Attacchi di panico?

Buongiorno,

la richiesta in questione si riallaccia ad un messaggio da me postato in sezione cardiologia.
Riassumo cercando di non tralasciare nulla.
sono un ragazzo di 28 anni, da 4 anni vivo all''estero solo e rientro in Italia per il Weekend. Svolgo un lavoro che mi mette fortemente sotto pressione ma che allo stesso tempo mi soddisfa.
Il mio problema si è presentato il mese di agosto dello scorso anno quando da un momento all''altro e senza preavviso ho cominciato ad avere vampate di calore, vertigini, palpitazioni e un senso di agitazione esagerto, come se stessi per avere un attacco cardiaco. Dopo circa dieci minuti i sintomi si sono affievoliti ma mi ha lasciato un senso di stanchezza, disagio e malessere per tutta la giornata. Durante il mese successivo mi sarà capitato altre 4/5 Volte finchè tra di me ho cominciato a pensare di dover rallentare un po'' il ritmo, tanto che ho chiesto di poter avere i venerdi'' liberi al posto delle ferie. Da allora non si sono piu'' ripresentati attacchi fino allo scorso mese (1 marzo 2015) quando durante una corsa ho cominciato ad avere gli stessi sintomi dell''anno prima. Il 3 marzo in ufficio la stessa cosa, battito accellerato, confusione senso di disagio e morte improvvisa. Il pomeriggio mi sono recato dal medico di base dove risiedo, il quale, dopo tutte le analisi del caso mi ha rassicurato sulla salute del mio cuore. Da allora gli attacchi si sono ripresentati 7/8 volte con sintomi piu'' o meno marcati. L''ultimo è capitato alla guida, vampate di calore, formicolio al braccio sinistro palpitazioni, tachicardia e una sensazione come se mi stessi staccando dal mio corpo e una fortissima agitazione. Il tutto per una durata di pochi minuti ma con un senso di malessere e inappetenza per altre due ore. Non riesco piu a non dare importanza ad ogni minimo segnale del mio corpo. Mi agito per qualsiasi cosa.
Puo'' essere tutto questo ricollegato all''attacco di panico? Possono gli attacchi di panico presentarsi piu'' volte nell''arco di cosi'' poco tempo?
ho provato a ricollegare questo problema a due fattori:
1) due anni fa ho perso una persona molto cara per il cancro. Diciamo che ho sofferto molto nel vedere i famigliari (la mia ragazza) accompagnare un loro famigliare alla morte.
2) Vivo solo e questo mi mette a forte disagio, forse nemmeno la solitudine in se, quanto la paura di non poter avere rapporti piu'' stretti con le persone a me care per 5 giorni alla settimana. Non so se sono stato chiaro, diciamo la paura di perdere del tempo per stare con loro (conseguenza del fattore n 1?)
Ora mi piacerebbe avere qualche suggerimento per poter affrontare questo problema anche nella vita quotidiana e cercare di risolvero autonomamente, non perchè non voglia ricorrere a specialisti, quanto per il fatto che mi sarebbe molto difficile ricevere aiuto dove vivo (Svizzera). la lingua (tedesco) l''ho imparata ma non quanto un nativo, di conseguenza mi risulterebbe difficoltoso esprimere al meglio il Disagio
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
la sintomatologia che riferisce sembra verosimilmente legata a un disagio di natura ansiosa, dato che poi a livello organico secondo gli accertamenti medici effettuati, sarebbe tutto a posto.

Lo stress lavorativo, la risonanza emotiva per la perdita di un affetto in seguito ad una malattia oncologica, la lontananza dai suoi cari e forse la mancanza di relazioni supportive nel luogo in cui si trova , sono fattori che certamente pesano e correlabili alla sua condizione di malessere.

<Non riesco piu a non dare importanza ad ogni minimo segnale del mio corpo. Mi agito per qualsiasi cosa. > Infatti è ciò che succede quando si è ansiosi, si focalizza l'attenzione su ogni minimo segnale corporeo amplificando il circolo vizioso tra paure, sintomi, ansia.
paura, tra l'altro, che l'attacco si possa ripresentare.
Gli attacchi di panico poi si possono ripresentare più volte e ravvicinati tra loro e ciò imporrebbe in primo luogo una diagnosi specialistia diretta e cure adeguate, non semplici suggerimenti on line e il fai da te.

Per questo le suggerisco di rivolgersi a un nostro collega, ha provato a cercare specialisti che parlino la nostra lingua lì dove si trova?
Oppure dato che torna nei week end potrebbe cercare un professionista qui.

Dai disturbi di natura ansiosa si può uscire anche in tempi non necessariamente lunghi c on i trattamenti appropriati, come la psicoterapia, talvolta associata al trattamento farmacologico(di competenza medica) previa diagnosi che può essere fatta esclusivamente in presenza.

Intanto legga qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Penso che la perdita di quella persona cara due anni fa Le abbia fatto pensare a quanto gli affetti siano importanti, però ogni cinque giorni lei ritorna a casa.. e potrebbe organizzarsi lì un contatto con un Collega de visu, gli attacchi di panico le dicono che sta chiedendo troppo a sè stesso, quindi l'idea del venerdì è giusta.. chieda anche al suo medico di base un piccolo aiuto farmacologico da abbinare alla psicoterapia , che se proprio la vuole , troverà..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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