Accettazione della perdita di una persona cara.
Buongiorno, sono passati diversi giorni da quel 5 aprile di questo anno quando la mia adorata nonna si è spenta improvvisamente senza alcun sintomo premonitore, all'età di 84 anni.
Erano appena le 13 quando al telefono mi comunicava che la nonna stava male e che i soccorsi stavano procedendo con la rianimazione, ovviamente per me era già la comunicazione del decesso. Da quel momento il mondo mi è cascato addosso e il mio corpo si è come svuotato di qualsiasi stimolo e necessità, non ho più voglia degli amici, di divertirmi, di vivere. Ho iniziato ad avere dolori fisici allo stomaco a causa dello stress che mi soffoca non appena entro in casa e non vedo più la sua presenza nei posti ove solea stare. Adesso c'è mio padre e mia madre che ugualmente soffrono il loro dolore cercando a modo loro di elaborarlo. Ovviamente questo non è stato il primo lutto ma la perdita di questa persona che mi ha cresciuto nella stessa casa per 34 anni, che ha fatto da madre a mia madre orfana in età giovane della madre materna è stato per tutti una cosa improvvisa e difficile. Non riesco a trovare senso alla vita, non rimango chiuso in una camera al buio solo perchè ho un azienda familiare creata dalla mia cara nonna appena mancata, da portare avanti volente o non volente, però al di fuori del contesto del lavoro tutto in torno a me si spenge. Il giorno che ci ha lasciato non sono voluto intenzionalmente tornare a casa per rivederla un ultima volta perchè volevo mantenere il ricordo di quando la mattina stessa l'ho abbracciata e baciata scambiandoci gli auguri pasquali. Avrei potuto subito dopo quella telefonata tornare ad abbracciarla e a baciarla ma la cosa era per me troppo straziante ed ho preferito non rispettare le consuetudini scappando da tutto e da tutti. Vorrei solo addormentarmi come ha fatto lei per togliermi questo strazio dalla testa e che mi ha oltretutto distaccato dal dovere del lavoro, ci vado sono sempre presente fisicamente ma non ho più l'interesse nemmeno a raggiungere quegli interessi economici che un azienda richiede.
Un consiglio che viene alla prima sarebbe quello di farsi una famiglia propria come ha fatto mia nonna ma nel mio caso non proverei interesse nel instaurare un rapporto ne fare un figlio.
Erano appena le 13 quando al telefono mi comunicava che la nonna stava male e che i soccorsi stavano procedendo con la rianimazione, ovviamente per me era già la comunicazione del decesso. Da quel momento il mondo mi è cascato addosso e il mio corpo si è come svuotato di qualsiasi stimolo e necessità, non ho più voglia degli amici, di divertirmi, di vivere. Ho iniziato ad avere dolori fisici allo stomaco a causa dello stress che mi soffoca non appena entro in casa e non vedo più la sua presenza nei posti ove solea stare. Adesso c'è mio padre e mia madre che ugualmente soffrono il loro dolore cercando a modo loro di elaborarlo. Ovviamente questo non è stato il primo lutto ma la perdita di questa persona che mi ha cresciuto nella stessa casa per 34 anni, che ha fatto da madre a mia madre orfana in età giovane della madre materna è stato per tutti una cosa improvvisa e difficile. Non riesco a trovare senso alla vita, non rimango chiuso in una camera al buio solo perchè ho un azienda familiare creata dalla mia cara nonna appena mancata, da portare avanti volente o non volente, però al di fuori del contesto del lavoro tutto in torno a me si spenge. Il giorno che ci ha lasciato non sono voluto intenzionalmente tornare a casa per rivederla un ultima volta perchè volevo mantenere il ricordo di quando la mattina stessa l'ho abbracciata e baciata scambiandoci gli auguri pasquali. Avrei potuto subito dopo quella telefonata tornare ad abbracciarla e a baciarla ma la cosa era per me troppo straziante ed ho preferito non rispettare le consuetudini scappando da tutto e da tutti. Vorrei solo addormentarmi come ha fatto lei per togliermi questo strazio dalla testa e che mi ha oltretutto distaccato dal dovere del lavoro, ci vado sono sempre presente fisicamente ma non ho più l'interesse nemmeno a raggiungere quegli interessi economici che un azienda richiede.
Un consiglio che viene alla prima sarebbe quello di farsi una famiglia propria come ha fatto mia nonna ma nel mio caso non proverei interesse nel instaurare un rapporto ne fare un figlio.
[#1]
Gentile Utente,
lei ha subito un lutto molto recente e i sentimenti che prova sono in un certo senso "fisiologici" e normali, elaborare un lutto implica del tempo, soprattutto se questa nonna condivideva i vostri stessi spazi, la vostra quotidianità in famiglia.
lei ha subito un lutto molto recente e i sentimenti che prova sono in un certo senso "fisiologici" e normali, elaborare un lutto implica del tempo, soprattutto se questa nonna condivideva i vostri stessi spazi, la vostra quotidianità in famiglia.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile Utente,
Il suo racconto è molto doloroso e tocca corde emotive profonde di ognuno di noi..
Il dolore per la perdita equivale alla "paura dell’abbandono", angoscia della scomparsa della protezione materna, quel sostegno necessario in molti momenti particolari e dolorosi o penosi della vita.
Questo significa anche crescere come "persona", un giorno come genitore anche lei....che adesso deve comunque farcela da solo e deve mostrare agli altri (ai suoi genitori) la sua forza d’animo.
La sua adorata nonna l'accompagnerà sempre e dalla sua "imago interna" potrà trarre quella forza indispensabile per andare avanti- che diventerà sua- prima o poi, superata soprattutto la rabbia.
Immagino cosa avrà provato e cosa sta ancora provando, tra mancanza, dolore, rabbia e rimuginzione dell'accaduto, così imprevisto e lapidario.
Appena passerà la rabbia- prima o poi si stempererà - potra occuparsi del dolore, quello profondo per la perdita, ma molto dopo, non di certo adesso.
Ci saranno momenti bui, tristi, cupi, altri durante i quali la vita prenderà prepotentemente il posto del suo mondo interno e penserà di stare bene, altri durante i quali un ricordo, un profumo, una sua fragilità ...la riporterà indietro nel tempo e ripiomberà nel dolore....
Sua nonna vivrà ancora e per sempre nei suoi ricordi, vivrà con lei e farà da guida al suo mondo interno.
Condoglianze e coraggio...
Il suo racconto è molto doloroso e tocca corde emotive profonde di ognuno di noi..
Il dolore per la perdita equivale alla "paura dell’abbandono", angoscia della scomparsa della protezione materna, quel sostegno necessario in molti momenti particolari e dolorosi o penosi della vita.
Questo significa anche crescere come "persona", un giorno come genitore anche lei....che adesso deve comunque farcela da solo e deve mostrare agli altri (ai suoi genitori) la sua forza d’animo.
La sua adorata nonna l'accompagnerà sempre e dalla sua "imago interna" potrà trarre quella forza indispensabile per andare avanti- che diventerà sua- prima o poi, superata soprattutto la rabbia.
Immagino cosa avrà provato e cosa sta ancora provando, tra mancanza, dolore, rabbia e rimuginzione dell'accaduto, così imprevisto e lapidario.
Appena passerà la rabbia- prima o poi si stempererà - potra occuparsi del dolore, quello profondo per la perdita, ma molto dopo, non di certo adesso.
Ci saranno momenti bui, tristi, cupi, altri durante i quali la vita prenderà prepotentemente il posto del suo mondo interno e penserà di stare bene, altri durante i quali un ricordo, un profumo, una sua fragilità ...la riporterà indietro nel tempo e ripiomberà nel dolore....
Sua nonna vivrà ancora e per sempre nei suoi ricordi, vivrà con lei e farà da guida al suo mondo interno.
Condoglianze e coraggio...
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
<<la perdita di questa persona che mi ha cresciuto nella stessa casa per 34 anni<<
Gentile utente,
talvolta la nonna è un genitore ancora più affettuoso e significativo.
La sua morte colpisce ne profondo, forse è la prima dipartita veramente toccante.
Eppure questa PERSONA ce l'avrà sempre dentro di sè: con il suo sorriso, i suoi insegnamenti e consigli.
"Farsi una famiglia propria come ha fatto mia nonna" ?
Non mi sembra il tempo. Il tempo del dolore non è il tempo dell'amore; il secondo arriverà e Lei sarà in grado di riconoscerlo.
Lasci che il tempo passi. Non dimenticherà la nonna, ma il suo faro le sarà da guida non dolorosa.
Saluti cari.
Gentile utente,
talvolta la nonna è un genitore ancora più affettuoso e significativo.
La sua morte colpisce ne profondo, forse è la prima dipartita veramente toccante.
Eppure questa PERSONA ce l'avrà sempre dentro di sè: con il suo sorriso, i suoi insegnamenti e consigli.
"Farsi una famiglia propria come ha fatto mia nonna" ?
Non mi sembra il tempo. Il tempo del dolore non è il tempo dell'amore; il secondo arriverà e Lei sarà in grado di riconoscerlo.
Lasci che il tempo passi. Non dimenticherà la nonna, ma il suo faro le sarà da guida non dolorosa.
Saluti cari.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 13/04/2015.
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