L'obiettivo raggiunto

Salve,
vivo da 7 mesi uno stato depressivo e ansioso intervenuto dopo il matrimonio.
Per anni, tra storie andate male e ricerca dell'anima gemella, ho sempre sperato di arrivare alla situazione che ho adesso.
La ricerca mi impegnava moltissimo, ed avevo preso ad utilizzare anche siti per conoscere ragazze, avevo profili su molti siti ed in varie nazioni. L'obiettivo non era divertirmi, ma trovare una storia seria.
Accusavo la solitudine, avevo voglia di condividere le mie giornate con qualcuno.
Dopo una storia di 4 anni andata male, ed un'altra iniziata e subito finita, sono stato trasferito 5 anni fa per lavoro in un posto a due ore di macchina da casa.
Questo mi ha costretto al pendolarismo, 3 giorni di lavoro e 3 a casa, dormendo fuori due notti tutti i turni, molto stressante specialmente perchè la nuova sede di lavoro costringe ad ore di far nulla, noia pura, e mezze giornate in attesa del turno nella mezza giornata successiva.
Un annetto dopo l'inizio di questa vita ho spesso avvertito un nodo in gola che non mi spiegavo, magari andando a correre, o la mattina dopo il caffè, poi via via sempre più spesso. Non ho dato peso a questa cosa comunque, ho pensato fosse un po' di stress.
Nel frattempo iniziava qualche storiella e finiva, nulla che potesse raggiungere quello che volevo.
Un anno e mezzo fa, quando avevo messo una pietra sopra al mio sogno di trovare l'anima gemella, l'anima gemella è arrivata da sola, senza grande sforzo, ed è iniziata quasi subito una convivenza, poi 7 mesi fa il matrimonio.
E' davvero la persona ideale, è esattamente quello che ho sempre voluto.
Durante la convivenza tutto è andato bene, poi i preparativi per il matrimonio, molto impegnativi. Finchè il matrimonio c'è stato.
Dopo qualche settimana però tutto ha cominciato a prendere una strana piega.
Ho avvertito sempre più il bisogno di riempire le giornate, che adesso non passavo più su internet a cercare profili di persone da conoscere, o a sperare di incontrare quella giusta.
Una sensazione di dover per forza "fare qualcosa", ed un senso di vuoto, come se l'obiettivo sia stato raggiunto, ed ora io non abbia altro da fare nella vita.
Il rapporto con mia moglie continua ad essere perfetto, stiamo benissimo e non abbiamo problemi. Certo, ogni tanto mi vede un po' assente, perchè nei momenti in cui davvero mi sento male, lei che mi conosce si accorge che faccio le cose sì, ma con un'altra faccia.
Siamo perdutamente innamorati ma nel momento in cui io dovrei godere del momento più bello della mia vita, sto vivendo il momento peggiore mai vissuto.
La mattina, specie se lei è a lavoro ed io libero, è spesso insostenibile, faccio le cose ma la fatica è incredibile, mi trovo il da fare ma starei a letto, e l'angoscia mi opprime.
Andare i tre giorni a lavoro, se prima era un diversivo, adesso è una tortura. Non vorrei staccarmi da lei. Sono forse l'unico uomo ad aver perso 6 kg dopo il matrimonio, strano no?
Spero davvero di uscirne presto, sono stanco e arrabbiato.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
sembrerebbe che un certo senso di solitudine abbia in qualche modo accompagnato la sua vita... il suo tempo riempito e gestito attraverso l'impegnativa ricerca dell'anima gemella, un sogno carico di aspettative e perseguito con pervicace dedizione.

Il matrimonio, realizzazione concreta del suo sogno, ha cambiato le cose. Il suo tempo non è più riempito dalle ricerche sul web, , né dai preparativi del matrimonio...l'obiettivo è stato raggiunto come dice e arriva il tempo vuoto e anche i momenti di sollitudine nei quali sua moglie non c'è. L'altro come sostegno indispensabile al suo senso di solitudine?

Un cambiamento importante come il matrimonio richiede adattamenti non sempre facili...difficile però comprendere da qui quanto le stia accadendo ora ...forse un certo disagio interiore pregresso al matrimonio tenuto a bada dal perseguire il suo scopo...la perdita di consolidate abitudini riempitempo, di motivazioni, il tipo di lavoro stressante per via dei turni e degli allontamenti da sua moglie che sembrano pesarle molto, differenze tra aspettative e realtà attuale...solo alcune ipotesi tra le tante possibili. Che differenza c'è tra quanto immaginava e quanto sta accadendo?

Non ci dice quali i progetti con sua moglie, cosa condividiate, com'è il vostro tempo insieme, cosa in effetti possa essere cambiato tra voi dopo il matrimonio, <perchè nei momenti in cui davvero mi sento male, lei che mi conosce si accorge...> e cosa le dice? Come affrontate quei momenti?

In ogni caso dal mio punto di vista dato il disagio che sta sperimentando incontrare un nostro collega sarebbe utile per fare chiarezza ed essere accompagnato a vivere in modo più sereno il suo matrimonio e la sua vita.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Ecco, appunto, come dice la Collega Rinella, forse bisogna riflettere sulle vostre aspettative, progetti, sogni , per la vita nuova che avete davanti, parlatene, essere insieme è bello rassicurante, cosa volete ancora, un figlio, una carriera diversa,, vacanze e progetti? una casa nuova, i fiori sul balcone.. ?
La vita la si costruisce ogni giorno per tappe successive... cosa vi piacerebbe fare ?
Coraggio, la vita è adesso, passo passo, insieme..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
Utente
Utente
In effetti facciamo le stesse cose che facevamo prima, però certo il tempo negli ultimi mesi era dedicato per lo più ai preparativi per il matrimonio.
Giochiamo a tennis entrambi, anche insieme, abbiamo preso in questi mesi due cani, li portiamo a fare agility, li portiamo in giro.
Andiamo al cinema, usciamo, facciamo le cose di prima, e dormiamo sempre più abbracciati.
A livello di relazione non è cambiato nulla dopo il matrimonio, il nostro rapporto è identico a prima, anzi si è stretto ulteriormente.
I progetti certo ci sono. Vorremmo fare un figlio quando alcune cose saranno meglio definite a lavoro. Tra l'altro a volte mi chiedo se questo potrebbe portare ulteriori problemi oppure un progetto così grande, così importante, ed un impegno così avvolgente in tuti i sensi, anche quello emotivo, possa portare un senso a tutto, oppure se io invece non sia in grado di sopportarlo in questo momento.
Devo aggiungere che subito dopo il matrimonio ho avuto un problema dermatologico che sembrava essere rischioso, ma che invece pare sia sotto controllo, e la cosa mi ha fatto sbarellare fuori dal binario in cui stavo (o credevo di stare), e sto facendo fatica a gestire l'ansia che mi è arrivata addosso da questa presunta condizione. Ho avuto giorni di terrore puro pensando di avere qualcosa di cronico, ed ora non riesco a non pensarci.
Mi sono chiesto se ci sia una correlazione tra le due cose, o se addirittura l'ansia per questo problema fisico possa aver portato il senso di depressione, o viceversa...