"
Il risultato è una nuova ossessione/paura ossia il timore di aver accettato ed idealizzato l'idea di suicidio.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.7k visite dal 22/04/2015.
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